Alla Rai servono il carrello dei bolliti

Il rinnovamento secondo i padroni della tv pubblica: Santoro piazza le sue fiction politiche, Veltroni ci impartisce delle lezioni sulla bellezza, Lerner per disperazione si butta su Allah e Ferrara si riduce a far da balia a Buttafuoco

  • Libero
  • 24 Jun 2016
  • FRANCESCO SPECCHIA RICOLLOCATI A SPESE NOSTRE

(…) delle prime e seconde serate. Altri non ci sono. Sono in «avanzata trattativa». Ci finiranno, probabilmente, in autunno. Rimane la sensazione del deja vu. Una volta che sali sul cavallo di Viale Mazzini, disarcionarti è impresa titanica.

ELEFANTINO DA BALIA

Giuliano Ferrara è tra i revenant più illustri. Lo danno non in video, ma come autore e mentore del programma di Pietrangelo Buttafuoco su Raidue (che potrebbe essere, lui sì, la vera sorpresa), voluto fortemente dal «consulente Rai» Francesco Merlo, un tenace doppiolavorista di Repubblica che di tv poco mastica ma che è senz’altro molto autorevole. L’ultima volta che Ferrara impose la sua corpulenza intellettuale fu a Raiuno con Radio Londra, 3mila euro di cachet per 5 minuti di programma al giorno, beato lui. Lasciò il servizio pubblico dichiarandosi «mobbizzato» da un oscuro funzionario Rai che pare gli facesse sempre lo scherzetto di sfumarlo e di spegnergli le luci da dietro, mentre era in onda col sigaro spento.

SANT’ORO

Michele Santoro aveva dichiarato ferocemente: «La Rai di Campo Dall’Orto è un bluff, come l’Italia di Renzi». Infatti, ora la Rai, ringraziandolo, gli assegna (a detta del Corriere della sera) il suo programma della vita. Niente piazze, niente talk, stavolta.

Michele si butta sulla sua vecchia ossessione da teatrante salernitano: le docu-fiction, a cominciare dal progetto sulla strage di Portella delle ginestre. Cioè una roba di cui Michele parlava anche nel sonno, progetto leggendario e mai realizzato come Il Viaggio di G.Mastorna di Felllini o il Don Chisciotte di Orson Welles, ma che qualsiasi cronista di spettacoli tra i 30 e i 50 anni, estenuato, conosce a memoria. Le docu-fiction, gli sceneggiati di cronaca realizzati come produttore, Santoro li aveva già proposti. A tutti. Anche all’ex direttore generale Rai Gubitosi, aspirando non si sa se a Cannes o allo stipendio. La risposta era sempre stata un mantra: «Grazie, le faremo sapere…». Grazie ai suoi pregiati sponsor Antonio Marano ora presidente di Rai Pubblicità e Carlo Freccero ora gli hanno fatto sapere. Raidue.

WALTER IL BUONO

Michele Santoro, che aveva definito «bluff» la Rai di Renzi e Campo Dall’Orto è premiato con le sue docu-fiction: sceneggiati su fatti e personaggi. Walter Veltroni, che di Africa parla ma non ci va, firma invece «Le dieci cose più belle» su Rai1. Gad Lerner, di cui in tv si ricordano solamente i clamorosi flop di ascolti, andrà in giro per l’Italia a raccontare l’islam nel programma chiamato, appunto, «Islam, Italia» su Rai3. L’ex direttore del Foglio Giuliano Ferrara, invece, sarà tra gli autori del programma di Pietrangelo Buttafuoco su Rai2 [Oly, LaP]

ultima modifica: 2016-06-24T16:55:49+02:00da vitegabry
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