Voucher baby sitting: Inca, soddisfazione per i dati ministeriali, ma si utilizzino anche le altre risorse non spese
Il Ministero del Lavoro ha annunciato che le risorse stanziate per il 2014 per il voucher baby sitting e asilo nido, che ammontavano e 20 milioni di euro, sono state spese quasi interamente.
Nonostante il lasso di tempo molto breve che le donne avevano a disposizione per fare domanda, al momento sono stati spesi 19 milioni di euro, a fronte di 6.829 richieste. “Come Patronato – spiega Fulvia Colombini, del collegio di presidenza dell’Inca – siamo intervenuti più volte, nei confronti di Inps, affinché le modalità e i tempi ristretti entro cui avanzare la richiesta non diventassero una tagliola per il riconoscimento del diritto. Siamo, pertanto, soddisfatti di sapere che per il 2014 le risorse sono state utilizzate”.
Le scorse edizioni non hanno avuto lo stesso risultato positivo. “Abbiamo più volte denunciato – riferisce Colombini – che per il 2013 quasi tutti i fondi erano rimasti inutilizzati per una serie di concause: il voucher non era conosciuto, non c’era stata un’adeguata campagna di informazione e quindi le richieste erano risultate esigue”.
“Pertanto – aggiunge Colombini -, se venisse confermata la notizia diffusa sui quotidiani secondo cui il Ministero del lavoro e l’Inps intendono attivare un monitoraggio sulle risorse non utilizzate del 2013, per rimetterle a disposizione delle madri lavoratrici, si tratterebbe di una decisione positiva perché consentirebbe di aggiungere allo stanziamento già previsto per il 2015, che al momento risulta essere di 20 milioni di euro, altre risorse per poter soddisfare tutte le domande che arriveranno all’Inps”.
“I risultati del 2014 – sottolinea Colombini – ci dicono che la domanda per i servizi all’infanzia nel nostro paese è alta; pertanto, ogni intervento in tal senso diventa prezioso per favorire il lavoro delle donne. Inoltre, all’indomani dell’annuncio pubblico sul fenomeno dell’accentuata denatalità che, se non corretto, innescherà un inevitabile squilibrio tra le coorti di età presenti nel nostro paese, con prevedibili conseguenze sociali. Sulle coperture del welfare, ci sembra indispensabile imboccare una strada per la conciliazione vita e lavoro, con politiche strutturate e stabili nel tempo e non interventi a spot”.
Per queste ragioni, l’Inca invita tutte le lavoratrici a recarsi presso gli uffici del patronato della Cgil, decentrati sul territorio, per ottenere tutte le informazioni utili a tutela dei loro diritti individuali.