Archivi giornalieri: 16 luglio 2009

Per un nuovo inizio

Cari compagni

e compagne,

 

la crisi sta mostrando una volta di più il volto distruttivo

del capitalismo e delle politiche liberiste.

Parimenti mostra il fallimento delle politiche socialdemocratiche

in tutta Europa e del centrosinistra

in Italia.

Nella debolezza dell’opposizione e della sinistra, la

crisi sociale si impasta con la crisi della politica,

producendo guerre tra i poveri che si esprimono in

separatezza dalla politica, in astensione, quando

non in consenso alle destre razziste.

Abbiamo quindi dinnanzi un compito tanto grande

quanto necessario, quello di costruire una efficace

opposizione sociale, politica e culturale, in

grado di proporre e rendere credibile una uscita da

sinistra dalla crisi, lungo una strada contrapposta

alle ricette della destra e alternativa al liberismo

temperato proposto dal centrosinistra.

A tal fine è assolutamente necessario costruire un

punto di riferimento politico della sinistra di alternativa,

che abbia massa critica e programmi tali da

risultare credibile per tutti coloro che stanno subendo

e pagando la crisi e che si ponga l’obiettivo di aggregare

tutte le forze politiche, sociali, culturali e

morali che come noi sentono questa urgenza.

Riteniamo che gli elementi fondanti di questo processo

di aggregazione siano principalmente quattro:

In primo luogo una rinnovata critica al capitalismo

globalizzato e alla sua tendenza alla mercificazione

di ogni cosa e relazione sociale. Occorre rimettere

al centro la lotta contro lo sfruttamento dei lavoratori

e delle lavoratrici che in questi decenni ha

assunto caratteristiche barbariche e completamente

inaccettabili: dalla disoccupazione strutturale

nel mezzogiorno alla precarizzazione del lavoro alla

sistematica compressione salariale il lavoro è

tornato ad essere pura merce, variabile dipendente

di un sistema che ha glorificato il profitto. Vogliamo

ripartire dal lavoro nella piena consapevolezza

che la lotta contro lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo

o si connette strettamente alla lotta dello

sfruttamento dell’uomo sulla donna, dell’uomo sulla

natura oppure è incapace di proporre una uscita

dallo stato di cose presente. Per questo per noi la

lotta per la liberazione del lavoro si deve connettere

alla lotta contro la distruzione dell’ambiente, per

i beni pubblici a partire dall’acqua e lo sviluppo di

un consumo critico, alla lotta contro il sessismo e

il patriarcato, per l’autodeterminazione degli individui

e delle comunità. Questa critica radicale agli

assetti capitalistici implica una battaglia rigorosa

per mantenere scuola, istruzione, conoscenza, ricerca

e in generale i saperi al riparo dalla privatizzazione

e dalla mercificazione:la lotta per la scuola

pubblica è dunque prioritaria.

In secondo luogo una forte opposizione al sistema

bipolare che rappresenta la forma istituzionale con

cui il pensiero unico ha cercato di sancire l’espulsione

del tema dell’alternativa dalla politica. La battaglia

contro il bipolarismo, che tende a produrre

l’impermeabilità delle istituzioni nei confronti del

conflitto, una alternanza tra simili e che nel concreto

del caso italiano è il contesto in cui è nato e cresciuto

il berlusconismo, è per noi un punto centrale.

La costruzione di un movimento di massa per

una uscita da sinistra dalla crisi ha quindi nella battaglia

per il proporzionale, contro ogni tendenza

autoritaria, contro le mafie e i loro intrecci con la

politica, il suo corrispettivo sul piano istituzionale.

In terzo luogo noi riteniamo che questo polo della

sinistra di alternativa non possa essere costruito solo

tra le forze politiche oggi esistenti ma debba

coinvolgere a pieno titolo tutte le esperienze di sinistra

che si muovono al di fuori dei partiti. In questi

anni larga parte di chi si è battuto a sinistra lo ha

fatto al di fuori dei partiti e la possibilità di costruire

una sinistra di alternativa degna di questo nome

è possibile solo dentro una rinnovata critica della

politica che veda una interlocuzione paritaria tra

tutti i soggetti coinvolti.

In quarto luogo noi pensiamo che la sinistra di alternativa

sia pienamente nel solco della storia del

movimento operaio, del movimento socialista e comunista,

del movimento femminista, GLBTQ e dei

diritti civili, delle lotte ambientaliste, per la giustizia

e la solidarietà, del movimento altermondialista.

Nella lotta per la giustizia e la libertà delle generazioni

che ci hanno preceduto, combattuta sotto

le insegne delle bandiere rosse, della falce e del

martello, noi riconosciamo la nostra storia e questa

storia deve proseguire a partire da una rifondazione

delle pratiche, delle teorie, delle forme organizzative.

La proposta che avanziamo trova la sua collocazione

politica naturale nel contesto di tutte le forze

della sinistra europea che si collocano a sinistra

delle socialdemocrazie e che hanno ottenuto significativi

consensi nelle ultime elezioni europee, come

in Francia, Germania, Grecia, Portogallo, Olanda

e nei paesi nordici.

In Italia la costruzione di un polo della sinistra di

alternativa si rivela difficile sia per le divisioni a sinistra,

e per il rischio che esse si vengano ora cristallizzando,

sia per la volontà delle forze politiche

rappresentate in parlamento di imporre un sistema

bipolare chiuso, attraverso meccanismi istituzionali

(clausole di sbarramento a tutti i livelli, discriminazione

dell’accesso al servizio televisivo e al finanziamento

pubblico), che aggravano ulteriormente

gli effetti di leggi elettorali che contrastano con il

principio del pluralismo rappresentativo e con la

garanzia del pari diritto dei cittadini alla partecipazione

politica. Alla costruzione di un sistema bloccato,

che assume i caratteri di un nuovo regime, Pd

e IdV hanno mostrato di voler concorrere non meno

dei partiti di centrodestra.

E’ necessario dunque un vero e proprio salto di

qualità dell’iniziativa politica, ideale e sociale della

sinistra di alternativa.

Proponiamo pertanto di dar vita a una Federazione

unitaria che comprenda – oltre alle forze che

hanno dato vita alla lista anticapitalista e comunista

– tutti i soggetti politici, i movimenti e le persone

che avvertono l’urgenza di affrontare insieme i

compiti che ci sono davanti e che abbiamo prima

indicato nelle linee generali.

Riteniamo indispensabile che la Federazione che

proponiamo introduca profonde innovazioni nel

modo di fare politica, a partire dai rapporti tra incarichi

politici e incarichi istituzionali, per ricostruire

una nuova etica pubblica, per consentire

l’effettiva partecipazione di tutti gli aderenti alle decisioni

e per ridare centralità alla pratica sociale.

Vogliamo discutere nel modo più diffuso e aperto

della nostra proposta unitaria e a tal fine proponiamo

quindi di vederci il 18 luglio alle ore 9,30 a Roma

al Centro Congressi di via Frentani.

Paolo Ferrero, Oliviero Diliberto,

Cesare Salvi, Vittorio Agnoletto,

Margherita Hack, Lidia Menapace,

Bruno Amoroso, Elio Bonfanti,

Benedetta Buccellato, Elena Canali,

Omar Sheikh Esahaq, Valerio Evangelisti,

Barbara Fois, Haidi Giuliani, Rita

Lavaggi, Maria Rita Lodi, Maria Rosaria

Marella, Ibrahima Niane, Nicola

Nicolosi, Gian Paolo Patta, Tonino Perna,

Rossano Rossi, Nadia Sabato,

Bassam Saleh, Raffaele K. Salinari,

Laura Stochino, Ermanno Testa, Vauro,

Mario Vegetti, Massimo Villone

 

INAIL

Addio file agli sportelli: i certificati sanitari viaggiano on line

15 luglio 2009. Avviato in Friuli Venezia Giulia e Toscana il protocollo tra INAIL e Ars che consente ai medici di base e a quelli delle aziende sanitarie di inviare all’INAIL i documenti in modalità telematica, evitando ai cittadini di doversi recare di persona alle sedi dell’Istituto

ROMA – Addio file agli sportelli per consegnare all’INAIL i certificati sanitari. D’ora in poi sarà il medico di base a farlo al posto del cittadino, con un semplice invio telematico. Diventa operativo – per adesso in Friuli Venezia Giulia – il nuovo servizio dell’INAIL per la trasmissione diretta al sistema informativo dell’Istituto della documentazione medica degli assistiti. Il progetto è il primo risultato del protocollo sottoscritto nel 2008 da INAIL e Agenzia regionale della sanità al fine di migliorare i servizi forniti ai cittadini attraverso la condivisione online dei dati in possesso dei due enti.

Grazie all’utilizzo delle tecnologie di rete, dunque, ogni qualvolta il medico di base emetterà un certificato relativo alla trattazione di un infortunio sul lavoro, questo verrà immediatamente acquisito dal sistema informatico INAIL. Successivamente, il cittadino potrà visionare tramite il web la documentazione sanitaria che lo riguarda (in questa fase di start up il servizio sarà attivato solo per un gruppo ristretto di medici di base).

Un progetto analogo è stato sviluppato anche con le Aziende ospedaliere della Toscana. In attuazione della convenzione sottoscritta dall’INAIL il 9 giugno scorso con la Regione, infatti, i lavoratori che si recheranno alle strutture ospedaliere del territorio per sottoporsi a cure mediche non dovranno più presentare all’Istituto i certificati sanitari. Sarà il medico delle stesse strutture a pensarci: o, meglio, sarà il sistema informativo della azienda sanitaria – attraverso la piattaforma della Regione – a trasmettere i documenti all’INAIL, in maniera completamente trasparente.

“Come è stato anche riconosciuto dal governo, l’area medica rappresenta un ambito strategico per l’attività dell’INAIL e l’avvio di questo protocollo consente all’Istituto di realizzare un ulteriore salto di qualità non solo nelle proprie disponibilità telematiche, ma nell’adempimento più generale della sua mission”, afferma il Presidente/Commissario Marco Fabio Sartori. “Nostra intenzione, pertanto, è continuare in futuro a potenziare il più possibile lo sfruttamento delle tecnologie online, per garantire ai nostri utenti più efficienza e qualità a fronte di maggiori risparmi di tempo e costi e di un notevole alleggerimento degli adempimenti burocratici”.

Il servizio per l’invio della Certificazione medica di infortunio lavorativo – nelle sue distinte forme di cooperazione con le Regioni Friuli Venezia Giulia e Toscana – rappresenta, pertanto, la volontà concreta dell’INAIL di avviare un processo di condivisione informativa con gli altri Enti che, a diverso titolo, sono interessati allo scambio di informazioni di natura sanitaria.

“Il progetto – articolato nel rispetto delle linee di intervento previste dal Piano di Sanità Elettronica del Governo – è finalizzato a realizzare le condizioni per una successiva evoluzione verso un unico protocollo di comunicazione attraverso l’estensione delle sue modalità organizzative in tutto l’ambito nazionale”, , afferma Ester Rotoli, Dirigente generale INAIL che ha curato la fase di avvio dell’iniziativa. “I vantaggi operativi di una acquisizione istantanea della documentazione medica del cittadino/lavoratore sono, senza dubbio, evidenti. Da un lato, l’acquisizione informatica – che l’INAIL sta ampliando in tutti i propri ambiti istituzionali – migliora i servizi dell’Istituto in termini di precisione, completezza, economia e velocità di trattazione dei casi di infortunio e malattia professionale. Dall’altro, il cittadino può usufruire di un servizio sempre più semplificato”.

Soddisfazione è stata espressa anche dalle due Regioni interessate. “Si tratta di un nuovo servizio informatico elaborato in sinergia con il Servizio e-government della Regione”, sottolinea Lionello Barbina, Direttore generale della Agenzia Regionale della Sanità, “la cui applicazione consentirà di  ridurre la distanza tra il cittadino ed il servizio pubblico, integrando efficacemente le varie componenti della Pubblica Amministrazione”.

“Il risultato raggiunto con l’INAIL è il frutto di una forte collaborazione tra soggetti che hanno obiettivi comuni”, commenta Marco Masi, responsabile del settore Ricerca, sviluppo e tutela nel lavoro per la Regione Toscana. “Esprimo, pertanto, la mia personale soddisfazione perché questa collaborazione, avviata già da molti anni, che si sta traducendo in fatti concreti di indubbia utilità per la cittadinanza e sempre più produttiva di buone pratiche. Siamo sulla strada giusta”.