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Corte dei conti
Linee guida e relativo questionario per gli organi di revisione economico finanziaria degli enti locali – Bilancio di previsione 2020-2022 (Deliberazione n. 08/SEZAUT/2020/INPR) – Rendiconto della gestione 2019 (deliberazione n. 09/SEZAUT/2020/INPR)  
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
La Sezione delle Autonomie della Corte dei conti ha approvato, con deliberazioni n. 8 e 9/2020, le Linee guida per le relazioni dei Collegi dei revisori dei conti degli enti locali sui rendiconti per l’anno 2019 e sui bilanci di previsione per gli esercizi 2020-2022, nonché i relativi questionari. Tra i profili sui quali si è focalizzata l’attenzione si segnalano, in particolare, le analisi sul risultato d’amministrazione, lo stato dell’indebitamento e gli equilibri di cassa, inscindibilmente collegati al mantenimento di quelli finanziari complessivi, mentre sono previsti focus specifici su modalità di ripiano delle varie componenti del disavanzo, somme incamerate e utilizzate a titolo di anticipazioni di liquidità, corretta costruzione del Fondo pluriennale vincolato e adeguatezza degli accantonamenti al Fondo crediti di dubbia esigibilità. In disparte l’analisi di alcuni aspetti della gestione delle Province e degli enti colpiti da eventi sismici. Ad analoga finalità sono ispirate le “Linee guida sui bilanci di previsione degli enti locali, per gli esercizi 2020-2022” che possono rappresentare un ausilio, per gli enti, nella predisposizione dello strumento programmatorio, ovvero nella gestione dei bilanci già adottati, tenendo conto dell’esigenza di contemperare gli effetti indotti dalla fase emergenziale (in termini di minori entrate e maggiori spese) con gli obiettivi di stabilità finanziaria. 

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ISTAT
Le prospettive per l’economia italiana nel 2020-2021
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
Le previsioni presentate sono basate su ipotesi che riguardano prevalentemente l’ampiezza della caduta della produzione nel secondo trimestre del 2020, più marcata di quella del primo, e la velocità della ripresa dei ritmi produttivi nel terzo e quarto trimestre. Ulteriori assunzioni riguardano l’assenza di una significativa ripresa dei contagi nella seconda parte dell’anno, l’efficacia delle misure di sostegno ai redditi e gli impegni di spesa previsti nei recenti decreti e, infine, il proseguimento di una politica monetaria accomodante che stabilizzi i mercati finanziari garantendo il normale funzionamento del sistema del credito. In base a queste ipotesi si prevede una marcata contrazione del Pil nel 2020 (-8,3%) e una ripresa parziale nel 2021 (+4,6%, Prospetto 1). Nell’anno corrente la caduta del Pil sarà determinata prevalentemente dalla domanda interna al netto delle scorte (-7,2 punti percentuali) condizionata dalla caduta dei consumi delle famiglie e delle ISP (-8,7%) e dal crollo degli investimenti (-12,5%), a fronte di una crescita dell’1,6% della spesa delle Amministrazioni pubbliche. Anche la domanda estera netta e la variazione delle scorte sono attese fornire un contributo negativo alla crescita (rispettivamente -0,3 p.p. e -0,8 p.p.). L’evoluzione dell’occupazione, misurata in termini di ULA, è prevista evolversi in linea con il Pil, con una brusca riduzione nel 2020 (-9,3%) e una ripresa nel 2021 (+4,1%). Diversa appare la lettura della crisi del mercato del lavoro attraverso il tasso di disoccupazione, il cui andamento rifletterebbe anche la decisa ricomposizione tra disoccupati e inattivi e la riduzione del numero di ore lavorate. L’andamento del deflatore della spesa delle famiglie manterrebbe una intonazione negativa nell’anno corrente (-0,3%) per poi mostrare modesti segnali di ripresa nell’anno successivo (+0,7%).

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Aranultima modifica: 2020-06-12T19:38:04+02:00da vitegabry
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