Archivi giornalieri: 15 aprile 2010

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Due i progetti di legge sulla disabilità

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Provvedimenti per i disabili e le loro famiglie

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È stimato che il fenomeno della disabilità interessi in complesso all’incirca il 15 per cento delle famiglie italiane. Per il disabile il sostegno familiare rappresenta da sempre la più efficace e completa delle soluzioni ai bisogni assistenziali e ai problemi dell’integrazione sociale: ben il 68,2 per cento degli aiuti ricevuti dai disabili proviene infatti da parenti più o meno stretti.
Due disegni di legge sono in discussione in Parlamento e riguardano appunto la disabilità.

DDL 82: norme in favore dei lavoratori che assistono familiari gravemente disabili, si inserisce nel solco di analoghe proposte di legge emanate in precedenti legislature, è attualmente in discussione in sede referente alla Commissione Lavoro della Camera. Il testo unificato in esame prevede benefici di natura previdenziale in favore di lavoratori che assistono familiari gravemente disabili; tale testo riproduce sostanzialmente il contenuto di un testo unificato esaminato dalla Commissione XI della Camera nel corso della XV legislatura.
I benefici, che si configurano quali veri e propri diritti soggettivi in favore di chi svolge attività lavorativa nel settore pubblico, privato, libero-professionale e autonomo, sono riconosciuti al coniuge, al genitore, al fratello che convive o che ha convissuto con familiare invalido al 100 per cento.

PDL 2024: disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone affette  da disabilità grave prive del sostegno familiare. E’ al vaglio della XII Commissione Affari sociali, in sede referente, che ne ha iniziato l’esame (relatrice on. Livia Turco) lo scorso 30 marzo 2010.
Questo atto normativo affronta il delicato problema del cosiddetto «dopo di noi», cioè delle  esigenze delle persone disabili e delle loro famiglie che non hanno sin qui trovato risposta adeguata in termini di supporto e assistenza. L’elemento che da sempre preoccupa maggiormente i genitori di persone disabili riguarda il « dopo », il momento in cui essi diventeranno anziani e non potranno più assistere un figlio che non è in grado di far fronte autonomamente alle necessità della vita quotidiana e soprattutto il momento in cui i genitori non ci saranno più e il figlio disabile dovrà trovare chi lo assiste. “L’ansia che attanaglia i genitori e i figli per il « dopo » rappresenta senza dubbio uno problema enorme, che merita delle risposte chiare e nette,- scrivono gli estensori della proposta di legge -, senza le quali le famiglie mostrano comprensibilmente un crescente atteggiamento di sfiducia, distacco e antagonismo nei confronti dei servizi. Tutto questo genera solamente tensioni, chiusure, regressioni e una forzata ricerca di soluzioni individuali che spesso si rivelano non adeguate, costose e a volte del tutto negative”.

Pagamento contributi da riscatto, ricongiunzione e rendita vitalizia

Home Page > News > 14-04-2010

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Stop alle lungaggini burocratiche

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Sarà possibile effettuare il pagamento dei contributi da riscatto, ricongiunzione e rendita vitalizia attraverso il servizio di addebito diretto sul proprio conto bancario, già con effetto dal 31 maggio.

Ai potenziali fruitori del servizio l’INPS ha provveduto ad inviare una lettera con allegato il modello RID che dovrà essere presentato  all’istituto bancario presso il quale sono correntisti e attendere l’accoglimento della richiesta.

L’Istituto previdenziale provvederà ad addebitare, l’ultimo giorno di ogni mese,  il pagamento rateale sul  conto, in modo automatico, sicuro e senza costi aggiuntivi.

Appena la  banca  comunicherà all’Inps l’avvenuta autorizzazione all’addebito, sarà inviata al richiedente  una lettera di conferma nella quale saranno indicati il mese a partire dal quale il servizio sarà attivato e gli importi relativi alle scadenze mensili dell’anno 2010.

All’inizio di ogni anno e per tutto il periodo di attivazione del servizio RID, perverrà una comunicazione relativa agli importi dovuti per l’anno solare ed una comunicazione, utile ai fini fiscali, relativa ai contributi pagati nell’anno precedente.

La revoca dell’addebito automatico può essere fatta in qualunque momento, previa comunicazione alla propria banca e ritiro presso la propria sede Inps dei bollettini di c/c postale.
I contributi possono essere pagati anche:
presso tutte le tabaccherie che espongono il logo “Reti amiche” ;

sul sito dell’Inps, in collaborazione con Posteitaliane, tramite la procedura presente sul sito dell’Istituto;

tramite il servizio di home banking offerto dalla Unicredit Banca;

presso gli sportelli delle Banche Retail del Gruppo Unicredit che hanno attivato la convenzione (Unicredit Banca – Unicredit Banca di Roma  – Banco di Sicilia).

Il pagamento può avvenire per contanti o, per i correntisti del gruppo Unicredit, anche a debito sul conto corrente.

L’Inca e i militari

WS

La tutela dell’Inca per tutti

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Si svolgerà, domani c/o la redazione del “Giornale dei militari”,  un incontro-seminario con alcuni rappresentanti del patronato INCA-CGIL, delegati Cocer, Silp sul tema delle pensioni, causa di servizio, equo indennizzo, risarcimenti (uranio, amianto), anche alla luce delle recenti novità legislative. Sarà presente anche il coordinatore medico legale dell’Inca nazionale.

L’incontro ha lo scopo oltre che di approfondire le tematiche sopracitate anche di conoscere le opportunità che il patronato della Cgil presente su tutto il territorio nazionale, offre alle associazioni, ai delegati Cocer, ai cittadini, per la consulenza e l’assistenza in materia previdenziale e il supporto medico legale per le problematiche collegate alla causa di servizio.

Migranti: Brescia, annullata ordinanza incostituzionale

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Rispetto e dignità per tutti coloro che vivono nel nostro Paese

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“L’ultima in ordine di tempo è stata quella del comune di Montichiari, dove un’ordinanza prevedeva per la richiesta della residenza della documentazione aggiuntiva per i migranti”, dichiarano Fulvia Colombini, segretaria della Lombardia, e Giorgio Roversi, responsabile del dipartimento Immigrazione.

“Il ricorso presentato da un cittadino immigrato e patrocinato dalla Cgil di Brescia, dalla Fondazione Piccini e dall’Asgi e la relativa sentenza possono e devono diventare punto di riferimento per contrastare, sul tema del riconoscimento della residenza, le ordinanze discriminatorie che diverse amministrazioni in tutta la regione stanno mettendo in campo, in particolare dopo l’approvazione della legge Maroni denominata ‘pacchetto per la sicurezza’ che la Cgil è impegnata a contrastare”.

“La magistratura opera un intervento sicuramente determinante per la difesa dei diritti e per l’affermazione dell’uguaglianza dei cittadini sulla base dei principi affermati nella Costituzione”.

“Come Cgil Lombardia – conclude il sindacato – auspichiamo che questi continui pronunciamenti possano diventare patrimonio delle comunità che vivono su quei territori e ricostruire un terreno di convivenza, rispetto e dignità per tutti coloro li vivono”.