Friuli V.Giulia – Ogni anno 1.200 malattie professionali

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Conoscere per intervenire

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Sono circa 1.200 le  malattie professionali che si registrano annualmente in Friuli Venezia Giulia, un dato che nell’ultimo periodo, nell’arco temporale cioè che va dal 2000 al 2007, è rimasto sostanzialmente stabile. E’ quanto emerge dall”Atlante delle malattie professionali’, un documento elaborato dalla regione Friuli Venezia Giulia e presentato oggi a Trieste, in un incontro con la stampa, dall’assessore alla Salute e alla Protezione sociale, Vladimir Kosic.

E’ la prima volta che viene condotta un’elaborazione statistica così approfondita sul fenomeno delle cosiddette ‘tecnopatie’ nella regione, sulla base dei dati amministrativi in possesso dell’Inail. Nell”Atlante’ i dati sono proposti per l’intero territorio regionale e poi anche suddivisi fra le aree di competenza delle diverse aziende sanitarie.

Il  fenomeno delle malattie professionali, come ha osservato l’assessore Kosic, “ha un’incidenza sociale e sulla salute molto superiore rispetto a quella degli infortuni sul lavoro, di cui si parla invece molto più spesso: sebbene si registrino solo quattro ‘tecnopatie’ ogni cento infortuni, quelle con esito mortale sono tre volte superiori alle morti per infortunio”.

Il principio che ha ispirato il lavoro di ricerca condotto dagli uffici regionali è quello di “conoscere per intervenire”. “Solo la conoscenza del fenomeno – ha detto Kosic – ci permette di intervenire in modo efficace per migliorare le condizioni dei nostri lavoratori, solo i dati ci consentono di porre le premesse per un lavoro di prevenzione in modo da evitare i pericoli e i fattori di rischio. La denuncia deve lasciare il posto alla progettualita’”.      

Nel periodo preso in esame dalla ricerca, le malattie professionali sono rimaste stabili come numero, ma è cambiata la composizione. Sono in calo le cosiddette malattie ‘tabellate’, quelle cioè espressamente previste per legge e inserite nelle tabelle dell’Inail, a fronte di un aumento di quelle ‘non tabellate’, malattie cioè di tipo nuovo rispetto alle norme codificate.

Quest’evoluzione è la risultante di due tendenze: da un lato, le malattie ‘tabellate’ diminuiscono proprio perchè la consapevolezza del rapporto tra una specifica patologia e l’ambiente del lavoro ha consentito di intervenire con efficaci strumenti di prevenzione, come dimostra per esempio il calo delle denunce nel settore della lavorazione del legno; dall’altro, l’aumento delle malattie ‘non tabellate’ dimostra la crescente consapevolezza dei lavoratori sull’origine professionale dei loro problemi di salute.     

Le patologie più frequenti restano l’ipoacusia e la sordità, mentre in aumento risultano quelle di tipo osteoarticolare. In calo, invece, le malattie dell’apparato respiratorio e le malattie infettive, proprio come risultato del miglioramento delle condizioni di lavoro. Nel periodo 2000-2007, sono stati registrati anche quasi 500 casi di tumore da amianto. Quanto all’analisi territoriale, nelle aree delle aziende sanitarie ‘Triestina’ e (province di Trieste e Gorizia) il numero delle malattie professionali risulta superiore a quello degli infortuni sul lavoro, a differenza delle altre aziende, in particolare quelle del ‘Friuli occidentale’ e ‘Medio Friuli’.

Friuli V.Giulia – Ogni anno 1.200 malattie professionaliultima modifica: 2010-04-08T07:57:15+02:00da vitegabry
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