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Ho ricevuto molti messaggi con i quali viene espressa preoccupazione perché i mezzi d’informazione non parlano più dei necessari correttivi da apportare alla recente manovra sulle pensioni.
 
Non per tranquillizzare gli interessati (ai quali, anzi, sollecito iniziative per mantenere vivo l’interesse) ma con il solo scopo di aggiornare le informazioni vorrei ricordare che ci sono stato gli incontri delle Confederazioni sindacali (e della Confindustria) con il Ministro del lavoro sul tema della riforma del lavoro ma anche su tutti gli altri argomenti all’ordine del giorno. Il Ministro ha voluto incontrare le parti sociali separatamente per raccogliere da ciascuno le richieste. Sulla base di tali incontri si è impegnata a presentare la sua proposta. Nei prossimi giorni dovremo conoscere le posizioni del Governo sugli argomenti che ci interessano.
 
Il Ministro del lavoro ha risposto ad una interrogazione presentata da un parlamentare della Lega. Sul contenuto della risposta ha rilasciato una dichiarazione Vera Lamonica della Segreteria nazionale della CGIL evidenziando che per la CGIL la discussione sulla riforma delle pensioni non è chiusa.
 
Sullo stesso argomento delle modifiche alla riforma delle pensioni sono impegnati molti parlamentari. Nel merito allego un articolo dell’On. Cesare Damiano (ex Ministro del lavoro nell’ultimo Governo Prodi e Capo gruppo PD alla Commissione lavoro della camera).
 
Sapete che è iniziato nelle Commissioni della Camera l’esame per la conversione in legge del decreto-legge “milleproroghe”. Riporto un breve stralcio dell’intervento di due parlamentari:

Maino MARCHI (PD)

Segnala, altresì, che permangono ancora irrisolti alcuni profili problematici posti da disposizioni del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, osservando come al riguardo si registri una convergenza tra le diverse forze politiche e come il Governo abbia manifestato la propria disponibilità, accogliendo specifici ordini del giorno. In particolare, ritiene che potrebbe valutarsi l’opportunità di affrontare già in questa sede alcune criticità poste dalla nuova disciplina in materia di età di pensionamento, con riferimento al tema delle penalizzazioni per i lavoratori precoci, che nel corso dell’esame della manovra di dicembre sono state ridimensionate, senza tuttavia individuare una soluzione soddisfacente, e all’esigenza di tutelare adeguatamente quei lavoratori ultracinquantenni che, spesso per accordi conclusi con i datori di lavoro in vista del prossimo pensionamento, si trovino nella condizione di aver perso il posto di lavoro e di non avere ancora accesso al trattamento pensionistico. Nel sottolineare l’urgenza delle questioni da lui illustrate, auspica un tempestivo intervento correttivo, che potrebbe trovare spazio già nell’esame di questo provvedimento, ancorché le misure prospettate non rappresentino delle proroghe di termini.  

Renato CAMBURSANO (Misto)

Preannuncia quindi la presentazione di proposte emendative volte a risolvere la questione dei lavoratori che hanno stipulato una risoluzione individuale del rapporto di lavoro e che, a seguito della modifica dei requisiti di accesso al sistema pensionistico disposta con il decreto-legge n. 201 del 2011, si troverebbero senza alcun reddito per sé e le proprie famiglie. Sottolinea in proposito come una situazione del genere, a suo avviso, socialmente insostenibile, sarebbe peraltro idonea ad alimentare sentimenti di antieuropeismo, a causa del rigore richiesto dalle Istituzioni europee.

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Come vedete il problema non è scomparso. Ogni iniziativa è utile per sollecitare soluzioni positive. Approfondiremo le proposte del Governo appena saranno rese note.
 
Colgo l’occasione per informarvi che è stato firmato il decreto previsto dall’articolo 12, comma 5-bis, del DL n. 78/2010, per la proroga della indennità di mobilità. Riporto di seguito il testo dell’articolo 1:
Econcesso il prolungamento dell’intervento di tutela del reddito, con esclusione della contribuzione figurativa, in favore di n. 677 lavoratori che nell’anno 2011 non rientrano nel contingente di 10.000 unità di cui all’articolo 12, comma 5, del decreto-legge 31 maggio 20 10, n. 78, convertito, con modificazioni nella legge 30 luglio 2010, n. 220, ancorché maturino i requisiti per l’accesso al pensionamento a decorrere dal 1° gennaio 2011 e comunque entro il periodo di fruizione delle prestazioni di tutela del reddito.
Il prolungamento è concesso per un numero di mensilità non superiore al periodo di tempo intercorrente tra la data computata con riferimento alle disposizioni in materia di decorrenza dei trattamenti pensionistici vigenti prima della data di entrata in vigore del citato decreto-legge n. 78 del 2010 la data della decorrenza del trattamento pensionistico computata sulla base di quanto stabilito dall’articolo 12 del medesimo decreto-legge.
Newsultima modifica: 2012-01-15T11:41:00+01:00da vitegabry
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