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del 26giugno2012


COSE DI SARDEGNA

 IL BILINGUISMO

 UNA SCELTA

 DA CORAGGIOSI

 di FRANCESCO CASULA

 Dopo la protesta de Su

 comitadu pro sa limba

 sarda in merito alla

 ratifica della Carta

 europea delle lingue

 regionali e minoritarie si è mosso

 anche l’assessore alla Cultura,

 Sergio Milia, con una lettera

 indirizzata a tutti i parlamentari

 sardi per la modifica del testo del

 disegno di legge di ratifica della

 stessa Carta. Ma andiamo per

 ordine. Il 5 novembre 1992 a

 Strasburgo il Consiglio d’Europa

 approva un trattato che prevede

 una serie di misure per la difesa e

 valorizzazione delle Lingue

 minoritarie. Perché entri in vigore

 ha bisogno almeno di 5 ratifiche.

 Che arrivano il 1° marzo 1998. E

 oggi gli stati che hanno firmato e

 ratificato il trattato sono 24 mentre

 quelli che l’hanno firmato ma non

 ratificato sono 8. In 13 non l’hanno

 né firmato né ratificato: in genere

 stati del’Est europeo e dell’ex

 Unione sovietica. L’Italia ha firmato

 il trattato ma non ancora ratificato.

 Solo recentemente la commissione

 Affari esteri ha licenziato il testo

del disegno di legge di ratifica ma,

questo è il punto, risulta

assolutamente insufficiente,

debole, riduttivo: non prevede per

 la Sardegna la possibilità

 d’insegnamento della lingua sarda

 nelle scuole di ogni ordine e grado

 né il bilinguismo in ogni livello di

 attività sociale. Nonostante il sardo,

 sia in Italia, la lingua minoritaria

 più parlata e più diffusa nel nostro

 territorio. Lo stato privilegia invece

 la tutela del tedesco (Sud Tirolo),

 del francese (Valle d’Aosta), dello

 sloveno (Friuli Venezia Giulia) e del

 ladino (Valli Badia, Gardena ecc.).

 Eppure nel trattato europeo è

 espressamente prevista la

 possibilità di utilizzo delle lingue

 minoritarie, per esempio nella

 scuola, garantendo in queste lingue

 sia l’educazione prescolastica sia

 l’insegnamento primario,

 secondario e universitario in toto o

 in parte. Si tratta solo di volontà

 politica. Che il governo Monti, su

 questo versante non sembra avere.

 Ne è una dimostrazione, fra l’altro,

 anche il fatto che per l’anno 2012

 sulla legge statale 482 (di difesa e

 valorizzazione delle lingue

 minoritarie) siano stati stanziati

 1.768.792 euro a fronte dei 9 milioni

 spesi nella stessa legge nel 1999! I

 parlamentari sardi hanno la

 possibilità, nella discussione del

 Disegno di legge, in Parlamento, di

 apportare profonde modifiche

 migliorative. Se ne hanno il

 coraggio. Smettendola con il

 servilismo da yes-man, sempre

 proni al potere.

 



ultima modifica: 2012-06-26T18:05:00+02:00da vitegabry
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