Nel 2025 il picco delle malattie da amianto

 

“La battaglia dell’amianto si vince a partire dalla società civile, la vera partita si gioca nell’attenzione quotidiana”. Lo ha sottolineato il ministro Renato Balduzzi, intervenendo a Roma alla presentazione del Protocollo d’intesa “Liberi dall’Amianto”, un’iniziativa di partnership in favore della ricerca scientifica sul tema dell’amianto, correlato alla campagna di sensibilizzazione “Asbestus Free” della Fondazione Anmil, organizzata insieme a Cgil, Cisl, Uil, Ugl e alle associazioni AFeVA (associazione familiari e vittime amianto) e Aiea (associazione italiana esposti all’amianto) 
 
Secondo uno studio condotto recentemente da Legambiente, ci sono nel nostro Paese ancora 75.000 ettari di territorio contaminato da amianto e che non sono stati mai bonificati. Nel 2011 (ultimo anno disponibile – fonte: Inail Rapporto Annuale 2011) sono state denunciate, ai fini del riconoscimento e dell’eventuale indennizzo, 2.250 patologie correlate all’amianto, pari al 5% delle 46.558 malattie professionali segnalate complessivamente nell’anno. Dalle stesse statistiche Inail emerge chiaramente che quello delle patologie da asbesto è un fenomeno in crescita tendenziale: il dato 2011 fa registrare infatti un aumento del 18% nell’ultimo quinquennio (erano circa 1.900 nel 2006) e di ben il 50% nell’ultimo decennio (erano 1.500 circa nel 2001). Sulla base di stime elaborate dai tecnici Inail e da altri esperti in materia, il picco di manifestazione della malattia è previsto intorno al 2025. In tale anno si può stimare un numero di almeno 3.500 casi di manifestazione di malattie correlate all’asbesto con una crescita di circa l’85% rispetto all’anno base 2006 e del 56% rispetto ad oggi. Sempre sulla base dei dati Inail, risulta che attualmente la patologia più diffusa è rappresentata dalle “Neoplasie da asbesto”, che hanno colpito 914 lavoratori nel 2011 e che rappresentano pertanto il 40% circa di tutte le malattie legate all’amianto. 
 
“È importante rinnovare l’attenzione su questo problema e sollecitare le istituzioni che in questi anni non sono state troppo attente – ha affermato Oreste Tofani, presidente della Commissione parlamentare Morti bianche e infortuni sul lavoro – . Ora la società civile sta avanzando e colma quei vuoti, che le istituzioni avrebbero dovuto colmare. La prevenzione è l’unico strumento di contasto, di questa che è una malattia sociale”.

Redattore sociale

Nel 2025 il picco delle malattie da amiantoultima modifica: 2012-12-18T10:32:36+01:00da vitegabry
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