Archivi giornalieri: 28 giugno 2012

La proposta sovranista di Paolo Maninchedda

 

COSE DI SARDEGNA

 L’INDIPENDENZA

 PRESUPPONE

 IL BILINGUISMO

 di FRANCESCO CASULA

 Paolo Maninchedda,

 consigliere regionale

 sardista e presidente della

 commissione Autonomia,

 rilancia con forza la sua

 proposta “sovranista”, che ricalca

 l’ordine del giorno approvato

 recentemente dal Consiglio

 regionale, ma nel contempo

 l’articola e l’oltrepassa. Dandogli

 una valenza strategica e insieme

 elettorale: si tratta certo di aprire un

 conflitto con lo Stato e di ridiscutere

 le ragioni della permanenza

 dell’Isola nella Repubblica italiana,

 ma insieme operare perché fin dalle

 prossime elezioni regionali venga

 scomposto l’attuale quadro politico,

 rompendo con gli schieramenti e le

 vecchie appartenenze. Le nuove

 aggregazioni e alleanze dovranno

 avere rinnovate discriminanti:

 «Sardegna contro Italia. Federalisti

 europeisti contro unionisti». Non

 più dunque centrodestra contro

 centrosinistra. Cui presiederebbero

 ormai discrimini datati e ideologici.

 E comunque di importazione. Che

 storicamente hanno legato l’Isola

 all’Italia, mantenendola in una

 posizione di dipendenza coloniale.

 Certamente a livello economico nel

 passato e, ancor più oggi, massacrata

 dalla politica del governo Monti. Ma

 anche, per non dire di più, a livello

 culturale e linguistico: versante che

 Maninchedda trascura o comunque

 sottovaluta o non sottolinea a

 sufficienza. Sbagliando. Perché

 senza bilinguismo perfetto ovvero,

 senza lingua sarda liberata dalla

 marginalità, insegnata nelle scuole

 di ogni ordine e grado, parlata e

 usata in tutte le occasioni, alla pari

 dell’italiano, non si dà alcun

 autogoverno. E tanto meno alcuna

 indipendenza. Per innescare un

 processo conflittuale con lo Stato

 italiano occorre però che il variegato

 arco dei partiti e dei movimenti

 sardisti e indipendentisti si federi,

 trovi momenti di unità e si ponga

 come motore di un processo

 sovranista aggregando anche forze

 politiche tradizionalmente italo

 centriche, perché per intanto si

 liberino dal cappio centralista. Ad

 iniziare da Sel, che negli ultimi

 tempi ha assunto posizioni

 interessanti. Forse sulla scia del suo

 padre nobile, Fausto Bertinotti, che

 ha scritto: «Il tempo delle forze

 politiche centralizzate a livello

 nazionale è finito. È morta

 l’organizzazione della politica che

 ha considerato i territori come

 periferia. Continua a camminare ma

 non si accorge di essere morta.

 Bisogna rompere lo schema centro –

 periferia e ricostruire, non dal basso

 che è una genericità, ma

 dall’identità dei territori».

 

Morena Piccinini: l’Inca è sempre più un punto di riferimento per le persone

27-06-2012

NEWS

 

L’Inca, il patronato della CGIL, presenterà il prossimo 3 luglio, a Roma, il proprio “Bilancio sociale”. Un appuntamento all’insegna della tutela in tempi di crisi, un argomento che coinvolge molteplici ambiti e segmenti della vita dei lavoratori e dei cittadini e che registra un escalation dell’impegno del patronato.

Un impegno senza il quale – hanno riconosciuto nei giorni scorsi il sottosegretario al Lavoro, Martone, ed il direttore generale dell’Inps Nori – la pubblica amministrazione non riuscirebbe ad espletare compiutamente i servizi rivolti alla cittadinanza.  Su questo ed altri argomenti, Morena Piccinini, presidente del patronato Inca Cgil, è stata intervistata da Italian network.

“Questi ultimi anni sono stati contrassegnati dal crescere della situazione di crisi economica  – ha detto Piccinini – ed  è profondamente cambiato anche il bisogno delle persone. Sono aumentate le incertezze, è aumentato il senso di perdita del diritto e del sostegno in termini economici e di lavoro. E’ cambiato il  lavoro del patronato, molte meno pensioni  e tante più richieste di intervento a sostegno del reddito, di domande di disoccupazione, di cassa integrazione. Siamo diventati non solo compilatori di domande di prestazioni, ma  sempre di più un punto di riferimento per le persone rispetto ad una situazione che è sempre più carica di angoscia, di sofferenza, di drammaticità e, a volte anche di rabbia.  Un senso di tensione che viene trasmesso agli stessi operatori di patronato”.

“Contemporaneamente – prosegue Piccinini nell’ampia intervista rilasciata all’agenzia di stampa – abbiamo profondamente aumentato i rapporti con le categorie, con le strutture organizzative della CGIL, per fare in modo che tutti insieme si possa essere proiettati verso una tutela complessiva e, devo dire che da questo punto di vista la stessa rappresentanza sindacale si è caricata molto di più rispetto al passato di una dimensione di tutela individuale. La vicenda degli esodati ne è chiaramente una dimostrazione, perchè il cambiamento della legge  influisce anche sulla  modalità contrattuale e sulla gestione del rapporto di lavoro all’interno del singolo luogo di lavoro”.

“Ecco – prosegue Piccinini – nel Bilancio sociale rappresentiamo un grande aumento di attività sia dal punto di vista numerico – ma con una  diminuzione profonda delle risorse a disposizione del Patronato per effetto dei precedenti tagli operati sul Fondo – e un onere organizzativo pesante del quale si è fatto carico l’organizzazione”.

Sul fronte dell’attività all’estero “è  aumentata molto l’attività del patronato verso gli italiani all’estero e verso i  cittadini non italiani che per effetto dei processi di mobilità sono venuti dapprima a lavorare in Italia, hanno conosciuto l’Inca e, in seguito,  trasferendosi per lavoro in un altro paese europeo od est europeo, hanno continuato a ricevere tutela e assistenza dal patronato della Cgil,  grazie alla capillare dislocazione degli uffici dell’Inca nel mondo”.

L’intera video-intervista sul sito http://www.italiannetwork.it/

Inca e Fiom, per una tutela a tutto tondo

27-06-2012

NEWS

 

Proseguono, dopo l’anno scorso,  le iniziative formative della Fiom, che in collaborazione con il patronato della Cgil, ha avviato una campagna per la prevenzione e l’emersione delle malattie professionali in ambiente di lavoro, rivolta ai rappresentati dei lavoratori per la sicurezza, ma anche a tutte le Rsu e strutture territoriali della Fiom.

Il primo evento seminariale su:“Rischio chimico e le patologie correlate: tumori, allergie, dermatiti” si terrà martedì 10 luglio dalle ore 10,00 alle ore15,30 c/o Fiom nazionale – Roma, sarà svolto dal consulente medico legale dell’Inca Cgil nazionale, dr. Marco Bottazzi

A questo primo seminario seguiranno, nei mesi di settembre e ottobre, altri due seminari relativi ai rischi derivanti dalle radiofrequenze e elettromagnetismo e ai rischi derivanti dall’uso di materiali non metallici: lana di vetro, lana di roccia, fibre di carbonio, nanotecnologie.

 

Serve un salto di qualità culturale per combattere il fenomeno degli infortuni sul lavoro

27-06-2012

NEWS

 

Si è svolta lunedì 25 giugno a Palazzo Giustiziani, la Giornata nazionale di studio sulla salute e sulla sicurezza sul lavoro”, per iniziativa della “Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro”.

Il Presidente della Commissione del Senato, di indagine sugli “Infortuni” , sen. Oreste Tofani ha dichiarato che: “‘Come Commissione impegnata da sette anni sui problemi del lavoro e della sicurezza abbiamo a lungo esaminato e anche colto criticità nell’attivita di controllo e di sanzione, ma abbiamo anche potuto verificare quanto qualsiasi legge e normativa non basti per incidere efficacemente nel fenomeno degli infortuni sul lavoro”.

“E’ necessario un salto di qualità culturale – ha aggiunto Tofani – a partire dai giovani, dalle scuole, per poter rendere veramente diffusa e condivisa l’attenzione al problema della sicurezza, alla prevenzione dei rischi. Solo così sarà possibile fare una vera, incisiva azione verso la riduzione degli incidenti e dei morti sul lavoro.

Tofani ha infine sottolineato come l’aspetto più importante emerso nel corso della capillare ricognizione svolta dalla Commissione sul territorionazionale, è la disomogeneità nell’applicazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro.

”E’ un fatto inammissibile, – ha detto il presidente della Commissione – ma difficilmente superabile senza un punto, un’istituzione di riferimento comune capace di dare indicazioni e interpretazioni univoche. Questo pone un problema sotto il profilo costituzionale, attinente alle competenze tra Stato e Regioni. Toccare tale aspetto, anche di fronte all’evidenza che la conferenza Stato-Regioni non  si è dimostrata capace di agire come luogo di sintesi, e’ molto complesso. Meglio allora – ha concluso Tofani – insistere per l’applicazione della legge che già da tempo prevede l’istituzione di un’Agenzia capace di dettare regole uniformi su tutto il territorio”.

Su http://www.amblav.it/ i video dell’iniziativa.