Minatori: L’Inps dice “no” alla loro pensione

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I sindacati chiedono l’intervento immediato del inistro Sacconi
Una vera e propria beffa quella che sta capitando a decine di minatori, molti dei quali ex dipendenti di aziende minerarie del Sulcis, che si sono visti comunicare dall’Inps il mancato accoglimento della domanda di pensione  perché anche loro soggetti alle Forche Caudine della legge “Tremonti”( la n.122 del luglio 2010, quella per intenderci che allunga le “finestre” pensionistiche di un anno, n.d.r.).

Eppure in più di una occasione – fanno sapere i sindacati del settore Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uilcem-Uil – l’Inps aveva (ed ha) ribadito che a questa “gestione speciale” stabilita da una legge del 1960 (la n.5,  n.d.r.) non si applicano le decorrenze previste per altre gestioni, proprio per la peculiarità di un settore che vede la maggioranza dei lavoratori operare nel sottosuolo.

Il paradosso, se non si interviene urgentemente, potrebbe essere per molti di loro quello di tornare a lavorare, nonostante accordi siglati nel settore, peraltro in crisi, prevedano decorrenze applicate  secondo la legge del 1960, tuttora in atto.

Filctem, Femca, Uilcem hanno immediatamente chiesto l’intervento urgente del ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi.

Minatori: L’Inps dice “no” alla loro pensioneultima modifica: 2011-05-25T09:54:49+02:00da vitegabry
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