Archivi giornalieri: 4 maggio 2012

Dal 10 maggio a Milano giornata nazionale della previdenza

News> 03-05-2012

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Itinerari previdenziali

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La Giornata Nazionale della Previdenza, ideata e promossa da Itinerari Previdenziali, è il primo evento italiano interamente dedicato al mondo delle pensioni e del welfare, ad accesso libero e dedicato a tutti, dai più “esperti” a chi ancora non ne sa nulla.

L’iniziativa, a cui partecipa anche il Ce.Pa (Centro Patronati Sindacali Inas, Inca, Ital e Acli), ha l’ obiettivo di migliorare la conoscenza dei temi previdenziali, e renderli fruibili a tutti, con un linguaggio semplice e chiaro al fine di favorire “scelte consapevoli”.
 
Questa seconda giornata nazionale della previdenza, 10/12 Maggio si terrà presso Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa Italiana, Milano.
 
Tante sono le novità: un maggiore focus verso i giovani, con l’istituzione di 2 bandi e di un convegno ad hoc a loro dedicato che introduca alle tematiche previdenziali; la possibilità, per i liberi professionisti, di accreditarsi e ottenere i Crediti formativi obbligatori.
 
La parte interessante della Giornata Nazionale della Previdenza restano gli incontri presso gli stand con i patronati del Ce.Pa, gli enti previdenziali e assistenziali e i convegni, seminari e workshop, per capire i vari aspetti pensionistici, del lavoro, della busta paga, delle tipologie contrattuali, dell’assistenza sanitaria e del welfare integrativo.

Inail – Calo degli infortuni sul lavoro, ma ….

03-05-2012

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Secondo quanto rilevato dalla Consulenza statistico attuariale dell’INAIL, le denunce complessive per infortuni sul lavoro, pervenute all’Istituto sono state 726mila: 50mila in meno rispetto alle 775.669 del 2010. Importante anche la diminuzione dei morti sul lavoro che sono passate da 973 a 930 vittime,  con un decremento del 4,4%.
 
Nell’ultimo biennio risulta, sempre secondo i dati Inail, un incremento eccezionale delle denunce di malattia professionale, dovuto a diverse cause. Da un lato l’emersione delle cosiddette malattie “perdute”, grazie a una più matura consapevolezza di lavoratori e datori di lavoro favorita dalle iniziative di istituzioni e organizzazioni (parti sociali, medici di famiglia, patronati). Dall’altro l’inserimento delle patologie muscolo-scheletriche nelle nuove tabelle delle malattie professionali, che consente un percorso più agevole per il riconoscimento del nesso di causalità tra esposizione al rischio e insorgenza della malattia. Sono in notevole aumento, inoltre, le denunce di più malattie per un unico lavoratore, connesse alla sua mansione e per lo stesso rischio. L’incremento, come emerge dall’analisi per gestione, è molto sostenuto in Agricoltura, dove nel corso del 2011 sono state presentate circa ottomila denunce, 1.600 in più rispetto all’anno precedente, pari a un aumento del 24,8%.

“Nella lettura di questi dati – osserva Franca Gasparri, del Collegio di presidenza dell’Inca Cgil – è necessario tenere presente però anche delle pesanti modifiche che ha subito  il mondo del lavoro. Dalle ingenti fuoriuscite di lavoratori espulsi a causa della crisi, al ricorso alla cassa integrazione, all’aumento del lavoro nero.
 
Per quanto riguarda le malattie professionali, Gasparri rileva che oltre a fornire il dato delle denunce in aumento, sarebbe stato utile specificare anche quante di queste hanno avuto un esito positivo presso l’Inail. “Succede troppo spesso infatti – spiega – che a causa di documenti di valutazione rischi delle aziende parecchio lacunosi, l’istituto respinga molte delle legittime richieste avanzate dai lavoratori insieme ai patronati”.

Insomma, pur accogliendo positivamente i dati dell’Inail, che descrivono una situazione in lento e parziale miglioramento, Gasparri ritiene che “non bisogna abbassare minimamente la guardia, dato che  si continua a morire di lavoro e questo resta un dato assolutamente inaccettabile”.

Contro la precarietà – Il 10 maggio la Cgil in piazza

News> 03-05-2012

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Protagonisti della giornata di protesta i giovani e i precari, traditi dalle tante promesse del governo che aveva annuciato una riforma del lavoro volta innanzitutto alle nuove generazioni: la riduzione, quindi, della precarietà e l’estensione degli ammortizzatori sociali. “Basta con le promesse e le bugie” afferma la CGIL che accusa il governo di aver strumentalizzato i giovani per ridurre ulteriormente i diritti di tutti: innalzando l’età pensionabile, riducendo gli ammortizzatori sociali, non cancellando neanche una delle 46 tipologie contrattuali, non avendo migliorato l’accesso al lavoro, tentando di facilitare i licenziamenti con la cancellazione dell’articolo 18.

Al Governo e al Parlamento la CGIL chiede innanzitutto la cancellazione dei contratti truffa; che l’indennità di disoccupazione includa tutti i precari; un equo compenso; ammortizzatori davvero universali; indennità di maternità e malattia più accessibili e consistenti; tutele nell’accesso al lavoro; stop alla precarietà anche nel pubblico impiego; difesa dell’art. 18 come norma di civiltà ed investimenti e innovazione per combattere la disoccupazione.