Archivi giornalieri: 24 giugno 2020

Invalidi civili

Invalidi civili, la Consulta: “Assegno di 285,66 euro non sufficiente a soddisfare bisogni primari”. Ora lo Stato dovrà adeguare importi

Invalidi civili, la Consulta: “Assegno di 285,66 euro non sufficiente a soddisfare bisogni primari”. Ora lo Stato dovrà adeguare importi

La Corte ha stabilito che la propria pronuncia non avrà effetto retroattivo e dovrà applicarsi soltanto per il futuro, a partire dal giorno successivo alla pubblicazione della sentenza sulla Gazzetta Ufficiale. Dovrà essere assicurato un assegno da 516,46 euro pari a quello riconosciuto per altri trattamenti pensionistici
Cosa si può fare con poco più di 9,50 euro al giorno? Pensateci e poi sappiate che 285,66 euro al mese è la cifra prevista, o meglio che era prevista, per legge per gli invalidi totali. Cioè le persone che non possono in nessun modo lavorare. Ebbene in futuro non sarà più così perché è stata depositata una sentenza della Corte costituzionale che stabilisce che quei per le persone totalmente inabili al lavoro per effetto di gravi disabilità, non sono sufficienti a soddisfare i bisogni primari della vita. È perciò violato il diritto al mantenimento che la Costituzione (articolo 38) garantisce agli inabili. Per la legge fondamentale dell’Italia: “Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all’assistenza sociale. I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria. Gli inabili ed i minorati hanno diritto all’educazione e all’avviamento professionale. Ai compiti previsti in questo articolo provvedono organi ed istituti predisposti o integrati dallo Stato. L’assistenza privata è libera”.Il caso che ha dato origine alla decisione – spiega l’Ufficio stampa della Consulta in attesa del deposito della pronuncia – riguarda una persona affetta da tetraplegia spastica neonatale, incapace di svolgere i più elementari atti quotidiani della vita e di comunicare con l’esterno. Gli atti erano stati inviati ai giudici dalla Corte d’appello di Torino che aveva sollevato il conflitto. La Corte ha ritenuto che un assegno mensile di soli 285,66 euro sia manifestamente inadeguato a garantire a persone totalmente inabili al lavoro i “mezzi necessari per vivere” e perciò violi il diritto riconosciuto dall’articolo 38.

È stato quindi affermato che il cosiddetto “incremento al milione” (pari a 516,46 euro) da tempo riconosciuto, per vari trattamenti pensionistici, dall’articolo 38 della legge n. 448 del 2011, debba essere assicurato agli invalidi civili totali, di cui parla l’articolo 12, primo comma, della legge 118 del 1971, senza attendere il raggiungimento del sessantesimo anno di età, attualmente previsto dalla legge. Conseguentemente, questo incremento dovrà d’ora in poi essere erogato a tutti gli invalidi civili totali che abbiano compiuto i 18 anni e che non godano, in particolare, di redditi su base annua pari o superiori a 6.713,98 euro.
La Corte ha stabilito che la propria pronuncia non avrà effetto retroattivo e dovrà applicarsi soltanto per il futuro, a partire dal giorno successivo alla pubblicazione della sentenza sulla Gazzetta Ufficiale. Resta ferma la possibilità per il legislatore di rimodulare la disciplina delle misure assistenziali vigenti, purché idonee a garantire agli invalidi civili totali l’effettività dei diritti loro riconosciuti dalla Costituzione.

Da tempo si parla della possibilità di aumentare gli importi delle pensioni di invalidità, ritenuti troppo bassi per garantire un tenore di vita dignitoso, tuttavia ad oggi non ci sono state mosse concrete in questa direzione. Ci sono possibilità di integrare la pensione di invalidità con altri strumenti di sostegno al reddito – vedi ad esempio il reddito di cittadinanza – ma questo non è sufficiente per parlare di aumenti degli assegni. Il premier Giuseppe Conte ha incontrato agli Stati Generali alcune associazioni che tutelano i diritti dei disabili e durante l’intervista per i 10 anni del Fattoquotidiano.it a una domanda sulla promessa di aumentare gli assegni ha risposto: “Abbiamo adottato numerose misure per i disabili. Dei segnali li abbiamo dati, ma occorrono due segnali in particolare: dobbiamo completare questo codice per le persone con disabilità. È giusto che loro abbiano un corpus normativo, nello stesso tempo l’altro intervento dobbiamo investire di più e consentire loro di progettare vita autonoma e consentire una vera inclusione sociale”. E dopo questo verdetto c’è anche l’obbligo appunto di intervenire.

I giudici di Torino avevano segnalato anche una una violazione del principio di uguaglianza tutelato dall’articolo 3 della Costituzione. Questo perché, secondo la valutazione dei magistrati, non è corretto che ci sia una tale differenza d’importo tra la pensione di invalidità e l’assegno sociale, quella prestazione corrisposta ai cittadini di età superiore ai 66 anni in possesso di determinati requisiti reddituali (che sono meno favorevoli di quelli richiesti agli inabili totali per il riconoscimento della relativa indennità). Dal momento che, almeno secondo i giudici piemontesi, la situazione di coloro che hanno superato i 66 anni e hanno un reddito molto basso è sostanzialmente simile a quella degli inabili totali al lavoro, costituisce violazione del principio di uguaglianza il fatto che gli importi delle due misure siano così differenti tra di loro.

“Bene l’intervento della Consulta a favore della lotta alle discriminazioni che ostacolano ulteriormente la vita delle persone con disabilità – dichiarano Filomena Gallo e Rocco Berardo, rispettivamente Segretario Nazionale e Coordinatore delle iniziative sulla disabilità dell’Associazione Luca Coscioni – La necessità è di non fermarsi a sovvenzionare i tanti casi che certamente hanno bisogno di un aiuto dello Stato, ma avere una visione più ampia del problema e prevedere gli investimenti promessi a Villa Pamphili per restituire alle persone con disabilità la loro libertà di movimento, di partecipazione, di lavoro, di vita indipendente. Questo è tanto più urgente e necessario anche in ragione dell’avanzamento della vita media delle persone”.

Bonus vacanze 500 euro

Bonus vacanze 500 euro: come, quando e in quali strutture spenderlo

Come, dove e quando spendere il bonus vacanze fino a 500 euro per trascorrere un periodo di vacanza presso una struttura abilitata in Italia
 

Il bonus vacanze introdotto con il Decreto Rilancio è un contributo fino a 500 euro riconosciuto alle famiglie italiane che presentano determinati requisiti di reddito (Isee inferiore a 40.000 euro). La richiesta del bonus può essere effettuata a partire dal 1° luglio 2020.

Ora che il periodo di lockdown è terminato gli italiani iniziano a pensare alle vacanze e al ritorno alla normalità sia pur mantenendo norme di precauzione e sicurezza per evitare nuovi contagi. La somma prevista a favore delle famiglie potrà essere spesa in alberghi, b&b, agriturismi, villaggi turistici e campeggi e serve quindi da un lato a dare un aiuto alle famiglie e dall’altro a rilanciare il turismo in Italia.

Non si tratta pertanto solo di un aiuto economico concesso agli italiani bensì anche un incentivo volto a ridare vigore al turismo messo in ginocchio dopo la pandemia. Per poter erogare il contributo lo Stato ha messo a disposizione risorse pari a 2,4 miliardi di euro.

Vediamo quindi come, dove e quando spendere il buono vacanza 2020.

Bonus vacanze: quanto spetta, come e quando si può usare

In presenza dei requisiti previsti per poter beneficiare del contributo vacanze uno qualsiasi dei componenti del nucleo familiare potrà farne richiesta. Il bonus potrà essere speso anche dal soggetto che non ha presentato la richiesta in prima persona.

L’importo previsto non sarà lo stesso per tutti i richiedenti in quanto il suo ammontare verrà modulato in funzione del numero di componenti il nucleo familiare:

  • ai nuclei monofamiliari spetterà un importo di 150 euro;
  • alle famiglie composte da due persone spetterà un bonus di 300 euro,
  • per le famiglie costituite da 3 o più componenti il bonus arriva a 500 euro.

Il bonus può essere speso presso un’unica struttura ricettiva e in un’unica soluzione. Questo vuol dire che non può essere utilizzato per fare un esempio, per un weekend in Toscana e per un altro weekend in Sicilia.

Pagamento direttamente presso la struttura

Per beneficiare del bonus è necessario pagare direttamente l’importo dovuto alla struttura ospitante e non sarà riconosciuto qualora ci si avvalga del supporto di intermediari come Booking, Airbnb o simili.

Si potrà invece fruire del bonus qualora i pagamenti vengano effettuati mediante l’intermediazione di agenzie di viaggio e tour operator. Poiché non tutte le strutture ricettive aderiranno all’iniziative è bene prima di mettersi in viaggio, appurare se vi è la possibilità di spendere il bonus vacanze presso il centro dove si andrà a soggiornare.

Come usare il bonus vacanze

Per quanto concerne le modalità di fruizione del bonus vacanze si deve precisare che una parte dell’Importo, pari all’80%, verrà utilizzato sotto forma di sconto al momento del pagamento presso la struttura. Il restante 20% del prezzo pagato, potrà essere recuperato sotto forma di detrazione fiscale in sede di dichiarazione dei redditi del 2021. Visto il rimborso fiscale è opportuno conservare la documentazione che giustifica la spesa avvenuta, ovvero fatture e ricevute rilasciate dalla struttura presso la quale si è alloggiati.

L’esercente a sua volta potrà recuperare lo sconto praticato al cliente sul prezzo sotto forma di credito di imposta, utilizzabile in compensazione e cedibile eventualmente anche a terzi, in parte o in tutto.

Quando si potrà usare il buono vacanze

Per quanto riguarda le tempistiche il bonus potrà essere richiesto a partire dal 1° luglio 2020 e dovrà essere speso a partire dal 1° luglio 2020 e fino al 31 dicembre 2020.

Non è quindi legato esclusivamente alle vacanze estive, ma potrà essere speso anche per soggiorni fino alla fine di quest’anno.

Buono vacanza digitale

Il bonus vacanze verrà erogato a coloro che ne avranno diritto in forma digitale. Non ci sarà nulla da stampare e sarà sufficiente presentare lo smartphone all’albergatore (o altro esercente) al momento del pagamento del soggiorno, oppure i dati ricevuti in fase di richiesta del voucher.

Si potrà fruire del bonus tramite la nuova app IO.Italia.it e per ottenerlo sarà necessaria la spid (l’identità digitale che consente l’accesso ai servizi della pubblica amministrazione) o la carta d’identità elettronica.

L’app fornirà un codice univoco e un QR-code che permetterà di spendere il bonus. Sarà la stessa app ad indicare l’ammontare dello sconto applicato, il periodo in cui farne utilizzo nonché il numero dei componenti il nucleo familiare che potranno beneficiarne.

In quali strutture si può usare il bonus vacanze

Il bonus vacanze potrà essere utilizzato soltanto in una delle strutture ricettive italiane. Esclusi dunque i viaggi all’estero, compresa l’Europa. Per risparmiare qualcosa sulle spese connesse alle vacanze estive il contributo potrà essere speso per soggiorni in:

  • alberghi,
  • campeggi,
  • B&B,
  • villaggi turistici
  • case vacanze (con partita IVA),
  • e agriturismi.

Tra le strutture dove spendere il bonus non figurano quindi gli stabilimenti balneari. Rientra invece l’appartamento vacanze, a patto che questo sia riconosciuto come struttura ricettiva e dotato di partita IVA, infatti sarà necessario ottenere la fattura della somme spesa per poter usare il voucher.

In sostanza il bonus vacanze vale soltanto presso strutture di accoglienza che comportino il pernottamento in quanto volto ad incentivare le vacanze medio lunghe.

Onere delle strutture ricettive sarà quello di comunicare ai clienti se aderiscono o meno all’iniziativa. Non tutte le strutture sono infatti abilitate e soprattutto non vi è alcun obbligo da parte dell’esercente di accettare il buono vacanza.

Importo della vacanza inferiore al bonus

Nel caso in cui il bonus vacanza sia superiore all’importo della vacanza stessa si potrà comunque usare il voucher.

Tuttavia la somma non spesa non rimarrà a credito e soprattutto la struttura non dovrà dare soldi indietro!

Come richiedere il voucher vacanza 2020

Abbiamo scritto una guida in 7 passi alla richiesta di bonus vacanza 2020, la trovate a questo indirizzo:

Bonus vacanze al via dal 1° luglio: come fare domanda con l’app IO

Natività di San Giovanni Battista

 

Natività di San Giovanni Battista


Natività di San Giovanni Battista

autore Andrea Sacchi anno XVII sec. titolo Nascita di San Giovanni Battista
Nome: Natività di San Giovanni Battista
Titolo: Profeta e martire
Nascita: fine I secolo a. C., Ein Kerem, Regno di Erode
Morte: 29 circa d. C., Macheronte, Perea
Ricorrenza: 24 giugno
Tipologia: Solennità

Il culto e l’alto onore tributato dalla Chiesa al grande Battista col celebrarne la natività è certo un segno della grandezza di questo uomo santificato prima ancora della sua nascita.

Zaccaria, suo padre, era della classe di Abia, e come sacerdote attendeva agli uffici del tempio. Elisabetta, sua consorte, era sterile e avanzata negli anni: ambedue però camminavano irreprensibili nella legge del Signore.

Or avvenne che mentre il bianco vegliardo Zaccaria, entrato nel tempio, vi offriva l’incenso, gli apparve l’Angelo del Signore. Egli si turbò alla vista del celeste messaggero, ma questi con voce dolce e soave: « Non temere, gli disse, o Zaccaria, perché le tue preghiere sono state esaudite e la tua moglie Elisabetta darà alla luce un figliuolo a cui porrai nome Giovanni. Egli sarà per te di allegrezza e di giubilo, e molti per la sua nascita si rallegreranno poichè sarà grande al cospetto dell’Altissimo… sarà ripieno dello Spirito Santo e precederà dinanzi al Signore con lo spirito e la potenza di Elia ». « Ma come avverrà questo, rispose tremante Zaccaria, se io e la mia moglie siamo vecchi? ». A cui l’inviato misterioso: « Io sono Gabriele chè sto al cospetto di Dio, e sono stato inviato ad annunciarti questa bella notizia, ma giacché hai esitato, rimarrai muto fino a tanto non sia compiuto quello che ti ho detto ».

Così dicendo l’Angelo scomparve.

Quando furono compiti i giorni del suo ministero se ne tornò a casa. Allora si compì la parola del Signore;

Un altro spettacolo ci si presenta. Gabriele lascia nuovamente il cielo; sorvola le montagne della Giudea e si porta a Nazareth ad una verginella in dolce contemplazione.

Ave grazia piena! A questo saluto Maria si turba ma rassicurata dall’Angelo, crede e diviene all’istante madre di Dio. Saputo poi che la cugina Elisabetta deve partorire, Maria si dirige frettolosa verso la città. L’abbraccio colla cugina, la purificazione di Giovanni, le parole ispirate di Elisabetta fanno proromper Maria in quel cantico di lode e di benedizione a Dio che è la più bella e la più sublime di tutte le poesie, il più dolce di tutti i canti: il Magnificat. Ecco i prodigi coi quali fu circondata la Natività del Battista, il Precursore di Cristo, l’ultimo e il più insigne tra i personaggi che nel corso di quaranta secoli preannunziarono il Salvatore. La sua vita mortificatissima trascorsa quasi tutta nel deserto e nella predicazione del regno messianico, fanno di S. Giovanni uno dei santi più grandi.

Le sue relazioni con il Salvatore sono intime. È Giovanni che lo battezza nel Giordano: ancora lui che lo mostra ai discepoli con quelle parole: « ecco l’Agnello di Dio, ecco colui che toglie i peccati dal mondo ». E a chi, stupito della sua vita e della sua predicazione, domandava: « Sei tu il Messia? » rispondeva: « Io sono la voce di colui che grida nel deserto: raddrizzate le vie del Signore. Io non sono il Cristo: ma fui mandato innanzi a lui. Bisogna che Egli cresca e che io diminuisca ».

E Giovanni diminuì veramente. Dopo aver additato il Messia, insegnato ad ogni ceto di persone il modo di ricevere il Salvatore, è preso e decapitato in odio alla verità. Più splendido coronamento alla sua missione non poteva desiderare.

PRATICA. Impariamo dal Battista la fermezza nella fede, l’amore alla mortificazione e alla penitenza.

PREGHIERA. O Giovanni, che preparasti i sentieri, deh! fa che noi possiamo percorrere speditamente la via che ci separa dal cielo.

MARTIROLOGIO ROMANO. Solennità della Natività di san Giovanni Battista, precursore del Signore: già nel grembo della madre, ricolma di Spirito Santo, esultò di gioia alla venuta dell’umana salvezza; la sua stessa nascita fu profezia di Cristo Signore; in lui tanta grazia rifulse, che il Signore stesso disse a suo riguardo che nessuno dei nati da donna era più grande di Giovanni Battista.

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