Archivi giornalieri: 27 gennaio 2010

Malattie professionali

NEWS

Belgio: tornano i “fattori socioeconomici” per le vittime di “malattie professionali”

Diritti riconosciuti, ma solo parzialmente …..

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In caso di malattia professionale, il risarcimento tiene conto del grado di incapacità fisica e dell’impatto che la malattia provoca sulla capacità economica del lavoratore in questione. 

In Belgio, dal 1994, questo secondo elemento viene automaticamente soppresso al momento in cui il lavoratore va in pensione.

Dopo difficili e lunghe battaglie e ricorsi giudiziari, i sindacati hanno finalmente ottenuto il ripristino di questi “fattori socioeconomici” alla data del 1 gennaio 2010.

Si tratta di una decisione importante, che riguarda circa 26.000 vittime di malattie professionali, ma che non darà purtroppo diritto ad arretrati.

da www.osservatorioinca.org

Professione: “casalingo”.

INAIL

In Italia ormai superano quota 22.600

 

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 Sono gli uomini che si dedicano esclusivamente alla cura della casa e della famiglia e rappresentano l’1,1% del totale delle persone che hanno sottoscritto la polizza dell’INAIL contro gli infortuni domestici 

ROMA. Rappresentano solo l’1,1% del totale, ma sono pur sempre un piccolo “esercito” di 22.631 persone. Sono i “casalinghi” italiani, gli uomini d’età compresa tra i 18 e i 65 anni che, nella vita, si occupano esclusivamente della cura della famiglia e della casa. E’ quanto risulta dai dati INAIL relativi al numero di polizze contro gli infortuni domestici sottoscritte dall’Istituto al 31 dicembre 2009. In totale le iscrizioni sono 2.033.653 (il termine di versamento del premio, per il 2010, scade il prossimo 31 gennaio) e, per 98,9% riguardano donne.

In relazione all’area geografica di appartenenza dei titolari, il 95,7% delle assicurazioni interessa cittadini di nazionalità italiana, l’1,9% cittadini comunitari (37.791 persone) e il restante 2,4da cittadini extracomunitari (48.602). A livello territoriale, ancora, le regioni col maggior numero di iscritti sono Lombardia (327.942 unità), Veneto (189.783), Lazio (182.421), Puglia (145.560) e Sicilia 126.782). Infine, per quanto riguarda il numero degli infortuni in ambito domestico, al 31 dicembre 2009 le richieste di erogazioni delle rendite sono state 12.736 (delle quali 581 sono rendite costituite).

La polizza contro gli infortuni domestici (diventata obbligatoria dal 1° marzo 2001) ha un costo di 12,91 euro l’anno e va effettuata entro il 31 gennaio – quest’anno entro il 1° febbraio, poiché il 31 gennaio cade di domenica – per godere della copertura per gli infortuni verificatisi dal 1° gennaio in poi. La sottoscrizione può essere effettuata anche successivamente, ma in tal caso – dal 1° febbraio in poi (quest’anno dal 2 febbraio) – la copertura è attiva a partire dal giorno successivo a quello del pagamento (oltre a configurarsi l’ipotesi di ritardato o mancato versamento, con applicazione della relativa sanzione, fino ad un massimo del doppio premio).

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Per non dimenticare

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NEWS

“Giorno della memoria”

La memoria del passato per costruire il futuro 

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La storia del genere umano ha conosciuto innumerevoli eccidi e stermini. Quello attuato in Europa nel Novecento contro gli ebrei differisce dagli altri per le sue caratteristiche di radicalità e scientificità. Mai era accaduto, ad esempio, che persone abitanti nell’isola di Rodi o in Norvegia venissero arrestate per essere deportate in un luogo (Auschwitz) appositamente destinato ad assassinarle con modalità tecnologicamente evolute. Per questo si parla di “unicità” della Shoah; definizione che pertanto costituisce il risultato di una comparazione storica, e non un pregiudiziale rifiuto di essa.

Shoah è un vocabolo ebraico che significa catastrofe, distruzione. Esso è sempre più utilizzato per definire ciò che accadde agli ebrei d’Europa dalla metà degli anni Trenta al 1945 e in particolar modo nel quadriennio finale, caratterizzato dall’attuazione del progetto di sistematica uccisione dell’intera popolazione ebraica.

Tale progetto venne deciso e concretizzato dal Terzo Reich nel corso della seconda guerra mondiale; venne attuato con la collaborazione parziale o totale dei governi o dei movimenti politici di altri Stati; venne interrotto dalla vittoria militare dell’Alleanza degli Stati antifascisti e dei movimenti di Resistenza. Se invece i vincitori fossero stati la Germania nazista, l’Italia fascista, la Francia di Vichy, la Croazia degli ustascia ecc., non un solo ebreo sarebbe rimasto in vita nei territori controllati da questi.

Ricordarsi di quelle vittime serve a mantenere memoria delle loro esistenze e del perché esse vennero troncate. E la memoria di questo passato serve ad aiutarci a costruire il futuro.

Molti Stati hanno istituito un “giorno della memoria”. L’Italia lo ha fissato al 27 gennaio: la data in cui nel 1945 fu liberato il campo di sterminio di Auschwitz. In effetti altri ebrei, d’Italia e d’Europa, vennero uccisi nelle settimane seguenti. Ma la data della Liberazione di quel campo è stata giudicata più adatta di altre a simboleggiare la Shoah e la sua fine.

Ovviamente la Shoah fu un evento storico interrelato con gli altri avvenimenti storici; per questo la legge italiana indica altri gruppi di persone la cui memoria va mantenuta viva: coloro che, a rischio della propria vita, combatterono il fascismo e il nazismo e coloro che comunque contrastarono lo sterminio e salvarono delle vite.

a cura della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea