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Rapporto Istat su retribuzioni in Italia e contratti di lavoro

Cresce la fiducia dei consumatori e delle imprese, ma le retribuzioni restano basse e più della metà dei lavoratori italiani è in attesa di rinnovo contrattuale: è il quadro che merge dall’analisi delle ultime serie di dati ISTAT relativi a contratti di lavoro, retribuzioni, fiducia delle imprese. C’è un 55% di lavoratori dipendenti in attesa di rinnovo, considerando che i contratti in essere (quindi, rinnovati e in vigore) riguardano il 44,5% degli occupati. Le retribuzioni sono aumentate nel corso del 2014 dell’1,3%.

Contratti di lavoro

Alla fine di dicembre 2014 la quota dei dipendenti in attesa di rinnovo è del 55,5% nel totale dell’economia e del 42,4% nel settore privato. Per la precisione, a fine dicembre erano in vigore 38 contratti di lavoro, che regolano il trattamento economico di circa 5,7 milioni di dipendenti, il 41,5% del monte retributivo complessivo. I contratti in attesa di rinnovo sono invece 37 (di cui 15 appartenenti alla pubblica amministrazione), relativi a circa 7,1 milioni di dipendenti (di cui circa 2,9 milioni nel pubblico impiego).

Tra i contratti monitorati dall’indagine, nel mese di dicembre è stato recepito un nuovo accordo e nessuno è scaduto. Complessivamente nell’anno 2014 sono stati recepiti 17 contratti, applicati a poco meno di due milioni di lavoratori dipendenti. Nel settore privato l’incidenza dei rinnovi è pari al 56,9%, con quote differenziate per attività economica: copertura totale nel settore agricolo, del 97,2% nell’industria e del 18,1% nei servizi privati.

A pesare, sono anche i tempi dei negoziati per il rinnovo contrattuale: l’attesa del rinnovo per i dipendenti con i contratti d lavoro scaduti è in media di 37,3 mesi per l’insieme dei dipendenti e di 21,7 mesi per quelli del settore privato.

Retribuzioni

In dicembre l’indice delle retribuzioni orarie è invariato rispetto al mese precedente e aumenta dell’1,1% sul dicembre 2013, portando la media del 2014 all’1,3% rispetto all’anno precedente. L’incremento tendenziale, sempre in dicembre, è dell’1,3% per i dipendenti del settore privato mentre la variazione delle retribuzioni è nulla per quelli della pubblica amministrazione.

I settori con gli incrementi tendenziali maggiori: telecomunicazioni (3,5%); gomma, plastica e lavorazioni di minerali non metalliferi (3,3%); tessili, abbigliamento e lavorazione pelli (2,9%). Variazioni nulle nel commercio e in tutti i comparti della pubblica amministrazione. Retribuzioni in crescita del 2,6% nell’agricoltura, del 2,2% nell’industria, dello 0,6% nei servizi (qui, è compresa anche la crescita nulla del commercio).

da Pmi

Istatultima modifica: 2015-02-03T14:40:59+01:00da vitegabry
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