Eternit – La testimonianza del sindacalista della Cgil

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Anche tu a morire qui?

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Spezzoni di 20 filmati dell’Archivio Luce sullo stabilimento Eternit di Casale Monferrato sono stati proiettati oggi nella maxi aula del tribunale di Torino in cui si celebra il processo per disastro doloso ai vertici della multinazionale. Le immagini, in bianco e nero documentano il mondo in cui si lavorava l’amianto intorno al 1936/37 nella sede piemontese della fabbrica.

L’occasione è stata la testimonianza di Nicola Pondrano, dipendente dal 1974, sindacalista, secondo il quale, rispetto ai suoi tempi, non molto era cambiato a parte una serie di innovazioni tecnologiche. I video mostrano, per esempio, operai spalare con le vanghe grandi quantità di amianto sgretolato e poi comprimere il mucchio con le mani; oppure, nel reparto manufatti, le donne lavorare a camini, vaschette, e fioriere senza mascherine. ”La polvere – ha detto Pondrano – era dappertutto. A volte si intasavano le tubazioni e si formavano vere e proprie nuvole. Il mio primo impatto con l’azienda furono i manifesti affissi all’entrata con i nomi di lavoratori morti e la corona deposta dai sindacati: erano nomi di compagni che avevano 55, 52, 48 anni”.

Alcuni dei numerosi casalesi presenti in aula per seguire il dibattimento non sono riusciti a trattenere le lacrime.
“Ma il primo impatto  fu anche una presa d’atto che ci invitò a riflettere perchè un conto è dire qua c’è la polvere e qua ci si ammala ma lì era che la gente moriva prima ancora di andare in pensione”. E’ uno dei punti piu’ drammatici della testimonianza di Nicola Pondrano, sindacalista della Cgil di Casale Monferrato (Alessandria) che ha deposto oggi all’udienza del processo Eternit in corso a Torino durante la quale sono stati anche proiettati dei filmati dell’Archivio Luce risalenti alla metà degli anni ’30 riferiti proprio all’attività lavorativa nello stabilimento Eternit di Casale e nei quali era visibile una situazione non così diversa da quella descritta da Pondrano e riferita agli anni ’70.

Nella sua testimonianza il sindacalista, che fu dipendente della Eternit dal ’74 all’85, ha riferito diversi episodi toccanti, da quello di un “vecchio facchino che, seduto su un sacco d’amianto, mi disse “cosa vieni a fare qui, a morire anche tu?'” al suo ricordo personale di quando, a soli 26 anni, tornava a casa e la figlia gli chiedeva se poteva togliergli la polvere bianca dai capelli. “A pensarci ora -ha detto commosso Pondrano- mi verrebbe da prendere una pistola e spararmi: mi porto dietro questa paura per mia figlia e spero che non le succeda nulla. Questa era la vita della Eternit”.

Pondrano ha poi raccontato delle tute blu indossate dai lavoratori sulle quali “era visibile la polvere d’amianto” e che alla fine settimana venivano portate a casa per essere lavate e ha riferito anche di un episodio “molto grave” avvenuto nel ’76 quando “un delegato sindacale che si occupava d’ambiente -ha raccontato- apostrofò pesantemente il caposervizio del reparto tubi dopo che per l’ennesima volta si era intasata una tubazione e si era creata una nube d’amianto e venne licenziato”.

Rispondendo poi alle domande del pm su quale tipo di informazione venisse data ai lavoratori da parte dell’azienda il sindacalista ha fatto cenno a un bollettino informativo “messo in busta paga che parlava di un’indagine ambientale citando alcuni dati senza spiegarli particolarmente e che finiva con la frase “ricordatevi che il fumo di sigaretta è nocivo e provoca il cancro'”. Al pubblico ministero che gli chiedeva, poi, se avesse mai avuto ripercussioni per la sua attività sindacale Pondrano ha risposto che “c’è stato un periodo in cui non mi hanno voluto molto bene e qualche regalino me lo hanno fatto come quello di finire a pulire i gabinetti o i filtri dalla polvere di amianto”.

Eternit – La testimonianza del sindacalista della Cgilultima modifica: 2010-04-13T07:55:34+02:00da vitegabry
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