Archivi giornalieri: 3 gennaio 2010

Petizione

FacebookVersione stampabileVersione PDF

Mandiamo la precarietà in PENSIONE – Firma la petizione

La prospettiva pensionistica nelle politiche previdenziali del nostro paese non può più essere elusa o rimandata se non vogliamo ritrovarci con una intera generazione per la quale il lavoro non sarà in alcun modo in grado di costruire una tutela dignitosa per la vecchiaia.

La frantumazione e la crescente discontinuità del nostro mercato del lavoro che ha seguito l’introduzione del sistema pensionistico basato sul metodo contributivo (riforma Dini), ha operato un vero e proprio spartiacque fra vecchie e nuove generazioni di pensionati.

E’ un dato oramai acclarato che i primi assegni pensionistici interamente liquidati con il sistema contributivo, dovrebbero garantire per i lavoratori non discontinui una copertura dell’ultima retribuzione che oscillerà fra il 50 e il 60%, con il recupero di un ulteriore 20-30% affidato alla previdenza complementare: una previdenza partita con grande ritardo rispetto al nuovo sistema pensionistico e con problemi di approccio culturale che, specie nelle giovani generazioni, non
consentono di considerare a pieno regime il decollo del secondo pilastro pensionistico.

Ne consegue che i lavoratori dipendenti discontinui nel lavoro (contratti a termine, contratti di lavoro in somministrazione) e quindi nelle proprie carriere contributive si troveranno in futuro ampiamente al di sotto di tale copertura.

Ancor meno tutelante è il futuro pensionistico dei lavoratori parasubordinati che matureranno la pensione nel sistema contributivo. Per questi ultimi, infatti, un sistema di computo della pensione basato sull’entità dei contributi versati su compensi molto bassi unito a carriere frammentate e discontinue produrrà la determinazione di montanti contributivi esigui e conseguenti pensioni insufficienti, persino inferiori all’assegno sociale.

E’ chiaro che rendite di questo tipo si pongono più che sul terreno della tutela previdenziale su quello dell’assistenza, vanificando interi percorsi lavorativi.
Peraltro i lavoratori parasubordinati non hanno diritto al trattamento di fine rapporto e questo insieme ai bassi compensi diventa ostativo alla costruzione della previdenza complementare.

Da ultimo la crisi economica con conseguente caduta del PIL (pari al 5% nel 2009) e l’incidenza di questo elemento sul sistema di calcolo, produrrà ulteriori diminuzioni sulle rendite pensionistiche. Occorre pertanto agire da subito per introdurre correttivi utili a ripristinare un quadro di efficacia
e di equità.

Per questo chiediamo:

  • L’immediata costituzione della Commissione prevista dal protocollo sul welfare del 23 luglio 2007 per verificare come già previsto l’incidenza che hanno i percorsi lavorativi discontinui sulle future pensioni al fine di proporre meccanismi di solidarietà tali da garantire un tasso di sostituzione non inferiore al 60% e per correggere l’incidenza dell’andamento negativodel PIL sulla determinazione dei nuovi coefficienti di trasformazione;
  • L’aggancio unico dei compensi minimi dei lavoratori parasubordinati ai minimi dei CCNL di riferimento per i lavoratori dipendenti con analoga professionalità, come già previsto dall’art. 1, comma 772, della legge n. 296/2006;
  • L’obbligatorietà della rivalsa previdenziale per i lavoratori con partita iva iscritti alla gestione separata Inps e l’innalzamento della stessa dal 4% al 9%, in linea con la ripartizione del costo contributivo che grava sul lavoratore parasubordinato, mantenendo il regime contributivo unificato per tutti gli iscritti alla gestione separata Inps privi di altra copertura previdenziale e non pensionati;
  • L’introduzione normativa del 4% di costo aggiuntivo a carico dell’impresa per tutte le prestazioni di lavoro parasubordinato al fine di garantire la possibilità di aggiornamento professionale e di costruzione della previdenza integrativa.

Se sei un lavoratore discontinuo e precario, pensaci bene, pensaci adesso

FIRMA ANCHE TU PER UNA PENSIONE GIUSTA E DIGNITOSA!

Leggi il glossario per una più facile comprensione del testo della petizione

www.nidil.cgil.it

 

Anche io ho firmato la petizione.jpg