Archivi giornalieri: 18 giugno 2012

INPS: circolari e messaggi

Gentile Cliente,
Le inviamo gli ultimi Messaggi Hermes pubblicati sul sito www.INPS.it > Informazioni > INPS comunica > normativa INPS: circolari e messaggi

>>> Titolo:  Circolare numero numero 84 del 14-06-2012
  Contenuto:  Pensione ai superstiti. Art. 18, comma 5, del decreto legge 6 luglio 2011 , n. 98 convertito dalle legge 15 luglio 2011, n. 111 (G.U. 16 luglio 2011, n. 167).
Tipologia:  CIRCOLARE

>>> Titolo:  Circolare numero numero 83 del 14-06-2012
  Contenuto:  Aggiornamento dell?Allegato ?A? dell?Accordo Amministrativo per l?applicazione della Convenzione di Sicurezza sociale tra la Santa Sede e la Repubblica Italiana.
Tipologia:  CIRCOLARE

>>> Titolo:  Circolare numero numero 82 del 14-06-2012
  Contenuto:  Decreto legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito nella legge 15 luglio 2011, n. 111 (in G.U. 16/07/2011, n. 164). Disposizioni in materia di contenzioso previdenziale ed assistenziale. Articolo 38, commi 6 e 7: pubblicazione degli elenchi nominativi dei lavoratori dell?agricoltura.
Tipologia:  CIRCOLARE

>>> Titolo:  Messaggio numero numero 10088 del 14-06-2012
  Contenuto:  Attività termale 2012. Aggiornamento elenchi strutture convenzionate.
Tipologia:  MESSAGGIO

>>> Titolo:  Messaggio numero numero 10016 del 13-06-2012
  Contenuto:  Liquidazione domande di indennità di disoccupazione e assegno per il nucleo familiare ai lavoratori dipendenti agricoli in competenza 2011.
Tipologia:  MESSAGGIO

>>> Titolo:  Messaggio numero numero 10015 del 13-06-2012
  Contenuto:  Sisma Regione Emilia Romagna. Comunicazioni telematiche di assunzione e benefici contributivi.
Tipologia:  MESSAGGIO

>>> Titolo:  Messaggio numero numero 9833 del 11-06-2012
  Contenuto:  Cure balneo termali in regime di Assicurazione Generale Obbligatoria. Attività termale 2012.
Tipologia:  MESSAGGIO

Lo staff di NewsLetter Hermes


Ulteriori informazioni di interesse generale si possono trovare sul sito dell’Istituto www.INPS.it sezione

In un solo mese sono saliti a 71 i morti sul lavoro

18-06-2012

NEWS

 

Mai negli ultimi tre anni nel nostro Paese si era registrato un numero così elevato di vittime sul lavoro in un mese. Sono 71, infatti, le morti sul lavoro rilevate a maggio dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering.  E salgono a 208 gli infortuni mortali nei primi cinque mesi del 2012. Mentre nel monitoraggio compare una nuova voce tra le cause di morte: eventi sismici e atmosferici con quasi il 10 per cento del totale delle vittime.

Numeri sconfortanti che scaturiscono anche dal terremoto che ha colpito duramente il cuore produttivo del Paese nelle ultime settimane. Così l’Emilia Romagna – che era terza nella triste graduatoria delle morti bianche fino ad aprile – balza tragicamente in cima alla classifica, scalzando per la prima volta la Lombardia; sono infatti 34 le vittime rilevate nella regione. Ma c’è di più, perché anche nel bilancio nazionale l’incremento degli infortuni mortali sul lavoro è stato significativo: passando dai 137 rilevati a fine aprile ai 208 di fine maggio. Più di due decessi al giorno. E, intanto, la variazione rispetto allo stesso periodo dello scorso anno per la prima volta nel 2012 pone un segno positivo e sconfortante pari al 3 per cento.

E la Lombardia – che ha costantemente tenuto la prima posizione – occupa ora il secondo posto per numero di morti sul lavoro con 30 vittime; seguono: Toscana (24), Veneto (13), Piemonte e Sicilia (12), Trentino Alto Adige, Abruzzo e Lazio (10), Calabria e Campania (9), Marche (7), Liguria (6), Puglia e Friuli Venezia Giulia (5), Basilicata e Umbria (4), Sardegna (3), Molise (1) e nessuna vittima in Valle D’Aosta.

La principale causa di morte registrata dall’Osservatorio è quella provocata da una caduta dall’alto (23,1 per cento delle morti), seguita dallo schiacciamento dovuto alla caduta di oggetti pesanti dall’alto (18,8 per cento); al terzo posto il ribaltamento di un veicolo/mezzo in movimento (16,8 per cento); al quarto eventi atmosferici e sismici (9,1 per cento). E ancora il contatto con organi lavoratori in movimento (6,3 per cento).

Il settore più a rischio con il 35,3 per cento dei casi di morti sul lavoro  di tutto il Paese è l’agricoltura, seguito dal settore delle costruzioni (22,2 per cento). Il 7,7 per cento degli eventi mortali, invece, è stato registrato nel commercio e nelle attività artigianali; mentre il 7,2 nei trasporti, magazzinaggi e comunicazioni.
 
Lo studio  condotto dall’Osservatorio Vega Engineering continua quindi con la nazionalità delle vittime. Si scopre così che gli stranieri deceduti sul lavoro sono il 13,8 per cento del totale. Mentre le fasce d’età più coinvolte nel dramma sono quelle che vanno dai 45 ai 54 anni (49 vittime), quella dei 35 – 44enni (47 morti), degli ultrasessantacinquenni (42) e quella tra i 55 e i 64 anni (35).

 

Infortuni e malattie professionali – L’Inca di Genova dedica una giornata alla tutela dei diritti

15-06-2012

NEWS

 

Martedì 19 giugno 2012 dalle ore 10 alle ore 12 davanti alla sede Inail di Genova in via d’Annunzio 76, e  a quelle  di Sampierdarena e Chiavari,  il patronato Inca insieme alla Cgil, hanno promosso delle iniziative pubbliche per informare le persone sui loro diritti, fornendo così  un quadro di certezze utili per prevenire gli infortuni sul lavoro e riconoscere le malattie professionali, con l’obiettivo di far crescere una nuova cultura della sicurezza, indispensabile per ridurre i rischi nei luoghi di lavoro.

Nel corso delle iniziative sarà distribuito del materiale informativo sul servizio medico – legale offerto dal patronato Inca e una casistica degli infortuni e delle malattie professionali,  rilevati a livello provinciale dal patronato della Cgil.

 

Cassazione – Illegittimo il trasferimento di un lavoratore che assiste familiare portatore di handicap

15-06-2012

NEWS

 

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 9201 dello scorso 7 giugno ha dichiarato illegittimo il trasferimento di un lavoratore che assiste un familiare portatore di handicap anche non grave, qualora l’azienda non abbia prodotto alcun motivo che, in un bilanciamento degli interessi, possa giustificare la perdita di cure da parte del soggetto debole.

Il caso ha riguardato un dipendente Telecom che, ricorreva al giudice del lavoro avverso il suo trasferimento da Reggio Calabria a Castrovillari; ricorso che veniva rigettato sia dal Tribunale di primo grado che dalla Corte d’appello, basandosi sul fatto che il fratello handicappato del lavoratore e, da quest’ultimo assistito, non era stato considerato dalla competente commissione medica, in situazione di handicap grave, tale da giustificare l’inamovibilità del lavoratore.

La norma di cui si discute, in pratica è l’art 33 comma 5 della L. 104/92 (agevolazioni per lavoratori che assistono soggetti portatori di handicap) il quale, a seguito della novella del Collegato lavoro, L. 183/2010, dispone che: “Il lavoratore di cui al comma 3 ha diritto a scegliere, ove possibile, la sede di lavoro più vicina al domicilio della persona da assistere e non può essere trasferito senza il suo consenso ad altra sede”.

La Cassazione, dopo aver richiamato la ratio della legge 104 e l’orientamento giurisprudenziale in materia di assistenza ai disabili, afferma che “il diritto del lavoratore a non essere trasferito ad altra sede lavorativa senza il suo consenso non può subire limitazioni anche allorquando la disabilità del familiare non si configuri come grave risultando la sua inamovibilità – nei termini in cui si configuri come espressione del diritto all’assistenza del familiare comunque disabile – giustificata dalla cura e dall’assistenza da parte del lavoratore al familiare con lui convivente, sempre che non risultino provate da parte del datore di lavoro – a fronte della natura e del grado di infermità (psico-fisica) del familiare – specifiche esigenza datoriali che, in un equilibrato bilanciamento tra interessi, risultino effettive, urgenti e comunque insuscettibii di essere diversamente soddisfatte”.

E’ dunque fondato il ricorso del lavoratore, “avendo la Corte territoriale ritenuto legittimo il trasferimento per non ricorrere, nella specie, una situazione di accertata gravità delle condizioni del familiare disabile, senza però che in alcun modo fosse stata provata alcuna ragione che, in una situazione di contrapposizione di interessi tutti a copertura costituzionale, potesse valere alla stregua di un corretto bilanciamento di interessi a legittimare il trasferimento disposto dalla società ed a privare il disabile del suo sostegno familiare”.