Archivi giornalieri: 4 giugno 2020

Bolsonaro: «Morire è il destino di tutti noi»

Brasile. Nel paese 1.262 vittime in un solo giorno, per un totale di 31.309 decessi

Bolsonaro
Bolsonaro

1.262 vittime in un solo giorno, per un totale di 31.309 decessi, e oltre 558mila contagi. Ma Bolsonaro fa il fatalista: «Mi dispiace per i morti, ma è il destino di tutti noi». Sono altre le preoccupazioni del presidente, accerchiato da ogni parte dai nemici; certo, il suo zoccolo duro è ancora intorno al 30% e non accenna a ridursi.

Ma in strada, come si è visto domenica, i suoi sostenitori, che continuano a invocarlo al grido di «Mito!, Mito!», devono ora vedersela con i gruppi antifascisti, soprattutto quelli legati al tifo calcistico organizzato. Mentre i suoi avversari tentano di unire le forze in difesa della democrazia evocando un clima da Diretas Já, il movimento per le elezioni presidenziali dirette che avrebbe condotto, nel 1985, alla fine della dittatura.

È il caso della campagna #Somos70porcento, che, lanciata sabato dall’economista Eduardo Moreira, in base al presupposto che chi non è con Bolsonaro è contro di lui, ha raccolto subito un gran numero di adesioni. O il caso del Manifesto Juntos, firmato da personalità che coprono un amplissimo spettro politico: dall’ex candidato del Pt Fernando Haddad, dal governatore del Maranhão Flávio Dino (PCdoB) e dal deputado Marcelo Freixo (Psol), fino al presentatore della Globo Luciano Huch, all’ex presidente Fernando Henrique Cardoso e al golpista Michel Temer, passando per artisti, scrittori e imprenditori. Assente Sergio Moro, a cui è stata sbattuta la porta in faccia: «Entreranno tutti, meno i fascisti. Moro, fuori. C’è un limite», ha spiegato il giornalista Juca Kfouri, uno dei promotori del manifesto. Fuori, ma per sua volontà, è rimasto anche, un po’ a sorpresa, Lula, il quale non ha voluto aderire a un’iniziativa che ha tra i suoi aderenti i tutt’altro che democratici Cardoso e Temer e in cui non sembra esserci posto per la classe lavoratrice.

Mentre la sinistra tradizionale fatica a ritagliarsi un ruolo preciso nella crisi – un vuoto che domenica è stato colmato dalle frange organizzate del tifo -, prosegue il processo di dissoluzione delle istituzioni, in mezzo alle ricorrenti e sempre più esplicite minacce di intervento militare da parte di Bolsonaro, del vice Hamilton Mourão e di altri generali vicini al presidente.

A provocare l’ultimo scontro è stata la serie di perquisizioni e sequestri condotta il 27 maggio nell’ambito dell’inchiesta sulle fake news coordinata dal giudice della Corte Suprema Alexandre de Moraes: l’indagine, considerata un colpo al cuore del bolsonarismo, su una presunta organizzazione criminale dedita alla produzione di informazioni false attraverso le reti sociali, su cui la Folha de São Paulo aveva puntato il dito già tra il primo e il secondo turno delle elezioni presidenziali. Tra le persone indagate figurano l’ex deputato federale Roberto Jefferson, l’imprenditore Luciano Hang e i blogger Allan dos Santos e Winston Lima, tutti aperti sostenitori di Bolsonaro.

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AranSegnalazioni

 

Newsletter del 28/5/2020
 

 

 

 

 Speciale Covid-19 

 

ULTIMI PROVVEDIMENTI E NOTIZIE IN EVIDENZA 

Circolare n. 22 del 20/5/2020 – INAIL Tutela infortunistica nei casi accertati di infezione da coronavirus (SARS- CoV-2) in occasione di lavoro. Decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18 “Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19” – Articolo 42 comma 2, convertito dalla legge 24 aprile 2020, n. 27. Chiarimenti.

 

FAQ RELATIVE ALL’APPLICAZIONE DELLE MISURE ADOTTATE

 

“Fase 2” – Domande frequenti sulle misure adottate dal Governo
– FAQ – COVID-19 e protezione dei dati personali – Garante per la protezione dei dati personali
Faq sulla certificazione medica e sulla tutela dell’INAIL

……..segue

 

ALTRI PROVVEDIMENTI E NOTIZIE

 

Legge 22 maggio 2020 , n. 35 – Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, recante misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19.
Testo coordinato del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19 con la legge di conversione 22 maggio 2020, n. 35, recante: «Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19».

Decreto Legge 19 maggio 2020, n. 34 (Decreto Rilancio) – Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonche’ di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19.

………segue

 

SMARTWORKING ED EMERGENZA CORONAVIRUS
Documenti sullo smartworking dal sito del Dipartimento della Funzione Pubblica. A supporto delle amministrazioni che stanno sempre più puntando sul lavoro agile, il sito del Dipartimento della Funzione pubblica raccoglierà e aggiornerà continuamente documenti e norme di riferimento, dati, strumenti e indicazioni sulle migliori modalità tecniche e organizzative per adottare e implementare lo smart working nelle PA.
Documenti sul lavoro agile dal Dipartimento per le Pari Opportunità.
Smart working: vademecum per lavorare online in sicurezzaAGID Raccomandazioni a cura del Cert-PA di AgID per aiutare i dipendenti pubblici a utilizzare in maniera sicura pc, tablet e smartphone personali quando lavorano da casa.

 

 

 

 
Attività istituzionale dell’Agenzia

 

Attività contrattuale
Sottoscritto a distanza il contratto collettivo nazionale di lavoro relativo alla sequenza contrattuale ad integrazione del contratto collettivo nazionale di lavoro del personale del comparto funzioni centrali del 12 febbraio 2018Il 19 maggio 2020 è stato firmato dall’Aran e dalle organizzazioni e confederazioni sindacali rappresentative il contratto collettivo nazionale di lavoro relativo alla sequenza contrattuale ad integrazione del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del personale del comparto Funzioni centrali del 12 febbraio 2018. L’incontro è avvenuto in video conferenza e il contratto, per la prima volta, è stato sottoscritto a distanza.
Il CCNL dà attuazione a quanto previsto nella dichiarazione congiunta n. 6 del CCNL 12/2/2018 con riferimento al personale assunto con contratto a tempo indeterminato a legge italiana dal Ministero degli Affari esteri nelle sedi diplomatiche e consolari e negli istituti di cultura all’estero, in linea con le disposizioni dell’art. 45, comma 5 del d.lgs. n. 165/2001. Vengono riconosciuti incrementi retributivi, relativi al triennio contrattuale 2016-2018, volti a rivalutare sia lo specifico “Fondo risorse decentrate” destinato alla contrattazione di secondo livello sia un compenso già previsto da un precedente CCNL (art. 12 del CCNL successivo del 12/4/2001), le cui misure sono differenziate in base ai Paesi in cui il servizio è prestato. Detti incrementi sono stati previsti in una misura corrispondente a quelli già attribuiti al restante personale dei ministeri.
Nel quadro dell’intesa raggiunta, le Parti hanno inoltre formalizzato l’impegno ad affrontare, mediante successivi incontri tecnici, l’analisi delle discipline generali di comparto, al fine di armonizzarne l’applicazione al personale regolato dall’accordo.Vai al documento

 

Dati statistici
Aggiornamento delle elaborazioni statistiche sulle retribuzioni medie pro-capite per compartoNella sezione Pubblicazioni e Statistiche sono state aggiornate le elaborazioni statistiche sulle retribuzioni medie pro-capite di comparto, distinte in retribuzione fissa e retribuzione accessoria, secondo le risultanze provenienti dal Conto annuale RGS per l’anno 2018.Vai al documento

 

Orientamenti applicativi
Contratti quadro – Relazioni sindacali Il dipendente/dirigente sindacale in distacco part-time, che ha subito durante lo svolgimento del proprio servizio un infortunio sul lavoro, può recuperare le giornate non fruite di distacco sindacale durante il periodo di infortunio? 

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Orientamenti applicativi
Area Sanità 2016/2018 I nuovi CCNL 2016-2018 della sanità sia afferenti al comparto sia alla dirigenza sanitaria hanno disapplicato, rispettivamente all’art. 11 e 10, “tutte le disposizioni in materia di relazioni sindacali ovunque previste nei precedenti CCNL”. A quali norme si deve fare riferimento in materia di diritto di assemblea? 

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Orientamenti applicativi
Comparto Funzioni Centrali È possibile per una dipendente in regime di part-time verticale (con prestazione resa in alcuni mesi dell’anno) partecipare ad un corso di aggiornamento predisposto da altra Amministrazione/Ente nel periodo coincidente con quello in cui tale dipendente non presta attività lavorativa? A tal fine, possono essere attivate le cc.dd. clausole elastiche? 

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Orientamenti applicativi
Comparto Scuola Un docente a tempo determinato ha diritto a fruire dei 15 giorni di congedo matrimoniale per un matrimonio contratto prima della stipula del rapporto di lavoro? 

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Orientamenti applicativi
Comparto Istruzione e ricerca 

In materia di permessi orari retribuiti per particolari motivi personali o familiari di cui all’art. 48, comma 1, lett. b) del CCNL comparto istruzione e ricerca del 19.04.2018, la previsione che tali permessi “non sono fruibili per frazioni inferiori ad una sola ora” è soddisfatta nel caso in cui il dipendente fruisca nella stessa giornata di due permessi orari dalla cui somma risulti una fruizione complessiva superiore all’ora, ad es. il primo dalle ore 10:00 alle ore 10:45 e l’altro dalle ore 12:30 alle ore 13:45?

 

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Sezione Giuridica

 

Dipartimento della funzione pubblica
Smart working nella Pa, al via il monitoraggio
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
La Funzione pubblica monitora e accompagna la rivoluzione dello smart working. La lettera odierna del Ministro Dadone, rivolta alle amministrazioni, annuncia il lancio del questionario che serve a raccogliere dagli enti tutte le necessarie informazioni quantitative e qualitative circa il lavoro agile messo a punto durante l’emergenza Covid-19, in modo da consolidare e rafforzare un cambiamento improvviso che può condurre, in prospettiva, la Pa verso il futuro.
Il questionario è accessibile online attraverso il portale del lavoro pubblico. Gli esiti del monitoraggio, che si concluderà il prossimo 21 giugno, saranno pubblicati nella sezione “Lavoro agile e COVID-19” del sito istituzionale del Dipartimento della funzione pubblica.Vai al documento

 

Senato della Repubblica – Servizio studi
L’epidemia COVID-19 e l’Unione Europea – nota 44/8
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
La Nota del Servizio Studi del Senato illustra le risposte delle istituzioni dell’Unione europea (UE) all’epidemia di coronavirus attualmente in discussione, annunciate o in corso di elaborazione, con particolare riferimento alle misure finalizzate a controbilanciare gli effetti socio-economici della crisi e alla gestione delle frontiere. Nell’appendice finale, invece, sono elencate sinteticamente le misure già adottate dalle stesse istituzioni. Rispetto alle edizioni precedenti la Nota è stata integrata con gli esiti della sessione plenaria del Parlamento europeo del 13-15 maggio, con gli esiti della riunione dell’Eurogruppo del 15 maggio e con un paragrafo specifico destinato alla fisionomia che dovrebbe assumere lo European Recovery Fund.Vai al documento

 

Senato della Repubblica – Servizio studi
Documentazione sull’emergenza sanitaria da COVID-19
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
Il Servizio studi del Senato della Repubblica pubblica, in una unica sezione, una serie di documenti – dossier, note brevi, note su atti, documentazione redatta in collaborazione con altri Servizi.Vai al documento

 

Parlamento
Conversione in legge del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 (Decreto Rilancio), recante misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
Testi e lavori preparatori relativi alla conversione in legge del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 (Decreto Rilancio), atto Camera n. 2500 e Senato. Si segnala, fra i lavori preparatori, la Documentazione degli Uffici del Dipartimento Bilancio di Camera e Senato (Quadro di sintesi degli interventi; Schede di lettura Volume I – Articoli 1-118; Schede di lettura Volume II – Articoli 119-266).Vai al documento

 

Corte dei conti

Sezione Regionale Controllo Puglia deliberazione n. 37/2020
Enti locali – Assunzioni in esercizio provvisorio

Segnalazione da U.O. Monitoraggio contratti e legale
I magistrati contabili, relativamente alla possibilità di assumere personale in costanza di esercizio provvisorio, seppure siano state avviate ma non concluse nel corso del 2019 le prescritte procedure, hanno ribadito quanto già evidenziato con la recente deliberazione n. 28/2020/PAR della Sezione regionale di controllo per la Campania, secondo la quale: “in costanza di esercizio provvisorio, occorre rispettare il comma 5 dell’art. 163 TUEL, che consente di poter procedere all’assunzione di spese correnti, come anche quelle relative all’assunzione di personale, nel limite dei dodicesimi.”.
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Corte dei conti

Sezione Regionale Controllo Piemonte deliberazione n. 33/2020
Enti locali – Fondo incentivante Province

Segnalazione da U.O. Monitoraggio contratti e legale
I giudici contabili, si esprimono in relazione al fondo per le risorse decentrate del personale, ed in particolare sulla compatibilità della disciplina dettata da una specifica previsione del CCNL 21 maggio 2018 delle funzioni locali (all’art. 67) con la possibilità che le somme prelevate dal fondo incentivante per remunerare specifiche attività di competenza regionale svolte dal personale provinciale a esse adibito e rimborsate dalla Regione, possano essere considerate fonte di alimentazione per il suddetto fondo. Il Collegio nel precisare, che: “per consolidato orientamento delle Sezioni regionali di controllo (cfr., da ultimo, Sezione Regionale di Controllo Emilia- Romagna delibera n. 2/PAR/2019), l’interpretazione di clausole della contrattazione collettiva è estranea al perimetro dell’attività consultiva di questa Corte, in quanto demandata per legge alle parti contraenti e, per la parte pubblica, all’ARAN (art. 49 d. l.gs 165/2001) purtuttavia evidenzia che: “trattandosi in materia di computo o meno, rispetto al tetto di spesa per il personale della provincia, di costi sostenuti dalla stessa per il pagamento di personale provinciale adibito allo svolgimento di funzioni cd. ”delegate”, a loro volta, oggetto di rimborso da parte dell’Ente delegante” è importante ribadire ad ogni buon conto, in via generale, l’indirizzo espresso con la recente delibera n.72/2019/SRCPIE/PAR dalla Sezione, che “conformandosi all’avviso giurisprudenziale consolidato (v. ex multis, Sez. Lombardia delibera n. 281/2018/PAR), ha ritenuto, in primo luogo, come il principio della neutralità delle spese di personale, sostenute dalle province per le funzioni delegate, discenda dalla natura non fondamentale delle funzioni delegate”. Il Collegio richiama inoltre, a sostegno di tale orientamento, la Corte Costituzionale che ha affermato ripetutamente che in forza del principio di sussidiarietà nelle materie c.d. delegate, nell’ambito delle quali le Regioni non esercitano direttamente le funzioni amministrative ma, indirettamente, attraverso gli enti cui con legge tale potere è conferito, “…sussiste l’obbligo da parte del delegante di assicurare risorse finanziarie, umane e strumentali affinché il delegato sia in grado di svolgere i compiti assegnati nel rispetto del principio del buon andamento di cui all’art. 97 della Costituzione” (cfr. ex multis, Corte costituzionale n. 10/2016, n. 272/2015, n.188/2015, n. 1/2014).
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Sezione Economica

 

Camera dei deputati – Documentazione parlamentare
Misure fiscali e finanziarie per l’emergenza Coronavirus
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
Per far fronte all’emergenza Coronavirus sono state adottate numerose misure dirette a prevenirne ed arginarne l’espansione e, in particolare, gli effetti sul sistema economico. Si tratta di provvedimenti d’urgenza emanati a breve distanza l’uno dall’altro e concatenati tra loro. Nell’ambito dei provvedimenti adottati, il decreto legge n. 9 (AC 2428), il decreto legge n.18 (A.C. 2463), il decreto-legge n. 23 del 2020 (A.C. 2461-AR, all’esame dell’Assemblea della Camera) e il decreto-legge n. 34 del 2020 (decreto “rilancio”, A.C. 2500) hanno introdotto, tra l’altro, numerosi interventi di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese. Nel corso dell’esame parlamentare del decreto-legge n. 18 del 2020 sono confluite in tale provvedimento le misure del decreto-legge n. 9 di cui, contestualmente, è stata prevista l’abrogazione; alcune misure del decreto-legge n. 18 sono state rafforzate, modificate e potenziate dal decreto-legge n. 23. Il decreto-legge n. 34 del 2020 ha ulteriormente razionalizzato il quadro suddetto, unificando e potenziando molte misure poste in essere dal Governo per affrontare l’emergenza sanitaria ed economica.Vai al documento

 

Corte dei conti
Rapporto 2020 di coordinamento sulla finanza pubblica
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
La Corte dei conti ha pubblicato il “Rapporto 2020 di coordinamento sulla finanza pubblica”, approvato dalle Sezioni in sede di controllo, contenente le prospettive sulle scelte di economia e conti pubblici del Paese alla prova di una crisi inaspettata e di dimensioni globali. Nell’attuale recessione la Corte sottolinea “il ruolo che ha rivestito, nella scarsa accumulazione di capitale, la componente degli investimenti pubblici e la conseguente esigenza di un suo appropriato rilancio. Ma i dati mostrano che ampi spazi di miglioramento e di recupero vi sono anche per gli investimenti privati”. Per il prossimo futuro il Rapporto suggerisce le linee di intervento urgenti: riforma fiscale, completamento del sistema di finanziamento delle amministrazioni territoriali, individuazione di meccanismi di uscita dal mondo del lavoro certi e sostenibili, definizione di un progetto di assistenza sanitaria territoriale condiviso e su cui investire consapevolmente risorse adeguate, dando anche un assetto al sistema di assistenza territoriale e di solidarietà che ha accompagnato i giorni della crisi, nonché di un piano di infrastrutturazione del Paese su cui orientare le risorse sia pubbliche che private.
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Banca d’Italia
Previsioni ai tempi del Coronavirus
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
È online l’articolo “Previsioni ai tempi del Coronavirus”, curato da ricercatori della Banca d’Italia. A causa della virulenza del suo impatto sulla società e sull’economia, la pandemia di Covid-19 rappresenta una sfida anche per chi fa previsioni: l’espressione “this time is different”, in voga durante la Crisi Finanziaria Globale, pur se appropriata, è tuttavia inadeguata a descrivere la gravità e l’eccezionalità dell’emergenza in corso. La difficoltà di prefigurare quale sarà l’evoluzione del contagio, la carenza di informazioni statistiche affidabili, la presenza di canali di trasmissione nuovi attraverso i quali la crisi sanitaria colpisce l’economia, sono solo alcuni dei fattori che rendono oggi più complesso il mestiere di chi fa previsioni.
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BCE

Bollettino economico n. 3/2020
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
L’area dell’euro sta affrontando una contrazione economica che per entità e rapidità non ha precedenti in tempi di pace. Le misure adottate per il contenimento della diffusione del coronavirus (COVID-19) hanno provocato un arresto di gran parte dell’attività economica in tutti paesi dell’area dell’euro e su scala mondiale. Gli indicatori del clima di fiducia dei consumatori e delle imprese segnano un drastico calo, che suggerisce una netta contrazione della crescita economica e un forte deterioramento delle condizioni nel mercato del lavoro. Data l’elevata incertezza sulle dimensioni finali effettive delle ricadute economiche, gli scenari di crescita elaborati dagli esperti della BCE indicano che quest’anno il PIL dell’area dell’euro potrebbe far registrare una caduta tra il 5 e il 12%, su cui incideranno in modo decisivo la durata delle misure di contenimento e il buon esito delle politiche di attenuazione delle conseguenze economiche per imprese e lavoratori. Questi scenari prevedono che, con la graduale rimozione delle misure di contenimento, si verificherà una ripresa dell’attività economica, la cui rapidità e portata restano tuttavia fortemente incerte. L’inflazione si è ridotta a seguito del brusco calo dei prezzi del petrolio e della lieve diminuzione dell’inflazione misurata sullo IAPC al netto dei beni energetici e alimentari.

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Ministero dell’Economia e delle Finanze – Ragioneria Generale dello Stato

Previsioni di bilancio per l’anno 2021 e per il triennio 2021/2023 e Budget per il triennio 2021/2023. Proposte per la manovra 2021 – Circolare del 27 maggio 2020, n. 13
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
La circolare fornisce indicazioni alle Amministrazioni per la formulazione delle proposte di bilancio per il triennio 2021-2023. In particolare, con l’introduzione del nuovo concetto di impegno pluriennale ad esigibilità (cosiddetto IPE), tutte le Amministrazioni dovranno indirizzare la loro programmazione di bilancio valutando attentamente gli effetti dell’introduzione delle regole per l’assunzione dell’IPE sulla fase di formazione delle previsioni per il prossimo triennio sia in termini di competenza, che in termini di cassa. Sono ribadite le procedure normative che riguardano, in particolare, la reiscrizione in bilancio dei residui passivi cancellati dal Rendiconto e l’integrazione del processo di attività di revisione della spesa nel ciclo di bilancio.

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ISTAT

Prezzi al consumo – aprile 2020
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
Nel mese di aprile, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri un aumento dello 0,1% su base mensile e una variazione tendenziale nulla. L’azzeramento dell’inflazione è imputabile prevalentemente ai prezzi dei Beni energetici, che amplificano la loro flessione sia nella componente regolamentata (da -9,4% a -14,1%) sia in quella non regolamentata (da -2,7% a -7,6%); questa dinamica è in parte compensata dall’accelerazione dei prezzi dei Beni alimentari (da +1,1% a +2,7%), trainata dagli Alimentari non lavorati (+4,3%) e, in misura minore, dalla riduzione della flessione dei prezzi dei Servizi relativi alle comunicazioni (da -2,6% a -1,3%). L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici accelerano rispettivamente a +0,8% a +1,0%, entrambe da +0,7%. L’inflazione acquisita nel 2020 è pari a +0,1% per l’indice generale e a +0,7% per la componente di fondo. I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona accelerano in modo marcato da +1,0% a +2,5%, mentre la crescita di quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto passa da +0,6% a +0,8%. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,5% su base mensile e dello 0,1% su base annua (come nel mese precedente), confermando la stima preliminare.
Gli indici dei prezzi al consumo di aprile sono stati elaborati nel contesto dell’emergenza sanitaria dovuta al diffondersi del Coronavirus in Italia, che ha visto prolungarsi la sospensione delle attività di ampi segmenti dell’offerta di beni e servizi di consumo e confermate le misure di limitazione alla mobilità personale e di distanziamento sociale per il contrasto della pandemia. L’impianto dell’indagine sui prezzi al consumo, basato sull’utilizzo di una pluralità di canali per l’acquisizione dei dati, ha consentito di ridurre gli effetti negativi dell’elevato numero di mancate rilevazioni. La situazione che si è venuta determinando e le modalità con le quali è stata affrontata sono illustrate nella Nota metodologica, alle pagine 19 e 20.

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Osservatorio Internazionale

 

OCSE

GDP Growth – First quarter of 2020
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
Il comunicato stampa rileva, per il primo trimestre 2020, una diminuzione del PIL dell’1,8% nell’intera area OCSE. Tra i principali paesi, il PIL è sceso in modo significativo in Francia e in Italia, dove le misure di blocco attuate nella fase di gestione emergenza Coronavirus sono state più rigorose e attuate prima (rispettivamente -5,8% e -4,7%).

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ILO

ILO – COVID-19 and the world of work.
Segnalazione da Direzione Contrattazione 1
Il mondo del lavoro è profondamente influenzato dalla pandemia globale. Oltre alla minaccia della salute pubblica, l’interruzione economica e sociale costituisce un pericolo per il benessere di milioni di persone. L’ILO (International Labour Organization) ed i suoi componenti come governi, lavoratori e datori di lavoro svolgono un ruolo cruciale nella lotta contro l’epidemia, garantendo sia la sicurezza delle persone che la sostenibilità delle imprese e dei posti di lavoro.
La percentuale di lavoratori costretti a stare a casa per la chiusura dei posti di lavoro è diminuita dall’81% al 68% nelle ultime due settimane. Questi dati sono guidati principalmente dalla Cina che ha ormai riaperto tornando ad una certa normalità lavorativa.
Uno dei compiti cruciali dell’ILO è quello di monitorare il livello di occupazione globale. Il report fa presente che nel primo quadrimestre del 2020 l’orario di lavoro è diminuito del 4,5% (equivalente a circa 130 milioni di posti di lavoro a tempo pieno se ipotizziamo una settimana lavorativa di 48 ore), mentre per il secondo quadrimestre ci si aspetta una diminuzione del circa 10,5% (equivalente a 305 milioni di posti di lavoro a tempo pieno).
Questi dati rappresentano un significativo decremento dell’economia mondiale rispetto alla precedente stima dell’ILO. Tale stima si attestava, infatti, intono ai 195 milioni di ore di lavoro a tempo pieno in meno per il secondo trimestre di quest’anno. Tuttavia, il prolungamento delle estensioni delle misure di contenimento ha portato a una perdita assai maggiore delle ore di lavoro.
Infine, il report evidenzia i settori economici più colpiti a livello globale da questa pandemia come il commercio all’ingrosso e al dettaglio. I lavoratori autonomi rappresentano il 45% di questo segmento ed insieme alle piccole imprese rappresentano oltre il 70% dell’occupazione nel commercio al dettaglio. Bisogna cercare di tutelare maggiorante questi settori più vulnerabili per evitare ulteriori perdite di lavoro che graverebbero ancor di più su una situazione occupazionale già messa a dura prova.

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A cura della Direzione Studi, risorse e servizi dell’Aran

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Circolare n. 22 del 20/5/2020 – INAIL Tutela infortunistica nei casi accertati di infezione da coronavirus (SARS- CoV-2) in occasione di lavoro. Decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18 “Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19” – Articolo 42 comma 2, convertito dalla legge 24 aprile 2020, n. 27. Chiarimenti.

 

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ALTRI PROVVEDIMENTI E NOTIZIE

 

Legge 22 maggio 2020 , n. 35 – Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, recante misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19.
Testo coordinato del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19 con la legge di conversione 22 maggio 2020, n. 35, recante: «Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19».

Decreto Legge 19 maggio 2020, n. 34 (Decreto Rilancio) – Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonche’ di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19.

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Sottoscritto a distanza il contratto collettivo nazionale di lavoro relativo alla sequenza contrattuale ad integrazione del contratto collettivo nazionale di lavoro del personale del comparto funzioni centrali del 12 febbraio 2018

Il 19 maggio 2020 è stato firmato dall’Aran e dalle organizzazioni e confederazioni sindacali rappresentative il contratto collettivo nazionale di lavoro relativo alla sequenza contrattuale ad integrazione del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del personale del comparto Funzioni centrali del 12 febbraio 2018. L’incontro è avvenuto in video conferenza e il contratto, per la prima volta, è stato sottoscritto a distanza.
Il CCNL dà attuazione a quanto previsto nella dichiarazione congiunta n. 6 del CCNL 12/2/2018 con riferimento al personale assunto con contratto a tempo indeterminato a legge italiana dal Ministero degli Affari esteri nelle sedi diplomatiche e consolari e negli istituti di cultura all’estero, in linea con le disposizioni dell’art. 45, comma 5 del d.lgs. n. 165/2001. Vengono riconosciuti incrementi retributivi, relativi al triennio contrattuale 2016-2018, volti a rivalutare sia lo specifico “Fondo risorse decentrate” destinato alla contrattazione di secondo livello sia un compenso già previsto da un precedente CCNL (art. 12 del CCNL successivo del 12/4/2001), le cui misure sono differenziate in base ai Paesi in cui il servizio è prestato. Detti incrementi sono stati previsti in una misura corrispondente a quelli già attribuiti al restante personale dei ministeri.
Nel quadro dell’intesa raggiunta, le Parti hanno inoltre formalizzato l’impegno ad affrontare, mediante successivi incontri tecnici, l’analisi delle discipline generali di comparto, al fine di armonizzarne l’applicazione al personale regolato dall’accordo.

 

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Dati statistici
Aggiornamento delle elaborazioni statistiche sulle retribuzioni medie pro-capite per comparto

Nella sezione Pubblicazioni e Statistiche sono state aggiornate le elaborazioni statistiche sulle retribuzioni medie pro-capite di comparto, distinte in retribuzione fissa e retribuzione accessoria, secondo le risultanze provenienti dal Conto annuale RGS per l’anno 2018.

 

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Orientamenti applicativi
Contratti quadro – Relazioni sindacali Il dipendente/dirigente sindacale in distacco part-time, che ha subito durante lo svolgimento del proprio servizio un infortunio sul lavoro, può recuperare le giornate non fruite di distacco sindacale durante il periodo di infortunio? 

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Orientamenti applicativi
Area Sanità 2016/2018 

I nuovi CCNL 2016-2018 della sanità sia afferenti al comparto sia alla dirigenza sanitaria hanno disapplicato, rispettivamente all’art. 11 e 10, “tutte le disposizioni in materia di relazioni sindacali ovunque previste nei precedenti CCNL”. A quali norme si deve fare riferimento in materia di diritto di assemblea?

 

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Orientamenti applicativi
Comparto Funzioni Centrali 

È possibile per una dipendente in regime di part-time verticale (con prestazione resa in alcuni mesi dell’anno) partecipare ad un corso di aggiornamento predisposto da altra Amministrazione/Ente nel periodo coincidente con quello in cui tale dipendente non presta attività lavorativa? A tal fine, possono essere attivate le cc.dd. clausole elastiche?

 

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Orientamenti applicativi
Comparto Scuola 

Un docente a tempo determinato ha diritto a fruire dei 15 giorni di congedo matrimoniale per un matrimonio contratto prima della stipula del rapporto di lavoro?

 

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Orientamenti applicativi
Comparto Istruzione e ricerca 

In materia di permessi orari retribuiti per particolari motivi personali o familiari di cui all’art. 48, comma 1, lett. b) del CCNL comparto istruzione e ricerca del 19.04.2018, la previsione che tali permessi “non sono fruibili per frazioni inferiori ad una sola ora” è soddisfatta nel caso in cui il dipendente fruisca nella stessa giornata di due permessi orari dalla cui somma risulti una fruizione complessiva superiore all’ora, ad es. il primo dalle ore 10:00 alle ore 10:45 e l’altro dalle ore 12:30 alle ore 13:45?

 

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Sezione Giuridica

 

Dipartimento della funzione pubblica
Smart working nella Pa, al via il monitoraggio
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
La Funzione pubblica monitora e accompagna la rivoluzione dello smart working. La lettera odierna del Ministro Dadone, rivolta alle amministrazioni, annuncia il lancio del questionario che serve a raccogliere dagli enti tutte le necessarie informazioni quantitative e qualitative circa il lavoro agile messo a punto durante l’emergenza Covid-19, in modo da consolidare e rafforzare un cambiamento improvviso che può condurre, in prospettiva, la Pa verso il futuro.
Il questionario è accessibile online attraverso il portale del lavoro pubblico. Gli esiti del monitoraggio, che si concluderà il prossimo 21 giugno, saranno pubblicati nella sezione “Lavoro agile e COVID-19” del sito istituzionale del Dipartimento della funzione pubblica.Vai al documento

 

Senato della Repubblica – Servizio studi
L’epidemia COVID-19 e l’Unione Europea – nota 44/8
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
La Nota del Servizio Studi del Senato illustra le risposte delle istituzioni dell’Unione europea (UE) all’epidemia di coronavirus attualmente in discussione, annunciate o in corso di elaborazione, con particolare riferimento alle misure finalizzate a controbilanciare gli effetti socio-economici della crisi e alla gestione delle frontiere. Nell’appendice finale, invece, sono elencate sinteticamente le misure già adottate dalle stesse istituzioni. Rispetto alle edizioni precedenti la Nota è stata integrata con gli esiti della sessione plenaria del Parlamento europeo del 13-15 maggio, con gli esiti della riunione dell’Eurogruppo del 15 maggio e con un paragrafo specifico destinato alla fisionomia che dovrebbe assumere lo European Recovery Fund.Vai al documento

 

Senato della Repubblica – Servizio studi
Documentazione sull’emergenza sanitaria da COVID-19
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
Il Servizio studi del Senato della Repubblica pubblica, in una unica sezione, una serie di documenti – dossier, note brevi, note su atti, documentazione redatta in collaborazione con altri Servizi.Vai al documento

 

Parlamento
Conversione in legge del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 (Decreto Rilancio), recante misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
Testi e lavori preparatori relativi alla conversione in legge del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 (Decreto Rilancio), atto Camera n. 2500 e Senato. Si segnala, fra i lavori preparatori, la Documentazione degli Uffici del Dipartimento Bilancio di Camera e Senato (Quadro di sintesi degli interventi; Schede di lettura Volume I – Articoli 1-118; Schede di lettura Volume II – Articoli 119-266).Vai al documento

 

Corte dei conti

Sezione Regionale Controllo Puglia deliberazione n. 37/2020
Enti locali – Assunzioni in esercizio provvisorio

Segnalazione da U.O. Monitoraggio contratti e legale
I magistrati contabili, relativamente alla possibilità di assumere personale in costanza di esercizio provvisorio, seppure siano state avviate ma non concluse nel corso del 2019 le prescritte procedure, hanno ribadito quanto già evidenziato con la recente deliberazione n. 28/2020/PAR della Sezione regionale di controllo per la Campania, secondo la quale: “in costanza di esercizio provvisorio, occorre rispettare il comma 5 dell’art. 163 TUEL, che consente di poter procedere all’assunzione di spese correnti, come anche quelle relative all’assunzione di personale, nel limite dei dodicesimi.”.
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Corte dei conti

Sezione Regionale Controllo Piemonte deliberazione n. 33/2020
Enti locali – Fondo incentivante Province

Segnalazione da U.O. Monitoraggio contratti e legale
I giudici contabili, si esprimono in relazione al fondo per le risorse decentrate del personale, ed in particolare sulla compatibilità della disciplina dettata da una specifica previsione del CCNL 21 maggio 2018 delle funzioni locali (all’art. 67) con la possibilità che le somme prelevate dal fondo incentivante per remunerare specifiche attività di competenza regionale svolte dal personale provinciale a esse adibito e rimborsate dalla Regione, possano essere considerate fonte di alimentazione per il suddetto fondo. Il Collegio nel precisare, che: “per consolidato orientamento delle Sezioni regionali di controllo (cfr., da ultimo, Sezione Regionale di Controllo Emilia- Romagna delibera n. 2/PAR/2019), l’interpretazione di clausole della contrattazione collettiva è estranea al perimetro dell’attività consultiva di questa Corte, in quanto demandata per legge alle parti contraenti e, per la parte pubblica, all’ARAN (art. 49 d. l.gs 165/2001) purtuttavia evidenzia che: “trattandosi in materia di computo o meno, rispetto al tetto di spesa per il personale della provincia, di costi sostenuti dalla stessa per il pagamento di personale provinciale adibito allo svolgimento di funzioni cd. ”delegate”, a loro volta, oggetto di rimborso da parte dell’Ente delegante” è importante ribadire ad ogni buon conto, in via generale, l’indirizzo espresso con la recente delibera n.72/2019/SRCPIE/PAR dalla Sezione, che “conformandosi all’avviso giurisprudenziale consolidato (v. ex multis, Sez. Lombardia delibera n. 281/2018/PAR), ha ritenuto, in primo luogo, come il principio della neutralità delle spese di personale, sostenute dalle province per le funzioni delegate, discenda dalla natura non fondamentale delle funzioni delegate”. Il Collegio richiama inoltre, a sostegno di tale orientamento, la Corte Costituzionale che ha affermato ripetutamente che in forza del principio di sussidiarietà nelle materie c.d. delegate, nell’ambito delle quali le Regioni non esercitano direttamente le funzioni amministrative ma, indirettamente, attraverso gli enti cui con legge tale potere è conferito, “…sussiste l’obbligo da parte del delegante di assicurare risorse finanziarie, umane e strumentali affinché il delegato sia in grado di svolgere i compiti assegnati nel rispetto del principio del buon andamento di cui all’art. 97 della Costituzione” (cfr. ex multis, Corte costituzionale n. 10/2016, n. 272/2015, n.188/2015, n. 1/2014).
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Sezione Economica

 

Camera dei deputati – Documentazione parlamentare
Misure fiscali e finanziarie per l’emergenza Coronavirus
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
Per far fronte all’emergenza Coronavirus sono state adottate numerose misure dirette a prevenirne ed arginarne l’espansione e, in particolare, gli effetti sul sistema economico. Si tratta di provvedimenti d’urgenza emanati a breve distanza l’uno dall’altro e concatenati tra loro. Nell’ambito dei provvedimenti adottati, il decreto legge n. 9 (AC 2428), il decreto legge n.18 (A.C. 2463), il decreto-legge n. 23 del 2020 (A.C. 2461-AR, all’esame dell’Assemblea della Camera) e il decreto-legge n. 34 del 2020 (decreto “rilancio”, A.C. 2500) hanno introdotto, tra l’altro, numerosi interventi di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese. Nel corso dell’esame parlamentare del decreto-legge n. 18 del 2020 sono confluite in tale provvedimento le misure del decreto-legge n. 9 di cui, contestualmente, è stata prevista l’abrogazione; alcune misure del decreto-legge n. 18 sono state rafforzate, modificate e potenziate dal decreto-legge n. 23. Il decreto-legge n. 34 del 2020 ha ulteriormente razionalizzato il quadro suddetto, unificando e potenziando molte misure poste in essere dal Governo per affrontare l’emergenza sanitaria ed economica.Vai al documento

 

Corte dei conti
Rapporto 2020 di coordinamento sulla finanza pubblica
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
La Corte dei conti ha pubblicato il “Rapporto 2020 di coordinamento sulla finanza pubblica”, approvato dalle Sezioni in sede di controllo, contenente le prospettive sulle scelte di economia e conti pubblici del Paese alla prova di una crisi inaspettata e di dimensioni globali. Nell’attuale recessione la Corte sottolinea “il ruolo che ha rivestito, nella scarsa accumulazione di capitale, la componente degli investimenti pubblici e la conseguente esigenza di un suo appropriato rilancio. Ma i dati mostrano che ampi spazi di miglioramento e di recupero vi sono anche per gli investimenti privati”. Per il prossimo futuro il Rapporto suggerisce le linee di intervento urgenti: riforma fiscale, completamento del sistema di finanziamento delle amministrazioni territoriali, individuazione di meccanismi di uscita dal mondo del lavoro certi e sostenibili, definizione di un progetto di assistenza sanitaria territoriale condiviso e su cui investire consapevolmente risorse adeguate, dando anche un assetto al sistema di assistenza territoriale e di solidarietà che ha accompagnato i giorni della crisi, nonché di un piano di infrastrutturazione del Paese su cui orientare le risorse sia pubbliche che private.
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Banca d’Italia
Previsioni ai tempi del Coronavirus
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
È online l’articolo “Previsioni ai tempi del Coronavirus”, curato da ricercatori della Banca d’Italia. A causa della virulenza del suo impatto sulla società e sull’economia, la pandemia di Covid-19 rappresenta una sfida anche per chi fa previsioni: l’espressione “this time is different”, in voga durante la Crisi Finanziaria Globale, pur se appropriata, è tuttavia inadeguata a descrivere la gravità e l’eccezionalità dell’emergenza in corso. La difficoltà di prefigurare quale sarà l’evoluzione del contagio, la carenza di informazioni statistiche affidabili, la presenza di canali di trasmissione nuovi attraverso i quali la crisi sanitaria colpisce l’economia, sono solo alcuni dei fattori che rendono oggi più complesso il mestiere di chi fa previsioni.
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BCE

Bollettino economico n. 3/2020
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
L’area dell’euro sta affrontando una contrazione economica che per entità e rapidità non ha precedenti in tempi di pace. Le misure adottate per il contenimento della diffusione del coronavirus (COVID-19) hanno provocato un arresto di gran parte dell’attività economica in tutti paesi dell’area dell’euro e su scala mondiale. Gli indicatori del clima di fiducia dei consumatori e delle imprese segnano un drastico calo, che suggerisce una netta contrazione della crescita economica e un forte deterioramento delle condizioni nel mercato del lavoro. Data l’elevata incertezza sulle dimensioni finali effettive delle ricadute economiche, gli scenari di crescita elaborati dagli esperti della BCE indicano che quest’anno il PIL dell’area dell’euro potrebbe far registrare una caduta tra il 5 e il 12%, su cui incideranno in modo decisivo la durata delle misure di contenimento e il buon esito delle politiche di attenuazione delle conseguenze economiche per imprese e lavoratori. Questi scenari prevedono che, con la graduale rimozione delle misure di contenimento, si verificherà una ripresa dell’attività economica, la cui rapidità e portata restano tuttavia fortemente incerte. L’inflazione si è ridotta a seguito del brusco calo dei prezzi del petrolio e della lieve diminuzione dell’inflazione misurata sullo IAPC al netto dei beni energetici e alimentari.

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Ministero dell’Economia e delle Finanze – Ragioneria Generale dello Stato

Previsioni di bilancio per l’anno 2021 e per il triennio 2021/2023 e Budget per il triennio 2021/2023. Proposte per la manovra 2021 – Circolare del 27 maggio 2020, n. 13
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
La circolare fornisce indicazioni alle Amministrazioni per la formulazione delle proposte di bilancio per il triennio 2021-2023. In particolare, con l’introduzione del nuovo concetto di impegno pluriennale ad esigibilità (cosiddetto IPE), tutte le Amministrazioni dovranno indirizzare la loro programmazione di bilancio valutando attentamente gli effetti dell’introduzione delle regole per l’assunzione dell’IPE sulla fase di formazione delle previsioni per il prossimo triennio sia in termini di competenza, che in termini di cassa. Sono ribadite le procedure normative che riguardano, in particolare, la reiscrizione in bilancio dei residui passivi cancellati dal Rendiconto e l’integrazione del processo di attività di revisione della spesa nel ciclo di bilancio.

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ISTAT

Prezzi al consumo – aprile 2020
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
Nel mese di aprile, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri un aumento dello 0,1% su base mensile e una variazione tendenziale nulla. L’azzeramento dell’inflazione è imputabile prevalentemente ai prezzi dei Beni energetici, che amplificano la loro flessione sia nella componente regolamentata (da -9,4% a -14,1%) sia in quella non regolamentata (da -2,7% a -7,6%); questa dinamica è in parte compensata dall’accelerazione dei prezzi dei Beni alimentari (da +1,1% a +2,7%), trainata dagli Alimentari non lavorati (+4,3%) e, in misura minore, dalla riduzione della flessione dei prezzi dei Servizi relativi alle comunicazioni (da -2,6% a -1,3%). L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici accelerano rispettivamente a +0,8% a +1,0%, entrambe da +0,7%. L’inflazione acquisita nel 2020 è pari a +0,1% per l’indice generale e a +0,7% per la componente di fondo. I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona accelerano in modo marcato da +1,0% a +2,5%, mentre la crescita di quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto passa da +0,6% a +0,8%. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,5% su base mensile e dello 0,1% su base annua (come nel mese precedente), confermando la stima preliminare.
Gli indici dei prezzi al consumo di aprile sono stati elaborati nel contesto dell’emergenza sanitaria dovuta al diffondersi del Coronavirus in Italia, che ha visto prolungarsi la sospensione delle attività di ampi segmenti dell’offerta di beni e servizi di consumo e confermate le misure di limitazione alla mobilità personale e di distanziamento sociale per il contrasto della pandemia. L’impianto dell’indagine sui prezzi al consumo, basato sull’utilizzo di una pluralità di canali per l’acquisizione dei dati, ha consentito di ridurre gli effetti negativi dell’elevato numero di mancate rilevazioni. La situazione che si è venuta determinando e le modalità con le quali è stata affrontata sono illustrate nella Nota metodologica, alle pagine 19 e 20.

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Osservatorio Internazionale

 

OCSEGDP Growth – First quarter of 2020
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
Il comunicato stampa rileva, per il primo trimestre 2020, una diminuzione del PIL dell’1,8% nell’intera area OCSE. Tra i principali paesi, il PIL è sceso in modo significativo in Francia e in Italia, dove le misure di blocco attuate nella fase di gestione emergenza Coronavirus sono state più rigorose e attuate prima (rispettivamente -5,8% e -4,7%).Vai al documento

 

ILO

ILO – COVID-19 and the world of work.
Segnalazione da Direzione Contrattazione 1
Il mondo del lavoro è profondamente influenzato dalla pandemia globale. Oltre alla minaccia della salute pubblica, l’interruzione economica e sociale costituisce un pericolo per il benessere di milioni di persone. L’ILO (International Labour Organization) ed i suoi componenti come governi, lavoratori e datori di lavoro svolgono un ruolo cruciale nella lotta contro l’epidemia, garantendo sia la sicurezza delle persone che la sostenibilità delle imprese e dei posti di lavoro.
La percentuale di lavoratori costretti a stare a casa per la chiusura dei posti di lavoro è diminuita dall’81% al 68% nelle ultime due settimane. Questi dati sono guidati principalmente dalla Cina che ha ormai riaperto tornando ad una certa normalità lavorativa.
Uno dei compiti cruciali dell’ILO è quello di monitorare il livello di occupazione globale. Il report fa presente che nel primo quadrimestre del 2020 l’orario di lavoro è diminuito del 4,5% (equivalente a circa 130 milioni di posti di lavoro a tempo pieno se ipotizziamo una settimana lavorativa di 48 ore), mentre per il secondo quadrimestre ci si aspetta una diminuzione del circa 10,5% (equivalente a 305 milioni di posti di lavoro a tempo pieno).
Questi dati rappresentano un significativo decremento dell’economia mondiale rispetto alla precedente stima dell’ILO. Tale stima si attestava, infatti, intono ai 195 milioni di ore di lavoro a tempo pieno in meno per il secondo trimestre di quest’anno. Tuttavia, il prolungamento delle estensioni delle misure di contenimento ha portato a una perdita assai maggiore delle ore di lavoro.
Infine, il report evidenzia i settori economici più colpiti a livello globale da questa pandemia come il commercio all’ingrosso e al dettaglio. I lavoratori autonomi rappresentano il 45% di questo segmento ed insieme alle piccole imprese rappresentano oltre il 70% dell’occupazione nel commercio al dettaglio. Bisogna cercare di tutelare maggiorante questi settori più vulnerabili per evitare ulteriori perdite di lavoro che graverebbero ancor di più su una situazione occupazionale già messa a dura prova.

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A cura della Direzione Studi, risorse e servizi dell’Aran

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Quota 100

Pensioni: quota 100 non sana la Fornero, riparte l’ipotesi di uscita anticipata a 64 anni

Pensioni: quota 100 non sana la Fornero, riparte l'ipotesi di uscita anticipata a 64 anni.
Pensioni: quota 100 non sana la Fornero, riparte l’ipotesi di uscita anticipata a 64 anni.

Quota 100 non argina i requisiti delle pensioni Fornero: opzione donna, Ape e precoci quota 41 verso la revisione flessibile

Aggiornato il 4 giugno 2020 12:36
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A circa un anno e mezzo dalla sua introduzione, quota 100 non rappresenterebbe l’alternativa di uscita anticipata rispetto alle regole della riforma delle Pensioni di Elsa Fornero. Nonostante la Covid-19 rischi di far diventare la misura di uscita a partire dai 62 anni una sorta di “ammortizzatore sociale”, uno dei meccanismi utile ad agganciare la prima data possibile per andare in pensione, oggi più che mai è tempo di progettare una riforma definitiva del sistema pensionistico italiano, rendendo i pensionamenti più flessibili e virando verso l’età di uscita a 64 anni. Tracciando un primo bilancio, quota 100 – nel ventaglio di possibilità di uscita dal mondo del lavoro – non fa altro che aggiungersi alle varie formule con le quali, dal 2012 anno di entrata in vigore della riforma Fornero ad oggi, si è cercato di salvaguardare centinaia di migliaia di lavoratori prossimi alla pensione.

 

Quota 100, fine sperimentazione 2021: ultime novità di oggi su riforma pensioni anticipate

La sperimentazione delle pensioni a quota 100 è arrivata dopo le varie clausole di salvaguardia e altre misure alternative ai requisiti della riforma Fornero. Già a partire dal 2012 sono state emanate le leggi di Salvaguardia che hanno permesso l’uscita da lavoro, derogando alle regole del pensionamento, a 120mila contribuenti. Successivamente dal 2014 al 2016 con l’opzione donna, ovvero con le uscite dai 57 anni di età e 35 di contributi, si è agevolata l’uscita a 45mila lavoratrici. L’Ape social a partire dal 2017 – tuttora in vigore – è stata la revisione delle pensioni dei governi di Matteo Renzi e Paolo Gentiloni con 97mila uscite totali a carico dello Stato dai 63 anni di età unitamente a 30 o 36 di contributi (oggi si chiamerebbero, rispettivamente, quota 93 o quota 99).

 

Da contorno anche la quota 41 dei lavoratori precoci (74.500 uscite) e l’inclusione dei lavoratori impiegati in attività usuranti tra i beneficiari di misure particolari di pensione anticipata. Tuttavia, a fronte di oltre 340mila “salvati” dalla riforma Fornero con meccanismi alternativi e degli ulteriori 150 mila lavoratori che hanno visto accogliere la propria domanda di uscita dall’Inps per quota 100 nel 2019 (ai quali si aggiungono le pensioni con opzione donna, quota 41, Ape social e uscite con circa 43 anni di contributi per un totale di 371mila nuove pensioni anticipate solo nello scorso anno), la revisione del sistema pensionistico appare quanto mai necessaria.

Riforma pensioni post quota 100: uscita flessibile a 64 anni, agevolazioni per le donne

In primo luogo perché le pensioni a quota 100 hanno mostrato due principali limiti: il primo è quello di non assicurare quella flessibilità in uscita tanto invocata dalle parti sociali e dai sindacati; in secondo luogo perché la stessa misura non ha previsto un percorso successivo alla propria sperimentazione (che terminerà il 31 dicembre 2021), con migliaia di lavoratori costretti a rivedere i propri requisiti di pensionamento con i requisiti della Fornero.

 

In vista, dunque, della riapertura dei tavoli di contrattazione del governo con i sindacati, l’istituto Itinerari previdenziali evidenzia la necessità di riprogettare una riforma del sistema previdenziale italiano che parta da alcuni presupposti essenziali, il primo dei quali prevede la sostituzione delle misure attualmente in vigore (quota 100, opzione donna, Ape social, precoci a quota 41) con i fondi esubero a costo zero per lo Stato, già operativi per le assicurazioni e per le banche. In secondo luogo occorre riprendere la strada della flessibilità in uscita alla base della riforma delle pensioni di Lamberto Dini di 25 anni fa: l’istituto individua anagraficamente l’uscita flessibile a 64 anni, con almeno 37 o 38 anni di contributi dei quali non più di due figurativi (ma sarebbero da escludere da questo computo la maternità, il servizio militare e i riscatti volontari).

 

Pensione anticipata e riforma: contributi donne e precoci quota 41

Siffatta riforma flessibile delle pensioni a partire dai 64 anni di età poggerebbe ancora su alcune formule di uscita previste dalla Fornero: la pensione anticipata a 42 anni e 10 mesi (un anno in meno per le donne) dovrebbe divenire strutturale nel numero di anni di contributi richiesti (attualmente in vigore fino al 2026), le donne dovrebbero beneficiare di uno sconto contributivo di otto mesi per ciascun figlio avuto fino ad un massimo di 24 mesi, ai precoci nel raggiungimento dei contributi richiesti dovrebbero pesare di più gli anni di lavoro fatti prima dei 19 anni (1,25 anziché uno).

Pensioni, ok al decreto per l’anticipo Tfr/Tfs degli statali

Pensioni, ok al decreto per l’anticipo Tfr/Tfs degli statali

Via libera all’anticipo liquidazioni fino a 45.000 euro per le pensioni anticipate, Quota 100 e vecchiaia nella Pubblica amministrazione

 

Entrerà in vigore a breve il decreto per i lavoratori statali che riguarda l’anticipo della liquidazione a cui hanno diritto in uscita dal lavoro con la pensione anticipata, di vecchiaia o con Quota 100.

Il meccanismo, già atteso con il decreto numero 4 del gennaio 2019, permetterà ai dipendenti del pubblico impiego di farsi anticipare in banca la somma fino a 45.000 euro della liquidazione, sia nel caso di trattamento di fine rapporto (Tfr) che in quello di fine servizio (Tfs) spettante al momento dell’uscita da lavoro.

Il decreto, annunciato dalla ministra della Pubblica amministrazione Fabiana Dadone, è stato registrato dalla Corte dei Conti e fissa le modalità di questa operazione: entro pochi giorni potrà entrare in vigore e poi dovrà essere perfezionata la convenzione con il sistema bancario, il cui tasso di interesse non dovrebbe superare il 2%. A quel punto gli interessati potranno recarsi in un istituto di credito per avviare la pratica.

 

Liquidazione statali, come funziona oggi

Ad oggi, quando un dipendente pubblico va in pensione deve aspettare alcuni anni prima di poter incassare integralmente la propria liquidazione, il cosiddetto Tfs/Tfr. Si tratta di 12 mesi di attesa nel caso di cessazione dal servizio o 24 mesi per le dimissioni o il licenziamento per i primi 50.000 euro di liquidazione, ulteriori 12 mesi per la parte eccedente e fino a 100.000 euro, e ancora un anno in più per quella che eventualmente supera i 100 mila.
L’attesa è ancora più lunga per coloro che lasciano il lavoro con Quota 100, perché per loro il momento del diritto al Tfs/Tfr corrisponde a quello in cui avrebbero conseguito la pensione (di vecchiaia o anticipata) con le regole precedenti, quelle della Legge Fornero. Chi esce da lavoro a 62 anni, l’età minima di Quota 100, nei casi estremi dovrà attendere fino a cinque anni per vedersi accreditare la liquidazione.

Cosa cambia con l’anticipo del Tfs/Tfr

Il provvedimento in arrivo sulla liquidazione delle pensioni permetterà di abbreviare il pagamento del Tfr o del Tfs, come previsto dal decreto numero 4 del gennaio 2019 (che ha subito vari rimaneggiamenti anche in seguito al parere del Consiglio di Stato). L’importo che inizialmente era di 30mila euro è stato poi incrementato fino a 45mila, e potrà essere incassato mediante la procedura spiegata nel testo del decreto. Il testo spiega tra l’altro cosa deve fare il dipendente interessato a utilizzare questa opzione l’adempimento principale consiste nell’ottenere dall’ente erogatore della liquidazione (nella maggior parte dei casi l’Inps) la certificazione del diritto alla liquidazione stessa (nell’importo decurtato da eventuali anticipi già percepiti). Chi accede alla pensione con Quota 100 deve poi procurarsi una certificazione specifica legata alla data in cui sarebbe scattato il diritto alla pensione con le regole ordinarie.

A quanto ammonta il tasso di interesse

Il prestito viene rimborsato comprensivo di capitale e interessi al momento dell’effettiva erogazione del Tfr/Tfs, sul quale sarà operata una corrispondente trattenuta. Dal punto di vista della banca il finanziamento è garantito dalla cessione del credito relativo alla liquidazione, ma è stata prevista anche l’istituzione di un Fondo di garanzia, per l’ipotesi molto remota in cui l’Inps non fosse in grado di versare il dovuto. Quanto al tasso di interesse, la versione originaria del decreto legge fissava un massimo al Rendistato (il rendimento di un paniere di titoli di Stato) incrementato di 30 centesimi. A maggio il Rendistato è stato pari a 1,387 per cui il tasso andrebbe sotto il 2 per cento.

Pensione e anticipo liquidazione

Pensione, Anticipo Liquidazione per Uscita Anticipata, Vecchiaia e Quota 100 per i dipendenti PA

Pensioni: cancellare Quota 100 per usare il denaro per la Nuova Riforma? E' possibile
 

Nei prossimi giorni è previsto l’arrivo di un Dcpm che farà felici i lavoratori della Pubblica Amministrazione che stanno aspettando di andare in Pensione anticipata, di vecchia e con quota 100 in quando finalmente sono stati stanziati 45.000 Euro come anticipo di liquidazione.

 

Via libera all’anticipo di liquidazione per le Pensioni Statali

Finalmente la Corte dei Conti ha dato il via libera definitivo al Dcpm del Presidente del Consiglio e a dare l’annuncio è stata Fabiana Dadone, il Ministro per la Funzione Pubblica, la quale ha dichiarato che a giorni sarà varato il provvedimento che consentirà ai lavoratori, impiegati nella Pubblica Amministrazione, di andare in pensione.

Le modalità stabilite da questo importante e molto atteso Documento prevedono che i dipendenti in uscita anticipata, di vecchia e con quota 100 possano avviare la procedura per ottenere l’anticipo di liquidazione (stabilita dal grado di anzianità maturata) andando in Banca, la quale può apportare un Tasso d’Interesse non superiore al 2%.

Inoltre, i nuovi neopensionati riceveranno il pagamento del Tfr o del Tfs in tempi sostanzialmente più brevi, in quanto all’interno del Decreto è stata implementata la procedura che spiega dettagliatamente come fare ad incassare l’importo, ovvero quale sarà la procedura da seguire per tutte le persone che vogliono usufruirne.

Infatti per sfruttare questa opzione è indispensabile che l’ente di erogazione, l’INPS per la maggior parte delle volte, rilasci al lavoratore che vuole andare in pensione la certificazione del diritto alla liquidazione, mentre per chi usufruirà della Formula Quota 100 serve un documento in più, ovvero una certificazione in cui, secondo quanto stabilito dalla Legge Fornero, corrisponde la maturazione della data che da pieno diritto all’età pensionabile.

È anche importante dire che sull’imposta da pagare per ottenere l’anticipo di liquidazione è possibile applicare una riduzione, ovvero i lavoratori della PA per ogni anno passato tra l’uscita dal lavoro e l’ottenimento della liquidazione (quindi l’erogazione) potranno usufruire di 1,5 punti in meno rispetto al 2% previsto dal Tasso d’Interesse.