Vaccinazioni e poliemelite – Risarcimento danno ad entrambi i genitori

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Una sentenza tutela i diritti del minore e dei suoi genitori

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L’ultima newsletter dell’Inca (n. 13) si occupa di una recente sentenza (5190/10) della Cassazione Terza Sezione Civile che ha stabilito che quando, in seguito alla vaccinazione, il bambino contrae la poliomielite ha diritto al risarcimento del danno biologico, morale e patrimoniale. Ma anche i genitori devono essere indennizzati singolarmente, in rapporto alla vita di relazione e al dovere di assistenza continua e solidale al minore per il resto della sua vita.

La Cassazione è intervenuta a giudicare un caso in cui la somministrazione del vaccino non venne effettuata, come richiesto, da un medico previa effettuazione di accertamenti sulle condizioni di salute ma anche di riscontri anamnestici ma, bensì, da personale non abilitato e sopratutto in maniera affrettata.

La Corte di appello aveva condannato la Regione a rifondere al minore 900.000 euro ed a ciascuno dei genitori circa 70.000 euro. L’Ente territoriale ha impugnato la sentenza sostenendo che la liquidazione dei danni era avvenuta applicando, sopratutto per il minore, il criterio equitativo puro, senza dar conto di parametri obiettivi medico-legali o tabellari e dunque sosteneva la Regione si era trattato di “una valutazione del tutto arbitraria.

La Cassazione nel respingere il ricorso ha invece ritenuto, sulla base della sentenza 26972/08 delle Sezioni Unite (sentenza con cui le Sezioni Unite hanno ridisegnato il perimetro del pregiudizio non patrimoniale),  che i giudici di appello abbiano considerato espressamente le componenti del danno: biologico (pari all’80% di invalidità del minorenne), morale e patrimoniale (in relazione alla perdita della capacità lavorativa generica del minore).
Naturalmente per pervenire a tale decisione la Corte di Merito ha escluso che nel caso in specie si fosse trattato di tragica fatalità ma che invece fossero accertate una serie di condotte negligenti ed imprudenti del personale della struttura pubblici.
Infatti, secondo i giudici la somministrazione del vaccino non venne effettuata, come richiesto, da un medico dopo avere eseguito accertamenti sulle condizioni di salute e anamnestiche del bambino ma è stata compiuta in maniera affrettata ed illegittima da personale non abilitato. L’evento non si sarebbe verificato qualora, per le condizioni fisiche del bimbo, la vaccinazione fosse stata sospesa o rinviata in relazione a più accurati approfondimenti.
L’Ente sanitario, ricorda la Cassazione, non solo risponde ai sensi dell’articolo 2043 Cc per colpa grave da negligenza ed imprudenza, ma anche in relazione alla qualificazione del rapporto di assistenza come contatto sociale di protezione (Cassazione 589/99).

13° newsletter.doc

Vaccinazioni e poliemelite – Risarcimento danno ad entrambi i genitoriultima modifica: 2010-04-07T07:12:14+02:00da vitegabry
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