Archivi giornalieri: 13 giugno 2016

Regione Lazio

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19:00
Lunedi 13
Giugno 2016

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CONTENUTI DELLA PAGINA

FONDO FUTURO: 35 MILIONI PER IL MICROCREDITO E LA MICROFINANZA

microcredito

La Regione sostiene imprese esistenti, nuovi progetti e nuove esperienze imprenditoriali con 35 milioni di euro di risorse. L’obiettivo è dare un’opportunità a chi ha un’idea imprenditoriale ma ha difficoltà di accesso al credito bancario. La Regione sostiene imprese esistenti, nuovi progetti e nuove esperienze imprenditoriali

09/06/2016 – Presentato oggi ‘Fondo Futuro’, il fondo regionale per il microcredito e la microfinanza attraverso il quale la Regione mette a disposizione 35 milioni di euro di risorse del Fondo Sociale Europeo 2007-2013. Circa 3.500 i progetti che saranno realizzati. Il fondo sarà accessibile fino al 14 ottobre 2016 e mette a disposizione finanziamenti a tasso agevolato per chi ha un’idea imprenditoriale ma ha difficoltà di accesso al credito bancario.La Regione sostiene imprese esistenti, nuovi progetti e nuove esperienze imprenditoriali.  La Regione mette a disposizione prestiti a tasso agevolato dell’1% per sostenere microimprese costituende o costituite e titolari di partita IVA, con difficoltà di accesso al credito bancario ordinario per finanziare progetti di autoimpiego, avvio di nuove imprese o la realizzazione di nuovi progetti promossi da imprese esistenti.

A chi si rivolge il programma?

  • microimprese, in forma di società cooperative, società di persone e ditte individuali, costituite e già operanti, ovvero in fase di avvio di impresa che abbiano o intendano aprire sede operativa nella regione Lazio;
  • soggetti titolari di partita IVA, anche non iscritti ad albi professionali, con domicilio fiscale nella regione Lazio. Sono escluse le società di capitali e i soggetti che negli ultimi cinque anni presentino “anomalie bancarie” .

I giovani sono i primi destinatari di questo progetto. La Regione mette a disposizione 3 milioni di euro per i giovani fino a 35 anni e 2 milioni per gli over 50. Un elemento, importante, inoltre, è rappresentato dalla coerenza con altre azioni promosse dalla Regione per i giovani: altri infatti 5mln sono destinati a progetti d’impresa di chi ha partecipato ad alcune importanti iniziative sostenute dalla Regione in questi mesi, come Torno subito, In Studio e Coworking. Un modo concreto per stare vicino ai giovani e garantire loro un’opportunità anche dopo che hanno terminato esperienze importanti di formazione.

E ancora: 5 milioni per i soggetti economicamente più deboli, con reddito inferiore ai 21.000 euro (per 5mln); 5 milioni per i lavoratori svantaggiati; 15 milioni sono destinati a tutti gli altri.

I progetti idonei potranno beneficiare di prestiti di importo compreso tra 5.000 e 25.000 euro, da restituire al tasso di interesse dell’1%, con una durata da definire caso per caso e comunque non oltre gli 84 mesi, incluso l’eventuale preammortamento. Sono ammissibili le spese relative al progetto presentato, che andrà realizzato entro 12 mesi dall’ottenimento del prestito.

Per consultare il bando e per tutte le info vai qui

“Fondo Futuro è una rivoluzione, perché permette l’accesso al credito a un tasso dell’1% a tutte quelle piccole e nuove imprese che per il sistema attuale non sono bancabili, che non potrebbero mai ottenere un accesso al credito per avviare o sostenere un’impresa – lo ha detto il presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: il fondo non richiede né garanzie personali, né garanzie particolari: si tratta di fondi europei che stavano tornando a Bruxelles e che abbiamo rimodulato per aiutare chi vuole fare impresa in questa Regione forte della propria voglia di produrre, scommettere, creare nuove aziende, locali o attività e che finora non aveva opportunità di poterlo fare, perché il sistema di credito tradizionale non glielo consentiva”.

” Per noi l’apertura alle partite iva, al lavoro autonomo di seconda o di terza generazione, ai creativi del lavoro immateriale è un grande segnale di attenzione. C’è sia il mondo più tradizionale, dal commercio alla manifattura, all’artigianato, ma anche quello delle partite iva- è il commento del vicepresidente, Massimiliano Smeriglio. C’è un’attenzione particolare per le nuove generazioni, una ossessione per la Regione Lazio: c’è una azione sull’inclusione sociale, sugli over 50 che hanno perso il lavoro, ma anche per target più generici. La possibilità di accedere al credito e realizzare un’idea di impresa rafforza le opportunità della singola persona e rafforza anche la Regione Lazio” – ha detto ancora Smeriglio

Ultimissime Lavoro – Fiscale 13/06/2016

Giurisprudenza

CORTE COSTITUZIONALE

Sentenza

CORTE COSTITUZIONALE – Sentenza 10 giugno 2016, n. 132

Lavoro

Impiego pubblico – Prestazioni lavorative rese nei giorni destinati al riposo settimanale o nei giorni festivi infrasettimanali – Previsione, con norma di interpretazione autentica, che non danno diritto a retribuzione a titolo di lavoro straordinario se non per le ore eccedenti l’ordinario turno di servizio giornaliero – Applicabilità anche ai rapporti giuridici in essere alla data dell’entrata in vigore della norma censurata, con la sola eccezione delle vicende definite con giudicato

CORTE DI CASSAZIONE

Ordinanza

CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 08 giugno 2016, n. 11692

Fiscale

Tributi – Imposta di registro – Decreto ingiuntivo e ricognizione di debito con valenza di transazione – Carattere novativo della transazione – Rinuncia del creditore ad una parte del credito a fronte della fissazione di un termine finale di pagamento – Aliquota del 3 per cento

CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 08 giugno 2016, n. 11699

Fiscale

Tributi – Accertamento – Accertamento con adesione – Riduzione del reddito sintetico accertato con il pregresso atto impositivo – Emissione nuovo atto impositivo – Termine di decadenza del potere impositivo dell’ufficio – Non soggetto

CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 08 giugno 2016, n. 11709

Lavoro

Dipendente pubblico – Mancanza di autorizzazione ad assumere incarichi – Sanzioni al G.O.

CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 09 giugno 2016, n. 11832

Lavoro, Fiscale

Tributi – Dichiarazione dei redditi – Mandato al commercialista di trasmetterla per via telematica – Omessa trasmissione – Sanzione al contribuente per omessa presentazione – Obbligo di vigilanza sull’esecuzione del mandato

Sentenza

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 08 giugno 2016, n. 11726

Fiscale

Tributi – Cartella di pgamento – Notifica – Difformità tra la residenza anagrafica e quella indicata nella dichiarazione dei redditi – Notifica perfezionata presso l’indirizzo indicato nella dichiarazione – Validità

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 08 giugno 2016, n. 11727

Fiscale

Tributi – Contenzioso tributario – Procedimento – Violazione della norma sul litisconsorzio necessario – Nullità della sentenza di appello

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 08 giugno 2016, n. 11728

Fiscale

Tributi – Redditi d’impresa – Determinazione – Costi per controversie di lavoro concluse con verbale di conciliazione dinanzi al giudice del lavoro – Deducibilità – Nell’anno d’imposta in cui il giudice conferisce valore esecutivo al verbale

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 08 giugno 2016, n. 11731

Fiscale

Tributi – Controllo formale della dichiarazione dei redditi ex art. 36-bis D.P.R. n. 600/73 – Cartella di pagamento – Legittimità – Obbligo di invio preventivo dell’avviso bonario – Non sussiste

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 08 giugno 2016, n. 11749

Lavoro

Licenziamento – Dipendente Inps – Contestazione disciplinare – Tempestività

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 09 giugno 2016, n. 11859

Lavoro

Lavoro – Anzianità contributiva – Procedura di collocamento a riposo – Differimento

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 09 giugno 2016, n. 11860

Lavoro

Rapporto di lavoro – Critiche online all’Agenzia delle Entrate – Licenziamento – Reintegrazione

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 09 giugno 2016, n. 11861

Lavoro

Prestazioni assicurative – Rendita per silicatosi – Inabilità – Riconoscimento del diritto ai superstiti

Legislazione

DECRETO MINISTERIALE

MINISTERO INTERNO – Decreto ministeriale 01 giugno 2016

Fiscale

Ripartizione del contributo ai comuni per il ristoro del minor gettito IMU derivante dalle detrazioni IMU riconosciute, per l’anno 2015, per i terreni posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali

MINISTERO LAVORO – Decreto ministeriale 29 aprile 2016

Lavoro

Benefici previdenziali riconosciuti a ex lavoratori occupati nelle imprese che hanno svolto attività di scoibentazione e bonifica, affetti da patologia asbesto-correlata, derivante da esposizione all’amianto, ai sensi dell’art. 1, comma 276, legge 28 dicembre 2015, n. 208 (legge di stabilità 2016)

Prassi

INPS

Comunicato stampa

INPS – Comunicato 09 giugno 2016

Lavoro

Utilizzo indebito dello sgravio previsto dalla legge 190/2014 – Incontro tra Inps, Consulenti del Lavoro e Commercialisti

MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI

Comunicato

MINISTERO LAVORO E POLITICHE SOCIALI – Comunicato 10 giugno 2016

Lavoro

Piena tracciabilità dei voucher

MINISTERO FINANZE SECIT

Circolare

MINISTERO FINANZE – Circolare 09 giugno 2016, n. 17

Fiscale

Controllo di regolarità amministrativa e contabile su documenti amministrativi informatici – regole tecniche previste dal DPCM 13 novembre 2014.

MINISTERO INTERNO

Circolare

MINISTERO INTERNO – Circolare 09 giugno 2016, n. 8

Lavoro, Fiscale

AIRE – Anagrafe dei cittadini italiani residenti all’estero. Esatto adempimento riguardante la procedura di iscrizione all’Aire.

MINISTERO INTERNO – Circolare 09 giugno 2016, n. 9

Lavoro, Fiscale

Trattamento fiscale ai fini dell’imposta di bollo dei certificati anagrafici richiesti dagli studi legali per la notifica di atti giudiziari.

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Comunicato

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI – Comunicato 10 giugno 2016

Lavoro

Il programma di Governo con disposizioni integrative e correttive del Jobs Act

Questa e-mail viene inviata gratuitamente a seguito della sua registrazione su www.teleconsul.it.

Per informazioni o Assistenza Tecnica clicca qui. Per cancellarti clicca qui.

 

LA RIDUZIONE DEL COSTO DEL LAVORO PER IL 2016

Le opportunità per ridurre il costo del lavoro tra flessibilità e welfare aziendale

Parma, il 29 giugno 2016

convegno gratuito

 
 
     
La società di Software STUDIO ZIVERI SRL, in collaborazione scientifica con il sito Dottrina Per il Lavoro, organizza a Parma, il 29 giugno 2016, un convegno GRATUITO sulle novità collegate agli sviluppi della contrattazione aziendale dopo le recenti modifiche legislative (Jobs Act e Legge di Stabilità 2016).

Programma

ore 9.30 – Inizio Convegno

Coordinatori
Roberto Camera Giacomo Rolli

Quando la Contrattazione Aziendale può sostituire la Contrattazione Nazionale
Roberto Camera – funzionario del Ministero del Lavoro e curatore del sito dottrinalavoro.it

La Detassazione 2016 dei premi di risultato – costo del lavoro e nuove opportunità
Gabriele Bonati – esperto in diritto del lavoro ed amministrazione del personale

Aspetti previdenziali del welfare aziendale – quali verifiche da parte dell’Istituto Previdenziale
Antonio Positino – funzionario della Direzione Generale dell’INPS di Roma

Coffee break

Welfare aziendale, le novità dopo le modifiche al TUIR (reddito dipendente, impresa e bilancio)
Raffaele Rizzardi – dottore commercialista e componente del Comitato Tecnico della Confédération Fiscale Européenne

La flessibilità in uscita ad un anno dalle Tutele Crescenti
Antonio Giovati – avvocato e professore di diritto privato presso Università di Parma

Le nuove tutele per i lavoratori (DdL) e i vantaggi della certificazione dei contratti di lavoro
Eufranio Massi – esperto di diritto del lavoro e direttore del sito dottrinalavoro.it

Question time
ore 13.30 – Fine lavori
Per consultare il programma completo >> clicca qui

 
 

Circolari INPS

 

Gentile

Le inviamo gli ultimi Messaggi Hermes pubblicati sul sito www.INPS.it > Informazioni > INPS comunica > normativa INPS: circolari e messaggi

 

 

M  

Messaggio numero 2492 del 06-06-2016

 
  Cure termali 2016. Aggiornamento elenchi strutture convenzionate.

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C  

Circolare numero 95 del 07-06-2016

 
  Esclusioni dall’obbligo di reperibilità per i lavoratori dipendenti del settore privato.

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C  

Circolare numero 94 del 07-06-2016

 
  Convenzione per adesione tra l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale e l’Ente Nazionale per i Patti Bilaterali (ENPABIL) avente ad oggetto la riscossione dei contributi da destinare al finanziamento dell’Ente Bilaterale

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C  

Circolare numero 93 del 07-06-2016

 
  Coltivatori diretti, coloni, mezzadri e imprenditori agricoli professionali: contributi obbligatori dovuti per l’anno 2016.

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C  

Circolare numero 97 del 08-06-2016

 
  Gestioni speciali artigiani e commercianti e Gestione Separata di cui all’art. 2 comma 26, legge 335/95.- Compilazione del quadro “RR” del modello Unico 2016 e riscossione dei contributi dovuti a saldo 2015 e in acconto 2016.

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C  

Circolare numero 96 del 08-06-2016

 
  Convenzione tra l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale e la Luxottica S.r.l. per il versamento della contribuzione volontaria dei lavoratori anziani di Luxottica inseriti nel percorso di staffetta generazionale.

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M  

Messaggio numero 2554 del 08-06-2016

 
  Incentivi per l’assunzione dei lavoratori iscritti nelle liste di mobilità ai sensi dell’articolo 4, comma 1, del decreto legge 20 maggio 1993, n. 148, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 luglio 1993, n. 236 e successive modifiche ed integrazioni. Riconoscimento dello sgravio per le assunzioni, proroghe e trasformazioni effettuate entro il 31 dicembre 2012.

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C  

Circolare numero 98 del 09-06-2016

 
  Legge 3 agosto 2004, n. 206, articoli 2, 3 e 4 modificati dall’art. 1 commi 163, 164 e 165 della legge 23 dicembre 2014 n. 190 recanti nuove norme in materia di benefici in favore delle vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice – ulteriori precisazioni e chiarimenti.

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Nota sulla Tutela dei Dati Personali

INPS. gov.it

 
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SEDE LEGALE: VIA CIRO IL GRANDE 21 00144 ROMA
 

Cassazione: per pubblico impiego articolo 18 e niente Fornero

Cassazione: per pubblico impiego articolo 18 e niente Fornero 1

di in 10 giugno 2016 Cassazione
Palazzaccio - Corte di Cassazione

Palazzaccio – Corte di Cassazione

Per la Cassazione ai licenziamenti nel pubblico impiego, si applica l’articolo 18 dello statuto dei lavoratori e non la Legge Fornero
 

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La Cassazione, sezione lavoro, con la sentenza nr. 11868 del 9 giugno 2016, ha affermato che ai licenziamenti nel pubblico impiego,  si applica la normativa prevista dall’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori ( L. 300/70) e non dalla Legge Fornero.

Con questa pronuncia, la Suprema Corte torna a trattare l’annoso problema della disciplina giuridica da applicare ai licenziamenti degli statali anche e soprattutto in seguito alle riforme della Fornero prima e del jobs act di Renzi poi.

Il caso è giunto in Cassazione a seguito del ricorso presentato dal ministero dei Trasporti contro la sentenza d’appello riguardante un funzionario licenziato perchè svolgeva il doppio lavoro al quale, la Corte d’appello di Roma aveva riconosciuto 6 mesi di indennità risarcitoria, come previsto la legge Fornero nel caso di licenziamenti ‘legittimi’ ma effettuati in violazione delle procedure di contestazione disciplinare.

Una sentenza questa, di effetto contrario a  quella di fine 2015 dove la Cassazione affermava l’esatto contrario, ossia che, anche ai licenziamenti dei pubblici dipendenti doveva essere applicata la riforma Fornero. Una divergenza di interpretazione che dovrà portare necessariamente ad un’intervento delle Sezioni Unite o, all’emanazione da parte del legislatore di una norma di interpretazione autentica.

Gli Ermellini affermano chiaramente che: “Ai rapporti di lavoro del pubblico impiego disciplinati dal d. lgs n.165/2001, non si applicano le modifiche apportate dalla legge Fornero  – L. 92/2012 – all’articolo 18 della dello Statuto dei lavoratori, per cui la tutela del dipendente pubblico in caso di licenziamento illegittimo intimato in data successiva all’entrata in vigore della richiamata legge n. 92 del 2012 resta quella prevista dall’articolo 18 della legge n. 300 del 1970 nel testo antecedente alla riforma“. Questo, prosegue la Corte, fino ad un intervento di armonizzazione.

La Suprema Corte quindi, con la sentenza n. 11868/2016 conferma quanto sempre sostenuto dal Ministro Madia ossia che l’articolo 18 per il pubblico impiego non è cambiato con le riforme di questi anni.

In pratica, per i pubblici dipendenti, in caso di licenziamento valgono ancora le vecchie regole previste dallo Statuto dei lavoratori prima della riforma Fornero, successivamente modificata dal Job Act del Governo Renzi e così, in caso di licenziamento senza giusta causa, è ammessa, per il pubblico impiegato, la reintegra nel posto di lavoro anzichè la sola tutela risarcitoria prevista per il lavoratore privato.

Si viene a creare un “doppio disciplina” parallela tra licenziamento del lavoratore privato, assoggettato alle modifiche introdotte dalla legge Fornero e dal Jobs Act e, il licenziamento del pubblico dipendente che continua ad essere disciplinato dall’originario art. 18 dello Statuto dei lavoratori.

 

 

Una diverso trattamento dovuto  proprio alla particolare natura del datore di lavoro pubblico. Il principio è quello previsto dall’Art. 97 Cost di “buon andamento e imparzialità della Pubblica Amministra” che implica, come affermano i giudici che, “un’eventuale modulazione delle tutele nel pubblico impiego richiede da parte del legislatore una ponderazione di interessi diversa da quella compiuta per l’impiego privato” poiché, come stabilito dalla Consulta, nel settore pubblico ci sono “garanzie e limiti che sono posti non solo e non tanto nell’interesse del soggetto da rimuovere, ma anche e soprattutto a protezione di più generali interessi collettivi“.

Sant’ Antonio di Padova

Nome:
 Sant’ Antonio di Padova
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Titolo:
 Sacerdote e dottore della Chiesa

Ricorrenza:
 13 giugno

 

Sant’Antonio nacque a Lisbona nel 1195 da genitori favoriti da Dio di ricchezze spirituali e di un certo benessere. Dopo la prima educazione ricevuta nella casa paterna da uno zio canonico, continuò la sua istruzione nella scuola vescovile annessa alla Curia. Con l’età cresceva pure nell’umiltà, unita al disprezzo per le glorie mondane; virtù che, unitamente alla fama di taumaturgo, lo distingueranno sempre.

Sentendosi portato alla solitudine, il Santo pensò presto di ritirarsi in un convento e scelse i Canonici Regolari di S. Agostino. Quivi si diede con tale fervore alla mortificazione della carne, alla ritiratezza e ad un silenzio operoso, da divenire uno specchio per i suoi confratelli.

Ma le sue brame non erano ancora pienamente appagate: il Santo desiderava di ricevere il martirio, se cosi fosse piaciuto al Signore; e a questo scopo, abbandonato il convento di S. Croce, si ritirò tra i Frati Minori ai quali erano permesse le Missioni.

Ma chi può scrutare i disegni altissimi dell’Onnipotente? Antonio, appena giunto in terra di Missione, è assalito da una malattia tale che lo costringe alla più assoluta inazione, e lo inchioda inesorabilmente in un letto, tanto che è costretto al ritorno. Si imbarca allora per ritornare in Portogallo, ma la nave, sbattuta da violenta tempesta, dopo una fortunosa navigazione, viene a sfasciarsi contro il litorale della Sicilia.

Soccorso da alcuni pescatori, viene trasportato a braccia al più vicino convento. Antonio adora la volontà di Dio, ed appena è in grado di camminare si reca ad Assisi. Quivi ebbe la grazia di vedere il suo caro padre S. Francesco, e di assistere al capitolo delle stuoie. Ma in questa circostanza il nostro Santo non parlò, nè fu notato. Dopo l’umiliazione però la Provvidenza, in modo inaspettato, gli apriva la via della predicazione.

Fu una rivelazione: in poco tempo divenne celebre e dovette passare a Montpellier, a Tolosa, a Bologna, a Rimini e a Padova. Nella quaresima che tenne in quest’ultima città, i frutti della grazia divina furono copiosissimi: riconciliò nemici, ridusse i dissoluti a vita migliore, persuase gli usurai alla restituzione. La sua parola era come un dardo che trapassava i cuori e li infiammava d’amore alla virtù.

Il Signore confermava la santità del Santo con numerosissimi miracoli.

Conoscendo per rivelazione che suo padre era accusato ingiustamente della morte di un nobile, pregò Dio e si trovò miracolosamente a Lisbona accanto al padre. Quivi richiamò a vita l’ucciso che indicò Pomici_da: suo padre fu salvo.

Sentendosi vicino al termine della vita ottenne il permesso di ritirarsi nel romitorio di Camposampiero; ,qui passò i suoi ultimi giorni nella contemplazione e nell’esercizio sempre più puro dell’amor di Dio. Morì ad Arcella, presso Padova, il 13 giugno del 1231 a 36 anni di età.

Dopo la sua morte i fanciulli di Padova e dei dintorni andavano gridando: «È morto il Santo, è morto il Santo ». Ed era veramente morto un santo ed un grande santo, che lasciò tracce indelebili di ogni virtù.

PRATICA. Mentre ammiriamo il Santo, cerchiamo di imitarlo nella corrispondenza alla. divina grazia e nel disprezzo delle cose terrene e nell’amore delle celesti.

PREGHIERA. L’annua solennità del tuo beato confessore Antonio allieti, o Dio, la tua Chiesa, affinchè munita sempre e di aiuti spirituali, meriti di godere le • gioie eterne.

S. Antonio da Padova

Il Santo del giorno, 13 Giugno: S. Antonio da Padova

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Creato Lunedì, 13 Giugno 2016 00:00
  Padova ha tre cose strane, cioè: “senza”: un Caffè senza porte, il Pedrocchi, perchè una volta era perennemente aperto. Un Prato senza erba, perchè il Prato della Valle, prima era una palude epoi divenne una piazza lastricata. E un santo senza nome! Perchè basta dire e non solo qui, il Santo per intendere Sant’antono da Padova, uno dei più celebri e miracolosi della storia della Chiesa!

di Daniele Vanni

 

 13 giugno Sant’Antonio da Padova, dottore della Chiesa, patrono di Brasile e Portogallo e di molti comuni fra cui Lisbona e Padova.

 Padova ha tre cose strane, cioè: “senza”: un Caffè senza porte, il Pedrocchi, perchè una volta era perennemente aperto. Caffè storico, tra i più belli e famosi al mondo che ha ospitato eroi risorgimentali, intellettuali, poeti di tutto il mondo! Ed anche giocatori che spesso sono “al verde” e spiantati che quando volevano un caffè enon avevano i soldi per pagarlo, andavano nella sal “verde” ed ordinavano, palesando così illoro stato di bisogno a cui la benevolenza patavina non rifiutava almeno un caffè!

Poi Padova ha un Prato senza erba, perchè il Prato della Valle, prima era una palude epoi divenne una piazza lastricata.

E un santo senza nome! Perchè basta dire e non solo qui, il Santo per intendere Sant’antono da Padova, uno dei più celebri e miracolosi della storia della Chiesa!

 

Fernando Martins de Bulhões (Lisbona, 15 agosto 1195 – Padova, 13 giugno 1231) fu un religioso francescano portoghese, proclamato dottore della Chiesa.

Da principio fu monaco agostiniano a Coimbra, poi dal 1220 frate francescano. Viaggiò molto, vivendo prima in Portogallo quindi in Italia e in Francia.

Nel 1221 si recò al Capitolo Generale ad Assisi, dove vide e ascoltò di persona san Francesco d’Assisi. Terminato il capitolo, Antonio fu inviato prima, nei pressi di Forlì. Poi, viste le sue doti di grande umiltà, ma anche di grande sapienza e cultura, per le sue valenti doti di predicatore, fu incaricato dell’insegnamento della teologia e inviato dallo stesso san Francesco (strano per il Poverello di Assisi!) a contrastare la diffusione dell’eresia catara in Francia, cioè di coloro che massimamente predicavano la povertà, d’animo e di corpo!

Fu poi trasferito a Bologna e quindi a Padova. Morì all’età di 36 anni. Rapidamente canonizzato (in meno di un anno!) il suo culto è fra i più diffusi del cattolicesimo.

Antonio si trovò a vivere la tumultuosa fine del Medioevo europeo: nascevano i Comuni e la nuova società borghese, con il crescere dei poteri dei banchieri, dei mercanti, dei ceti medi produttivi ed intellettuali.

La Chiesa sembrava arroccata nelle crociate contro gli eretici, le streghe, i Musulmani, la costruzione di grandi cattedrali, che sostituivano i monasteri come centro di sapere. Così come i laici erano passati dal castello alla città.

Fernando nacque a Lisbona da nobile e ricca famiglia. Forse avviato alla vita militare dal padre che si diceva fosse discendente di Goffredo di Buglione. A 15 anni entrò dai Frati agostiniani a Coimbra, e vi rimase per otto anni, finché non incontrò una missione di cinque fratelli mandati da San Francesco in Marocco, a convertire i musulmani d’Africa.

Riportati decapitati a Coimbra, il fatto scosse Antonio che decise di farsi francescano.

Partì per l’Africa, dove contrasse una malattia. Poi ancora in viaggio, naufragò in Sicilia. Soccorso da pescatori, Antonio e i suoi confratelli vennero portati in un vicino convento francescano. Qui i frati furono informati che a maggio, in occasione della Pentecoste, Francesco d’Assisi aveva radunato tutti i suoi frati per il Capitolo Generale. L’invito a parteciparvi era esteso a tutti e nella primavera del 1221 Antonio e i frati di Messina cominciarono a risalire l’Italia a piedi.

Il viaggio durò parecchie settimane. Il capitolo, presieduto dal cardinale cistercense Rainiero Capocci, ebbe luogo nella valle attorno alla Porziuncola, dove si raccolsero più di tremila frati. per riparo, si costruirono delle capanne di stuoie e per tale motivo fu ricordato come il Capitolo delle Stuoie.

Si discuteva di un ordine troppo cresciuto e quindi diventato un grande potere, che doveva far i conti con le regole di stretta povertà iniziale ed il ruolo assunto dai Francescani.

E così Antonio inviato a Forlì si trovò a fianco dei “riformati” Francescani, a combattere chi si richiamava ad una stretta povertà evangelica, come i Patarini della Padania, gli Albigesi, i Catari, che attaccavano tutti il potere temporale della Chiesa.

In queste lotte, ecco i suoi primi miracoli.

Sull’Adriatico, forse a Rimini, dove forti erano i Catari, non seguito per niente nella sua predica, fece venire a rive una moltitudine di pesci ad ascoltarlo! E qui accettò la sfida di un eretico che tenne tre giorni digiuna una mula in una stalla e poi la portò da Antonio, per vedere se questa preferiva del fieno o l’ostia che il santo dava in Comunione. Antonio si mise davanti alla mula, che tralasciò le biade e s inginocchiò davanti all’ostia!

Poi in Francia, a Montpellier, addirittura ebbe fenomeni di bilocazione predicando nella città universitaria, in due luoghi diversi! Ad Arles, apparve addirittura San Francesco (che stava morendo in quei mesi) in volo, benedicente la folla che ascoltava Antonio.

Morto Francesco, il 3 ottobre 1226, l’anno dopo Antonio arrivò ad Assisi per un nuovo Capitolo Generale. Eletto il successore, nella persona di Giovanni Parenti questi che già aveva conosciuto Antonio in Spagna, gli assegnò la seconda carica come ministro provinciale per l’Italia settentrionale. Qui passava di città in città e di miracolo in miracolo, di predica in predica e nelle confessioni delle migliaia di persone che lo seguivano per un consiglio. Affollando la cità dei commerci che era Padova e che Antonio aveva scelto per sua sede quando non viaggiava nel Friuli, In Illiria, fondando nuove comunità.

Due viaggi fece a Roma e Assisi, per dirimere le infinite dispute fra l’ala conservatrice e quella conservatrice dei Francescani, predicando ancora contro l’usura, la povertà naturale, facendo modificare a Padova le leggi contro i debitori senza colpa. Tanta la gente che accorreva che fu istituito un gruppo di guardie del corpo per salvarlo dalla folla! Forse malato di cuore e sfinito per la vita intensa, sentendosi morire, volle essere portato a Padova su un carro, dove morì a 36 anni al quartiere Arcella. I suoi confratelli dovettero lottare e combattere per difenderne il corpo che diversi luoghi pretendevano e che la gente voleva come reliquia!

Appena qualche lustro dopo la morte, per l’afflusso di pellegrini, si dovette dare il via alla costruzione di una grande Basilica, dove fu translato il corpo.