Archivi giornalieri: 23 agosto 2021

Reddito di cittadinanza, stop se è ignorata l’offerta lavoro via sms: l’ipotesi

Reddito di cittadinanza, stop se è ignorata l’offerta lavoro via sms: l’ipotesi

In tema di reddito di cittadinanza, una recente proposta degli assessori al Welfare mira a colpire coloro che non cercano lavoro attivamente.

Il reddito di cittadinanza continua a far parlare di sè, anche durante il mese tradizionalmente legato alle ferie estive, ma non potrebbe essere altrimenti. Si cercano infatti correttivi e modifiche tali da rendere detta misura più congrua in rapporto alle finalità per cui è stata varata alcuni anni fa, su spinta il particolare del M5s.

Confermato nella Legge di Bilancio 2021, il reddito di cittadinanza ha finora resistito a critiche e contestazioni di vario tipo, provenienti soprattutto dal mondo del lavoro e dalla politica. Anche buona parte dell’opinione pubblica non ha mai gradito questo sussidio rivolto a chi non ha un lavoro, ma è pur vero che il reddito di cittadinanza – a seguito della crisi economica da pandemia – ha ricevuto nuovi stanziamenti da parte del Governo. Ciò ben si spiega con il boom di disoccupati, registratosi nell’ultimo anno e mezzo.

Di seguito vogliamo vedere un po’ più da vicino una proposta avanzata dagli assessori regionali al Welfare al ministro del Lavoro Orlando. Secondo questa proposta, ignorare per tre volte di seguito un’offerta di lavoro via sms; o Whatsapp, inviata a chi percepisce il reddito di cittadinanza, dovrebbe costituire ragione sufficiente a perdere il sussidio. Ecco i dettagli.

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Reddito di cittadinanza: stop se il percettore non risponde al messaggio

L’idea in questione potrebbe avere buone possibilità di concretizzarsi, se pensiamo che da molto tempo si discute su come contenere i costi del reddito di cittadinanza per l’Erario, e su come assegnare detto sussidio soltanto a chi veramente si dimostra attivo nella ricerca di nuove opportunità di lavoro.

Ebbene, come  accennato, si tratta di una ipotesi presentata dagli assessori regionali al Welfare, evidentemente consci che per far quadrare i conti, occorre introdurre novità sostanziali nei confronti del meccanismo di assegnazione delle mensilità del reddito di cittadinanza. Questa proposta avrebbe soprattutto il vantaggio di facilitare i compiti del centri per l’impiego sparsi per la penisola. Infatti, gli operatori dei centri in oggetto hanno a che fare con un problema di natura pratica, che rallenta le attività della struttura stessa. In buona sostanza, gli addetti si trovano in difficoltà a comunicare la disponibilità di un posto di lavoro – o comunque di un colloquio mirato all’assunzione  – perché quando lo fanno non di rado non ottengono risposta dal percettore.

Il punto è che al momento coloro che lavorano presso i centri dell’impiego si trovano in una ‘zona grigia’. Non hanno gli strumenti tecnici per poter controllare se la mancata risposta all’offerta con messaggio, da parte del percettore del reddito, sia legata a disinteresse o negligenza; oppure invece sia connessa a problemi nella ricezione del messaggio contenente l’offerta di lavoro.

Reddito di cittadinanza: il messaggio con l’offerta di lavoro assumerebbe valore ‘legale’

In una situazione come questa, il sistema è di fatto paralizzato: gli operatori non possono far valere quella parte della normativa sul reddito di cittadinanza, che comporta la perdita del sussidio in ipotesi di 3 no consecutivi alle offerte di lavoro presentate.

Ecco perchè l’idea degli assessori al Welfare, emersa durante la riunione con il Ministro Orlando di qualche giorno fa, potrebbe davvero essere introdotta tra le regole di funzionamento del reddito di cittadinanza. La finalità della proposta è quella di rendere di fatto ‘legali’ – anche in caso di mancata risposta – le comunicazioni di messaggistica via web, così diffuse oggigiorno. Ci riferiamo ovviamente agli sms; ai messaggi Whatsapp e alle email. Proprio in queste ore, i tecnici del ministero e dell’Anpal stanno verificando la possibile concretizzazione della proposta citata, dal punto di vista giuridico.

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L’obiettivo è eliminare il sussidio nei confronti dei percettori negligenti

Il progetto certamente contribuirebbe alla lotta ai percettori che non si dimostrano sufficientemente attivi nella ricerca di un nuovo lavoro. Per attuarlo servirebbe, di fatto, una piccola ma importante modifica all’apparato di regole sul reddito di cittadinanza; ossia rendere legale o comunque ‘valido’ il messaggio che include l’offerta di lavoro, anche come ‘ricevuta’. Ciò al fine di impedire i comportamenti di chi non rispondendo a plurime offerte di lavoro, continuano ad intascare il sussidio come se niente fosse.

Se l’idea sarà formalmente attuata, il percettore negligente non potrà appellarsi al fatto di non aver avuto la comunicazione dell’offerta di lavoro. In buona sostanza, dopo il terzo no o la terza mancata risposta al messaggio, dovrebbe dire addio alla misura di sostegno.

D’altronde, sono i dati Anpal relativi a coloro che sono coinvolti nel meccanismo RdC, a parlare chiaro: su ben 1.850.000 percettori del reddito di cittadinanza, circa un milione e 150mila cittadini sono occupabili. Però soltanto un terzo di questi – circa 392mila individui – ha sottoscritto il patto per il lavoro necessario al (re)inserimento professionale del percettore. Si tratta insomma di numeri assai significativi, che giustificano una iniziativa come quella sopra evidenziata.

Pezzotto

Pezzotto, cos’è e cosa si rischia: DAZN e Sky pirata, sanzioni civili e penali

Utilizzare il pezzotto, piattaforma pirata per guardare i contenuti di Sky e Dazn può costare multe salate e anni di carcere. Ecco i dettagli

Pezzotto, cos’è e cosa si rischia: con il campionato appena iniziato si ricomincia a parlare di abbonamenti alle pay per view, dove vedere le partite e via dicendo. In tale ottica ricordiamo che sono sempre più serrate le indagini condotte dalla Guardia di Finanza che hanno portato alla identificazione e denuncia di centinaia di utenti che, a poco prezzo e in maniera illecita, riuscivano a vedere i contenuti delle principali piattaforme televisive a pagamento (Sky, Dazn, Netflix, Disney+ e Mediaset Premium).

Siamo di fronte ad un sistema illegale alquanto diffuso e secondo un’indagine effettuata dalla Fapav, la Federazione per la tutela dei contenuti audiovisivi, in Italia oggi si pensa che ci siano circa 2 milioni di abbonamenti pirata in grado di generare perdite fino a 700 milioni di euro per le società che si occupano del settore.

Che cos’è il pezzotto e come funziona

Sono milioni gli utenti che negli ultimi anni hanno trovato il modo per accedere ad eventi sportivi, film e serie tv in streaming ad un prezzo irrisorio. È il cosiddetto “pezzotto” e con questo termine si fa riferimento al set box, di solito android, che consente la visione a pochi euro dei servizi a pagamento come Sky, Dazn, Netflix e Disney+.

In pratica un decoder che riceve il segnale dei canali televisivi grazie al sistema Iptv (tv tramite internet). Si tratta di una modalità di distribuzione illecita di tutti quei contenuti fruibili su tv, smartphone, pc e tablet che sfrutta un sistema di trasmissione di segnali televisivi su reti informatiche.

Connessione internet necessaria

Poiché tale meccanismo necessita di una connessione di almeno 8/10 megabyte per secondo, la sua diffusione è stata fortemente agevolata grazie alla copertura sempre più capillare della fibra (FTTC o FTTH). Anche se di per sé si tratta di una tecnologia legale, da qualche anno è divenuta sinonimo di illegalità poiché ha consentito a molti di vedere programmi di per sé a pagamento, al di fuori del normale abbonamento.

Bonus rottamazione TV di 100 euro al via: fruizione dal 23 agosto senza ISEE

Bonus rottamazione TV di 100 euro al via: fruizione dal 23 agosto senza ISEE

Al via il bonus fino a 100 euro per rottamazione TV (o decoder) non idonea al nuovo digitale terrestre. Ecco come funziona e cosa sapere.

Al via dal 23 agosto il nuovo Bonus TV 2021 di 100 euro con rottamazione e senza ISEE. Tutto pronto per il nuovo bonus TV 2021 ribattezzato per l’occasione bonus rottamazione TV. Si tratta di un nuovo incentivo, pari ad un massimo di 100 euro ottenibile senza ISEE, per l’acquisto di una nuova TV o decoder in grado di ricevere i segnali del nuovo digitale terrestre. In pratica, il Governo concede ai cittadini un bonus del suddetto importo in caso di rottamazione della vecchia TV. È importante che deve trattarsi di dispostivi di vecchia generazione, ossia non in grado di ricevere i segnali che permettono di vedere la TV in chiaro.

Inoltre si fa presente che questa agevolazione non prende il posto del bonus TV e decoder di 50 euro, in quanto i due bonus sono cumulabili. Il nuovo bonus oltre ad essere più generoso (fino ad un massimo di 100 euro per la TV, ma importo più basso per l’acquisto del decoder) sarà più semplice da ottenere visto che ci sarà bisogno dell’ISEE.

Il bonus arriva dopo l’approvazione del decreto attuativo che ha dato il via alle procedure per supportare l’acquisto di nuovi televisori a fronte dello smaltimento di modelli non idonei al nuovo standard della televisione digitale terrestre (Dvb-T 2 con codifica Hevc main 10).

Ecco i dettagli.

Bonus TV 2021, voucher di 100 euro per rottamare televisore vecchio senza ISEE: cos’è e come funziona

Si era parlato di bonus rottamazione TV per la prima volta con la Legge di Bilancio 2018. In tale circostanza era stata prevista l’erogazione di 150 milioni di euro per incentivare l’acquisto di nuovi modelli per adeguarsi al nuovo standard della tv digitale terrestre.

Si ricorda, in quell’occasione, che il bonus TV decoder, come detto sopra, prevedeva un contributo massimo di 50 euro con un limite alle famiglie con un ISEE sotto ai 20.000 euro.

Tuttavia, poiché gli italiani hanno utilizzato poco l’incentivo in questione, ossia solo il 16% delle risorse economiche messe in campo, è nata l’idea di rinnovare il bonus.

Bonus TV e decoder digitale terrestre: la riedizione

Dunque, il nuovo incentivo che prevede la rottamazione si preannuncia più generoso, con un valore del 20% del nuovo apparecchio fino a un massimo di 100 euro. Chiaramente, il bonus è inferiore se il costo dell’apparecchio TV o decoder non superi tale soglia.

Inoltre, la nuova edizione del bonus interessa molte più persone, in quanto non ci sarà più il tetto ISEE. Tuttavia, verrà comunque stabilito il limite di un unico contributo possibile per ogni nucleo familiare.

Rottamazione tv: come rottamare televisore o decoder vecchio

Per poter fruire del bonus è necessario rottamare il vecchio televisore o gli apparecchi acquistati o posseduti prima del 16 dicembre 2018, data di entrata in vigore dello standard Hevc main 10.

Il 20% della spesa fino a un massimo di 100 euro saranno scontati direttamente dai rivenditori che aderiranno all’iniziativa. Il rivenditore recupererà l’importo con credito d’imposta.

Bonus tv decoder 2021: quando si avrà il passaggio al nuovo digitale terrestre

Si ricorda che tra non molto in Italia avverrà il cambio di tecnologia.

Si partirà l’1 ottobre 2021, con la dismissione della codifica Mpeg2 a favore di quella Mpeg4: funzioneranno solo i Tv Hd, quelli più vecchi non potranno più sintonizzare i canali.

La seconda fase, invece, partirà da fine giugno 2022, con il vero e proprio passaggio al nuovo digitale.

Infine, l’1 luglio 2022 ci sarà lo spegnimento dell’attuale digitale terrestre Dvb-T. A quel punto sarà definitivo il passaggio alla seconda generazione Dvb-T2. Quindi bisognerà avere o una tv compatibile con questo nuovo sistema o un decoder per ricevere i nuovi canali.

Santa Rosa da Lima

 

Santa Rosa da Lima


Santa Rosa da Lima

autore Carlo Dolci anno 1640-1687 ca. titolo Santa Rosa
Nome: Santa Rosa da Lima
Titolo: Vergine
Nascita: 20 aprile 1586, Lima
Morte: 24 agosto 1617, Lima
Ricorrenza: 23 agosto
Tipologia: Commemorazione

Fu il primo fiore dell’America meridionale. Nacque da ricchi genitori verso la fine del secolo XVI. Fu veramente una « rosa » che crebbe fra le spine; che la vita di lei è tutta un profumo di celestiali virtù tra eroiche penitenze. Fin da fanciulla si distinse per la pietà e per la docilità ai propri genitori. All’età di cinque anni fece il voto di perpetua verginità, eleggendosi per sposo Gesù Cristo. Appena seppe leggere, per prima cosa lesse la vita di S. Caterina da Siena, che scelse a protettrice e di cui cercò di imitare le virtù.

Cresciuta negli anni, cominciò a fare vita più ritirata. I genitori volevano che si sposasse, ma essa, benchè dolente per dover contraddire i genitori, stette ferma nel suo proposito.

Più tardi, meditando le parole del Vangelo: « Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che hai, dallo ai poveri e vieni e seguimi », si ritirò in un monastero di Domenicane.

In questo nuovo stato di vita, si accrebbe in lei il fervore della carità verso il Signore e attese a vivere nel nascondimento, accettando i lavori più umili, più faticosi, facendo tutto allegramente, come penitenza dei propri peccati.

Questo suo grande amore verso il Signore fu messo a una prova che durò per 15 anni circa, durante i quali ebbe anche a patire persecuzioni da parte di estranei. Ebbe anche lo straordinario dono delle nozze mistiche.

In questa lotta, essa andava ripetendo: « Signore, fatemi soffrire di più, purché non mi sia tolto il vostro amore ». Passata finalmente la bufera, il Signore la volle consolare, favorendola di molte visioni.

S’intratteneva familiarmente con la sua protettrice S. Caterina da Siena, che le appariva di frequente, e Gesù Cristo in una apparizione le disse: O Rosa del mio cuore, tu sei la mia sposa. Ormai Gesù era l’unico suo pensiero e persino durante la notte vegliava pregando.

Gesù intrattenendosi con lei, le disse: « Preparati: gli sponsali si avvicinano ». E il giorno seguente, 24 agosto 1617, tra il pianto delle consorelle, lasciava questa terra, per andare incontro allo Sposo Celeste.

PRATICA. Bisogna ubbidire prima a Dio che agli uomini.

PREGHIERA. O Dio onnipotente, dispensatore di tutti i beni, che, avendo prevenuta con la rugiada della grazia celeste la beata Rosa, volesti che fiorisse nelle Indie come modello di verginità e di pazienza, da’ a noi tuoi servi che, correndo dietro l’odore delle sue virtù, meritiamo di divenire il buon odore di Cristo.

MARTIROLOGIO ROMANO. Santa Rosa, vergine, che, insigne fin da fanciulla per la sua austera sobrietà di vita, vestì a Lima in Perù l’abito delle Suore del Terz’Ordine regolare dei Predicatori. Dedita alla penitenza e alla preghiera e ardente di zelo per la salvezza dei peccatori e delle popolazioni indigene, aspirava a donare la vita per loro, giungendo a imporsi grandi sacrifici, pur di ottenere loro la salvezza della fede in Cristo. La sua morte avvenne il giorno seguente a questo.