Archivi giornalieri: 26 agosto 2021

Concorsi

 

Concorso per 500 funzionari PNRR: bando in Gazzetta Ufficiale

Nuovo concorso pubblico per il reclutamento a tempo determinato di 500 funzionari vari profili per la realizzazione del PNRR. Ecco il bando.

 

Concorso per 500 funzionari PNRR: è stato da poco pubblicato in Gazzetta Ufficiale (dello scorso 13 agosto 2021) il bando di concorso pubblico per titoli ed esami, per l’assunzione a tempo determinato di 500 unità di personale non dirigenziale, da inquadrare nell’Area III, posizione economica F1, nei profili professionali economico; giuridico; statistico-matematico e informatico-ingegneristico-ingegneristico gestionale. Di essi, 80 unità sono da assegnare al MEF, Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato; mentre le restanti 420 unità alle amministrazioni centrali titolari di interventi di cui al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Il PNRR è un articolato piano messo in atto dal Governo italiano: in esso vi sono molti obiettivi da raggiungere e riforme strutturali da attuare. E’ di cruciale importanza concretizzare quanto delineato nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, per essere sicuri dell’assegnazione degli aiuti economici UE, compresi nel fondo denominato Next Generation EU. Ma servono nuove risorse utili a supervisionare l’andamento dei lavori relativi all’attuazione del PNRR stesso.

Vediamo allora un po’ più nel dettaglio quelle che sono le caratteristiche chiave di questo nuovo ed importante concorso pubblico in scadenza il 20 settembre.

Concorso per 500 funzionari PNRR: come e quando fare domanda

Questo concorso pubblico certamente merita considerazione, non soltanto perchè darà lavoro a centinaia di professionisti, ma anche e soprattutto perchè ha il compito di garantire l’assegnazione di figure preparate a ruoli di assoluta rilevanza, attinenti appunto al controllo della tempestiva e corretta esecuzione dell’amplissimo programma del PNRR.

Attenzione però alle date: infatti, entro il 20 settembre 2021 sarà possibile fare domanda per partecipare al concorso pubblico per il reclutamento, a tempo determinato, di 500 professionisti destinati alle strutture di monitoraggio e rendicontazione dei fondi per la realizzazione del sistema di coordinamento istituzionale; gestione; attuazione; monitoraggio e controllo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Non c’è molto tempo insomma per attivarsi con la propria candidatura, ma ciò ben si comprende se consideriamo che punto cardine degli iter dei concorsi pubblici, per l’attuale Governo e in particolare per il Ministro per la PA Brunetta, è la maggior speditezza rispetto al passato.

 

Inoltre, occorre integrare al più presto queste figure professionali ad elevata specializzazione, giacchè il tempo stringe e quanto compreso nel PNRR italiano va realizzato nel più breve tempo possibile o comunque secondo le tempistiche già decise.

Domanda on line

Attenzione in particolare alle modalità con le quali effettuare le candidature. Infatti esse saranno da inviare soltanto per via digitale, entro le ore 14 del 20 settembre 2021. Ciò attraverso il sistema Step-One 2019, messo a disposizione dalla citata associazione FormezPA.

Per la maggior completezza dell’informazione in merito, il bando di concorso per 500 funzionari che seguiranno l’andamento dei lavori del PNRR, è stato pubblicato nella sua totalità anche sul sito web di Formez, ma anche sui siti delle amministrazioni  pubbliche coinvolte nell’iniziativa.

PNRR, concorso pubblico 500 funzionari: come saranno organizzate le assunzioni?

Rimarchiamo che si tratta di assunzioni a tempo determinato ma che, in considerazione del ruolo che si andrà svolgere, certamente daranno maggior prestigio al proprio CV.

 

Il concorso pubblico, bandito dalla Presidenza del Consiglio dei ministri su iniziativa del Dipartimento della Funzione Pubblica-Commissione RIPAM, di fatto non fa che attuare l’art. 7, comma 1, del Decreto Reclutamento (DL 80/2021, convertito nella legge 113 del 6 agosto 2021). In particolare, tutto l’iter di selezione sarà gestito da Formez PA. Quest’ultima è un’associazione riconosciuta con personalità giuridica di diritto privato, in house alla Presidenza del Consiglio. L’istituto ha in particolare la finalità dell’ammodernamento della PA, che evidentemente passa anche per procedure come quella in oggetto.

Le assunzioni relative al concorso pubblico 500 funzionari per l’attuazione del PNRR, saranno così suddivise:

  • 98 unità per il profilo economico;
  • 125 unità per il profilo giuridico;
  • 73 unità per il profilo statistico-matematico;
  • 104 unità per il profilo informatico, ingegneristico, ingegneristico gestionale.

Attenzione ai dettagli: vero è che, come accennato, le assunzioni saranno a tempo determinato per un lasso di tempo anche al di sopra dei 36 mesi, ma entro comunque la durata di completamento del PNRR. Termine ultimo è il 31 dicembre 2026: oltre il contratto di lavoro per ciascuna di queste 500 figure professionali, non potrà andare.

Leggi anche: Piano Nazionale Ripresa e Resilienza: pubblicato il testo ufficiale

Concorso pubblico 500 funzionari: come saranno articolate le prove?

Vediamo a questo punto, in sintesi, come sarà organizzato questo concorso pubblico. In base alla riforma di cui all’art. 10 del DL n. 44 del 2021, sarà diviso in due fasi distinte:

  • una prova di selezione in forma scritta, distinta per i codici di concorso, che si svolgerà soltanto attraverso l’uso di strumenti informatici e piattaforme digitali. Detta prova potrà essere anche in sedi decentrate e anche in più fasi consecutive non contestuali, garantendo la trasparenza e l’omogeneità delle prove di concorso;
  • la valutazione dei titoli, distinta per i codici di concorso, sarà compiuta esclusivamente a seguito dello svolgimento della prova scritta, con mero riferimento ai candidati che siano risultati idonei alla prova stessa; e sulla scorta delle dichiarazioni degli stessi, di cui alla domanda di partecipazione, e alla documentazione prodotta.

Bando concorso 500 posti PNRR

Alleghiamo infine il testo completo del bando di concorso per 500 funzionari per il PNRR così come pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Bonus condizionatori con e senza ristrutturazione per il 2021: cosa sapere

 

Bonus condizionatori con e senza ristrutturazione per il 2021: cosa sapere

Il bonus condizionatori e/o climatizzatori al 50%, 65% o con il superbonus 110% ecco cosa c’è da sapere. Tutti i dettagli.

Continuano i nostri approfondimenti sulle principali agevolazioni fiscali risparmio energetico 2021, oggi vediamo il bonus condizionatori. Questa importante detrazione fiscale per l’acquisto di condizionatori, avviene con un rimborso in dieci rate di uguale importo per le spese opportunamente inserite nella Dichiarazione dei Redditi. L’acquisto, può avvenire sia a seguito di lavori di ristrutturazione e sia a seguito di lavori per efficienza energetica, con pagamenti tramite bonifico bancario.

Per richiedere il bonus spettante per l’acquisto di condizionatori, bisogna distinguere il tipo di spesa eseguita entro la data del 31 dicembre 2021.

Bonus condizionatori senza ristrutturazione

Laddove si faccia riferimento a lavori di ristrutturazione, infatti, è possibile richiedere un primo bonus del 50% anche per l’acquisto di climatizzatori.

Medesima percentuale, anche nel caso di acquisto contestuale di mobili ed elettrodomestici per lavori di ristrutturazione, purchè il condizionatore appartenga ad una classe energetica almeno in A+.

Bonus condizionatori 2021 riqualificazione energetica

Spetterà un ecobonus maggiore del 65%, invece, nei casi di riqualificazione energetica. Laddove l’acquisto del condizionatore avviene a seguito di lavori eseguiti nell’immobile per favorirne una maggiore efficienza energetica e senza spese di ristrutturazione si potrà ottenere un bonus fiscale pari al 65% delle spese sostenute.

Potranno essere ammesse tutte le spese indicate nella prossima dichiarazione dei redditi. Gli acquisti, potranno essere eseguiti dal contribuente tra il primo gennaio e il 31 dicembre 2021. Sarà poi calcolata, una diversa detrazione fiscale al 50% o al 65% in base alle spese eseguite.

Tra le principali casistiche troviamo:

  • lavori di ristrutturazione;
  • acquisto mobili ed elettrodomestici;
  • lavori per bonus efficienza energetica.

Detrazioni fiscali acquisto condizionatori solo tramite bonifico parlante

Le detrazioni fiscali valide fino al 31 dicembre 2021 per l’acquisto di condizionatori con pompa di calore e utilizzabili sia in questo periodo e sia in estate, sono:

  • pari al 50%;
  • per una spesa massima entro i 96.000 euro.

Le spese, dovranno essere opportunamente documentate (in merito è consigliabile sempre conservare tutte le fatture). Queste daranno luogo ad un rimborso in 10 quote annuali, laddove richiesti dal contribuente in fase di dichiarazione dei redditi.

Altro requisito obbligatorio per accedere al suddetto bonus, è di predisporre il pagamento solo mediante bonifico parlante. Sarà quindi obbligatorio inserire la causale bonifico per detrazione installazione condizionatore. Non sono ammessi, infatti, altri metodi di pagamento per ottenere il nuovo bonus condizionatori 2021, poiché solo tale tipologia è considerata valida ai fini della tracciabilità della transazione.

Acquisto condizionatori 2021 anche per lavori di efficienza energetica

Il nuovo bonus per l’acquisto dei condizionatori, prevede una aliquota del 50% a seguito di lavori di ristrutturazione e da poter richiedere in presenza di specifiche condizioni. In particolare, il condizionatore deve appartenere ad una classe energetica A+ o superiore. Il tetto massimo di spesa consentito per la detrazione, è invece di 10.000 euro.

In assenza di lavori di ristrutturazione, i contribuenti potranno richiedere ugualmente delle detrazioni fiscali per l’acquisto di condizionatori e nella misura del 65%. Tuttavia, sarà necessario che si tratti di acquisti per migliorare l’efficienza energetica dell’immobile.

Per entrambi i casi ora citati, inoltre, è necessario indicare le spese sostenute entro il 31 dicembre 2021 nella prossima dichiarazione dei redditi. E’ consigliato, anche conservare ogni utile documento attestante l’acquisto ed eseguito dopo lavori di ristrutturazione o per il risparmio energetico. Attenzione, anche ad eseguire i pagamenti sempre tramite bonifico bancario, ovvero con la tracciabilità della transazione.

Bonus climatizzatori quanto spetta

Ricapitolando ci sono da tenere presente alcune regole per poi procedere con gli acquisti scontati e di seguito saranno elencati per rendere chiara la situazione:

  1. lo sconto del 50% sarà applicato a tutti coloro che acquisteranno condizionatori per la ristrutturazione della propria abitazione o del condominio. L’importo massimo è di 96.000 divisibili in rate;
  2. il bonus sarà disponibile al 50% anche per la semplice sostituzione dell’impianto di climatizzazione per passare ad almeno uno di categoria A+. L’importo massimo è di 48.000 euro divisibili in rate;
  3. la detrazione del 65% sarà disponibile per gli acquisti su condizionatori a pompa di calore che andranno a sostituire quelli di classe inferiore. L’importo massimo per la detrazione è di 46.154 euro, sempre divisibili in rate.

Bonus condizionatori 2021 con superbonus 110%, si può?

Si, il bonus condizionatori può essere inserito anche nel superbonus 110% però può essere applicata solo per l’impianto che andrà a sostituire e migliorare quello precedente, ma congiuntamente ad altri interventi come:

  • il rifacimento dei cappotti termici degli immobili;
  • la sostituzione della caldaia con impianti centralizzati a condensazione, con spese non superiori a 30.000 euro per ogni appartamento in caso di condomini;
  • la sostituzione delle caldaie con impianti centralizzati con spese non superiori a 30.000 euro per le unità unifamiliari.

Leggi anche: Bonus condizionatori 2021 e superbonus 110%: ecco quando spetta

In questo caso vi è però bisogno della certificazione di coloro che effettuano i lavori, in modo tale da non riscontrare problemi con eventuali mancate detrazioni.

 

Quarantena covid

 
 
 

Quarantena Covid e indennità di malattia INPS: stop alla tutela per il 2021

Nessuna indennità di malattia per i lavoratori che si trovano in quarantena Covid-19. Il legislatore non ha rinnovato le risorse finanziarie

Quarantena Covid e indennità di malattia INPS: stop alla tutela per il 2021. Battuta d’arresto per le tutele dei lavoratori che si trovano in quarantena a causa del Covid-19. Infatti, poiché per il 2021 il legislatore non ha stanziato nuove risorse, l’indennità non potrà essere erogata anche per gli eventi avvenuti nell’anno in corso.

Dunque, per i lavoratori del settore privato in quarantena affetti da Covid-19, manca al momento il riconoscimento dell’indennità di malattia. Quindi, l’indennità non potrà essere erogata per l’isolamento fiduciario determinato da contatti, avvenuti nell’arco di quest’anno, con soggetti positivi.

Ne dà notizia l’INPS con il recente Messaggio 2842 del 6 agosto 2021.

Quarantena Covid: decurtazione dello stipendio?

Quali sono le conseguenze della mancata copertura delle risorse?

Ebbene, nei precendenti 8 mesi, un lavoratore che sia stato in quarantena fiduciaria, perché entrato in contatto con un soggetto affetto da COVID-19 credendosi opportunamente “coperto”, perché in possesso di un certificato medico, rischia, nell’ipotesi più estrema, di vedersi decurtato lo stipendio.

Quarantena per Covid-19: quando si realizza

Per “quarantena”, termine entrato oramai nel gergo comune a causa della pandemia da Covid-19, s’intende

il periodo di 10 giorni di isolamento obbligatorio che coinvolge chi è entrato in contatto con un soggetto positivo al virus.

La durata, tra l’altro, con le nuove regole è stata ridotta a 7 giorni per chi ha completato il ciclo vaccinale.

Indennità quarantena Covid-19: quando spetta

Ma il lavoratore che è in quarantena ha diritto a qualche indennità?

La risposta è positiva, ma relativamente al 2020. In particolare, l’indennità da quarantena si concretizza in una tutela che prevede l’equiparazione alla malattia dei periodi di assenza dal lavoro dovuti al periodo trascorso, appunto, dal lavoratore in quarantena.

Ne hanno diritto tutti i lavoratori dipendenti del settore privato, ma non è prevista, invece, per i lavoratori iscritti alla gestione separata dell’Inps.

L’indennità non spetta a chi, pur in quarantena, può continuare a svolgere le sue mansioni lavorative “sulla base degli accordi con il proprio datore di lavoro”, in smart working.

Quarantena Covid e indennità di malattia INPS: stop alle risorse per il 2021

Nel documento di prassi in commento, l’Istituto Previdenziale conferma che, riguardo all’indennità previdenziale di malattia in caso di quarantena, procederà al definitivo riconoscimento degli importi dovuti per il 2020 basandosi sulle certificazioni attestanti la quarantena con isolamento fiduciario redatte dai medici curanti. La procedura avverrà anche nei casi in cui non sia stato possibile reperire alcuna indicazione sul provvedimento emesso dall’operatore di sanità pubblica.

Tuttavia, poiché per il 2021 il legislatore non ha stanziato nuove risorse, l’indennità non potrà essere erogata anche per gli eventi avvenuti nell’anno in corso.

Quarantena lavoratori fragili

Riguardo ai lavoratori “fragili”, la cui assenza dal lavoro è equiparata a ricovero ospedaliero, l’Istituto erogherà la prestazione relativamente ad eventi del 2020 e solo per quelli verificatisi fino al 30 giugno 2021. Ciò vale anche se il D.L. n. 105/2021 ha differito al 31 ottobre 2021 il diritto riconosciuto ai lavoratori fragili di svolgere l’attività lavorativa in smart working.

Con riferimento agli eventi certificati come malattia conclamata da Covid-19, invece, le indicazioni ricevute da parte del MLPS autorizzano il riconoscimento della tutela della malattia secondo l’ordinaria gestione.

Sant’ Alessandro di Bergamo

 Sant’ Alessandro di Bergamo

Sant' Alessandro di Bergamo

Nome: Sant’ Alessandro di Bergamo
Titolo: Martire
Nascita: III secolo , Tebe
Morte: 26 agosto 303, Bergamo
Ricorrenza: 26 agosto
Tipologia: Commemorazione
Patrono di:BergamoMelzoMelfiCaronno PertusellaPieve EmanueleCesateMosciano Sant’AngeloBesozzoMozzateFara Gera d’Adda >>> altri comuni
Ai primi giorni d’autunno, l’esercito di Massimiano Cesare si trovava nelle valli svizzere, non lontano dalla conca del lago Lemano. Più che una guerra guerreggiata, lo aspettava una insidiosa guerriglia contro i fieri montanari del paese, sempre ribelli e costantemente inquieti.
Le Alpi, tutt’intorno, erano già incappucciate di neve. Faceva freddo. I soldati della legione risognavano la calda sabbia della loro terra natale. Era infatti una legione di soldati egiziani, detta Legione Tebana perché reclutata nella Tebaide, attorno alla città di Tebe.
Ad Agaunia, il primicerius Maurizio ordinò l’alt ai suoi legionari. Fece disporre il campo, in attesa di ordini da Octodurum. Da Octodurum, Massimiano Cesare ordinò che, in attesa di attaccar battaglia, si celebrasse un sacrificio propiziatorio agli dei.
I soldati cristiani della Legione Tebana si rifiutarono di eseguire l’ordine sacrilego. Massimiano minacciò rappresaglie, ma nessuno cedette. Giunse allora un reparto di littori per le misure disciplinari. Un soldato su ogni dieci della Legione Tebana cadde sotto il gladio. Ma i superstiti non si lasciarono intimorire, e si fecero vicendevolmente animo, spronati dal primicerius Maurizio. A Massimiano, mandarono a dire che la loro fedeltà agli insegnamenti del Signore era la più sicura garanzia della lealtà anche verso l’Imperatore. Seguì una seconda decimazione; poi una terza, finché tutti i legionari della cristiana legione furono giustiziati, ad Agaunia, in quell’autunno della fine del III secolo.
Anche il Sant’Alessandro festeggiato oggi, vien detto soldato della Legione Tebana, come molti altri Santi venerati nell’Italia settentrionale, perché aver appartenuto alla legione dei Martiri, per un cristiano e un soldato, appariva come il maggior titolo di nobiltà d’animo e di eroismo.
Egli sarebbe stato uno di quei pochi legionari i quali, trovandosi momentaneamente distaccati in altre località, sfuggirono all’eccidio di Agaunia, per subire poi il martirio in altri luoghi dove fiori la loro devozione.
Sant’Alessandro, per esempio, è l’amatissimo Patrono della città di Bergamo: perciò la leggenda lo fa morire a Bergamo, dopo essere sfuggito due volte al carcere e avere infranto gli idoli davanti al suo comandante e persecutore, Massimiano Cesare.
A lui, primo Martire e Patrono di Bergamo, è dedicata la Cattedrale della città, che sembra proteggere con la sua mole gli altri due bellissimi monumenti di Bergamo antica: la Chiesa di Santa Maria Maggiore, e la Cappella Colleoni, nel suggestivo e silenzioso scenario della Città Alta.
Al glorioso Patrono son dedicate poi altre due chiese nella Città Bassa: Sant’Alessandro della Croce e Sant’Alessandro in Colonna, tutt’e due ricche di antiche memorie. Il soldato egiziano, il superstite della Legione Tebana, ha dunque in Bergamo la sua seconda e più vera patria, dove al calore del sole si sostituisce il tepore dell’affetto, nell’estate della fede, che non conosce autunni.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Bergamo, sant’Alessandro, martire.