Osservatore Romano

 

La tragedia di Aleppo

 

 Non si allenta la morsa della violenza mentre Merkel stringe accordi con la Turchia ·

09 febbraio 2016

 
 

 

Continua la tragedia di Aleppo, la città siriana dove è in corso una massiccia offensiva governativa contro le postazioni dei ribelli. Testimoni dal fronte parlano di una popolazione intrappolata sotto una pioggia di bombe e senza la possibilità di ricevere aiuti umanitari. In 35.000 sono riusciti a fuggire dalle aree dove infuriano i combattimenti, ma sono fermi davanti al confine con la Turchia che resta ancora chiuso. 

Il fumo dei combattimenti sui palazzi di Aleppo (Ansa)

Il vice premier turco, Numan Kurtulmus, ha riferito che a breve termine «lo scenario peggiore» che si potrebbe prospettare sarebbe quello di «un nuovo afflusso di 600.000 rifugiati alla frontiera turca in fuga da Aleppo». Sulla questione dei profughi è intervenuta ieri anche il cancelliere tedesco, Angela Merkel, nel corso di una visita in Turchia. Berlino e Ankara hanno siglato una serie di accordi per rafforzare i controlli e l’assistenza umanitaria nelle aree più a rischio, permettendo anche un maggiore coinvolgimento della Nato nel controllo del flusso migratorio. Merkel, da parte sua, ha detto di essere «inorridita dall’emergere della sofferenza umana per decine di migliaia di persone causata dai bombardamenti». Il capo del Governo di Berlino ha in particolare criticato la posizione di Mosca, che attualmente supporta le forze di Assad con raid aerei. In queste condizioni «è difficile negoziare la pace», ha sottolineato il cancelliere facendo riferimento all’attuale stallo dei negoziati a Ginevra. Il Cremlino, tuttavia, ha respinto ogni accusa.

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Osservatore Romanoultima modifica: 2016-02-09T17:02:55+01:00da vitegabry
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