Archivi giornalieri: 29 maggio 2012

COSE DI SARDEGNA

 

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COSE DI SARDEGNA

 UN’ISOLA SOVRANA

 COL BILINGUISMO

 DEL SUO PRESIDENTE

 di Francesco Casula

 

 Scrive Michelangelo Pira

 in “La Rivolta dell’o g ge tto”.

 «Il Vicerè non aveva

 alcun obbligo di essere

 bilingue; alla traduzione

 dei suoi ordini potevano provvedere

 intellettuali bilingui suoi dipendenti.

 Il presidente della Regione

 (per dire le istituzioni e organizzazioni

 politiche sarde autonomiste)

 ha l’obbligo di essere compiutamente

 bilingue: il suo compito non

 è quello di trasmettere ordini di

 una sovranità esterna bensì quello

 di farsi estensione di una sovranità

 interna partecipando alla costruzione

 di questa. Egli deve capire

 quel che si vuol fare della Sardegna

 da parte dei poteri esterni all’Isola,

 ma anche e soprattutto deve capire

 quel che la Sardegna vuol fare di se

 stessa e dei suoi rapporti con i suoi

 interlocutori esterni. E la volontà

 interna si forma e si individua sia

 parlando in sardo, sia parlando in

 italiano». Non so se Cappellacci abbia

 mai letto questo passo del grande

 antropologo sardo: comunque la

 diffida e la messa in mora al governo

 Monti sulla vertenza entrate inviata

 al presidente del Consiglio in

 due lingue, italiana e sarda, si muove

 dentro l’orizzonte politico e culturale

 auspicato da Pira. È una scelta

 importante e significativa che va

 nella direzione giusta: a condizione

 però che seguano atti politici

 conseguenti. Ad iniziare dalla costruzione

 della “sovranità interna”.

 Anche su questo versante occorre

 Un nuovo

 corso per la

 Sardegna

 dire che qualcosa, dopo decenni di

 inerzia, finalmente si muove. Come

 l’approvazione nel Consiglio

 regionale, da parte di un variegato

 arco di forze politiche, dell’ordine

 del giorno sardista in merito all’av –

 vio di «una sessione speciale di lavori

 aperta ai rappresentanti della

 società sarda, per la verifica dei

 rapporti di lealtà istituzionale, sociale

 e civile con lo Stato, che dovrebbero

 essere a fondamento della

 presenza e della permanenza

 della Regione Sardegna nella Repubblica

 italiana». Se il progetto

 sovranista, proposto soprattutto da

 Paolo Maninchedda ma fatto proprio

 anche da forze politiche come

 Sinistra, Ecologia e Libertà, andasse

 avanti, potremmo finalmente

 inaugurare in Sardegna un nuovo

 corso: mettendoci alle spalle decenni

 di subalternità politica e culturale

 per imboccare con decisione

 la strada della rottura della dipendenza

 e della sovranità. Grazie anche

 ad alleanze e convergenze politiche

 che partano dai progetti e

 dai programmi e non dagli schieramenti

 


L’Inca Calabria incontra i giovani

28-05-2012

NEWS

 

L’Inca Cgil Calabria, giovedì 31 maggio presso l’aula magna del Comune di Longobucco presenterà la ricerca dell’Inca e della Cgil Calabria su “Giovani, tra istruzione, lavoro e futuro” che sarà approfondita con un incontro – dibattito con i ragazzi delle scuole superiori. L’iniziativa sarà coordinata da Gianni Paone, responsabile Inca Calabria.

Seguiranno, nelle prossime settimane altri incontri organizzati dalle Camere del lavoro e dall’Inca territoriali, con studenti, giovani lavoratori, precari e disoccupati.

Fra i tanti dati messi a disposizione dalla ricerca è emerso che il 92% dei giovani intervistati, ritiene che per trovare lavoro in Calabria, ci sia bisogno di raccomandazioni e amicizie. Questo dato riconduce necessariamente al tema della ‘Ndrangheta, vista nel 91% dei casi come ”molto diffusa” sul territorio, tanto che solo il 29% ritiene che lo Stato faccia qualcosa per combatterla, mentre l’87% ritiene che la politica sia collusa con la mafia.

Questa la fotografia offerta dai dati Cgil  che ci riporta davanti ad una realtà pericolosa
in cui i giovani perdono  fiducia nelle istituzioni, nella propria terra, nelle proprie radici.

 

Gli emigranti salentini contro l’Eternit svizzera

28-05-2012

NEWS

 

L’Inca in prima fila per garantire assistenza legale e medico legale gratuita alle vittime e alle loro famiglie. Sono infatti almeno 200 i morti nella provincia di Lecce e 1.000 i parenti, che dopo la sentenza di Casale Monferrato, si stanno organizzando per  promuovere una class action contro il colosso svizzero della Eternit.

Per questo motivo, l’associazione “Emigranti esposti e familiari vittime amianto Svizzera”, con la presenza delle istituzioni locali e dell’Inca, si è riunita in  assemblea  con lo scopo di coinvolgere il più alto numero di ex lavoratori dell’azienda Eternit, prima di decidere se costituirsi parte civile o meno.

Nel corso dell’assemblea è stata accolta con grande speranza la notizia che,  se nella seconda fase del processo di Casale, la condanna non sarà di omicidio colposo, ma di omicidio con dolo e aggravante,  gli anni della prescrizione passeranno da 10 a 30, con il risultato che anche i familiari di alcune vittime decedute anni fa, entreranno a far parte del processo.