Archivi giornalieri: 21 aprile 2010

Ingresso lavoratori extracomunitari stagionali e altre categorie

 
Pubblicata la Circolare n. 14/2010
 
Pubblicata la circolare n. 14 del 19 aprile 2010 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali concernente la programmazione transitoria dei flussi d’ingresso dei lavoratori extracomunitari stagionali e di altre categorie nel territorio dello Stato italiano per l’anno 2010. La circolare, tra l’altro, ripartisce gli ingressi a livello territoriale sulla base delle quote massime previste dal decreto del Presidente Consiglio dei Ministri del 1 aprile 2010.
 
Il decreto, in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, consente l’ingresso in Italia di 80.000 lavoratori non comunitari residenti all’estero, per motivi di lavoro subordinato stagionale e l’ingresso di 4.000 cittadini non comunitari per lavoro autonomo. E’ previsto, inoltre, l’ingresso di 2.000 cittadini non comunitari che abbiano completato programmi di istruzione e formazione nel Paese di origine ai sensi dell’articolo 23 del Testo Unico sull’immigrazione (D.Lgs. 286/1998 e successive modifiche ed integrazioni).
 
La presentazione delle richieste di nulla osta potrà avvenire esclusivamente con modalità informatiche utilizzando il sistema accessibile dal sito internet del Ministero dell’Interno. L’accesso al sito dedicato al D.P.C.M. in oggetto e l’invio delle domande di lavoro stagionale è possibile a partire dalle ore 8,00 del giorno 21 aprile 2010 e fino alle ore 24,00 del 31.12.2010.
 
Per ulteriori informazioni vai alla sezione Immigrazione e al sito del Ministero dell’Interno.

circolare14_2010.pdf
   DPCM1aprile2010StagionaliAllegato1.pdf
all_2_circolare14_2010.pdf
all_3_circolare14_2010.pdf

Regolarizzazione colf e badanti

Home Page > News > 20-04-2010

NEWS

Sanatoria?

immigrati91.jpg

Nelle procedure di regolarizzazione di colf e badanti c’è un problema da risolvere: è quanto denuncia Livia Turco, prima firmataria di un’interpellanza urgente depositata nei giorni scorsi alla Camera e rivolta al ministro dell’Interno. La questione riguarda la circolare diramata dallo stesso ministero il 17 marzo scorso, a firma del capo della polizia Manganelli, che contiene alcune precisazioni sui “motivi ostativi” per il rilascio del permesso di soggiorno in sede di sanatoria. Precisamente, la circolare stabilisce che “rientra nell’ambito dell’articolo 381 del codice di procedura penale la prima figura di reato prevista dall’articolo 14, comma 5-ter, che punisce, con la reclusione da uno a quattro anni, lo straniero che senza giustificato motivo permane illegalmente nel territorio dello Stato in violazione dell’ordine impartito dal questore di allontanarsi dal territorio nazionale entro cinque giorni”.

In altre parole, il fatto che uno straniero non comunitario abbia violato, in passato, l’ordine di allontanamento dal territorio italiano prescritto dal foglio di via, rischia di ritrovarsi su un aereo che lo rispedisce a casa, proprio il giorno in cui pensava di ottenere l’ambito permesso di soggiorno. Ed è quanto sta accadendo effettivamente in alcune città italiane, come Trieste e Venezia. Secondo i firmatari dell’interpellanza, si perde in questo modo il senso stesso della sanatoria, visto che “ogni regolarizzazione o emersione del lavoro sommerso comporta, fisiologicamente, un’autodenuncia. Chi vuole essere regolarizzato è costretto ad uscire allo scoperto, a declinare le proprie generalità, a smettere di essere invisibile; di questo è consapevole il legislatore se è vero che ha espressamente previsto, fino alla definizione della procedura di emersione, la sospensione di tutti i procedimenti, penali e amministrativi, connessi alla presenza sul territorio e al lavoro nero nei confronti del datore di lavoro e del lavoratore”.

Al ministro Maroni si chiede dunque “quante siano state le domande presentate per la regolarizzazione del lavoro domestico e quante abbiano riguardato persone extracomunitarie;
quante siano a tutt’oggi le domande evase e a quante sia stato dato esito positivo e negativo e tra quelle ad esito negativo, quante siano state rigettate in seguito all’interpretazione della circolare del capo della polizia”. Infine, riguardo la questione specifica, si chiede “se non ritenga opportuna una modifica dei termini della circolare, al fine di ricomprendere nella regolarizzazione tutti quegli immigrati che si sono autodenunciati, chiedendo la regolarizzazione della loro posizione sul territorio italiano pur avendo avuto più di un foglio d’espulsione, ma che non abbiano nel contempo commesso nessun altro reato rientrante nelle fattispecie ostative al rilascio del permesso stesso”.