Archivi giornalieri: 7 giugno 2016

Osservatorio Inca Cgil per le politiche sociali in Europa

 
Osservatorio Inca Cgil per le politiche sociali in Europa
 
Razzismo. Consiglio d’Europa invita l’Italia a rafforzare la lotta contro l’odio e la discriminazione
Quinto rapporto dell’ECRI (Consiglio d’Europa) sul razzismo e l’intolleranza. Per quanto riguarda l’Italia, l’ECRI rileva che le autorità nazionali e locali non sono sempre in grado di contrastare l’odio e la discriminazione. Destano soprattutto preoccupazione gli sgomberi forzati dei Rom, i diritti delle persone LGBT e la scarsa educazione sessuale nelle scuole… Per saperne di più
 
Precedenti articoli a cura dell’Osservatorio:
Libera circolazione dei lavoratori. Escludere dal credito d’imposta le pensioni acquisite in un altro Stato membro viola il diritto UE
Secondo l’avvocato generale della Corte di giustizia, una norma nazionale come quella in vigore in Lussemburgo, che riservi il beneficio del credito di imposta per i redditi da pensione alle sole persone soggette al regime delle ritenute alla fonte, è contraria al diritto europeo, e precisamente al principio della libera circolazione dei lavoratori…
Occupazione. 10 milioni di lavoratori sottoccupati. E altri 11 milioni non cercano più perché scoraggiati
In Europa 10 milioni di lavoratori a tempo parziale vorrebbero lavorare a tempo pieno. E altri 11 milioni vorrebbero lavorare, ma non cercano più perché scoraggiati. Il record in Italia, dove la forza lavoro potenziale rappresenta il 14% della popolazione attiva totale, contro una media del 4,7% in Europa, ossia oltre 3,5 milioni di disoccupati non ufficiali. Tanti quanti se ne possono contare sommando insieme Belgio, Germania, Irlanda, Grecia, Spagna, Francia e Cipro…
Sanità. In Europa una morte su tre potrebbe essere evitata
Circa 1,7 milioni di persone muoiono ogni anno in Europa. Secondo Eurostat, almeno un terzo di queste vite avrebbero potuto essere salvate con un’assistenza sanitaria adeguata e se la conoscenza e le tecnologie a disposizione della medicina fossero applicate. In Italia, un’assistenza sanitaria efficace avrebbe potuto risparmiare oltre 52.000 morti in un solo anno…
Francia. La Commissione europea accoglie con favore la legge El Khomri. Noi no
Adottata in prima lettura dal Parlamento il 12 maggio, il progetto di riforma del lavoro della ministra El Khomri – che prevede di rendere più flessibile l’economia francese, attraverso modifiche nella gestione dell’orario e nelle regole riguardanti contrattazione collettiva, licenziamenti e sicurezza – ha avuto come effetto di ricompattare il fronte degli oppositori e di suscitare una reazione unitaria da parte dei sindacati e delle organizzazioni studentesche…
Il futuro dell’Europa è ripartire dai diritti. Susanna Camusso al Parlamento europeo
Una carta che propone un nuovo modello democratico, oltre che economico e sociale. Una carta che rappresenta i diritti del lavoro, e che parla di universalità dei diritti a “tutte le donne e gli uomini”.  Questo, in sintesi, il filo conduttore della giornata (4 maggio) al Parlamento europeo di Bruxelles, che ha riunito attorno alla segretaria generale Susanna Camusso oltre 150 rappresentanti italiani ed europei dei sindacati, del mondo politico e associativo e dell’Inca CGIL…
La “busta arancione” negli altri paesi d’Europa
Mentre 150 mila assicurati italiani stanno per ricevere la loro prima busta arancione, un nuovo Dossier a cura dell’Osservatorio fa una rapida ricognizione del modo in cui altri paesi europei hanno affrontato prima di noi il problema dell’informazione sui diritti a pensione: Svezia, Danimarca, Finlandia, Germania, Belgio, Regno Unito, Francia…
Aborto. Italia viola il loro diritto alla salute. Il Consiglio d’Europa accoglie il ricorso Cgil
La pronuncia sull’applicazione inadeguata della legge 194. Le donne nel nostro paese incontrano “notevoli difficoltà” nell’accesso ai servizi per l’interruzione della gravidanza. “Discriminati i medici non obiettori”. Susanna Camusso: “lo Stato deve essere garante del diritto all’interruzione di gravidanza libero e gratuito affinché le donne possano scegliere liberamente di diventare madri e senza discriminazioni, a seconda delle condizioni personali di ognuna”…
Regno Unito. Dal 6 aprile 2016 nuove regole per la pensione nazionale
Dal 6 aprile 2016, cambiano nel Regno Unito le regole della pensione di vecchiaia. Il nuovo regime riguarda tutte le persone che raggiungeranno l’età legale di pensionamento dopo quella data. Età di pensionamento che, ricordiamolo, nel Regno Unito è attualmente di 65 anni per gli uomini e di 63 anni per le donne. In pratica, quindi, la riforma riguarda tutti gli uomini nati dopo il 6 aprile 1951 e tutte le donne nate dopo il 6 aprile 1953…
Costo del lavoro. In aumento in tutta Europa, salvo Italia e Cipro
Tra il 2014 e il 2015, i costi orari della manodopera sono aumentati in media del 2% nell’insieme dell’Unione europea, e del 1,5% nella zona euro. Italia e Cipro sono i soli paesi UE dove il costo della manodopera, anziché aumentare, diminuisce…
Brexit. Un’ascia sui diritti dei lavoratori migranti
Un Dossier a cura dell’Osservatorio fa il punto sulle misure adotatte dal Consiglio europeo. Col pretesto di frenare il cosiddetto  “abuso del diritto di libera circolazione delle persone”, e scongiurare così l’uscita del Regno Unito dall’UE, si riducono i diritti previdenziali e assistenziali dei cittadini europei migranti…
UK. I politici di entrambi gli schieramenti usano gli attentati di Bruxelles per difendere i loro punti di vista su Europa e Schengen
Più si avvicina la data del referendum sulla permanenza del Regno Unito nell’UE, più il dibattito politico britannico si fa caldo. E dal 22 marzo, giorno dei tragici attentati terroristici alla città di Bruxelles – in cui hanno perso la vita 32 persone, di 15 nazionalità, e oltre 300 sono rimaste ferite – la questione di un’area Schengen, dove i cittadini europei possano continuare a circolare liberamente e senza passaporto, e le sue possibili implicazioni per la sicurezza, costituisce ormai il fulcro, scottante, del dibattito…
Uno Stato Ue può escludere cittadini europei da alcune prestazioni sociali per 3 mesi. Niente di nuovo…
La sentenza emessa nella causa C-299/14 dalla Corte di giustizia dell’UE non ha fatto altro che confermare la precedente giurisprudenza. O meglio, non ha fatto che confermare quanto già disposto, e quindi noto, da una direttiva europea di 12 anni fa. Secondo la direttiva 2004/38, relativa al diritto dei cittadini dell’Unione di circolare e soggiornare liberamente, durante i primi 3 mesi di residenza gli Stati membri non sono obbligati a concedere prestazioni d’assistenza sociale…
Lavoratori distaccati. Parità di retribuzione ma non cambiano le norme previdenziali
La Commissione europea ha presentato una proposta di revisione delle norme sul distacco dei lavoratori. Prevista la “parità di retribuzione per lo stesso lavoro nello stesso posto”. Immutate invece le norme previdenziali. Il lavoratore distaccato resterebbe quindi affiliato al sistema di previdenza sociale del paese di origine…
Lavoratori distaccati. La commissaria Thyssen propone la parità di salario
La commissaria europea per l’Occupazione, Marianne Thyssen, presenterà nei prossimi giorni una proposta per introdurre il principio della “parità di retribuzione a parità di lavoro” per i lavoratori distaccati frenare. Obiettivo frenare la concorrenza sleale tra i lavoratori europei e “lottare contro il dumping sociale “…
Sistema europeo comune di asilo. Procedimenti di infrazione contro Italia e altri 6 Stati membri
La Commissione europea ha inviato dei “pareri motivati” a Germania, Estonia, Slovenia, Grecia, Francia, Italia e Lettonia , nei confronti dei quali erano state già avviati dei procedimenti di infrazione per mancato recepimento delle norme del sistema europeo comune di asilo che dovrebbero consentire, secondo la Commissione, la riduzione dei movimenti secondari dei richiedenti asilo…
Corte Ue. Non si può recludere un migrante solo perché in soggiorno irregolare
Secondo l’avvocato generale Szpunar, un cittadino straniero, che non sia stato fermato nell’atto di superare irregolarmente una frontiera esterna dello spazio Schengen, non può essere recluso per il solo motivo del suo ingresso irregolare nel territorio di uno Stato membro…
Il Consiglio europeo cede alle pressioni di Cameron e accetta di limitare i diritti alla previdenza sociale dei lavoratori europei
Il Consiglio europeo cede alle richieste di David Cameron e accetta di tagliare fuori dal sistema di welfare i cittadini Ue che si trasferiscono in un altro Stato membro. Si cerca così di mettere un argine alla minaccia del cosiddetto “Brexit”, ossia l’abbandono dell’Unione europea da parte del Regno Unito…
 
L’Osservatorio per le politiche sociali in Europa è un’iniziativa di INCA CGIL Italia e INCA CGIL Belgio

Per saperne di più: osservatorioinca.org
Carlo CALDARINI
Direttore dell’Osservatorio per le politiche sociali in Europa
INCA CGIL
Rue de la Loi, 26/20
B-1040 Bruxelles

Dimissioni telematiche, il Ministero aggiorna le FAQ online

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Dimissioni telematiche

Clic Lavoro, il portale pubblico per il lavoro

Il 3 giugno il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha aggiornato le FAQ presenti sul sito Cliclavoro in materia di dimissioni telematiche

Il 3 giugno il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha inserito 3 nuove domande e risposte all’elenco delle FAQ sulle dimissioni telematiche pubblicate sul portale www.cliclavoro.gov.it.

L’elenco delle FAQ arriva quindi a quota 43 sulla nuova procedura di dimissioni volontarie online in vigore dal 12 marzo di quest’anno. Le Domande e Risposte frequenti sono molto utili per comprendere le numerose sfaccettature e per interpretare i casi particolari legati alle nuove modalità di dimissioni.

Per approfondire l’argomento vi rimando alla lettura della nostra guida pubblicata a seguito dell’emanazione della Circolare numero 12 del 4 marzo 2016 del Ministero del Lavoro. In allegato a fondo articolo trovate invece l’elenco aggiornato di tutte le FAQ.

Leggi anche: Dimissioni online, cosa fare dal 12 marzo

Dimissioni telematiche, le nuove FAQ del Ministero pubblicate il 3 giugno 2016

41. La procedura si applica ai lavoratori assunti presso una società privata a partecipazione pubblica totalitaria?

La procedura di dimissioni telematiche deve essere effettuata con riferimento ai rapporti di lavoro privati, a prescindere dalla natura del datore di lavoro.

42. I moduli in lingua tedesca sono validi solo per i cittadini della Provincia Autonoma di Bolzano?

Non risultando alcuna limitazione esplicita all’utilizzo del modulo in lingua tedesca, si ritiene che questo possa essere utilizzato alla stregua di quello in lingua italiana.

43. La procedura telematica può essere effettuata da un Tutore (nominato legalmente da Tribunale) per conto di un lavoratore divenuto “incapace”?

 

 

Sì ma occorre tuttavia verificare cosa è stato disposto nel provvedimento del Tribunale in relazione agli atti del tutore e a quelli dell’interdetto.

  FAQ – Dimissioni telematiche (29,6 KiB, 960 download)

Lingua Sarda

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In lingua sarda si può raccontare e insegnare

1 novembre 2014

sa-limba-sarda
Francesco Casula

Uno noto storico sardo, Antonello Mattone dell’Università di Sassari ha scritto :” Sono d’accordo con certe forme moderate di bilinguismo, ma la lezione universitaria in sardo la trovo controproducente e ridicola. Oggi non avrebbe alcun senso utilizzare il Sardo come linguaggio scientifico, giacché esso nelle sue due grandi varianti, campidanese e logudorese, è una lingua di fatto rurale, che ha assimilato solo indirettamente i termini più propriamente legati alla vita e alla cultura cittadina”.
Si muove sullo stesso versante il linguista Alberto Sobrero, (In “Introduzione all’Italiano contemporaneo”, Ed. Laterza, 2 voll.). “E’ giusto scrive – non dimenticare le lingua locali ma “sarebbe assurdo o, nella migliore delle ipotesi, comico, pensare di usare le parlate locali per la matematica, la fisica e la filosofia!”.
In altre parole, secondo i due illustri intellettuali, la lingua locale, in questo caso il Sardo, sarebbe incapace e inadatta a esprimere la cultura rbana e scientifica, la modernità in quanto lingua arcaica, agro-pastorale, utile solo per raccontare contos de foghile.
Questa posizione nasce sostanzialmente da un pregiudizio: che la lingua sarda si sia “bloccata”, ovvero sia ancorata permanentemente alla sola tradizione agropastorale, e dunque sia incapace di esprimere la cultura moderna: da quella scientifica a quella tecnologica, dalla filosofia alla medicina, allo sport. I “nostri”, non fanno i conti con la “dinamicità” delle lingue e dunque anche di quella sarda:che non è un bronzetto nuragico ma cambia, muta e si modifica continuamente arricchendosi di nuovi lemmi. Così termini e modi di dire dell’italiano dovuti allo sviluppo culturale scientifico negli ultimi decenni sono entrati nella lingua sarda, così come termini e modi di dire stranieri – soprattutto inglesi – sono entrati nella lingua italiana che li ha assimilati. Questo “scambio” (con accumuli, arricchimenti, contaminazioni) è una cosa normalissima e avviene in tutte le lingue. E tutti i sistemi linguistici, sia quelli di società “più avanzate”, scientificamente ed economicamente, sia di società “più arretrate” sono in grado di esprimere i più moderni concetti e le più moderne e complesse teorie, prendendo in prestito terminologia e lessico da chi li possiede: come il contadino, che se ha finito l’acqua del proprio pozzo, l’attinge dal pozzo del vicino.
A rispondere a chi parla di “blocco” e di incapacità di alcune lingue a esprimere l’intero universo culturale moderno, sono due intellettuali e linguisti di prestigio. Scrive Sergio Salvi, gran conoscitore della Sardegna e delle minoranze etniche e linguistiche: “La rimozione de “blocco” è pienamente possibile. Farò soltanto l’esempio, così significativo ed eloquente della lingua vietnamita, storicamente e politicamente dominata, fino a tempi recenti, prima dalla cinese e poi dal francese, una lingua che non solo ha brillantemente rimosso il proprio “blocco dialettale”, ma che pur non possedendo ancora un completo vocabolario tecnico-scientifico, ha creato “una grande corrente di pensiero”, eppure settant’anni fa il vietnamita era soltanto un “dialetto” o meglio “un gruppo di dialetti”.
Mentre il più grande studioso di bilinguismo a base etnica, l’americano J. F. Fishman (In “Istruzione bilingue”, Ed. Minerva Italica, 1972) scrive:”Ogni e qualunque lingua è pienamente adeguata a esprimere le attività e gli interessi che i suoi parlanti affrontano. Quando questi cambiano, cambia e cresce anche la lingua. In un periodo relativamente breve, qualsiasi lingua precedentemente usata solo a fini familiari, può essere fornita di ciò che le manca per l’uso nella tecnologia, nell’Amministrazione Pubblica, nell’Istruzione”.
A chi pensa che le lingue locali e native – e dunque per noi il Sardo – siano incapaci e inadatte a raccontare la “modernità” e la cultura “alta”, perché intrinsecamente povere e inadeguate, risponde in modo particolare un semiologo come Stefano Gensini (In “Elementi di storia linguistica italiana”, Minerva Italica, Bergamo 1983). Fra l’altro ricorda e cita Leibniz – filosofo e intellettuale tedesco – secondo cui non vi è lingua povera che non sia capace di parlare di tutto.
Ma rispondono soprattutto Ferdinand de Saussurre, il fondatore della linguistica moderna (In “Corso di linguistica generale”, Laterza, Bari,1983) e Ludwig Wittgenstein, autore in particolare di contributi di capitale importanza alla fondazione della logica e alla filosofia del linguaggio. in (In “Osservazioni filosofiche” Einaudi, Torino,1983).
Al di là comunque delle posizioni teoriche degli studiosi, la risposta più convincente la offrono gli scrittori che la lingua sarda oggi praticano e maneggiano, una lingua duttile che adattano ad ogni argomento e problematica: così Gianfranco Pintore nei suoi romanzi può indifferentemente parlare di telematica, cavi ottici, computer, energia atomica (in Su Zogu); come di centralismo e federalismo, autonomia e separatismo (in Morte de unu Presidente). Mentre Giampaolo Mura, docente di fisica all’Università di Cagliari (nel saggio Sa chistione mundiali de s’energhia) può tranquillamente disquisire di energia solare, eolica, nucleare, da biomassa e il poeta Franco Carlini (in S’Omine chi bendiat su tempus) può raccontare l’alienazione, la scissione dell’io, lo sdoppiamento della personalità, tutte problematiche moderne e che ricordano tanto sia Pirandello che Rimbaud (Je est un autre).
E un giornalista sportivo come Vittorio Sanna può commentare in Sardo le partite del Cagliari e sempre in Sardo giovani bilingui possono condurre telegiornali in Tv locali, raccontando la cronaca come gli avvenimenti politici.
Perché ogni lingua – sostiene Bachisio Bandinu, antropologo e gran conoscitore delle cose sarde – anche quella della più sperduta tribù africana, è in grado di raccontare il mondo. Immaginiamoci una lingua neolatina, come quella sarda, arricchita nei secoli dal greco-bizantino, l’arabo, il catalano, il castigliano, l’italiano. E persino dal francese.

Min. Lavoro: i criteri per ulteriori periodi di CIGS 2016 – 2018

Min. Lavoro: i criteri per ulteriori periodi di CIGS 2016 – 2018 0

Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

Il D. M. 95075 definisce i criteri di accesso per un ulteriore periodo di Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS 2016 – 2018). Ecco il dettaglio.

Il Decreto Ministeriale 95075 definisce i criteri di accesso per un ulteriore periodo di Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS). Vediamo dunque quali sono le indicazioni che ha dato.

Nel numero 120 della Gazzetta Ufficiale del 24 maggio è stato pubblicato il Decreto Ministeriale 95075 del 25.03.2016. Esso definisce i criteri per l’accesso ad un ulteriore periodo di integrazione salariale straordinaria se, come esito di un programma di crisi aziendale, l’impresa termine l’attività produttiva e propone prospettive concrete di rapida cessione dell’azienda con conseguente riassorbimento del personale.

Ricordiamo che il Decreto Legislativo di riferimento per la Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS) è il 148 del 2015, artt. da 19 a 25. Si tratta del riordino degli ammortizzatori sociali previsto dal Jobs Act.

Vediamo dunque quali sono le indicazioni che ha fornito il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, attraverso il Decreto 95075 valido non solo per il 2016 ma fino al 2018.

Leggi anche: Integrazioni salariali straordinarie, la CIGS

Proroga della CIGS 2016 – 2018

L’art. 1 del DM 95075, richiamando l’art. 21, comma 4, del D.Lgs 148/2015 e in merito alla durata della CIGS 2016 – 2018 derogando l’art. 4, comma 1, e l’art. 22, comma 2, dello stesso decreto, stabilisce che il trattamento di integrazione salariale straordinaria può essere così prorogato:

  • 12 mesi per le cessazioni di attività nel 2016;
  • 9 mesi per le cessazioni di attività nel 2017;
  • 6 mesi per le cessazioni di attività nel 2018;

Ai sensi dell’art. 4, comma 1, del DM 95075 il limite di spesa con cui l’INPS può autorizzare le proroghe degli interventi di CIGS è fissato a 50 milioni di euro per oggi anno.

Criteri di autorizzazione della proroga

Per ottenere la proroga dell’intervento di CIGS devono essere rispettate le condizioni di cui all’art. 2 del DM 95075. E sono:

  • autorizzazione dell’integrazione salariale straordinaria su presentazione di un programma di crisi aziendale (art. 21, comma 3, D.Lgs 148/2015) e, per l’aggravarsi delle difficoltà e l’impossibilità di concludere il piano di risanamento previsto, l’impresa termini l’attività produttiva evidenziando contestualmente concrete e rapide prospettive di cessione dell’azienda;
  • stipula di un accordo specifico presso il Ministero del Lavoro delle Politiche Sociali con la presenza del Ministero dello Sviluppo Economico;
  • presentazione di un piano di sospensione dei lavoratori ricollegabile nell’entità e nei tempi alla cessione aziendale e ai nuovi interventi programmati;
  • presentazione di un piano per il riassorbimento occupazionale in capo all’acquirente dell’azienda garantito da quanto previsto tra le parti dall’art. 47 della Legge 428/1990 (procedura per il trasferimento d’azienda).

Presentazione della domanda di proroga

Ai sensi dell’art. 3, comma 1, del DM 95075, l’impresa che intende cessare l’attività ed ottenere la proroga della CIGS deve stipulare, prima del termine del programma di crisi aziendale, l’accordo governativo con i Ministeri di cui sopra. L’impresa dovrà quindi dimostrare, attraverso idonea documentazione, le prospettive concrete di rapida cessione dell’azienda al fine di continuare l’attività.

In sede di accordo è previsto che:

  • il Ministero dello Sviluppo Economico può confermare l’esistenza di prospettive di rapida cessione indicando le proposte da parte di terzi volte a rilevare l’azienda, anche con accordo di riservatezza, specificando le azioni da intraprendere comprese quelle dirette alla salvaguardia dei livelli occupazionali e al riassorbimento del personale sospeso;
  • prima dell’accordo governativo di cui sopra (vedi art. 2 comma 1, DM 95075) deve essere verificata la sostenibilità finanziaria dell’intervento di CIGS;
  • deve essere indicato l’onere finanziario, preventivamente verificato, necessario a coprire l’intervento di integrazione salariale straordinaria;
  • il Ministero dello Sviluppo Economico assicura un monitoraggio costante sul buon esito della cessione aziendale.

Dopo la stipula dell’accordo governativo, il comma 6 dell’art. 3 del DM 95075 prevede che l’impresa presenti domanda di integrazione salariale al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. A questa istanza, come da condizioni previste dall’art. 2 dello stesso DM, va allegato:

  • il piano di sospensione dei lavoratori ricollegabile alla cessione aziendale e ai nuovi interventi programmati;
  • il piano per il riassorbimento occupazionale previsto dalla procedura per il trasferimento d’azienda.

Allo scopo di garantire la continuità aziendale e la stabilità del sostegno al reddito dei lavoratori coinvolti nella cessione, ai sensi del comma 7 dello stesso articolo di cui sopra, a queste domande di autorizzazione al trattamento di CIGS non si applica il procedimento previsto dall’art. 25 del D.Lgs 148/2015.

 

 

  Decreto interministeriale 25 marzo 2016 (2,6 MiB, 246 download)

Giurisprudenza

CORTE DI CASSAZIONE

Ordinanza

CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 01 giugno 2016, n. 11438

Fiscale

Tributi – IRPEF, IRAP, IVA, addizionali regionali e comunali – Ripresa a tassazione del reddito

CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 01 giugno 2016, n. 11439

Fiscale

Tasse automobilistiche – Estratto di ruolo impugnatbile dal contribuente soltanto unitamente alla cartella notificata

CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 01 giugno 2016, n. 11440

Fiscale

Tributi – IVA – Accertamento – Recupero a tassazione di costi correlati a fatture emesse per operazioni inesistenti

CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 01 giugno 2016, n. 11444

Fiscale

Tributi – IRPEF – Accertamento fiscale – Art. 38 DPR 600/1973

Sentenza

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 01 giugno 2016, n. 11412

Lavoro

Rapporto di lavoro – Giornalisti – Collaborazione continuativa e coordinata – Compensi

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 03 giugno 2016, n. 11506

Lavoro, Fiscale

Notai – Responsabilità – Sanzione disciplinare della sospensione dall’esercizio della professione notarile

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 06 maggio 2016, n. 9223

Lavoro, Fiscale

Enasarco – Previdenza integrativa – Agente assicurativo – Contribuzione – Obbligo di iscrizione nel ruolo degli agenti – Estensione ai subagenti

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 31 maggio 2016, n. 11250

Lavoro

Licenziamento – Socio accomandante – Responsabilità solidale per differenze retributive – Violazione del divieto previsto dall’art. 2320 c.c.

CORTE DI GIUSTIZIA CE – UE

Sentenza

CORTE DI GIUSTIZIA CE-UE – Sentenza 02 giugno 2016, C-122/15

Lavoro, Fiscale

«Rinvio pregiudiziale – Politica sociale – Principi di parità di trattamento e di non discriminazione in ragione dell’età – Direttiva 2000/78/CE – Parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro – Articoli 2, 3 e 6 – Disparità di trattamento fondata sull’età – Legislazione nazionale che prevede, in talune ipotesi, una tassazione superiore dei redditi derivanti da una pensione di vecchiaia rispetto ai redditi salariali – Ambito di applicazione della direttiva 2000/78 – Competenza dell’Unione europea nel settore delle imposte dirette»

CORTE DI GIUSTIZIA CE-UE – Sentenza 02 giugno 2016, n. C-263/15

Fiscale

Rinvio pregiudiziale – Fiscalità – Imposta sul valore aggiunto – Direttiva 2006/112/CE – Articolo 9, paragrafo 1 – Nozioni di “soggetto passivo dell’imposta sul valore aggiunto” e di “attività economica” – Articolo 24, paragrafo 1 – Nozione di “prestazione di servizi” – Opere di ingegneria rurale – Costruzione e sfruttamento di un sistema di smaltimento delle acque da parte di una società commerciale senza scopo di lucro – Effetti del finanziamento delle opere per mezzo di aiuti di Stato e di aiuti dell’Unione europea

CORTE DI GIUSTIZIA CE-UE – Sentenza 02 giugno 2016, n. C-81/15

Fiscale

“Rinvio pregiudiziale – Fiscalità – Regime generale di accise – Direttiva 92/12/CEE – Tabacchi lavorati che circolano in regime di sospensione dei diritti di accisa – Responsabilità del depositario autorizzato – Possibilità degli Stati membri di rendere il depositario autorizzato responsabile in solido per il pagamento di somme corrispondenti alle sanzioni pecuniarie inflitte agli autori di un atto di contrabbando – Principi di proporzionalità e di certezza del diritto”

Legislazione

DECRETO LEGISLATIVO

DECRETO LEGISLATIVO 12 maggio 2016, n. 93

Lavoro, Fiscale

Riordino della disciplina per la gestione del bilancio e il potenziamento della funzione del bilancio di cassa, in attuazione dell’articolo 42, comma 1, della legge 31 dicembre 2009, n. 196

DECRETO MINISTERIALE

MINISTERO LAVORO – Decreto ministeriale 01 giugno 2016, n. 146

Lavoro, Fiscale

Approvazione del modello DSU, nonché delle relative istruzioni per la compilazione

MINISTERO SVILUPPO ECONOMICO – Decreto ministeriale 13 maggio 2016, n. 94

Fiscale

Regolamento recante attuazione dell’articolo 1, comma 154, della legge 28 dicembre 2015, n. 208 (Canone Rai in bolletta)

ISTITUTO PER LA VIGILANZA SULLE ASSICURAZIONI

Regolamento

IVASS – Regolamento 01 giugno 2016, n. 23

Lavoro, Fiscale

Regolamento recante la disciplina della banca dati sinistri, della banca dati anagrafe testimoni e della banca dati anagrafe danneggiati, di cui all’articolo 135 del decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209 – Codice delle Assicurazioni Private

Prassi

AGENZIA DELLE ENTRATE

Circolare

AGENZIA DELLE ENTRATE – Circolare 01 giugno 2016 n. 26/E

Fiscale

Disciplina dell’assegnazione e cessione di beni ai soci, della trasformazione in società semplice e dell’estromissione dei beni dell’imprenditore individuale

BANCA CENTRALE EUROPEA

Comunicato

BANCA CENTRALE EUROPEA – Comunicato 02 giugno 2016

Lavoro, Fiscale

Decisioni di politica monetaria

MINISTERO AMBIENTE

Circolare

MINISTERO AMBIENTE – Circolare 26 maggio 2016, n. 536

Fiscale

Delibera n. 7 del 25 novembre 2014 – Affitto d’azienda

MINISTERO FINANZE SECIT

Risoluzione

MINISTERO FINANZE – Risoluzione 01 giugno 2016, n. 3/DF

Fiscale

Imposta municipale propria (IMU) – Imposta per i sevizi indivisibili (TASI) – Piattaforme petrolifere installate nel mare territoriale – Sentenza della Corte di Cassazione n. 3618 del 24 febbraio 2016 – Art. 1, commi da 21 a 24, della legge 28 dicembre 2015, n. 208 (Legge di stabilità 2016) – Quesito

MINISTERO INFRASTRUTTURE

Delibera

MINISTERO INFRASTRUTTURE – Delibera 24 maggio 2016, n. 4

Lavoro, Fiscale

Aggiornamento delle percentuali di riduzione dei pedaggi autostradali

San Roberto di Newminster


San Roberto di Newminster

Nome: San Roberto di Newminster
Titolo: Abate cistercense
Ricorrenza: 07 giugno

San Roberto nacque a Gargrave, in Inghilterra, attorno all’anno 1100. La sua storia si ricollega alla fortunata diffusione in tutta Europa, e anche in Inghilterra, dell’Ordine francese di Citeaux, o cistercense, che ebbe il suo maggior centro propulsivo nella celebre abbazia di Chiaravalle, dove fu Abate il grande San Bernardo.

Studiò a Parigi e al ritorno in patria fu ordinato sacerdote e nominato rettore.

Nel 1132, si unì ai monaci benedettini nella nuova fondazione di Fontains. Le sue doti di saggezza e di pietà lo posero in particolare luce tra i compagni, e qualche anno dopo ebbe l’incarico di fondare il secondo monastero cistercense nel paese, a Newminster dove diede grande impulso alla vita di questa nuova abbazia.

Come guida della nuova comunità, egli si preoccupò soprattutto della formazione spirituale dei giovani. Per loro scrisse bellissimi trattati e commenti ai libri sacri. Ma le lezioni più efficaci le dette con il proprio esempio dedicandosi alla carità e alla preghiera, strumento con cui combatteva il demonio.

I monaci di Newminster poterono così additare il loro superiore quale esempio a tutti i cistercensi, e anche ai fedeli. Un esempio la cui efficacia non cessò dopo la morte, avvenuta nel 1159, e seguita dagli onori riservati ai Santi, anche se l’Abate Roberto non venne mai canonizzato ufficialmente dalla Chiesa.

MARTIROLOGIO ROMANO. In Inghiltèrra san Robèrto Abate, dell’Ordine Cisterciènse.