Tre milioni di lavoratori in nero nel 2009

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Il lavoro nero non conosce crisi

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Secondo quanto riferito dal Presidente dell’Ista, Giovannini, in occasione della presentazione di una indagine conoscitiva presso la Commissione Lavoro della Camera,  nel corso del 2009 in Italia sono risultati non regolari quasi 3 milioni di lavoratori.

Quella dell’istituto di Statistica, in realtà, è una stima, che attribuisce al sommerso, nell’anno più nero della recessione globale, circa 2 milioni 966mila unità di lavoro. Sempre nel 2009, il tasso di irregolarità, ossia l’incidenza delle unità di lavoro non regolari sul totale delle unità di lavoro, è risultato pari al 12,2%, in diminuzione rispetto al 2001 quando le unità di lavoro irregolari si attestavano intorno ai 3.280.000 unità e il tasso raggiungeva il 13,8%. Ma ad abbassare il dato percentuale c’è, con ogni evidenza, la diminuzione totale dei posti di lavoro.

L’incidenza del valore aggiunto derivante dalle unità produttive che impiegano lavoro non regolare, in ogni caso, secondo l’Istat, risulta nel 2006, ultimo anno di pubblicazione delle stime, pari al 6,4% del pil e in netto calo rispetto al 2001 quando rappresentava il 7,6% del prodotto interno lordo.

Su un totale di circa 2 milioni e 966 mila unità di lavoro irregolari, la componente più rilevante è costituita dagli italiani, circa un milione e 652 mila, ossia il 55,7 per cento del totale. Al contrario, gli stranieri clandestini risultano la componente più ridotta e sono valutati in 377 mila, pari al 12,7 per cento. La restante parte è riferibile alle posizioni plurime, ossia le seconde attività: sono 937 mila unità, cioè il al 31,6 per cento

Sempre in tema lavoro, inoltre, sono arrivate oggi (15 aprile) le previsioni della Bce. Nel bollettino mensile della Banca centrale europea, si ipotizza il rischio che la disoccupazione, aumenti “ulteriormente” nell’area Euro. Dunque, “seppure a un ritmo minore rispetto a quello osservato e atteso nel 2009”, il dato sugli occupati quest’anno potrebbe peggiorare.

Dopo “una temporanea stabilità – si legge nel bollettino – al volgere dell’anno, il tasso di disoccupazione nell’area dell’euro, è salto a febbraio al 10 per cento, dal 9,9 in ognuno dei tre mesi precedenti, attestandosi al livello pi elevato dall’agosto 1998”. In prospettiva, dunque, gli indicatori delle indagini sono migliorati dai loro minimi, “ma suggeriscono tuttora che ulteriori aumenti della disoccupazione nell’area dell’euro sono probabili nei prossimi mesi”.

Dunque, anche se il Pil della zona euro “dovrebbe continuare a crescere a un ritmo moderato nell’anno in corso” e “la ripresa economica è proseguita nell’area dell’euro nei primi mesi del 2010”, le condizioni del mercato del lavoro dell’area euro “si sono deteriorate ulteriormente”., Per l’Eurotower, infatti, la dinamica dell’occupazione spesso risponde in ritardo alle oscillazioni del ciclo economico”.

Tre milioni di lavoratori in nero nel 2009ultima modifica: 2010-04-20T08:44:50+02:00da vitegabry
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