Archivi giornalieri: 29 giugno 2016
Corriere della Sera
Libero
OSSERVATORE ROMANO
L.F.
|
il Giornale
il Fatto Quotidiano
il manifesto
Quattordicesima su pensione INPS
Quattordicesima su pensione INPS, ecco a chi spetta
Condividi con:
Con il messaggio n. 2831 del 27 giugno 2016, l’INPS ha comunicato quali sono i requisiti per il diritto alla quattordicesima mensilità per i pensionati, da corrispondere come somma aggiuntiva con la mensilità di luglio 2016.
La Legge 127/2007 e successive modifiche prevede a partire dall’anno 2007 la corresponsione di una somma aggiuntiva, collegata a determinate condizioni reddituali personali, a favore dei pensionati ultrasessantaquattrenni titolari di uno o più trattamenti pensionistici a carico dell’assicurazione generale obbligatoria e delle forme sostitutive, esclusive ed esonerative della medesima, gestite da enti pubblici di previdenza obbligatoria.
Quattordicesima mensilità di pensione, requisito reddituale
La quattordicesima viene erogata sulla base del solo reddito personale, che per il 2016 deve essere inferiore ai limiti riportati in tabella.
Anni di contribuzione | Anno 2016 | |||||
Lavoratori dipendenti | Lavoratori autonomi | TM mensile | TM annuo | TM annuo x 1,5 | Somma aggiuntiva | Limite massimo |
< 15 anni(< 780 ctr.) | < 18 anni (< 936 ctr.) |
€ 501,89 | € 6.524,57 | € 9.786,86 | € 336,00 | € 10.122,86 |
> 15 < 25 anni(> 781 < 1.300 ctr) | > 18 < 28 anni(> 937 <1.456 ctr.) | € 420,00 | € 10.206,86 | |||
> 25 anni (> 1.301 ctr.) |
> 28 anni(> 1.457 ctr.) | € 504,00 | € 10.290,86 |
Vanno inclusi tutti i redditi assoggettabili all’IRPEF, nonché i redditi esenti da imposte e quelli soggetti a ritenuta alla fonte o ad imposta sostitutiva, compresi i redditi conseguiti all’estero o in Italia presso Enti ed organismi internazionali.
La normativa invece esclude:
- i trattamenti di famiglia comunque denominati;
- le indennità di accompagnamento;
- il reddito della casa di abitazione;
- i trattamenti di fine rapporto comunque denominati;
- le competenze arretrate sottoposte a tassazione separata.
Sono altresì da non considerare i redditi:
- delle pensioni di guerra (Circ. 268 del 25 novembre 1991);
- delle indennità per i ciechi parziali e dell’indennità di comunicazione per i sordi prelinguali (msg. 14878 del 27 agosto 1993)
- dell’indennizzo previsto dalla L. 210 del 25 febbraio 1992 in favore dei soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazione di emoderivati (Circ. 203 del 6 dicembre 2000);
- della somma di 154,94 euro di importo aggiuntivo previsto dalla L. 388 del 23 dicembre 2000 per espressa previsione normativa (Circ. 9 del 16 gennaio 2001);
- dei sussidi economici che i Comuni ed altri Enti erogano agli anziani per bisogni strettamente connessi a situazioni contingenti e che non abbiano caratteristica di continuità
Quattordicesima mensilità di pensione: quanto spetta
La quattordicesima viene erogata in misura tale da non comportare il superamento dei limiti massimi stabiliti. Il beneficio viene concesso interamente fino ad un limite di reddito uguale a 1,5 volte il trattamento minimo. Oltre tale soglia, l’aumento è corrisposto in misura pari alla differenza tra la somma aggiuntiva e la cifra eccedente il limite stesso (clausola di salvaguardia).
Messaggio INPS numero 2831 del 27-06-2016 (84,6 KiB, 9 download)
Notizie dal Ministero
Condividi con:
Con la nota n. 11885 la Direzione Generale per l’Attività Ispettiva del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha rilasciato dei chiarimenti in merito al disconoscimento delle trasferte e le sanzioni sulla infedele registrazione del Libro Unico del Lavoro.
La Direzione Generale per l’Attività Ispettiva rispondendo ad un quesito, evidenzia il sistema sanzionatorio applicabile nei casi in cui la prestazione lavorativa effettuata in regime di trasferta sia, in seguito a attività ispettiva, riconosciuta in parte o totalmente disconosciuta.
Sanzioni per omessa o infedele registrazione del LUL o Libro Unico del Lavoro
L’art. 22 del D. Lgs. n. 151/2015 prevede che salvo i casi di errore meramente materiale l’omessa o l’infedele registrazione dei dati sul LUL che determina differenti trattamenti retributivi, previdenziali o fiscali è punita con la sanzione amministrativa pecuniaria:
- da 150 a 1.500 euro, in caso di violazione fino a 5 lavoratori o per periodi fino a 6 mesi;
- da 500 a 3.000 euro, in caso di violazione da 5 a 10 dipendenti o per un periodo da 6 mesi a 12 mesi;
- da 1.000 a 6.000 euro, in caso di violazione relativa a più di 10 lavoratori dipendenti o per un periodo superiore a 12 mesi.
Leggi anche: le nuove sanzioni su Libro Unico, assegni familiari e buste paga
La non conforme registrazione della voce trasferta può quindi integrare la condotta di infedele registrazione tutte le volte in cui la trasferta non sia stata proprio effettuata o la relativa indennità occulti emolumenti dovuti ad altro titolo, appalesando con ciò un intento evidentemente elusivo.
Disconoscimento delle trasferte e LUL
L’infedele registrazione inoltre sarà riscontrata nel caso di registrazione, sotto la voce trasferta, di somme erogate per compensare prestazioni lavorative, che essendo normalmente rese in luoghi variabili e diversi, devono essere sottoposte al regime dei c.d. lavoratori trasferisti.
In entrambi i casi, le erogazioni sonno assoggettate a differenti regimi contributivi e quindi il regime sanzionatorio di cui all’art. 39, comma 7, D.L. n. 112/2008 per infedele registrazione sul LUL può trovare applicazione nei casi in cui la registrazione del dato risulti sostanzialmente non veritiera:
- sia in ordine ai dati meramente quantitativi della stessa (es. differente retribuzione di fatto erogata o differente orario di lavoro/riposi effettivamente goduti);
- sia in ordine ai dati qualitativi non inerenti la qualificazione giuridica del rapporto di lavoro ma alla scritturazione sul LUL di una causale o titolo fondente l’erogazione economica che non trovi riscontro nella concreta esecuzione della prestazione.
Trasferte e LUL, nota del Min. Lavoro (655,0 KiB, 22 download)
rassegna sindacale
del 29/06/2016 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
Santi Pietro e Paolo
Cerca un santo:
Santi Pietro e Paolo
Tutto il Popolo di Dio è debitore verso di loro per il dono della fede. Pietro è stato il primo a confessare che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio. Paolo ha diffuso questo annuncio nel mondo greco-romano. E la Provvidenza ha voluto che tutti e due giungessero qui a Roma e qui versassero il sangue per la fede. Per questo la Chiesa di Roma è diventata, subito, spontaneamente, il punto di riferimento per tutte le Chiese sparse nel mondo. Non per il potere dellImpero, ma per la forza del martirio, della testimonianza resa a Cristo! (Papa Francesco)
S. PIETRO APOSTOLO
Pietro nacque a Betsaida in Galilea da poveri genitori. Quegli che doveva divenire il primo Papa, la prima colonna della Chiesa, era un semplice pescatore. Però era uno di quegli israeliti semplici e retti che aspettavano con cuore mondo il Redentore d’Israele.
La natura lo aveva dotato di gran cuore, di mente aperta e di generosità ammirabili. Con suo fratello, con, Natanaele e con altri era discepolo di Giovanni il Battista. Racconta il Vangelo che un giorno il Precursore mentre si intratteneva con due suoi seguaci; vide passare Gesù e disse: « Ecco l’Agnello di Dio ». « I due discepoli, avendo udite queste parole, seguirono Gesù. E Gesù rivoltosi a guardare questi che lo seguivano, disse loro: Che cercate? ed essi risposero: Rabbi, dove abiti? Ed egli a loro: venite e vedrete. Andarono e videro dove abitava e rimasero con lui quel giorno ».
« Andrea, il fratello di Simon Pietro, era uno dei due che aveva udito le parole di Giovanni ed aveva seguito Gesù. Il primo in cui s’imbattè, fu il suo fratello Simone a cui disse: Abbiamo trovato il Messia, che tradotto vuol dire il Cristo: e lo condusse da Gesù. E Gesù fissatolo disse: Tu sei Simone figlio di Giona, tu sarai chiamato Cefa che vuol dire Pietro. Poi disse ai due fratelli: venite dietro a me, e vi farò pescatori di uomini. Ed essi, lasciate subito le reti, lo seguirono ».
Da quel momento Pietro non abbàndona più il Divin Maestro. La sua generosità, la sua fede ed il suo amore al Salvatore non hanno più limiti e Gesù lo ricambia con divina generosità.
Gesù domanda agli Apostoli: chi dicono che io sia? Udite le varie opinioni degli uomini, riprende: « Ma voi chi dite che io sia? E Pietro risponde: «Tu sei il Cristo, il figlio di Dio vivente » e Gesù gli risponde: « Ed io ti dico che tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte dell’inferno non prevarranno mai contro di lei ». Quando Gesù profetizza la sua passione, Pietro ne è turbato ed esclama: O Signore, non sia mai! Ma ripreso dal Salvatore, protesta: Sono pronto a venire con te anche alla morte. È vero che anche Pietro ha un momento di debolezza, ma subito piange amaramente, ed alla richiesta di Gesù: Pietro mi ami tu? risponde: « Signore, tu sai tutto, tu lo sai che io ti amo ». E Gesù gli risponde: Pasci le mie pecorelle ».
Ricevuto lo Spirito Santo, S. Pietro predica agli Ebrei con uno zelo ed un coraggio eroico; a quelli del Sinedrio che l’avevano arrestato e flagellato risponde: «Bisogna ubbidire a Dio piuttosto che agli uomini » e continua a predicare, contento di aver sofferto qualcosa per il nome di Gesù. Lo vediamo ancora a Genisalemme presiedere il concilio; a Ioppe dal centurione Cornelio; in carcere liberato da un Angelo; ad Antiochia ove fonda la prima Chiesa; a Roma ove stabilisce la sua cattedra di verità e dove sotto Nerone dà la sua vita per l’amato Maestro. La tradizione dice che San Pietro ricordandosi anche in quell’estremo momento del suo peccato, e ritenendosi indegno di morire come Gesù, pregasse i carnefici ed ottenesse di essere crocifisso col capo all’ingiù.
Sulla sua tomba si sono inginocchiati Papi, imperatori, principi ed una turba infinita di fedeli: da quel povero ed umile pescatore di Galilea è venuta all’umanità la verità, la pace, la civiltà, la salvezza.
PRATICA. Amiamo il Papa e preghiamo per lui.
PREGHIERA. O Dio che a perpetuare nei secoli il tuo insegnamento, hai eletto la Chiesa come maestra infallibile di verità, fa’ che noi siamo sempre suoi docili figli.
S. PAOLO APOSTOLO
Saulo, in seguito Paolo, nacque a Tarso, capitale della Cilicia, nei primissimi anni dell’era volgare. Fu circonciso l’ottavo giorno, ricevendo il nome di Saulo a ricordo del primo re d’Israele, il più grande personaggio della tribù di Beniamino, cui la famiglia apparteneva. La sua educazione fu austera quale si conveniva ad un figlio di farisei zelanti della legge. Ben presto gli misero in mano la Sacra Bibbia che egli approfondì talmente che, convertito, trasfonderà abbondantemente nei suoi scritti. Frequentò a Gerusalemme la scuola ebraica ed ebbe a precettore il celebre Gamaliele, l’uomo più saggio di Gerusalemme. Da lui si rafforzò nell’amore alle tradizioni ebraiche ed imparò una scrupolosa osservanza delle prescrizioni della legge. Ma a sconvolgere tutta questa educazione, sorse allora la dottrina del Nazareno che riempiva già Gerusalemme di seguaci e dilagava anche nelle vicine province.
Saulo, intransigente fariseo e strenuo difensore della tradizione, li odiò subito a morte. Dopo aver assistito impavido alla lapidazione di Santo Stefano, intraprese la lotta contro di essi, battaglia che doveva portarlo a quel Gesù che egli inconsciamente perseguitava.
Ed eccolo cavalcare alla volta di Damasco per perseguitare anche lì i cristiani.
Ad un tratto una luce fulgidissima lo abbaglia e lo precipita da cavallo, mentre una voce misteriosa lo apostrofa: « Saulo, Saulo, perchè mi perseguiti? ». Il futuro apostolo tremebondo risponde: « Chi sei, o Signore?… che vuoi che io faccia? ».
Il miracolo è compiuto, Saulo da terribile lupo è trasformato m agnello mansueto, nell’Apostolo ai cristo.
Da questo momento, il suo cuore, la sua mente, tutta la sua anima inebriata dalla luce divina a null’altro aspirano che alla verità e al Cristo.
Egli non conosce pericoli ed ostacoli. Si fa giudeo coi Giudei, greco coi Greci, romano coi Romani e nella sua profonda umiltà si stima debitore a tutti, mentre a tutti porta la luce, la salvezza e la vita. Nelle sue missioni è preso, flagellato, imprigionato, contraddetto, ma il suo cuore è saldo e nulla potrà separarlo dalla carità di Cristo. La sua parola risuonerà ovunque apportatrice di pace, di luce e di salvezza. Dove non può arrivare colla persona, arriva colle sue lettere e collo zelo dei suoi seguaci. Naturalmente tanto bene esacerbava l’animo protervo dei Giudei che dopo averlo combattuto riuscirono ad averlo tra le mani. Ma Paolo appella a Cesare quale cittadino romano e viene condotto a Roma. Quivi l’attendeva nuovamente la prigionia. Ma anche dal tenebroso e tetro carcere mamertino egli lancia al mondo la sua parola scritta. A Roma s’incontrò pure con S. Pietro, Principe degli Apostoli, col quale doveva rendere testimonianza alla verità subendo il martirio. Paolo tratto davanti a Nerone viene condannato alla decapitazione. Un colpo di spada lo getta tra le braccia del suo amato Signore. Era il 29 giugno.
Paolo risuscita il giovane Eutico
Alla vigilia della sua partenza, Paolo, nel giorno di domenica, radunò i fedeli per predicare la Parola del Signore e celebrare la Santa Messa. Paolo prolungò il discorso, si fece notte ed il cenacolo fu illuminato da lampade. La gente che ascoltava il discepolo era tanta e affollava la casa. Un giovanetto un ragazzo chiamato Eutico, che stava seduto sulla finestra, fu preso da un sonno profondo mentre Paolo continuava a conversare e, sopraffatto dal sonno, cadde dal terzo piano. La gente accorse, il giovane era senza vita. Paolo allora scese giù, si gettò su di lui, lo abbracciò e disse: «Non vi turbate; è ancora in vita!» Poi risalì, spezzò il pane e ne mangiò e dopo aver parlato ancora molto fino allalba, partì. Intanto avevano ricondotto il ragazzo vivo, e si sentirono molto consolati.
REGOLA «Mihi vivere Christus est, et mori lucrum» («Per me infatti il vivere è Cristo e il morire un guadagno»)
PRATICA. Chiediamo a S. Paolo l’amore delle anime e preghiamo per gli apostoli che si dedicano alla loro salvezza.
PREGHIERA. O inclito Maestro delle genti, insegnateci la via che condusse voi ad un amore sì vivo a Gesù, perchè noi pure possiamo amarlo ora e sempre.