Faccia a faccia sulla Siria
Lunedì incontro tra Obama e Putin ·
25 settembre 2015
Il faccia a faccia tra i presidenti statunitense e russo, Barack Obama e Vladimir Putin, annunciato per lunedì a New York, a margine all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, sembra destinato a imprimere una svolta al confronto internazionale sulla crisi siriana e, in questo contesto, sulla lotta al cosiddetto Stato islamico. La casa Bianca ha riferito che Obama cercherà di capire se e come la presenza militare russa in Siria possa essere utile a contrastare l’Is e se ci siano possibilità per una soluzione politica alla tragedia siriana. A giudizio degli osservatori, questo significa da parte dell’Amministrazione di Washington un’apertura alle proposte di Mosca di unire le forze contro l’Is in Siria, ma anche un ammorbidimento dell’intransigenza sul presidente Bashar Al Assad. Una conferma ne hanno dato ieri le dichiarazioni del segretario alla Difesa statunitense, Ashton Carter, secondo il quale Stati Uniti e Russia possono trovare «spazi per cooperare» in Siria. Della questione siriana e dell’emergenza profughi a essa collegata Obama ha parlato ieri, in una telefonata, riferita sempre dalla Casa Bianca, con il primo ministro britannico, David Cameron. I due hanno ribadito l’impegno a indebolire e sconfiggere l’Is e a raggiungere una transizione politica per mettere fine al conflitto. Da parte sua, Putin ha ribadito, in un’intervista all’emittente statunitense Cbs, che «non vi è altra soluzione alla crisi siriana che il rafforzamento delle strutture governative legittime, aiutandole nella lotta contro il terrorismo».