Disturbi specifici di apprendimento (DSA) in ambito scolastico

DSA e orario di lavoro flessibile per i genitori

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Lo scorso 2 novembre è entrata in vigore la legge 8 ottobre 2010, n. 170 che prevede non solo il riconoscimento dei disturbi specifici di apprendimento ma anche il fatto che essi possano diventare una limitazione importante per alcune attività della vita quotidiana e soprattutto scolastica.
 
Con la sigla DSA si intendono infatti i Disturbi Specifici di Apprendimento, definiti anche nella Classificazione Internazionale ICD-10 dell’Organizzazione mondiale della sanità. I DSA fanno parte della famiglia dei Disturbi Evolutivi Specifici e non sono una malattia.

Si tratta di disturbi nell’apprendimento di alcune abilità specifiche che non permettono una completa autosufficienza nell’apprendimento poiché le difficoltà si sviluppano sulle attività che servono per la trasmissione della cultura, come, ad esempio, la lettura, la scrittura e/o il far di conto. I disturbi specifici di apprendimento si verificano in soggetti che hanno intelligenza almeno nella norma, con caratteristiche fisiche e mentali nella norma, e la capacità di imparare.
 
I disturbi specifici di apprendimento possono sussistere separatamente o insieme. I più diffusi sono:
 – dislessia : disturbo settoriale della lettura caratterizzato dalla difficoltà ad effettuare    una lettura accurata e/o fluente
 – disgrafia: difficoltà nella grafia.
 – disortografia: difficoltà nel rispettare le regole di trasformazione del linguaggio       parlato in linguaggio scritto.
 – discalculia: deficit del sistema di elaborazione dei numeri e/o del calcolo.

L’approvazione delle legge n. 170/2010 è considerata, dalle associazioni e dai genitori di bambini con DSA, “segno di un enorme cambiamento culturale nel nostro Paese poiché viene riconosciuto il diritto al successo formativo di tutti quei ragazzi che, intelligenti come i loro coetanei, hanno difficoltà nella lettura, a volte anche nella scrittura e nel calcolo.”

Si stima che in Italia a soffrire di queste difficoltà’ di apprendimento sia non meno del 3-5% dell’intera popolazione scolastica, cioè circa 350.000 studenti italiani fra i 6 e i 19 anni (mediamente uno studente ogni classe di 20 alunni). La DSA é causa frequente di abbandono scolastico e di correlati problemi di autostima e di motivazione all’apprendimento.

La legge ha lo scopo di garantire il diritto all’istruzione e i necessari supporti didattici agli alunni con DSA, ma anche lo scopo di orientare e incrementare la comunicazione e la collaborazione tra scuola e famiglia, tra servizi sanitari, enti locali e istituzioni, durante tutto l’arco dell’istruzione scolastica.

In base alla nuova normativa legislativa occorrerà che nei prossimi rinnovi dei Contratti Nazionali di Lavoro sia opportunamente  regolamentata la possibilità di usufruire di permessi di orario flessibile sul lavoro in favore di lavoratori che, genitori di alunni con DSA riconosciuta, li assistono nelle attività’ scolastiche.

Naturalmente, le nuove disposizioni che interessano i genitori si aggiungono a quelle già in essere per i figli, come la possibilità di beneficiare dell’indennità di frequenza oppure di chiedere, in casi particolari da valutare con il medico, un accertamento di handicap grave utile  ai genitori per fruire dei permessi della legge 104.

Purtroppo però condividiamo la preoccupazione della FLC-CGIL che, da un lato riconosce i meriti di questa legge ma, al tempo stesso, denuncia “il fatto che le risorse destinate ad attuare quanto previsto dalla legge siano scarse e questo ne penalizza fortemente l’applicabilità. Per effetto del taglio epocale di organico è del tutto evidente che l’attuazione di tali norme è demandata in gran parte alla buona volontà di chi opera nelle scuole”.

Disturbi specifici di apprendimento (DSA) in ambito scolasticoultima modifica: 2010-11-11T09:24:20+01:00da vitegabry
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