Archivi giornalieri: 25 giugno 2020

Quota 100

Pensioni, Quota 100: governo prende tempo, con Fornero si avvicina rischio scalone

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ed il Ministro dell'Economia Roberto Gualtieri.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ed il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri.

L’esaurimento della misura potrebbe obbligare a lavorare fino a 5 anni in più nel 2022, si attende ripresa del dialogo tra governo e parti sociali

Aggiornato il 25 giugno 2020 18:51
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Pensioni: un tema che continua a tenere banco sul tavolo del governo. La pandemia ha, di fatto, cambiato l’agenda dell’esecutivo che, poche settimane prime dell’acuirsi dell’emergenza sanitaria, aveva annunciato la scelta di far andare ad esaurimento Quota 100 e di valutare una riforma generale delle pensioni. Secondo quanto annuncia il Sole 24 ore la squadra governativa starebbe prendendo tempo sull’annunciato superamento della misura in scadenza alla fine del 2021.

Quota 100 fortemente voluta da Lega e Movimento 5 Stelle

Quota 100 è una misura opzionale per l’uscita anticipata rispetto alla legge Fornero fortemente voluta dal governo Conte 1.

 

È noto come alla fine del 2021 e dunque a partire dal 2022 ci sia all’orizzonte il così detto “scalone”. In sostanza chi non potrà raggiungere i traguardi fissati dalla misura prima della sua scadenza, ossia almeno 62 anni di età e 38 di contributi, rischia di dover lavorare fino a cinque anni in più rispetto a chi, per ragioni anagrafiche, ne ha potuto usufruire. Continuare a lavorare diventerebbe perciò un obbligo senza la facoltà di ottenere una pensione anticipata, salvo arrivare a 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini o 41 anni e 10 mesi per le donne. L’alternativa è il congedo per vecchiaia a 67 anni con almeno 20 di contributi. Da parte dell’esecutivo non c’è intenzione di proroga, ma di intervenire in maniera consistente sul sistema previdenziale in maniera tale da scongiurare quanto paventato e, soprattutto, “limitarne il peso sul debito pubblico”.

 

Il Sole 24 ore, tra l’altro segnala, come Quota 100 secondo la Corte dei Conti non abbia sortito gli effetti sperati. Il rifermento va in particolare al fatto che consentire pensionamenti anticipati potesse garantire ricambio generazionale sui posti di lavoro. Ipotesi, al momento, non concretizzatasi.

Il quotidiano di Confindustria segnala, inoltre, come nei Pnr si stia ponendo in evidenza il fatto che sul sistema pensionistico occorrano riflessioni particolarmente attente. Al momento, però, all’orizzonte non sembra esserci un’agenda che possa determinare cambiamenti sensibili a breve termine. Occorrerà infatti attendere la ripresa e riannodare i fili del dialogo con le parti sociali.

 

Secondo, inoltre, quanto specifica Il Sole 24 ore è difficile immaginare che possano esserci appuntamenti risolutivi prima della stesura della prossima manovra finanziaria prevista in autunno.

Pensioni: Legge Fornero sempre in vigore

La questione, in una fase di particolare emergenza economica, risulta particolarmente spinosa. Per il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e per il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri incastrare il problema tra i tanti per le casse dello Stato, sarà un compito arduo. Non resta che attendere per capire cosa accadrà.

Matteo Salvini ha già annunciato barricate qualora si vada ad abolire Quota 100 in favore di un ritorno alla Fornero. Occorre però precisare che la misura di stampo giallo-verde è solo opzionale e sperimentale. L’eventuale esaurimento, di fatto, comporterebbe come unica via d’uscita dal mondo del lavoro attraverso la legge previdenziale principale che, dalla sua approvazione con il governo Monti, non è mai cambiata.

San Guglielmo da Vercelli

 

San Guglielmo da Vercelli


San Guglielmo da Vercelli

Nome: San Guglielmo da Vercelli
Titolo: Abate
Nascita: 1085, Vercelli
Morte: 25 giugno 1142, Abbazia del Goleto, Campania
Ricorrenza: 25 giugno
Tipologia: Commemorazione

Nel secolo XI nasceva a Vercelli, da nobili genitori, un fanciullo destinato dal Signore a fondare un numeroso ordine religioso. Al fonte battesimale ricevette il nome di Guglielmo.

Ancora fanciullo amava la solitudine e cominciò ad esercitarsi in ogni pratica di pietà. All’età di 14 anni, spinto dal fervore, iniziò un pellegrinaggio. A piedi, vestito di una sola tunica e cinto di cilicio, si recò a Campostela nella Spagna, al celebre santuario di S. Giacomo. Il freddo, la fame, la pioggia, le privazioni e perfino il pericolo della vita non riuscirono a smuoverlo dalla sua santa impresa. Aveva progettato anche un viaggio in Palestina, al S. Sepolcro di Cristo, ma gravissimi ostacoli non gli permisero di adempiere il suo desiderio.

Pertanto, assecondando la sua tendenza alla vita religiosa ed eremitica, salì sul Monte Solicchio. Quivi passò due anni in continua preghiera, digiunando e dormendo sulla nuda terra.

Avendo ridata la vista ad un cieco, si sparse la fama della sua santità, e gran numero di persone andava a trovarlo. Disturbato così nella sua solitudine, pensò di fare un pellegrinaggio a Gerusalemme e tutto contento si mise in viaggio; ma Dio che aveva su di lui altri disegni, gli apparve durante il viaggio e gli manifestò quanto voleva da lui. Permatosi nel regno di Napoli, si nascose in una selva e ricominciò di nuovo la sua vita eremitica. Alcuni boscaioli recandosi a far legna nelle vicinanze della sua grotta, lo trovarono, e di ritorno alle loro abitazioni, avendo raccontate meraviglie di lui, moltissimi accorsero per vederlo e per udirlo.

Importunato da quelle visite, si recò in un luogo aspro e quasi inaccessibile, chiamato Monte Vergine. Anche qui fu di nuovo scoperto e fra i visitatori vi furono anche numerosi giovani, desiderosi di fare vita santa con lui. Spinto dalla necessità, dovette pensare a dar ricovero a tanti postulanti e si pose a tracciar linee, a scavar fondamenta e a portare il materiale. Aiutato da coloro che volevano seguirlo, innalzò il monastero di Monte Vergine. Aumentando sempre più il numero dei postulanti, diede loro mi genere di vita secondo i consigli evangelici, con regole tratte in gran parte da quelle di S. Benedetto. Quindi, con la parola e con gli esempi di una vita santissima, attirò altri giovani, fondando nuovi monasteri.

Numerosi furono i miracoli da lui operati. Per sua intercessione i muti parlavano, i ciechi vedevano, i sordi sentivano e gli ammalati che a lui ricorrevano si vedevano liberati da ogni genere di malattie. Cambiò anche l’acqua in vino, e un giorno che una perfida persona volle tentarlo sulla castità, per vincere la tentazione si ravvoltolò nudo su carboni ardenti. Ruggero, re di Napoli, all’udire le meraviglie operate per mezzo di Guglielmo, concepì una grande venerazione per il Santo e raccomandò se stesso, la sua famiglia e tutto il regno alle sue preghiere.

Dopo aver predetto al re e ad altri il giorno della loro morte, e benedetti i suoi religiosi, si addormentò nel Signore, illustre per virtù e miracoli, il 25 giugno dell’anno 1142.

PRATICA. Fare sempre con giubilo la volontà del Signore, ricorrendo a lui nei pericoli.

PREGHIERA. O Signore, concedi, per intercessione del tuo servo S. Guglielmo, di compiere nella nostra vita la tua santissima e amabilissima volontà, affinchè possiamo riportare vittoria sui nemici della nostra salvezza.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Goleto presso Nusco in Campania, san Guglielmo, abate, che, pellegrino dalla città di Vercelli, fattosi povero per amore di Cristo, fondò su invito di san Giovanni da Matera il monastero di Montevergine, in cui accolse con sé dei compagni che istruì nella sua profonda dottrina spirituale, e aprì molti altri monasteri sia di monaci sia di monache nelle regioni dell’Italia meridionale.