L’Italia è senza lavoro

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In prossimità dell’assemblea Cgil del 3 dicembre

“Il lavoro in genere ha e avrà un peso determinante per traguardare l’uscita dalla crisi con un modello di sviluppo che sia davvero socialmente sostenibile. Il tema della quantità e della qualità dell’occupazione è una delle due dimensioni fondamentali, insieme all’innovazione che ci dirà se il nostro paese ha una prospettiva. Per questo giovani e donne sono, nel lavoro, – dice Serena Sorrentino, segretaria confederale Cgil – tra quei soggetti sociali che meritano un’attenzione particolare poiché i giovani rappresentano il futuro e le donne, sia demograficamente che per competenze, un soggetto che può moltiplicare l’effetto positivo se presente nel mondo del lavoro colmando i differenziali che sono caratteristici della partecipazione delle donne al mercato del lavoro”.

“Le misure per favorire l’occupazione femminile – prosegue Sorrentino – contenute nel maxiemendamento presentato dallo scorso governo che prevede la diffusione dei contratti di inserimento, la possibilità di ricorrere al part-time senza obbligatorietà di dichiarazione all’ufficio provinciale del lavoro e l’apprendistato per tre anni senza obbligo di conversione del contratto sono in realtà tutte misure che vanno verso l’indebolimento del lavoro femminile e non verso la sua promozione né tantomeno verso quei fattori quali i servizi e la parificazione salariale e di progressione di carriera che oggi potrebbero rafforzare la presenza delle donne al lavoro. Per la Cgil tutto ciò è una priorità della propria agenda che ribadiremo il 3 dicembre e che sarà oggetto di confronto con il nuovo governo”.

“Eloquenti – dice la segretaria confederale – sono i dati sulla forbice di disparità di reddito (anno 2009, in Emilia-Romagna il reddito familiare disponibile era pari a 21.014 euro mentre in Campania raggiungeva i 12.432 secondo l’Istat); quelli sulla sofferenza economica (tra le donne occupate dichiara di avere difficoltà ad arrivare a fine mese il 6,6 per cento nel Centro-Nord e il 16,9 nel Sud, percentuali che salgono proporzionalmente in entrambe le aree per la condizione di disoccupazione e inattività secondo i dati Ires 2009)”.

“Se non riprende una strategia di sviluppo che punta alla buona occupazione, non avremo mai quella crescita che tanto si auspica per risollevare l’economia, – conclude la Sorrentino – perché il circuito virtuoso reddito-consumi-servizi che con l’immissione di donne nel mercato del lavoro produce un effetto moltiplicatore, si innesca solo se ripartono gli investimenti pubblici e privati. Il presidente Monti nel suo discorso di insediamento ha parlato di una questione meridionale e di una questione settentrionale che vanno affrontate nell’ottica di una maggiore coesione e in tal senso avere un ministero dedicato è certamente un passo avanti. Però se tutto si dovesse risolvere con una rimodulazione delle risorse che ci sono, si commetterebbe l’errore degli ultimi anni”.

rassegna sindacale.it

L’Italia è senza lavoroultima modifica: 2011-11-30T11:43:28+01:00da vitegabry
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