Archivi giornalieri: 26 febbraio 2015

Sentenza Eternit

Sentenza Eternit: Cgil Cisl Uil, sgomenti, duro colpo a giustizia e diritti

“Le motivazioni della sentenza Eternit ci lasciano sgomenti, più della sentenza stessa. Affermare oggi, dopo due sentenze che riconoscevano la giustezza dell’impianto accusatorio, con la condanna per disastro ambientale, che tale processo non doveva nemmeno iniziare, è un altro duro colpo alle vittime e ai loro familiari, ma il colpo più duro è alla giustizia, ai diritti di questo paese”. E’ quanto affermano in una nota i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil, Fabrizio Solari, Giuseppe Farina e Paolo Carcassi

“Lavoratori e cittadini – proseguono i tre dirigenti sindacali – continuano a morire per amianto, si accerta e si certifica il disastro ambientale, ma nessuno è colpevole e viene punito. C’è un problema generale di prescrizione che non può cancellare i reati di disastro ambientale e che investe i tanti luoghi che non sono più sicuri per gli abitanti e i lavoratori. Su questo Governo e Parlamento debbono abbandonare sterili polemiche e modificare la legislazione vigente”.

“Come Cgil Cisl e Uil non ci fermeremo nella nostra battaglia per ottenere verità e giustizia sul disastro Eternit, individuando le modalità più efficaci per la tutela dei lavoratori e dei loro familiari. La cosa certa è che non lasceremo nulla di intentato, per restituire, dignità, diritti e giustizia”, concludono Solari, Farina e Carcassi.

NEWSLETTER LAVORO n. 664 del 26 febbraio 2015

In Evidenza

24-02

I Decreti Legislativi sul Jobs Act

 

Contratto a Tutele Crescenti – versione definitiva
in corso di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale

Nuova NASpI e ricollocazione dei lavoratori disoccupati – versione definitiva
in corso di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale

Riordino delle Tipologie Contrattuali – bozza
presentato alle Camere

Conciliazioni Vita-Lavoro e tutela della Maternità – bozza
presentato alle Camere

Novità in materia di Lavoro

23-02

L’Inps fornisce i chiarimenti in merito alla portata applicativa del regime contributivo agevolato per gli artigiani e degli esercenti attività commerciale che possiedono i requisiti.

23-02

Il Ministero del Lavoro ha pubblicato il DD n. 1/II/2015, con il riparto delle risorse per il funzionamento delle attività di formazione nell’esercizio dell’apprendistato – annualità 2014.

23-02

L’Inps fornisce le istruzioni per l’invio delle istanze relative ad assunzioni decorrenti dal 1° maggio 2014 per giovani ammessi al Programma “Garanzia Giovani”.

21-02

Le quote di TFR, accantonate al 31 dicembre 2014, vanno rivalutate dello 0,1250%.

21-02

Il Ministero per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha emanato la circolare in materia di soppressione del trattenimento in servizio e modifica della disciplina della risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro.

21-02

L’Aran ha pubblicato il Contratto collettivo quadro per le modifiche all’accordo collettivo quadro per la costituzione delle rappresentanze sindacali unitarie per il personale dei comparti delle pubbliche amministrazioni.

19-02

L’Agenzia delle Entrate risponde ai quesiti espressi in occasione degli eventi Videoforum Italia Oggi, Telefisco Sole 24ore e Forum lavoro.

19-02

La Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro pone alcune riflessioni sulla prescrizione dei crediti retributivi.

19-02

L’Agenzia delle Entrate comunica l’istituzione del codice tributo per l’utilizzo in compensazione del credito d’imposta a favore delle imprese per l’assunzione a tempo indeterminato di personale altamente qualificato.

Approfondimenti

21-02

articolo di approfondimento di Eufranio Massi

21-02

Il sito ConfprofessioniLavoro pubblica un articolo che definisce la sfera di applicazione dell’esonero contributivo previsto dalla Legge di Stabilità 2015, con le specifiche previste dai chiarimenti forniti dall’Inps.

21-02

articolo di approdondimento di Cherubin Silvia Eleonora

Sentenze di Cassazione

20-02

sentenza n. 2803 del 12 febbraio 2015

19-02

sentenza n. 4890 del 2 Febbraio 2015

San Nestore

San Nestore


San Nestore

Nome: San Nestore
Titolo: Martire
Ricorrenza: 26 febbraio

Ecco un nome più celebre nella letteratura antica che nella storia dei Santi. Un nome che deve la sua fortuna ad Omero, il quale ci presenta, e fa parlare, nell’iliade, il Re di Pilo – l’odierna Navarino, nel Peloponneso – chiamato appunto Nestore. Era il più anziano dei sovrani greci sotto le mura di Troia, perché settantenne, e i suoi discorsi, anche quando incitava i guerrieri alla battaglia, erano saggi e pacati, un po’ prolissi, come è nel costume dei vecchi, e densi di ricordi personali. Tornato a Pilo dopo la caduta di Troia, Nestore viveva ancora dieci anni dopo. Lo ritroviamo nell’Odissea, visitato da Telemaco, figlio di Ulisse, in cerca di notizie sulla sorte del padre disperso.

Per l’anzianità del personaggio omerico, il nome di Nestore ha assunto il significato di « decano », cioè « il più vecchio ». Si sente dire talvolta che qualcuno è il nestore di un’assemblea, o di un gruppo di persone, per indicare che è il più vecchio, e anche, si spera, il più saggio!

Ma a parte quest’uso, il nome di Nestore si può dire del tutto scomparso. Sorprende trovarlo quattro volte tra i Santi, anche se nessuno di questi può dirsi veramente popolare nella devozione dei fedeli.

Il San Nestore di oggi apre l’elenco del Martirologio Romano, ed è seguito dai Santi Papia, Diodoro, Conone e Claudiano che pure soffrirono il martirio, nella stessa circostanza, un po’ prima di lui.

Come mai San Nestore ha avuto la precedenza sui compagni di Martirio? Per il fatto che egli era Vescovo, guida della comunità cristiana di Màgido, in Panfilia, e come tale primo nella fede, anche se secondo nella morte. Che egli fosse la vivente bandiera della Chiesa di Màgido, lo comprendevano anche i pagani, durante la persecuzione di Decio, nel 250. Sapevano che la comunità cristiana non si sarebbe piegata agli editti imperiali finché il Vescovo Nestore fosse restato saldo nella sua fede.

Ma egli, per la sua generosità e operosità, per la saggezza e la giustizia, era ammirato e rispettato da tutti, pagani compresi. Nei suoi confronti, anche i persecutori non furono quelle belve assetate di sangue come spesso vengono dipinte. Lo trattarono con rispetto e deferenza, con lealtà e quasi con soggezione. Chiedevano soltanto, i funzionari imperiali, che il probo cittadino compisse un atto di formale ossequio alla divinità dell’Imperatore: un gesto da nulla, ma che per il Vescovo cristiano avrebbe rappresentato l’abiura e il tradimento, tanto più grave in considerazione della sua alta posizione. Per quel suo gesto da nulla, e per quel rifiuto, San Nestore, Vescovo di Màgido, subì la tortura e la morte. Morte infamante, sulla croce, patibolo di Gesù, non ancora diventato simbolo di gloria e di vittoria.