Archivio mensile:giugno 2012

20-06-2012

NEWS

Danno all’integrità psico-fisica conseguente all’assunzione di sangue infetto

 

Oltre all’indennizzo legge 210 (Indennizzo a favore dei soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni, etc.), il patronato della Cgil ha avviato da tempo un ulteriore filone di tutela che riguarda il risarcimento in ambito civile del danno subito a seguito di emotrasfusione con sangue risultato infetto. Su questo filone l’Inca ha ottenuto alcune sentenze positive, al foro di Bologna e al foro di Milano.

Per breve informazione è utile sottolineare che mentre l’indennizzo prescinde da ogni addebito di colpa, discendendo da un dovere generale di solidarietà, riveste una funzione assistenziale e, per questo motivo, grava sulla collettività; il risarcimento del danno si fonda su un giudizio di colpa, e si rivolge verso il danneggiante.

L’azione legale é nei confronti dei responsabili civili della violazione dell’integrità psico-fisica ed ha lo scopo di rifondere ai danneggiati i gravi danni per le patologie contratte, quali i danni biologico, patrimoniali, non patrimoniali, e quelli che derivano dalla limitazione alla vita di relazione e alla capacità lavorativa.

Per queste ragioni, accertata la colpa della struttura sanitaria e/o del Ministero della Salute e/o delle Case Farmaceutiche, l’erogazione dell’indennità di cui alla L. 210/92 non può precludere il diritto all’integrale risarcimento del danno.

 

Altri 55mila esodati: ricomincia la danza dei numeri

20-06-2012

NEWS

 

La Cgil boccia l’intervento di Fornero in Senato. “Ricomincia la danza dei numeri, ma per la soluzione del problema siamo ancora in alto mare”. Lo ha detto Vera Lamonica, segretaria confederale di Corso Italia, subito dopo l’intervento che il ministro del lavoro e politiche sociali, ha tenuto al Senato.

 “Il ministro – ha aggiunto Lamonica – ora parla di 55mila persone ed annuncia un censimento, che non si capisce quando si farà e soprattutto perché non è stato fatto finora. Non si inverte però la logica che ci ha condotti fino a qui, facendo chiarezza sui criteri che devono presiedere ad ogni ricognizione numerica”.

“Non ci sono lavoratori che “meritano” di essere salvaguardati mentre altri evidentemente no, ma una certezza del diritto che va ricostruita riparando così all’errore, ora riconosciuto, di una riforma senza gradualità e senza flessibilità”.

Il sindacato prende atto del confronto con le parti sociali, annunciato da Fornero. “Il ministro non ha che da convocarlo – continua Lamonica -, come da tempo stiamo ogni giorno chiedendo: ribadiamo che la soluzione va trovata per tutti, senza nuove tagliole con le quali ancora una volta il ministro costruisce i suoi numeri, e che deve essere una soluzione previdenziale. Non si propongano cose improbabili quali i lavori di pubblica utilità – conclude la dirigente della Cgil – il ministro è bene che si informi sul fatto che in giro per l’Italia ne abbiamo alcune decine di migliaia, e che la disoccupazione è tale da non consentire certo ulteriori guerre tra poveri”.

intervento Fornero Senato 19.6.12.pdf

 

 

Il 20 giugno manifestazioni pensionati a Roma, Milano, Bari

19-06-2012

NEWS

 

Una mobilitazione generale per chiedere al governo di intervenire su tre temi di importanza fondamentale per i pensionati: redditi, fisco e welfare.

E’ questo l’obiettivo di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil che hanno indetto per mercoledì 20 giugno tre grandi manifestazioni a Milano, Roma e Bari con la presenza dei tre segretari generali di Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil Carla Cantone, Gigi Bonfanti e Romano Bellissima per sollecitare il governo, il Parlamento, le forze politiche e le istituzioni locali ad intervenire con urgenza per sostenere il potere d’acquisto delle pensioni, per una nuova politica fiscale e per un welfare pubblico che sia in grado di rispondere alle esigenze degli anziani, con una particolare attenzione verso quelli non autosufficienti.
 
Le tre manifestazioni, che inizieranno alle ore 10,00 e si concluderanno alle 12,30, saranno così articolate.
 
Milano
 
La manifestazione, che si svolgerà al Teatro Arcimboldi, viale dell’Innovazione, 20 (zona Bicocca), sarà introdotta da Attilio Arseni, Segretario organizzativo Spi-Cgil e conclusa da Gigi Bonfanti, Segretario generale Fnp-Cisl.
Le regioni coinvolte nella manifestazione di Milano sono: Lombardia, Piemonte, Valle D’Aosta, Liguria, Trentino, Alto Adige, Friuli V.G., Veneto, Emilia Romagna
 
Roma
 
La manifestazione, che si svolgerà alla Fiera di Roma, via Portuense 1645, sarà introdotta da Emanuele Ronzoni, Segretario organizzativo Uilp-Uil e conclusa da Carla Cantone, Segretario generale Spi-Cgil.
Le regioni coinvolte nella manifestazione di Roma sono:Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Sardegna ed Abruzzo
 
Bari
 
La manifestazione, che si svolgerà al Palaflorio viale Archimede, sarà introdotta da Loreno Coli, Segretario organizzativo Fnp-Cisl e conclusa da Romano Bellissima, Segretario generale Uilp-Uil.
Le regioni coinvolte nella manifestazione di Bari sono: Campania, Molise, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia.

 

 

 

 

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del 18 giugno 2012


COSE DI SARDEGNA

 SOLO DA NOI

 LE SPESE FOLLI

 PER I POLITICI

 di FRANCESCO CASULA

 Monta la protesta

 contro la casta

 politica regionale.

 Nella piazza reale

 come in quella

 virtuale. A Cagliari con la grande

 manifestazione di sabato 16, davanti

 al Consiglio regionale ma ancor più

 sul web. Il giudizio dell’opinione

 pubblica, unanime e netto, a fronte

 del comportamento dei consiglieri –

 ben 60, del centro sinistra come del

 centro destra – è stato: «Vergogna!»

 Abrogate con il referendum

 popolare del 6 maggio scorso, il

 Consiglio regionale reintroduce

 infatti le principesche indennità.

 Facendo strame della volontà

 popolare di più di 500 mila sardi. In

 modo indecoroso e insultante. Ma,

 forse, offende ancor più il modo con

 cui sono state reintrodotte. I

 “nostri ” si riuniscono di notte.

 Come i ladri di Pisa che, dopo aver

 fatto finta di litigare tutto il giorno,

 insieme e d’accordo, si spartiscono il

 malloppo. Di notte e alla chetichella.

 Senza preavviso. Inserendo,

 surrettiziamente l’emendamento

 nel contesto del Dl 327/A su

 «Integrazione alla legge regionale 4

 agosto 2011, n.16 (Norme in materia

 di organizzazione e personale),

 relativa ai contratti di collaborazioni

 coordinate e continuative», quindi

 riguardante la stabilizzazione di

 lavoratori precari! Un vero e proprio

 colpo di mano o, meglio, una truffa!

 Si continua a obiettare e sostenere

 che la politica ha i suoi costi:

 altrimenti solo i ricchi potrebbero

 farla. Bene. Ma, a parte

 l’immiserimento della stessa, ridotta

 a mestiere di pochi e non militanza,

 impegno e partecipazione di molti,

 veramente pensiamo che sia ridurre

 alla fame i nostri consiglieri,

 dimezzando per esempio i loro

 emolumenti, come prevede la

 proposta di legge di iniziativa

 popolare, avanzata dal Comitato Lu

 Puntulgiu o la proposta di legge (la

 n. 206) della consigliera Claudia

 Zuncheddu, ambedue giacenti in

 qualche cassetto polveroso e mai

 discusse? E comunque c’è da

 chiedersi: perché i costi della

 politica, anche uscendo dalla

 Sardegna, sono così alti e

 sproporzionati rispetto a quelli

 europei? Perché i tre grandi Palazzi

 del potere italiota (Quirinale,

 Palazzo Madama e Montecitorio)

 costano 2 miliardi di euro mentre gli

 omologhi della Francia 900 milioni

 e quelli degli altri paesi europei

 molto meno? Di grazia, perché il

 Quirinale costa molto di più

 dell’Eliseo – eppure in Francia c’è

 una repubblica presidenziale! – e

 quattro volte rispetto a allo stesso

 Buckingham Palace?

 

INPS: circolari e messaggi

Gentile Cliente,
Le inviamo gli ultimi Messaggi Hermes pubblicati sul sito www.INPS.it > Informazioni > INPS comunica > normativa INPS: circolari e messaggi

>>> Titolo:  Circolare numero numero 84 del 14-06-2012
  Contenuto:  Pensione ai superstiti. Art. 18, comma 5, del decreto legge 6 luglio 2011 , n. 98 convertito dalle legge 15 luglio 2011, n. 111 (G.U. 16 luglio 2011, n. 167).
Tipologia:  CIRCOLARE

>>> Titolo:  Circolare numero numero 83 del 14-06-2012
  Contenuto:  Aggiornamento dell?Allegato ?A? dell?Accordo Amministrativo per l?applicazione della Convenzione di Sicurezza sociale tra la Santa Sede e la Repubblica Italiana.
Tipologia:  CIRCOLARE

>>> Titolo:  Circolare numero numero 82 del 14-06-2012
  Contenuto:  Decreto legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito nella legge 15 luglio 2011, n. 111 (in G.U. 16/07/2011, n. 164). Disposizioni in materia di contenzioso previdenziale ed assistenziale. Articolo 38, commi 6 e 7: pubblicazione degli elenchi nominativi dei lavoratori dell?agricoltura.
Tipologia:  CIRCOLARE

>>> Titolo:  Messaggio numero numero 10088 del 14-06-2012
  Contenuto:  Attività termale 2012. Aggiornamento elenchi strutture convenzionate.
Tipologia:  MESSAGGIO

>>> Titolo:  Messaggio numero numero 10016 del 13-06-2012
  Contenuto:  Liquidazione domande di indennità di disoccupazione e assegno per il nucleo familiare ai lavoratori dipendenti agricoli in competenza 2011.
Tipologia:  MESSAGGIO

>>> Titolo:  Messaggio numero numero 10015 del 13-06-2012
  Contenuto:  Sisma Regione Emilia Romagna. Comunicazioni telematiche di assunzione e benefici contributivi.
Tipologia:  MESSAGGIO

>>> Titolo:  Messaggio numero numero 9833 del 11-06-2012
  Contenuto:  Cure balneo termali in regime di Assicurazione Generale Obbligatoria. Attività termale 2012.
Tipologia:  MESSAGGIO

Lo staff di NewsLetter Hermes


Ulteriori informazioni di interesse generale si possono trovare sul sito dell’Istituto www.INPS.it sezione

In un solo mese sono saliti a 71 i morti sul lavoro

18-06-2012

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Mai negli ultimi tre anni nel nostro Paese si era registrato un numero così elevato di vittime sul lavoro in un mese. Sono 71, infatti, le morti sul lavoro rilevate a maggio dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering.  E salgono a 208 gli infortuni mortali nei primi cinque mesi del 2012. Mentre nel monitoraggio compare una nuova voce tra le cause di morte: eventi sismici e atmosferici con quasi il 10 per cento del totale delle vittime.

Numeri sconfortanti che scaturiscono anche dal terremoto che ha colpito duramente il cuore produttivo del Paese nelle ultime settimane. Così l’Emilia Romagna – che era terza nella triste graduatoria delle morti bianche fino ad aprile – balza tragicamente in cima alla classifica, scalzando per la prima volta la Lombardia; sono infatti 34 le vittime rilevate nella regione. Ma c’è di più, perché anche nel bilancio nazionale l’incremento degli infortuni mortali sul lavoro è stato significativo: passando dai 137 rilevati a fine aprile ai 208 di fine maggio. Più di due decessi al giorno. E, intanto, la variazione rispetto allo stesso periodo dello scorso anno per la prima volta nel 2012 pone un segno positivo e sconfortante pari al 3 per cento.

E la Lombardia – che ha costantemente tenuto la prima posizione – occupa ora il secondo posto per numero di morti sul lavoro con 30 vittime; seguono: Toscana (24), Veneto (13), Piemonte e Sicilia (12), Trentino Alto Adige, Abruzzo e Lazio (10), Calabria e Campania (9), Marche (7), Liguria (6), Puglia e Friuli Venezia Giulia (5), Basilicata e Umbria (4), Sardegna (3), Molise (1) e nessuna vittima in Valle D’Aosta.

La principale causa di morte registrata dall’Osservatorio è quella provocata da una caduta dall’alto (23,1 per cento delle morti), seguita dallo schiacciamento dovuto alla caduta di oggetti pesanti dall’alto (18,8 per cento); al terzo posto il ribaltamento di un veicolo/mezzo in movimento (16,8 per cento); al quarto eventi atmosferici e sismici (9,1 per cento). E ancora il contatto con organi lavoratori in movimento (6,3 per cento).

Il settore più a rischio con il 35,3 per cento dei casi di morti sul lavoro  di tutto il Paese è l’agricoltura, seguito dal settore delle costruzioni (22,2 per cento). Il 7,7 per cento degli eventi mortali, invece, è stato registrato nel commercio e nelle attività artigianali; mentre il 7,2 nei trasporti, magazzinaggi e comunicazioni.
 
Lo studio  condotto dall’Osservatorio Vega Engineering continua quindi con la nazionalità delle vittime. Si scopre così che gli stranieri deceduti sul lavoro sono il 13,8 per cento del totale. Mentre le fasce d’età più coinvolte nel dramma sono quelle che vanno dai 45 ai 54 anni (49 vittime), quella dei 35 – 44enni (47 morti), degli ultrasessantacinquenni (42) e quella tra i 55 e i 64 anni (35).

 

Infortuni e malattie professionali – L’Inca di Genova dedica una giornata alla tutela dei diritti

15-06-2012

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Martedì 19 giugno 2012 dalle ore 10 alle ore 12 davanti alla sede Inail di Genova in via d’Annunzio 76, e  a quelle  di Sampierdarena e Chiavari,  il patronato Inca insieme alla Cgil, hanno promosso delle iniziative pubbliche per informare le persone sui loro diritti, fornendo così  un quadro di certezze utili per prevenire gli infortuni sul lavoro e riconoscere le malattie professionali, con l’obiettivo di far crescere una nuova cultura della sicurezza, indispensabile per ridurre i rischi nei luoghi di lavoro.

Nel corso delle iniziative sarà distribuito del materiale informativo sul servizio medico – legale offerto dal patronato Inca e una casistica degli infortuni e delle malattie professionali,  rilevati a livello provinciale dal patronato della Cgil.

 

Cassazione – Illegittimo il trasferimento di un lavoratore che assiste familiare portatore di handicap

15-06-2012

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La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 9201 dello scorso 7 giugno ha dichiarato illegittimo il trasferimento di un lavoratore che assiste un familiare portatore di handicap anche non grave, qualora l’azienda non abbia prodotto alcun motivo che, in un bilanciamento degli interessi, possa giustificare la perdita di cure da parte del soggetto debole.

Il caso ha riguardato un dipendente Telecom che, ricorreva al giudice del lavoro avverso il suo trasferimento da Reggio Calabria a Castrovillari; ricorso che veniva rigettato sia dal Tribunale di primo grado che dalla Corte d’appello, basandosi sul fatto che il fratello handicappato del lavoratore e, da quest’ultimo assistito, non era stato considerato dalla competente commissione medica, in situazione di handicap grave, tale da giustificare l’inamovibilità del lavoratore.

La norma di cui si discute, in pratica è l’art 33 comma 5 della L. 104/92 (agevolazioni per lavoratori che assistono soggetti portatori di handicap) il quale, a seguito della novella del Collegato lavoro, L. 183/2010, dispone che: “Il lavoratore di cui al comma 3 ha diritto a scegliere, ove possibile, la sede di lavoro più vicina al domicilio della persona da assistere e non può essere trasferito senza il suo consenso ad altra sede”.

La Cassazione, dopo aver richiamato la ratio della legge 104 e l’orientamento giurisprudenziale in materia di assistenza ai disabili, afferma che “il diritto del lavoratore a non essere trasferito ad altra sede lavorativa senza il suo consenso non può subire limitazioni anche allorquando la disabilità del familiare non si configuri come grave risultando la sua inamovibilità – nei termini in cui si configuri come espressione del diritto all’assistenza del familiare comunque disabile – giustificata dalla cura e dall’assistenza da parte del lavoratore al familiare con lui convivente, sempre che non risultino provate da parte del datore di lavoro – a fronte della natura e del grado di infermità (psico-fisica) del familiare – specifiche esigenza datoriali che, in un equilibrato bilanciamento tra interessi, risultino effettive, urgenti e comunque insuscettibii di essere diversamente soddisfatte”.

E’ dunque fondato il ricorso del lavoratore, “avendo la Corte territoriale ritenuto legittimo il trasferimento per non ricorrere, nella specie, una situazione di accertata gravità delle condizioni del familiare disabile, senza però che in alcun modo fosse stata provata alcuna ragione che, in una situazione di contrapposizione di interessi tutti a copertura costituzionale, potesse valere alla stregua di un corretto bilanciamento di interessi a legittimare il trasferimento disposto dalla società ed a privare il disabile del suo sostegno familiare”.

 

Fondata sul lavoro

14-06-2012

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Iniziativa del Diario del lavoro

Tre giorni di dibattito a Milano a fine mese per discutere di lavoro e sviluppo organizzato da Il Diario del lavoro, un evento nel corso del quale saranno approfonditi i temi del lavoro e dello sviluppo; un’occasione per mettere a confronto le diverse teorie, per esaminare le varie esperienze, per capire come la grande crisi, prima finanziaria, poi produttiva, stia modificando radicalmente il mondo del lavoro.

L’iniziativa che è stata chiamata “Fondata sul lavoro”, per ricordare a tutti che l’Italia è una repubblica fondata sul lavoro, come recita il primo articolo della nostra costituzione, si svolgerà dal 27 al 29 giugno a Palazzo Reale. Tre giorni, tre argomenti di discussione: lavoro e legalità, lavoro e precarietà, lavoro e sviluppo.

Il primo giorno si discuterà prima del costo economico delle infiltrazioni della criminalità organizzata nel mondo della produzione e della vastità del triste fenomeno del lavoro nero, poi delle altre due piaghe che opprimono il nostro Paese, gli incidenti sul lavoro e l’evasione fiscale e contributiva.

Il secondo giorno sarà il turno del lavoro dei giovani, per capirne le problematicità, per verificare i momenti di maggiore difficoltà, ma anche le opportunità di nuovi lavori offerte da alcuni segmenti del mercato, dalla conoscenza, dalla cultura, dall’agricoltura, dal mondo digitale, tanto per fare degli esempi.

Il terzo giorno saranno i modelli di sviluppo a essere al centro del dibattito. Prima degli economisti, poi degli uomini d’azienda saranno chiamati a offrire il loro contributo per capire dove e come è possibile portare la nostra economia fuori dalla crisi che ormai da quattro anni la sta massacrando.

Tantissime le persone coinvolte nell’inziativa. I ministri Elsa Fornero e Fabrizio Barca, i presidenti di Confindustria Giorgio Squinzi, di Confcommercio Carlo Sangalli, di Confartigianato Giorgio Guerrini, della Lega Giuliano Poletti. Gli industriali Giovanni Castellucci, Alberto Bombassei, Brunello Cucinelli, Alberto Meomartini, Giuseppe Sala, i segretari generali di Cgil Susanna Camusso, Cisl Raffaele Bonanni, Uil Luigi Angeletti.

E tanti altri ancora tra studiosi, esperti, manager, operatori, operai, giornalisti, scrittori. Perché tutto il mondo del lavoro e della produzione abbia modo di far sentire la sua voce, la possibilità di dare l’immagine delle proprie fatiche e delle proprie speranze.

 

Eternit e lo scandalo dei risarcimenti bloccati

14-06-2012

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“Gentile ministro Balduzzi, a seguito della sentenza del 13 febbraio scorso sono stati ritenuti colpevoli dei reati loro ascritti Louis de Cartier de Marchienne e Stephan Schmidheiny e condannati alla pena di anni 16 di reclusione ciascuno. Il collegio giudicante ha altresì disposto relativamente ai danni derivanti dal reato, il pagamento delle provvisionali immediatamente esecutive a favore di centinaia di parti civili. A oggi, gli imputati non hanno provveduto a liquidare alle parti lese quanto previsto dal dispositivo di cui sopra”.

Inizia con queste parole la lettera che l’Afeva – l’Associazione famigliari vittime amianto – e Cgil, Cisl e Uil di Casale Monferrato hanno inviato al titolare del dicastero della Salute per denunciare i ritardi, a ormai quattro mesi dalla sentenza, nell’esecuzione del dispositivo emesso dal tribunale di Torino.

Disastro ambientale doloso e omissione volontaria delle cautele antinfortunistiche. Queste, come si ricoderà, le motivazioni della storica sentenza, che – con la sola nota stonata rappresentata dalla prescrizione per gli stabilimenti di Rubiera e Bagnoli – hanno reso giustizia – per quanto si possa rendere giustizia al numero impressionante di morti per infermità terribili (in particolare mesotelioma pleurico, carcinoma polmonare, asbestosi) causate da un minerale assassino – alle vittime per amianto in tutto il paese (3.000, 1.700 nella sola Casale, il vero epicentro della tragedia).

Sono 423 le parti civili in attesa dell’esecutività della provvisionale, solo prendendo in esame l’imputato belga e la sua Etex Group (diverso è il discorso per Schmidheiny, per il quale la cittadinanza svizzera non consente la medesima procedibilità): 421 individuali per una somma complessiva di circa 13 milioni di euro, una – l’Inail nazionale – per una somma di circa 15 milioni di euro e un’altra – Medicina Democratica – per una somma di circa 70 mila euro.

“Urge pertanto – proseguono gli autori della missiva – in base a quanto sopra esposto, procedere a un precetto esecutivo internazionale di sequestro dei beni”. Una procedura che tuttavia implica costi molto elevati, sia per la traduzione giurata della sentenza (in tedesco e in fiammingo) che per la parcella relativa. Senza contare i costi “vivi” a carico di ogni parte civile (per attivare la procedura in Belgio), che ammonterebbero a circa 2.500 euro, per un totale che supererebbe abbondantemente il costo di un milione di euro. Una cifra enorme, e “i nostri patrocinati – si legge ancora nella lettera di Afeva e Cgil, Cisl e Uil – non sono assolutamente in grado di affrontare queste enormi spese”.

Al fine di costruire la possibilità di tutelare le parti civili di questo processo storico, per i numeri della strage che si è consumata e si sta consumando (stiamo parlando di un fenomeno che gli epidemiologi prevedono non si esaurirà prima del 2025, potendo durare l’incubazione di una malattia come il mesotelioma anche 30 anni), unico nel panorama internazionale anche per la sua rilevanza sociale, “siamo a richiederle di produrre con l’aiuto dello Stato il superamento di questi ostacoli procedurali ed economici. Si è anche pensato quindi alla necessità di un reale coinvolgimento dei ministeri di Grazia e giustizia e del Lavoro per le competenze di merito. Ci permettiamo altresì di ribadire un’ipotesi di lavoro che veda un ruolo attivo dell’Inail, in quanto parte civile istituzionale”.

rassegna.it

 

Invalidità civile – Audizione del Cepa (Inas, Inca, Ital e Acli)

13-06-2012

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Ieri, i rappresentanti dei patronati aderenti al Cepa (inas, Inca, Ital e Acli) sono stati auditi dalla Commissione lavoro, previdenza sociale del Senato, in merito alle nuove procedure telematiche per il riconoscimento dell’invalidità civile, introdotte con la legge n. 102/2009.

Nella relazione i Patronati hanno sottolineato come, a distanza di due anni dall’entrata in vigore della legge, che avrebbe dovuto garantire rapidità e trasparenza nelle modalità di riconoscimento dello stato di invalidità civile, handicap e disabilità, sono stati più volte costretti a denunciare i disagi  a cui i disabili e/o i loro familiari sono stati sottoposti  per difficoltà riconducibili esclusivamente a ingiustificate e persistenti lacune operative alle quali non si è ancora data soluzione.

Sono state altresì evidenziate tutte quelle criticità che anziché combattere il fenomeno dei falsi invalidi hanno solo contribuito con procedure rigide e farraginose a creare pesanti disagi ai veri disabili  rallentando e in alcuni casi negando il diritto alle prestazioni assistenziali, come:

• la partecipazione dei medici dell’Inps nelle commissioni mediche delle Asl che, secondo l’impianto legislativo avrebbero dovuto garantire una maggiore celerità nella fase di accertamento sanitario, non ha dato i risultati sperati perché  dai  dati forniti dal Civ dell’Istituto previdenziale, le presenze dei medici Inps  sono state  assicurate solo nel 51% dei casi e, nelle cause giudiziarie, questa presenza è addirittura scesa al 37%;

• l’inefficienza organizzativa nelle modalità di trasmissione dei verbali sanitari trasmessi dalle Commissioni  all’istanza medica superiore nazionale ha prodotto un blocco delle notifiche degli esiti sanitari anche nei casi di malattie oncologiche rischiando di vanificare i diritti di quei cittadini affetti da tali patologie.

A tali difficoltà, secondo i patronati del Cepa, contribuisce in maniera preponderante la mancata cooperazione telematica tra l’Inps e le Asl che blocca di fatto tutte le procedure amministrative a partire dalla comunicazione di convocazione a visita che sarebbe dovuta essere contestuale all’invio della domanda, così come nella redazione e registrazione del verbale sanitario. Difficoltà che, peraltro, si ripercuotono anche nell’attività dei Patronati che riescono con estrema difficoltà a seguire lo stato di avanzamento delle pratiche dei loro assistiti.

A ciò si aggiunge che il moltiplicarsi delle verifiche sia sugli esiti degli accertamenti sanitari sia sulle prestazioni incidono sui costi della pubblica amministrazione.

I patronati del Cepa hanno sottolineato l’urgenza di intervenire nella maniera più sollecita possibile per risolvere i problemi di natura politica, organizzativa e tecnologica fra Inps e Asl;  per definire, così come prevede la legge, la presenza del medico Inps nelle commissioni sanitarie; per reintrodurre il ricorso amministrativo contro il diniego dell’Inps; per un riordino complessivo delle norme in materia di riconoscimento dell’invalidità civile; per il ripristino di tutte le fasi del contenzioso giudiziario; per l’adeguamento delle tabelle di valutazione.

L’audizione si è conclusa con l’impegno della Commissione di andare ad un ulteriore approfondimento e di convocare nuovamente i patronati nella prossima settimana. 

 

Esodati: trovare una soluzione per tutti

13-06-2012

NEWS

 

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“La CGIL – ha dichiarato Vera Lamonica, segretario confederale Cgil – conferma quanto da sempre affermato: qualunque sia il numero, e non abbiamo motivo di dubitare che possa essere quello reso noto dall’Ansa, bisogna dare subito risposta compiuta a questo grande problema, creato da una riforma sbagliata e superficiale, con una soluzione previdenziale per tutti gli interessati.“

“Però il gioco dei numeri ora deve finire – continua Lamonica – C’è un problema di trasparenza nei dati, che vanno resi espliciti dall’Inps, che dovrebbe essere l’ente che fornisce numeri oggettivi sui quali si assumono poi le decisioni politiche, e non altro. E c’è un enorme problema del governo: il ministro sa perfettamente che i 65 mila sono un numero ricavato dalle risorse stanziate e non certo dagli aventi diritto e che , come lei stessa ha ammesso, è stato compiuto un grande errore”.

“A questo errore ora bisogna mettere riparo – conclude Lamonica – senza altri giochi, restituendo certezza del diritto e sicurezza ai lavoratori, ma anche equità e serietà all’azione del governo, che su questo punto finora non le ha dimostrate”.