Covip – La necessità della pensione complementare

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Più che una scelta, una necessità

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Negli ultimi due anni, a fronte della crisi economica, l’incidenza della spesa pensionistica sul Pil è cresciuta in modo rilevante raggiungendo, nel 2009, il 14,9%.

Lo annuncia la Covip – in occasione della presentazione della Relazione annuale – precisando che si tratta di un rialzo dell’1% rispetto al 2008. Secondo la commissione di Vigilanza sui fondi pensione nel 2010 tale incidenza continuerà ad aumentare fino al 15,2%.  

La Covip ricorda inoltre che l’Italia è uno dei paesi più longevi del mondo: secondo i dati della Commissione Europea per una persona di 58 anni la vita residua media è di 24 se uomo e di quasi 30 se donna. L’allungamento della vita media è inoltre destinato a protrarsi nel tempo: nel 2050 l’aspettativa di vita media è stimata in 84,5 anni per gli uomini e 89,5 per le donne. ”Tale tendenza incide obbligatoriamente sul rapporto tra spesa pensionistica e Pil che, lasciando invariato l’attuale sistema pensionistico, salirebbe a livelli difficilmente sostenibili”, ha affermato il presidente della commissione di Vigilanza Antonio Finocchiaro.

Anche per gli statali una pensione complementare è ormai più che una scelta una necessità – ha detto Finocchiaro – sollecitando i dipendenti pubblici a integrare il trattamento pensionistico obbligatorio.

La Covip ricorda infatti che nel 2009 sono stati introdotti interventi destinati ad incidere sul grado di copertura pensionistica offerto dal primo pilastro. Si tratta della revisione dei coefficienti di trasformazione, l’incremento dell’età di pensionamento per le dipendenti pubbliche e il nuovo sistema “a scorrimento” che rimodula le finestre di uscita verso la pensione. Tutti questi interventi- ha sostenuto Finocchiaro – ”consentono un più stretto collegamento tra età anagrafica, prestazione pensionistica e contributi, finalizzato a garantire la sostenibilità del sistema pensionistico nel tempo”. 

”In prospettiva – ha aggiunto ilpresidente della Covip – le pensioni erogate dal settore pubblico risentiranno negativamente della caduta del Pil registrata nel biennio 2008-2009” tanto da rendere ormai una necessità, anche per i dipendenti pubblici, il ricorso ad una forma di integrazione previdenziale”.

Nel corso dell’illustrazione della Relazione è stato sottolineato che a fine 2009 le risorse delle forme pensionistiche complementari ammontavano a 73 miliardi di euro, in crescita di circa 11,6 miliardi di euro rispetto al 2008. Oltre ai risultati postivi ”a livello nazionale e internazionale, rispetto ad altre tipologie di intermediari, i fondi pensione hanno risentito in maniera più contenuta degli effetti del perdurare della crisi finanziaria”. In particolare l’incremento è riconducibile per quasi 7,3 miliardi al saldo positivo tra Tfr (11,1 miliardi) e prestazioni (3,8 miliardi) e per 4,3 miliardi ai risultati della gestione finanziaria.

Con il ritorno alla crescita economica – ha spiegato Finocchiaro – anche le residue perdite ”saranno recuperate nel medio lungo periodo con risultati positivi, che premieranno il rapporto di fiducia con i lavoratori, alla base della previdenza complementare”.

Covip – La necessità della pensione complementareultima modifica: 2010-06-16T09:36:06+02:00da vitegabry
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