Archivi giornalieri: 20 febbraio 2016

Radio Vaticana

             

Rizzo, Pc: no a mercificazione bimbi e sfruttamento donne povere

Il segretario del Partito Comunista Marco Rizzo - ANSA

Il segretario del Partito Comunista Marco Rizzo – ANSA

20/02/2016 13:59
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Dibattito acceso in Italia sulle Unioni Civili. Torna a reclamare lo stralcio della stepchild adoption il ministro della Salute Lorenzin, che in un tweet chiede di considerare l’utero in affitto un reato penale. Una condanna arriva anche dal segretario del Partito Comunista Marco Rizzo secondo il quale il ddl Cirinnà è una legge finalizzata a distogliere l’attenzione dal massacro sociale ai danni dei lavoratori. Paolo Ondarza lo ha intervistato:


Mp3

R. – Io credo che ci sia un problema, in generale, di questa sinistra e non solo a livello italiano, ma anche a livello europeo. Pensi a quello che sta accadendo in Grecia con Tsipras: dove vengono, appunto, concesse le unioni civili e quant’altro per i gay, ma vengono al contempo tagliate le pensioni, la sanità, l’assistenza, lo stato sociale, l’istruzione… Sono – diciamo così – delle concessioni che vengono fatte quasi a copertura di un danno incommensurabilmente più forte. Io sono per i diritti a tutte le persone, però il problema non è tra il gay e l’eterosessuale: il problema è tra il gay ricco e il gay povero. Spesso queste questioni vengono dibattute così tanto e permeano così tutta la discussione politica nazionale, anche le discussioni tra le singole persone, per distrarre un po’ da temi ben più rilevanti: perché se io ti levo la pensione, ti levo il lavoro, ti tolgo l’istruzione e ti tolgo la sanità, poi che me ne faccio dell’unione civile?

D. – Riferendosi al Ddl Cirinnà, lei ha usato un’espressione forte: ha parlato di “arma di distrazione di massa”…

R. – Distrazione di massa, infatti! Si distraggono le persone dalle questioni principali. La questione principale nel mondo è la disuguaglianza, è tra ricchi e poveri. Questa è una società basata esclusivamente sul denaro…

D. – Quindi sta dicendo: si sta dibattendo tanto attorno al Ddl Cirinnà, ma si sta nascondendo il massacro sociale ai danni dei lavoratori…

R. – E’ un massacro sociale non solo a livello generale, ma anche europeo, anche a livello delle classi sociali che una volta erano il ceto medio. 68 persone detengono quanto la metà della popolazione del mondo: cosa c’è di più alta concentrazione dei capitali che questa cosa? Quindi c’è la necessità di cambiare questo indirizzo. Però queste persone, questi grandi potentati economici e finanziari hanno bisogno che queste cose non si dicano! Per cui nei bar, nelle piazze, nelle scuole, nelle famiglie si discute di cose laterali. Detto questo, c’è poi un tema che è quello della mercificazione dei bambini…

D. – Si riferisce all’utero in affitto?

R. – Sì, certo! Il comunismo è la lotta contro ogni forma di sfruttamento. E quale forma di sfruttamento più odiosa ci può essere nell’andare a cercare una donna, certamente in condizioni economiche difficili, comprare il frutto della sua maternità, privarla di questo e mercificarla? Vengono condannati – giustamente! – i traffici di organi, ma questa cosa qua che cos’è? E’ una cosa ancora peggiore! E’ uno sfruttamento bestiale! E poi cosa succede? Se il bimbo è handicappato, cosa fanno? Me lo sostituiscono dopo otto giorni? Diventa un prodotto? E poi non si arriva al fatto di scegliere? Magari lo voglio intelligente, lo voglio bello, lo voglio con gli occhi azzurri … Arriviamo all’eugenetica? Arriviamo al dottor Mengele? Al nazismo? No, no! Io sono – da questo punto di vista – per i diritti delle persone, ma sono contro la mercificazione dei bambini! Tanto più che poi, peraltro, sarebbe una mercificazione a favore dei ricchi! Un poveraccio non può andare in Africa e noleggiare una donna per avere un bambino…

D. – Tanti suoi ex colleghi di partito, tanti ex comunisti si dicono favorevoli…

R. – Perché quelli non erano comunisti: erano comunisti fino a quando il Partito Comunista consentiva di eleggere deputati. Adesso che, dal punto di vista elettorale, la parola “comunista” e il simbolo comunista non tira più, si sono scordati tutti di esserlo… Erano finti comunisti anche prima!

Sant’ Eleuterio di Tournai

 


Sant' Eleuterio di Tournai

Nome: Sant’ Eleuterio di Tournai
Titolo: Vescovo
Ricorrenza: 20 febbraio

Sant’Eleuterio, Vescovo e Martire in Francia. nacque a Tournai, nel VI secolo, e cioè nel secolo della cosiddetta « conversione dei Franchi ».

Il capitolo della storia religiosa che va sotto questo titolo è pieno di drammatica e anche poetica evidenza.

Vi dominano le figure del generoso e passionale Re Clodoveo, quella della gentile e appassionata Regina Clotilde, quella del fiero e glorioso San Remigio, vescovo di Reims, chiamato l’evangelizzatore della Francia.

In questo quadro, agitato dalle barbariche coscienze dei Franchi, idolatri pieni di generosi slanci, e cristiani pieni di crudeli violenze, Sant’Eleuterio appare quasi figura di secondo piano.

Era ancora bambino, quando un compagno di giuoco, di nome Medardo, gli predisse ch’egli sarebbe diventato Vescovo.

In quei tempi una tale predizione somigliava a una specie di maledizione, perché la Chiesa francese stentava a mettere radici tra le popolazioni barbariche, per le quali contava soltanto la forza, impersonata dal loro potentissimo Re.

Difficilmente quei popoli avrebbero seguito gli inermi Vescovi, mentre obbedivano, idolatricamente fedeli, i loro prodi capi, violenti e vendicativi.

Eleuterio fu eletto Vescovo di Tournai dieci anni prima che il Re Clodoveo si convertisse, per merito della regina Clotilde, traendosi dietro i suoi fidi Franchi.

Per dieci anni, senza nessuno appoggio da parte dell’autorità civile, evangelizzò i barbari idolatri, con sorprendenti risultati. Dissodò faticosamente quello che doveva diventare uno dei campi più fertili della Cristianità, e dove, tra le zolle aspre e dure, crescevano le spine delle eresie, già prima che sbocciassero i fiori delle virtù cristiane.

Accadeva che i barbari franchi si convertissero sì, ma malamente, passando dall’idolatria all’eresia.

Sant’Eleuterio, esempio di virtù cristiana e maestro di dottrina, coronò la sua opera di evangelizzatore col martirio.

Ma non furono gli idolatri ad ucciderlo; furono gli eretici, cioè i mal convertiti. Egli non fu tanto martire della fede, quanto martire dell’ortodossia.

La foga dei barbari mal convertiti trovava in lui un correttore intrepido, disposto a dare la vita perché la Fede venisse trasmessa alle nuove generazioni cristiane nella sua genuina purezza.

Per questa inalterabile fede, Sant’Eleuterio unì al pastorale del Vescovo la palma del Martire, cadendo nel 532, trentatré anni dopo la conversione del Re Clodoveo.