Archivi giornalieri: 28 giugno 2020

India: I diritti dei lavoratori sotto attacco

India: I diritti dei lavoratori sotto attacco

In partenariato con la Federazione sindacale internazionale del settore metalmeccanico, IndustriALL, all’Internazionale dell’Educazione, alla Federazione internazionale dei Lavoratori dei Trasporti, alla Federazione Internazionale dei Servizi Pubblici, alla Federazione Internazionale dei Lavoratori dell’Edilizia e del Legno, alla Federazione Internazionale degli Alimentaristi, alla Federazione sindacale internazionale del settore dei servizi, Uni Global Union ed alla Confederazione Internazionale dei Sindacati.

Molti Stati in India stanno utilizzando la crisi del coronavirus come pretesto per sospendere la legge del lavoro e attaccare i diritti dei lavoratori, mentre il governo centrale di Narenda Modi continua la sua offensiva contro il movimento sindacale. Gli Stati dell’Uttar Pradesh, Madhya Pradesh, Gujarat e Himachal Pradesh hanno annunciato modifiche ampie alla legge del lavoro: aumento delle ore di lavoro che passano da 8 a 12 ore, introduzione dei contratti di lavoro a tempo determinato e sospensione o concessione di deroghe alla legge del lavoro. Molti altri Stati hanno introdotto modifiche alla legge. Questi attacchi ai diritti dei lavoratori sono stati compiuti con ordini esecutivi quando l’assembla legislativa o il parlamento non era riunito. Le modifiche sono state fatte senza la consultazione dei sindacati e compromettono i principi fondamentali e i diritti dei lavoratori. Il governo indiano deve ritirare queste modifiche alla legge del lavoro, rafforzare l’ispettorato del lavoro e garantire la sicurezza sociale a tutti i lavoratori.

Quota 100

Pensioni ultima ora: Quota 100 e Reddito di cittadinanza restano invariati

Pubblicato il 26 Giugno 2020 alle 17:50 Autore: Giuseppe Spadaro
 

Pensioni ultima ora, il governo sembra intenzionato a confermare Quota 100 e reddito di cittadinanza, due misure chiave del Governo Conte I

Il presidente del consiglio Giuseppe Conte
 
 
Pensioni ultima ora: Quota 100 e Reddito di cittadinanza restano invariati

Il presidente del Consiglio Conte nella sua prima esperienza di governo (con l’esecutivo nato e sostenuto grazie all’intesa tra Movimento 5 Stelle e Lega) ha approvato due misure che hanno fatto e continuano a far molto discutere. Parliamo di Quota 100 e reddito di cittadinanza. La prima dà la possibilità di andare in pensione coloro che hanno i due requisiti base: 62 anni di età e 38 anni di contributi. La misura è temporanea e dovrebbe valere sino al 31 dicembre 2021. Mentre il reddito di cittadinanza è una misura di sostegno al reddito pensata per contrastare la povertà e accorciare la distanza tra domanda e offerta di lavoro.

 

Pensioni ultima ora, Quota 100 verso la conferma

Nonostante il governo Conte II sia sostenuto da un’altra maggioranza rispetto al governo Conte I (ovvero da Movimento 5 Stelle, PD, Liberi e Uguali ed Italia Viva) e malgrado le molte discussioni anche all’interno del perimetro della maggioranza sull’efficacia e sulla sostenibilità di Quota 100 e reddito di cittadinanza le stesse pare siano destinate a restare in vigore anche in futuro.

 

Quota 41 dopo Quota 100?

Pensioni ultima ora – Infatti stando a quanto anticipato nell’articolo di Gianni Del Vecchio sul sito huffingtonpost.it la bozza del piano nazionale di riforma approntata dall’esecutivo ed anticipata al quotidiano economico Il Sole 24 Ore conterrebbe la conferma di entrambe le misure. Proprio recentemente sul fronte previdenziale Salvini leader dell’opposizione ha spiegato che è dell’avviso di passare a Quota 41 ovvero una modalità di pensione anticipata rispetto agli attuali meccanismi con cui poter mandare in pensione coloro che hanno 41 di contributi versati a prescindere dall’età anagrafica.

In entrambi i casi la questione ruota intorno alla disponibilità economica da parte dello Stato. Sul fronte del reddito di cittadinanza molte critiche si concentrano sulla scarsa capacità di creazione di nuovi posti di lavoro. In pratica sono in pochi coloro che, dopo aver iniziato a beneficiare della misura, sono riusciti a trovare un nuovo impiego grazie all’impianto messo in piedi quando è stato pensato lo stesso Reddito di Cittadinanza. E probabilmente non andrà meglio nel prossimo futuro se si considerano le conseguenze economiche negative derivanti dall’impatto della pandemia nel nostro Paese.

Sant’ Ireneo di Lione

Sant’ Ireneo di Lione


Sant' Ireneo di Lione

Nome: Sant’ Ireneo di Lione
Titolo: Vescovo e martire
Nascita: 121 , Smirne
Morte: 202, Lione
Ricorrenza: 28 giugno
Tipologia: Commemorazione

Il nome di S. Ireneo è legato alla schiera numerosa di quegli eroi che col martirio illustrarono la Chiesa di Lione. Nato l’anno 121 nelle vicinanze di. Smirne, ebbe per primo precettore l’illustre vescovo di quella città S. Policarpo. Da questo insigne maestro succhiò lo spirito apostolico ed apprese quella scienza che Io rese uno dei più belli ornamenti della Chiesa, in quei tempi di lotta e di sangue. Ancora giovane, erudito in ogni scienza e dotato di meravigliosa facondia, diede un primo assalto alle vituperose dottrine degli Gnostici e Valentiniani che avevano corrotto la dottrina di Cristo. Ma il desiderio di approfondire negli studi lo spinse a Roma, dove insegnavano i più celebri maestri del suo tempo, e fu tale il progresso che fece in queste scuole, che al fine dei corsi poteva ormai gareggiare con i suoi precettori.

Recatosi nelle Gallie fissò la sua dimora a Lione dove era. vescovo S. Potino. Questi, conosciuti i talenti e le virtù, eminenti del giovane, lo propose agli ordini sacri e al sacerdozio.

Da quell’istante lo zelo del novello levita non ebbe più misura. La sua parola penetrava i cuori e conquistava: cadevano gli idoli e i templi, e la luce della verità illuminava le menti degli idolatri che a schiere chiedevano il S. Battesimo.

Alla predicazione Ireneo aggiunse numerosissimi scritti, fonti inesauribili di dottrina e di sapienza. Scritti che, secondo S. Girolamo, erano una barriera insormontabile contro la quale si infrangevano gli sforzi ed i sofismi dei nemici di Cristo e della Chiesa. Alcuni di essi andarono perduti, ma molti si conservano, tra i quali i cinque libri contro gli eresiarchi, che sono una delle più belle analogie della dottrina cristiana. A questo lavoro egli seppe pure accoppiare una profonda pietà dando i più, ammirabili, esempi di virtù.

Essendo stato martirizzato il, santo. vescovo Potino, il popolo lionese, unanime, .elesse alla sede vescovile.
S. Ireneo, il quale recatosi a Roma per la consacrazione, portò al Papa S. Eleuterio una lettera ridondante del più forte attaccamento al Vicario di Gesù Cristo, e ri tornò alla sua sede confortato dalla benedizione del Sommo Pastore.

Conscio della nuova missione che il Signore gli aveva affidato, non si concesse un istante di riposo. Predicò con la parola, con l’esempio e con la potenza dei miracoli. Sorta in quel tempo la questione circa la celebrazione della Pasqua, il Papa Vittore minacciò la scomunica ai vescovi dell’Asia che su questo punto dissentivano dai loro fratelli nell’episcopato. S. Ireneo intervenne colla sua autorità e portò la pace. Dopo tutto questo sigillò sotto Settimio Severo, col sangue, quella fede che aveva predicato e per la quale aveva tanto sofferto. Benedetto XV ne estese la festa a tutta la Chiesa, cingendolo dell’aureola di dottore.

PRATICA. Impariamo da S. Ireneo l’attaccamento al Papa e con lui sappiamo combattere da veri soldati per essere degni del nome di cristiani.

PREGHIERA. O Dio, che desti al beato martire e vescovo Ireneo la grazia di espugnare l’eresia e consolidare la pace nella Chiesa, deh! concedi al tuo popolo forza e costanza nella santa religione.

MARTIROLOGIO ROMANO. Memoria di sant’Ireneo, vescovo, che, come attesta san Girolamo, fu, da piccolo, discepolo di san Policarpo di Smirne e custodì fedelmente la memoria dell’età apostolica; fattosi sacerdote del clero di Lione, succedette al vescovo san Potino e si tramanda che come lui sia stato coronato da glorioso martirio. Molto disputò al riguardo della tradizione apostolica e pubblicò una celebre opera contro le eresie a difesa della fede cattolica.