Maledetto venerdì 17

Notti presidenziali, l’intelligence russa registra
Maledetto che sia quel venerdì 17 luglio! Il Santo
padre che è un cartesiano puro,arriva in elicottero in Val D’Aosta per il suo primo giorno di vacanze.
Decide di fare una doccia: piede su saponetta,
sforbiciata e si rompe un polso. Altro elicottero,
arriva un grande chirurgo e ripara i danni. Un
metallurgico avrebbe, per lo stesso incidente,
perso l’uso di entrambe le braccia. Il pontefice
per me ha sbagliato: quel giorno doveva difendersi
con cornetti napoletani o chiamando un
prete di Salto di Fondi, che prima della sua partenza avrebbe pronunciato spargendo sale ad estra e amanca la formula magica:
hauauuàche
la jella vada là. Mio zio Beppe, venerdì 17 luglio
del 1975 all’Hotel “La felicità del turista” , salta in
vasca, saponetta, sforbiciata, finestra aperta e
va giù dal quinto piano.
Sotto passa la ferrovia, arriva
irriconoscibile con
due ore di ritardo alla stazione
Termini.
Rag. Fantozzi