tat – Italia, un paese in grande affanno

 

  22-05-2012

NEWS

 

Nel rapporto annuale, presentato dall’Istat a Montecitorio,  emerge che il nostro Paese è in grande affanno. Circa un quarto degli italiani (circa 15 milioni) «sperimenta il rischio di povertà o di esclusione sociale». Si tratta di un valore del 23,1% superiore alla media Ue. 

La crisi colpisce con durezza i giovani e le donne, i primi hanno perso mezzo milione di posti di lavoro in due anni e sulle donne viene scaricato il welfare in dosi massicce, un carico «sempre più insostenibile». Mentre sempre di più il loro lavoro fuori casa è dequalificato e sottopagato.

Peggiora infatti la qualità del lavoro e la disparità salariale rispetto ai colleghi uomini è del 20%. Ben 800.000 donne, con l’arrivo di un figlio, sono state costrette a lasciare il lavoro, perchè licenziate o messe nelle condizioni di doversi dimettere.

L’occupazione qualificata, tecnica e operaia, è scesa di 170 mila unitá, mentre è aumentata soprattutto quella non qualificata (+108 mila unitá). Si tratta soprattutto di «italiane impiegate nei servizi di pulizia a imprese ed enti e di collaboratrici domestiche e assistenti familiari straniere». Ma ciò che su tutto emerge è il ruolo di «ammortizzatore sociale» svolto dalle donne, un carico di cura e assistenza degli altri che si è fatto «insostenibile»

Ironia della sorte anche lo stesso istituto di statistica non naviga in buone acque. Cogliendo l’occasione della presentazione del Rapporto annuale, infatti il presidente dell’Istat ha sottolineato che “Le risorse rese disponibili, a legislazione vigente, per il 2013 non saranno in grado di assicurare il funzionamento dell’Istat”.

 

Nel rapporto annuale, presentato dall’Istat a Montecitorio,  emerge che il nostro Paese è in grande affanno. Circa un quarto degli italiani (circa 15 milioni) «sperimenta il rischio di povertà o di esclusione sociale». Si tratta di un valore del 23,1% superiore alla media Ue. 

La crisi colpisce con durezza i giovani e le donne, i primi hanno perso mezzo milione di posti di lavoro in due anni e sulle donne viene scaricato il welfare in dosi massicce, un carico «sempre più insostenibile». Mentre sempre di più il loro lavoro fuori casa è dequalificato e sottopagato.

Peggiora infatti la qualità del lavoro e la disparità salariale rispetto ai colleghi uomini è del 20%. Ben 800.000 donne, con l’arrivo di un figlio, sono state costrette a lasciare il lavoro, perchè licenziate o messe nelle condizioni di doversi dimettere.

L’occupazione qualificata, tecnica e operaia, è scesa di 170 mila unitá, mentre è aumentata soprattutto quella non qualificata (+108 mila unitá). Si tratta soprattutto di «italiane impiegate nei servizi di pulizia a imprese ed enti e di collaboratrici domestiche e assistenti familiari straniere». Ma ciò che su tutto emerge è il ruolo di «ammortizzatore sociale» svolto dalle donne, un carico di cura e assistenza degli altri che si è fatto «insostenibile»

Ironia della sorte anche lo stesso istituto di statistica non naviga in buone acque. Cogliendo l’occasione della presentazione del Rapporto annuale, infatti il presidente dell’Istat ha sottolineato che “Le risorse rese disponibili, a legislazione vigente, per il 2013 non saranno in grado di assicurare il funzionamento dell’Istat”.

tat – Italia, un paese in grande affannoultima modifica: 2012-05-23T11:37:48+02:00da vitegabry
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