Archivi giornalieri: 1 febbraio 2016

Ultimissime Lavoro – Fiscale 01/02/2016

 

 
Giurisprudenza

COMMISSIONE TRIBUTARIA REGIONALE

Sentenza

COMMISSIONE TRIBUTARIA REGIONALE TORINO – Sentenza 25 gennaio 2016, n. 83

Fiscale

Tributi – IVA – Fatture per lavori di ristrutturazione – Deducibilità della IVA

CORTE DI CASSAZIONE

Ordinanza

CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 27 gennaio 2016, n. 1594

Lavoro

Previdenza – Inps – Gestione commercianti – Contributi omessi – Cartella di pagamento

CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 28 gennaio 2016, n. 1638

Fiscale

Accertamento fiscale – Accertamento sintetico – Redditometro – Sufficiente provare la giacenza sul c/c

Sentenza

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 07 gennaio 2016, n. 75

Lavoro

Licenziamento – Dipendente postale – Ricorso in cassazione – Pubblicazione della sentenza – Doppia data – Termine di decadenza dall’impugnazione ex art. 327 cpc

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 14 gennaio 2016, n. 3626

Lavoro

Infortunio sul lavoro – Caso fortuito – Avvenimenti imprevisti e imprevedibili – Colpa del datore di lavoro – Esclusione

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 28 gennaio 2016, n. 1595

Lavoro

Licenziamento per giusta causa – Valutazione della condotta del lavoratore – Intensità dell’elemento intenzionale o di quello colposo – Posizione delle parti

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 28 gennaio 2016, n. 1608

Lavoro

Rapporto di lavoro – Trasferimento – Insindacabilità – Sussistenza di serie ragioni familiari ostative al trasferimento -Soluzioni organizzative meno gravose per il lavoratore

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 28 gennaio 2016, n. 1609

Lavoro

Licenziamento – Impugnazione – Comunicazione del deposito della sentenza reclamata – Decadenza

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 28 gennaio 2016, n. 1615

Fiscale

Accertamento fiscale – Notificazioni – Niente risarcimento al fisco per l’errore del messo comunale

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 29 gennaio 2016, n. 3876

Fiscale

Sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente – Il giudice che emette il provvedimento ablativo è tenuto soltanto ad indicare l’importo complessivo da sequestrare – L’individuazione specifica dei beni da apprendere e la verifica della corrispondenza del loro valore al “quantum” indicato nel sequestro è riservata alla fase esecutiva demandata al P.M.

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 30 dicembre 2015, n. 26077

Fiscale

Tributi comunali e provinciali – Imposta comunale sugli immobili – Area edificabile – Valori venali in comune commercio – Art.59, d.Lgs. n.504 del 1992 – Comune – Regolamento comunale su detti valori – Limitazione alla propria attività accertativa – Mancata emanazione – Contribuente – Indicazione dei valori – Insufficienza – Art.5, d.Lgs n.472 del 1997 – Elemento soggettivo – Mancanza – Sanzioni amministrative – Non irrogabilità

Legislazione

AGENZIA DELLE ENTRATE

Provvedimento

AGENZIA DELLE ENTRATE – Provvedimento 29 gennaio 2016, n. 16065

Lavoro, Fiscale

Approvazione del modello di dichiarazione “Unico 2016–PF”, con le relative istruzioni, che le persone fisiche devono presentare nell’anno 2016, per il periodo d’imposta 2015, ai fini delle imposte sui redditi e dell’imposta sul valore aggiunto. Approvazione dei modelli per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione dei parametri da utilizzare per il periodo d’imposta 2015 nonché della scheda da utilizzare ai fini delle scelte della destinazione dell’otto, del cinque e del due per mille dell’IRPEF

AGENZIA DELLE ENTRATE – Provvedimento 29 gennaio 2016, n. 16131

Lavoro, Fiscale

Approvazione del modello di dichiarazione “Unico 2016–ENC”, con le relative istruzioni, che gli enti non commerciali residenti nel territorio dello Stato e i soggetti non residenti ed equiparati devono presentare nell’anno 2016 ai fini delle imposte sui redditi e dell’imposta sul valore aggiunto. Approvazione dei modelli per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione dei parametri da utilizzare per il periodo d’imposta 2015

AGENZIA DELLE ENTRATE – Provvedimento 29 gennaio 2016, n. 16184

Lavoro, Fiscale

Approvazione del modello di dichiarazione “Unico 2016–SP”, con le relative istruzioni, che le società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice ed equiparate devono presentare nell’anno 2016 ai fini delle imposte sui redditi e dell’imposta sul valore aggiunto. Approvazione dei modelli per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione dei parametri da utilizzare per il periodo d’imposta 2015

AGENZIA DELLE ENTRATE – Provvedimento 29 gennaio 2016, n. 16302

Fiscale

Approvazione del modello “Consolidato nazionale e mondiale 2016”, con le relative istruzioni, da presentare nell’anno 2016 ai fini della dichiarazione dei soggetti ammessi alla tassazione di gruppo di imprese controllate residenti nonché dei soggetti ammessi alla determinazione dell’unica base imponibile per il gruppo di imprese non residenti

AGENZIA DELLE ENTRATE – Provvedimento 29 gennaio 2016, n. 16310

Lavoro, Fiscale

Approvazione del modello di dichiarazione “Unico 2016–SC”, con le relative istruzioni, che le società ed enti commerciali residenti nel territorio dello Stato e i soggetti non residenti equiparati devono presentare nell’anno 2016 ai fini delle imposte sui redditi e dell’imposta sul valore aggiunto. Approvazione dei modelli per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione dei parametri da utilizzare per il periodo d’imposta 2015

AGENZIA DELLE ENTRATE – Provvedimento 29 gennaio 2016, n. 16341

Lavoro, Fiscale

Approvazione del modello di dichiarazione “Irap 2016” con le relative istruzioni, da utilizzare per la dichiarazione ai fini dell’imposta regionale sulle attività produttive (Irap) per l’anno 2015

AGENZIA DELLE ENTRATE – Provvedimento 29 gennaio 2016, n. 16428

Fiscale

Approvazione di n. 204 modelli per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli studi di settore, relativi alle attività economiche nel settore delle manifatture, dei servizi, delle attività professionali e del commercio, da utilizzare per il periodo di imposta 2015

DECRETO MINISTERIALE

MINISTERO LAVORO – Decreto ministeriale 25 gennaio 2016

Lavoro, Fiscale

Determinazione delle retribuzioni convenzionali 2016 per i lavoratori all’estero

LEGGE

LEGGE 28 gennaio 2016, n. 11

Lavoro

Deleghe al Governo per l’attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, sull’aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d’appalto degli enti erogatori nei settori dell’acqua, dell’energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonché per il riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture

Prassi

AGENZIA DELLE DOGANE

Circolare

AGENZIA DELLE DOGANE – Circolare 29 gennaio 2016, n. 2/D

Fiscale

Decreto Legislativo 24 settembre 2015, n. 156 – Titolo I – Revisione della disciplina degli interpelli

INPS

Circolare

INPS – Circolare 29 gennaio 2016, n. 14

Lavoro, Fiscale

Contributi volontari anno 2016: lavoratori dipendenti non agricoli, lavoratori autonomi ed iscritti alla Gestione separata

INPS – Circolare 29 gennaio 2016, n. 15

Lavoro, Fiscale

Artigiani ed esercenti attività commerciali: contribuzione per l’anno 2016

INPS – Circolare 29 gennaio 2016, n. 16

Lavoro

Importo dei contributi dovuti per l’anno 2016 per i lavoratori domestici

INPS – Circolare 29 gennaio 2016, n. 17

Lavoro

Aliquote contributive applicate alle aziende agricole per gli operai a tempo determinato e a tempo indeterminato per l’anno 2016.

Messaggio

INPS – Messaggio 18 gennaio 2016, n. 190

Lavoro

Effetti della decadenza su pensioni di vecchiaia e superstiti

ISTAT

Comunicato

ISTAT – Comunicato 29 gennaio 2016

Lavoro, Fiscale

Indici dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), senza tabacchi, relativi al mese di dicembre 2015, dati dell’indice FOI relativi al mese di dicembre degli anni 1977-2015 nelle basi da dicembre 1976=100 a dicembre 2015=100 e variazioni percentuali dell’indice FOI tra i mesi di dicembre degli anni a cavallo del 1984, misurate escludendo tale anno

 

 

 

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I sardi internati e sterminati nei lager nazisti

I sardi internati e sterminati nei lager nazisti

1 febbraio 2016

Edith-Birkin-A-Camp-of-Twins-Auschwitz
Francesco Casula

Il 27 gennaio 1945 ad opera delle truppe sovietiche dell’Armata Rossa fu liberato il campo di concentramento di Auschwitz. Per ricordare tale evento e per commemorare le vittime dell’Olocausto, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 1º novembre 2005, ha istituito, il Giorno della Memoria, da celebrarsi, a livello internazionale ogni anno, proprio il 27 gennaio. Per la verità, il Parlamento italiano, dopo ben quattro anni di discussioni, l’aveva già istituito nel 2000 e per la stessa data.

E’ stata una decisione quanto mai opportuna: quel genocidio di milioni di esseri umani non può infatti finire nel dimenticatoio. Come fosse roba vecchia, da consegnare, sic et simpliciter, al passato. Occorre infatti sorvegliare attentamente la nostra memoria e non dimenticare. Anche perché quel passato orribile, non è del tutto passato. Proprio in questi ultimi anni infatti inquietanti e cupe nubi si addensano nei cieli europei con l’affermarsi di movimenti e Partiti intolleranti e xenofobi. Perché questi vengano sconfitti e liquidati, soprattutto i giovani devono studiare e conoscere la tragedia immane dell’Olocausto . Hanno perciò fatto bene molte scuole sarde ma anche alcune Amministrazioni locali a utilizzare il 27 gennaio scorso, al di fuori della ritualità, per discutere e approfondire quella tragedia. Io personalmente ho partecipato alla bella iniziativa intrapresa dalla Biblioteca del Comune di Bauladu, grazie anche alla lungimiranza e sensibilità del giovane sindaco, Davide Corriga, secondo il quale “non  ci può essere crescita sociale senza conoscenza, per questo come amministrazione comunale sosteniamo fortemente le attività di carattere culturale come quella proposta dalla biblioteca per la Giornata della Memoria”.

Ad essere internati nei lager e poi sterminati furono in particolare gli Ebrei: 6 milioni, dicono le cifre ufficiali, ma secondo altre fonti come il Museo dell’Olocausto di Washington, i morti sarebbero molti di più: dai 15 ai 20 milioni, uccisi nelle oltre 42mila strutture tra campi tedeschi e quelli creati dai regimi fantoccio europei, dalla Francia alla Romania. A questi occorre aggiungere almeno altri 6 milioni costituiti da oppositori e dissidenti politici, omosessuali, disabili, Rom, Sinti, Slavi. E persino da minoranze religiose come i Testimoni di Geova, Pentecostali ecc. Di mezza Europa.

La Sardegna è una delle regioni che ha pagato un altissimo tributo di deportati, politici e militari:furono circa 12.000 mila i soldati sardi IMI (Internati militari italiani) rinchiusi nei lager, fra i 750-800 mila militari fatti prigionieri dai nazisti dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943.

Per spiegare un numero così alto di militari sardi deportati occorre capire la situazione in cui si trovarono nei fronti di guerra (Grecia, Albania, Slovenia, Dalmazia) dopo l’armistizio dell’8 settembre. Con la difficoltà di tornare in Sardegna e sbandati, essi furono posti di fronte all’alternativa di aderire alla RSI (Repubblica sociale di Salò) o di diventare prigionieri dei tedeschi e dunque di essere imprigionati nei lager. Abbandonati da Badoglio, quasi nessuno aderì alla RSI e dunque il loro destino fu segnato.

Sappiamo di questi militari come degli altri sardi internati solo grazie all’opera di volontariato di alcuni studiosi e storici che collaborano con l’ISSRA ( Istituto sardo per la storia della Resistenza e dell’Autonomia) come Marina Moncelsi, presidente dell’Istasac (Istituto per la Storia dell’Antifascismo e dell’età contemporanea della Sardegna Centrale) e di Aldo Borghesi che ha scritto vari saggi sui deportati sardi in Germania durante la seconda Guerra mondiale*.

Questi studiosi continuano la ricerca soprattutto attraverso lo spoglio dell’Archivio militare, dove i soldati hanno depositato i loro documenti, per ricostruire l’identità dei soldati sardi deportati nei lager sparsi tra Germania, Austria e Polonia e scomparsi. A migliaia furono sepolti nelle fosse comuni o nella nuda terra. Nell’immediato dopoguerra, a causa delle enormi difficoltà di comunicazione e di ricerca, non fu possibile per molti, conoscerne la sorte e informare i familiari.

Ai 12.000 deportati sardi IMI occorre aggiungere  circa 290 sardi, internati perché ebrei o dissidenti politici: fra i primi ricordo Elisa Fargion (nata a Cagliari nel 1981, arrestata a Ferrara nel 1944, deportata ad Auschwitz e uccisa nelle camere a gas); Vittoria Mariani (nata a Portotorres nel 1904, arrestata nel 1944 alla frontiera svizzera, liberata a Bergen Belsen); Zaira Coen-Righi (Nata a Mantova nel 1879, sposata con un ingegnere sardo, insegnante al Liceo “Azuni” di Sassari, estromessa dalla cattedra in seguito alle leggi razziali, trasferitasi a Firenze fu arrestata e portata a Fassoli e ad Auschwitz  dove finì in camera a gas nel maggio 1944).

Per motivi politici un solo sardo risulta arrestato sul territorio isolano, gli altri cadono in mano tedesca in continente o all’estero.

Luogo di arresto:, la quota maggiore (circa 50) è costituita da detenuti del carcere militare di Peschiera, inviati in massa a Dachau il 22 settembre 1943, provenienze rilevanti anche da Milano, Genova e Trieste.

Luogo di nascita: per oltre il 50% dei casi sono delle province di Cagliari e Sassari .

Destinazione: non è univoca: ma soprattutto vengono portati a  Mauthausen e Dora. A Bergen Belsen muoiono due sardi nel giugno 1944. Ad Auschwitz finiscono 5 sardi non ebrei.

Il triangolo rosso: designa gli oppositori del nazismo, i resistenti e in genere “i pericolosi per il Reich”.

Condizione professionale:circa la metà è composta da militari, fra i civili la maggior parte è composta da lavoratori dell’industria ma c’è manche un sacerdote, Don Mario Crovetti, nato a Sassari e arrestato in un paese emiliano dov’è parroco. E’ scomparso nel 2003, era il decano dei sacerdoti italiani reduci dai lager.

La ripartizione per età: vede un ovvio prevalere delle classi giovani (1910-1924) coinvolte nella guerra e nella resistenza, ma non mancano anziani e adolescenti (il più vecchio è del 1874 e il più giovane del 1928).

Il motivo della deportazione: ha una matrice comune e tutti vengono considerati “pericolosi per la sicurezza del reich” da eliminare con il lavoro forzato: partigiani, loro congiunti, collaboratori, soldati che si sono rifiutati di combattere per la Germania, civili presi nei rastrellamenti.

La sorte: fra i sardi, i sopravissuti sono oltre il 60%.

Luogo principale di morte: Mauthausen (tra i sottocampi 30 deceduti su oltre 60 deportati), forte la mortalità anche a Dora, Natzweiler e Neuengamme.

 

*In modo particolare rimando

  1. alla Grande Enciclopedia della Sardegna – Voce Deportazione, pagine. 386-389 (Edizioni La Biblioteca della Nuova Sardegna.
  2. a L‘antifascismo in Sardegna a cura di M.Brigaglia e altri, II volume, seconda edizione,(Consiglio Regionale della Sardegna-Edizioni della Torre, Cagliari 2008).
  3. al Il libro dei deportati, vol. II, Mursia, 2010: contiene una serie di saggi sulla deportazione dall’Italia regione per regione: la parte sulla Sardegna, cui io mi son rifatto in questa nota,  è di Aldo Borghesi.

Nell’immagine: Edith-Birkin A Camp of Twins Auschwitz

– See more at: http://www.manifestosardo.org/i-sardi-internati-e-sterminati-nei-lager-nazisti/#sthash.AWLIMILH.RlygJpOq.dpuf

Santa Brigida di Svezia


Santa Brigida di Svezia

Nome: Santa Brigida di Svezia
Titolo: Religiosa, fondatrice
Ricorrenza: 23 luglio


Brigida nacque da Brigero, principe di Svezia e da Sigfrida, discendente dei re dei Goti. Assai presto perdette la madre e venne allevata dalla zia. Si dice che fino a tre anni rimanesse muta, età in cui miracolosamente le si sciolse la lingua e cominciò a parlare in modo perfetto. Non ancora decenne, la notte dopo aver udito un discorso sopra la passione di Gesù, di cui era rimasta impressionatissima, ebbe la visione del Salvatore appeso alla croce, tutto coperto di sangue. Nello stesso tempo sentì una voce: « Guardami figliuola mia, ecco quello che fanno quelli che mi disprezzano e che sono insensibili all’amore che ho per loro ». Da quel tempo non potè più pensare al mistero della passione senza lagrime.

A sedici anni il padre la sposò a Ulfone, principe di Nericia. Brigida, vedendosi così giovane e impreparata a tale passo, pregò ed ottenne dal padre un anno di dilazione prima di coabitare col marito. Così i due sposi, per vicendevole consenso, passarono nella continenza il primo anno di matrimonio. La nostra Santa impiegò questo tempo nel chiedere a Dio con fervorose preghiere, con lagrime e digiuni, che si degnasse di non lasciarla deviare dai suoi precetti, di benedire il suo matrimonio, e di santificare in quel nuovo stato lei, il marito ed i figliuoli che loro avrebbe concesso.

I due sposi santificarono inoltre il vincolo matrimoniale coll’ascriversi al Terz’Ordine di S. Francesco. Ebbero quattro figli e quattro figlie: dei maschi, due morirono bambini e due diedero la vita nelle crociate per la liberazione della Terra Santa. Delle figlie, due abbracciarono lo stato matrimoniale, e due si fecero religiose, anzi Caterina è stata dalla Chiesa canonizzata.

Tutte le premure di Brigida furono rivolte ad allevare i figliuoli nel timore di Dio; dopo la nascita degli otto figli, indusse il marito a rinunciare all’onorevole carica di consigliere del re, per attendere più intensamente alla propria santificazione, e si obbligarono, per voto, a passare il restante della loro vita nella continenza. Fondarono un ospedale ove andavano spesso a servire i malati con le proprie mani. S. Brigida soprattutto si dava alla cura dei poveri e degli infermi come se fossero propri figliuoli. Dopo la morte del marito, rimase più libera di darsi interamente alla penitenza e alle opere di Dio. Fondò le Suore « Brigidine » a Wastein e per due anni le indirizzò nella via della santità. Poi venne a Roma, dove la tomba del Principe degli Apostoli e le Catacombe somministrarono un pascolo più abbondante alla sua pietà.

Spinta da un ardente amore per Gesù Crocifisso, fece un pellegrinaggio in Terra Santa. Ritornata a Roma, fu assalita da un complesso di malattie che sopportò con ammirabile pazienza. Sentendosi vicina a morire, si fece distendere sopra un cilicio per ricevere ‘gli ultimi Sacramenti. Morì il 23 di luglio del 1373, all’età di 71 anni.

PRATICA. S. Brigida è perfetto modello di virtù familiari, come figliuola, come sposa, come madre e vedova.

PREGHIERA. O Signore Dio nostro, che per mezzo del tuo Figlio Unigenito hai rivelato alla beata Brigida i segreti celesti, concedi a noi tuoi servi per intercessione di lei di godere della letizia della tua eterna gloria.

Santa Brigida d’Irlanda (di Cell Dara)


Santa Brigida d'Irlanda (di Cell Dara)

Nome: Santa Brigida d’Irlanda (di Cell Dara)
Titolo: Badessa
Ricorrenza: 01 febbraio


Brigida dIrlanda è una Badessa, vissuta tra il 400 e il 500, patrona dIrlanda, dei fabbri, dei figli non riconosciuti, dei pollai.

Figlia di un capo pagano e di una schiava cristiana, portava il nome della dea del fuoco. A sei anni aveva deciso, in cuor suo, di diventare monaca dopo aver sentito predicare San Patrizio. La sua carità faceva arrabbiare suo padre quando donava ai poveri latte, burro e farina. Ma quando regalò la sua spada regale a un lebbroso, la lasciò entrare in convento. Brigida divenne Badessa e fondò labbazia di Kildare.

Croce di Santa Brigida

La Croce di Santa Brigida è una croce che si ottiene legando insieme mazzetti di paglia, per questo i quattro i bracci non sono in corrispondenza ma su livelli diversi. La leggenda narra che il capo pagano, suo padre, era morente e i parenti la chiamarono. Brigida gli si sedette accanto e cominciò a consolarlo, prese quindi dal pavimento della paglia e incominciò a intrecciarla a croce. I cattolici irlandesi mettono ogni primo frebbraio una croce di Santa Brigida sotto i tetti delle case.