Il flop del click day

Un bilancio “politico”

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A una settimana dal click day, la lotteria borgesiana che dovrebbe decidere le sorti di tanti lavoratori stranieri – ma stranieri fino a un certo punto, perché molti di loro lavorano già da noi – è già tempo di fare qualche bilancio.

Un bilancio solo “politico”, però, perché per le graduatorie dei beneficiati ci sarà da attendere tanto tempo: e magari a quel punto molti dei datori di lavoro che avevano fatto richiesta di manodopera non ne avranno più bisogno o si saranno arrangiati in altro modo. Tanto per fare un esempio, l’ultima sanatoria per colf e badanti, lanciata quindici mesi fa, non ha ancora prodotto le relative graduatorie. “Se il ministero ha indubbiamente migliorato le procedure che riguardano la fase di presentazione delle domande – spiega Piero Soldini, responsabile immigrazione della Cgil nazionale –, resta avvolto nel mistero quello che avviene dopo, nel momento cioè in cui le domande vengono vagliate. Qui i criteri rimangono imperscrutabili e magari basta avere un computer più potente o una particolare linea adsl per vedere la propria domanda arrivare prima. Insomma il sistema rimane oscuro e come tale produce discriminazioni”.

Con i tre click day sono arrivate agli uffici ministeriali circa 400.000 domande per lavorare in Italia; numeri, questi, che smentiscono le previsioni governative sul fatto che, vista anche la crisi, ci sarebbe stata una riduzione drastica delle richieste, e anche una risposta indiretta a tutti i tentativi – più o meno formali – messi in atto per scoraggiare la regolarizzazione.

I posti di lavoro “in palio” in questa surreale lotteria sono comunque poco più di 98.000, largamente al di sotto delle richieste del mercato. Non solo. Come spiega Soldini, “molti datori di lavoro non potranno attendere un periodo così lungo per la formazione delle graduatorie e come già accaduto in precedenza molti di questi posti di lavoro si perderanno per strada e dunque i nulla osta effettivi e i conseguenti contratti di soggiorno saranno sicuramente di meno anche delle quote previste”. Sulle lungaggini burocratiche purtroppo c’è da star sicuri: gli sportelli unici che dovranno vagliare le domande a una a una soffrono di grave carenza di personale: 650 lavoratori interinali sono stati licenziati lo scorso luglio, mentre per altri contratti in scadenza a fine 2010 c’è da attendere l’esito del decreto Milleproroghe.

I sindacati, in ogni caso, si batteranno affinché le regolarizzazioni siano ripartite proporzionalmente rispetto alla quantità delle domande che provengono dalle diverse regioni (106.000 dalla Lombardia, 50.000 dall’Emilia Romagna, 37.000 Lazio e via via tutte le altre regioni). “Comunque – riprende il sindacalista – sembra finalmente affacciarsi negli ambienti ministeriali la consapevolezza che questo sistema fa acqua da tutte le parti: è stato ormai ampiamente testato, ma gli esiti sono negativi sotto tutti gli aspetti. Per governare i flussi ci vogliono sistemi più aperti e flessibili. Serve un confronto tra tutte le parti sociali e gli enti locali per trovare una soluzione.

La Cgil un’idea ce l’ha: occorre una programmazione dei flussi per un arco di tempo ampio, ad esempio tre anni, all’interno della quale gli ingressi devono essere fluidi e non concentrati in questi assurdi click day. Secondo noi deve essere possibile anche una quota di ingressi per ricerca di lavoro, magari garantita da uno sponsor come previsto nel dispositivo pensato nel progetto Ferrero-Amato dell’ultimo governo di centro-sinistra”. Anche perché, come è noto, il meccanismo dei flussi, oltre a essere non gestibile, si fonda su un grande inganno: e cioè sul fatto che molte delle persone coinvolte in realtà già lavorano in Italia al nero. In caso di accoglimento della loro richiesta dovrebbero uscire e poi rientrare da regolari. “Un ulteriore problema, però – conclude il responsabile sindacale – sta nel fatto che con l’introduzione del reato d’immigrazione clandestina questo escamotage sarà sempre più difficile e rischioso”. Un’incognita in più, dunque, tra le tante anche per chi riuscisse a superare le forche caudine della lotteria ministeriale.

Rassegna.it

Il flop del click dayultima modifica: 2011-02-11T11:21:12+01:00da vitegabry
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