Presentata al «Welfare Day» la ricerca Rbm Salute-Censis sul ruolo della sanità

11-06-2012

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Sanità negata per 9 milioni di italiani, servono i Fondi integrativi

Frena la spesa pubblica, esplode la spesa privata (+25,5% negli ultimi dieci anni). E chi non può pagare di tasca propria rinuncia alle prestazioni. Per il futuro una sanità equa e sostenibile non potrà più fare a meno dei Fondi integrativi, che possono far vincere la sfida delle risorse aggiuntive

Più di 9 milioni di italiani dichiarano di non aver potuto accedere ad alcune prestazioni sanitarie di cui avevano bisogno per ragioni economiche. 2,4 milioni sono anziani, 5 milioni vivono in coppia con figli, 4 milioni resiedono nel Mezzogiorno. Piani di rientro e spending review hanno determinato un crollo verticale del ritmo di crescita della spesa pubblica per la sanità. Si è passati da un tasso di incremento medio annuo del 6% nel periodo 2000-2007 al +2,3% del periodo 2008-2010.

La spesa sanitaria privata invece è aumentata più che nel periodo pre-crisi: +2,2% medio annuo nel periodo 2000-2007 e +2,3% negli anni 2008-2010 (l’incremento complessivo nel periodo 2000-2010 è stato del 25,5%). E il 77% di coloro che ricorrono al privato lo fa a causa della lunghezza delle liste d’attesa. Lo rivela una ricerca di Rbm Salute-Censis, promossa in collaborazione con Munich Re, presentata oggi al «Welfare Day».

Nel 2015 è previsto un gap di circa 17 miliardi di euro tra le esigenze di finanziamento della sanità e le risorse disponibili nelle regioni. I tagli alla sanità pubblica abbassano la qualità delle prestazioni e generano iniquità. Per questo è prioritario trovare nuove risorse aggiuntive per impedire che meno spesa pubblica significhi più spesa privata e meno sanità per chi non può pagare.

La sanità complementare in Italia è un universo composto da centinaia di Fondi integrativi, a beneficio di oltre 11 milioni di assistiti, che svolgono un ruolo ampiamente sostitutivo e colmano i vuoti dell’offerta pubblica.

La ricerca di Rbm Salute-Censis ha riguardato 14 Fondi sanitari per oltre 2 milioni di assistiti e importi richiesti per prestazioni pari a oltre 1,5 miliardi di euro nel triennio 2008-2010. Il 55% degli importi dei Fondi integrativi ha riguardato prestazioni sostitutive (ricovero ospedaliero, day hospital, ecc.) fornite in alternativa a quelle dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) del Servizio sanitario. Il restante 45% degli importi ha riguardato prestazioni integrative (cure dentarie, fisioterapia, ecc.). Tra le varie tipologie di Fondi integrativi esistenti, sono i Fondi aziendali, rispetto a quelli istituiti dalla contrattazione collettiva nazionale, a garantire in misura maggiore la copertura anche alle famiglie degli iscritti (inclusi i più vulnerabili, minori e anziani).

Censis

 

Presentata al «Welfare Day» la ricerca Rbm Salute-Censis sul ruolo della sanitàultima modifica: 2012-06-12T20:00:29+02:00da vitegabry
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