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Istat – Rapporto preoccupante ….
….. con una crisi che ha riportato indietro le lancette di quasi dieci anni
In Italia ”la crisi ha portato indietro le lancette della crescita di ben 35 trimestri, quasi dieci anni” e l’attuale ”moderata ripresa” ne ha fatti recuperare 13. E’ quanto si legge nel rapporto annuale dell’Istat, in cui si sottolinea anche che nel decennio 2001-2010 l’Italia ”ha realizzato la performance di crescita peggiore tra tutti i Paesi dell’Unione europea, con un tasso medio annuo di appena lo 0,2% contro l’1,3% registrato dall’Ue e l’1,1% dell’Uem”.
Sono quasi due milioni gli italiani con limitazioni della salute non raggiunti da alcun tipo di sostegno. Si tratta di persone che vivono sole o con altre persone con limitazioni, o in un contesto familiare parzialmente o del tutto incapace di è residente nel Mezzogiorno.
Sono circa 800 mila le donne licenziate o messe in condizione di doversi dimettere a causa di una gravidanza. Si tratta dell’8,7% delle madri che lavorano o che hanno lavorato in passato e la percentuale sale al 13,1% per le donne giovani nate dopo il 1973.In generale, sottolinea l’Istat, il 15% delle donne smette di lavorare per la nascita di un figlio.
Sono circa un quarto gli italiani (il 24,7% della popolazione, piu’ o meno 15 milioni) ”che sperimentano il rischio di povertà o di esclusione sociale”. Si tratta di un valore superiore alla media Ue che e’ del 23,1%.
Nel mondo del lavoro, a causa della crisi, si è diffusa ”la condizione di precarieta”: la quota di lavoratori con contratti a tempo determinato o collaborazioni ha raggiunto ”il 30,8% del totale dei giovani occupati, mantenendosi oltre il milione di unita”’.
L’oltre mezzo milioni di occupati in meno (-2,3%) in due anni è, quindi, il risultato di una perdita di 501 mila posti tra gli under 30 (-13,2%), di un calo dei 322 mila unità nella fascia d’età compresa tra i 30 e i 49 anni (-2,3%) e di un aumento di 291 mila occupati tra gli over-50 (+5,2%).
(ANSA).