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Archivio mensile:luglio 2017
NEWSLETTER LAVORO n. 791 del 20 luglio 2017 settimana dal 13 al 19 luglio 2017
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Pensioni, stop ai 67 anni solo per i lavori gravosi
Pensioni, stop ai 67 anni solo per i lavori gravosi
Il vero problema è in realtà, un altro. Ad oggi non esiste nessuno studio e nessun dato statistico che distingua le aspettative di vita in base ai lavori. C’è un documento dell’Ocse, citato anche nel verbale di accordo con i sindacati, che si intitola «Frammentazione nel mercato pensionistico dovuta alle diverse aspettative di vita», che tuttavia, in sostanza, prende in considerazione il diverso grado di istruzione rispetto alla lunghezza della vita. Per l’Ocse in Italia chi è istruito vive in media 4,5 anni in più. Da qui ad arrivare ad una diversificazione per singole occupazioni la strada è lunga. Dall’altro lato per i sindacati resta imprescindibile invece, estendere il blocco dei 67 anni a tutti, nessuno escluso. Ieri la Uil, che al tavolo con il governo siede con il segretario confederale Domenico Proietti, ha diffuso uno studio per dimostrare che in Italia l’età «legale» di pensionamento è sopra la media europea: 64 anni e 2 mesi per gli uomini e 63 anni per le donne in Europa, contro 66 anni e 7 mesi per gli uomini e 65 anni e 7 mesi per le donne in Italia. La trattativa, date le posizioni, non sarà insomma semplice. Ieri, parlando in un forum al Mattino, il segretario del Pd Matteo Renzi ha ribadito di non voler «mettere in discussione la Fornero ma dare strumenti a quelli che sono stati penalizzati». Come per l’Ape sociale, che «ha funzionato e non mette in crisi il sistema dal punto di vista finanziario. Io non sono – ha ribadito l’ex premier – per mettere in discussione il sistema perché sennò il conto lo pagano quelli che vengono dopo».
Lavoro e Diritti
Lavoro e Diritti: Differenza tra Impresa e Azienda: Cosa bisogna sapere |
Differenza tra Impresa e Azienda: Cosa bisogna sapere Posted: 19 Jul 2017 06:38 AM PDT La nascita di nuovi imprenditori in Italia è sempre minore, ma quei pochi che decidono di avviare un’attività imprenditoriale non conosce ancora la differenza tra Impresa e Azienda. Molto spesso i due termini vengono utilizzati per lo stesso significato, ma secondo il diritto commerciale il significato d’Impresa è differente dal significato d’azienda. Vediamo nel dettaglio […] Link all’articolo originale: Differenza tra Impresa e Azienda: Cosa bisogna sapere
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Diario della prova scritta del concorso agente di Polizia 2017 Posted: 19 Jul 2017 02:43 AM PDT Il diario della prova scritta del concorso agente di polizia 2017 è stato finalmente pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Da come abbiamo già annunciato, le prove scritte si svolgeranno alla Fiera di Roma. Ma andiamo a vedere nel dettaglio il diario della prima prova del concorso. Diario della prova scritta: Ecco le date del concorso di […] Link all’articolo originale: Diario della prova scritta del concorso agente di Polizia 2017 |
Lavoro Fiscale
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Concorso Inps 2017
Concorso Inps 2017: 900 nuove assunzioni in arrivo
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Il presidente Tito Boeri ha annunciato che a breve sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, il nuovo concorso Inps 2017 per l’assunzione di 900 dipendenti.
Il presidente Tito Boeri ha annunciato che a breve sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, il nuovo concorso Inps 2017 per l’assunzione di 900 dipendenti a tempo indeterminato. Attualmente il bando di concorso non è stato ancora pubblicato, ma già circolano alcuni requisiti essenziali per poter partecipare al concorso. Andiamo a vedere nel dettaglio i requisti per partecipare al concorso Inps 2017.
Concorso Inps 2017: I requisiti per partecipare
Il bando di concorso Inps 2017 sarà pubblicato nelle prossime settimane sulla Gazzetta Ufficiale nella sezione dedicata ai Concorsi Pubblici.
I requisiti principali per poter presentare domanda di partecipazione al nuovo concorso pubblico sono:
- laurea Magistrale;
- cittadinanza Italiana;
- aver compiuto il 18° anno di età;
- essere in possesso dei diritti civili;
- non aver riportato condanne penali;
- conoscenza della lingua inglese.
Tali requisti però non sono ancora del tutto ufficiali, poichè da come abbiamo già anticipato il bando di concorso Inps 2017 non è stato ancora pubblicato, quindi bisognerà attendere l’uscita ufficiale sulla Gazzetta.
Sicuramente per partecipare al concorso bisognerà possedere almeno una di queste lauree elencate:
- economia,
- ingegneria gestionale,
- giurisprudenza.
I vincitori del concorso saranno assunti con una qualifica di funzionario di categoria C, ovvero una categoria abbastanza elevata all’intero dell’Inps.
Come prepararsi per il concorso Inps 2017
Dai precedenti concorsi, sicuramente anche il nuovo concorso Inps si svolgerà con 3 prove d’esame, ovvero due prove scritte e una prova orale.
Le materie d’esame da studiare per superare il concorso pubblico sono:
- diritto amministrativo,
- diritto costituzionale,
- commerciale;
- del lavoro.
- scienza delle finanze,
- contabilità pubblica,
- ordinamento dell’Inps,
- lingua inglese.
Bisogna sempre ricordare però, che sarà sempre il bando di concorso inserito all’intero in Gazzetta Ufficiale a specificare quali saranno le modalità di esame e le materie d’esame.
I candidati vincitori del concorso, dovranno svolgere obbligatoriamente un tirocinio di 6 mesi prima di poter essere assunti.
Come inviare domanda di partecipazione al concorso Inps 2017
Le modalità di presentazione della domanda di partecipazione al concorso Inps saranno rese note direttamente sul sito ufficiale dell’Istituto.
I bandi di concorso dovrebbero essere pubblicati nella sezione dedicata ai Concorsi pubblici Inps.
Consigliamo quindi di tenere sempre sotto controllo il sito dell’Inps oppure controllare il nostro sito web per nuovi aggiornamenti e la pubblicazione del bando di concorso sulla Gazzetta Ufficiale.
104
Legge 104 del 92: guida alle agevolazioni fiscali
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La Legge 104 del 92 è la “Legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate.” Quando si parla di beneficiari della Legge 104 del 92 si intendono, generalmente, i portatori di handicap indicando con questo termine coloro i quali presentano una minorazione di tipo fisico, oppure psichico, ma anche sensoriale, la quale comporta una di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione.
Abbiamo già affrontato la possibilità di assentarsi dal lavoro usufruendo di permessi retribuiti, ma i soggetti portatori di handicap hanno diritto ad ulteriori agevolazioni, questa volta di carattere fiscale, sia nell’ambito lavorativo sia nella sfera privata.
Leggi anche: Permessi Legge 104: come utilizzarli
Legge 104 del 92: la sede di lavoro
Partendo dall’attività lavorativa, il dipendente portatore di handicap grave, beneficiario di Legge 104 del 92, ma allo stesso modo il parente che assiste il soggetto, ha diritto – in caso di datore di lavoro con più sedi lavorative – a scegliere quella più vicina al proprio domicilio.
Questo interesse legittimo è garantito purché non vi siano condizioni contrarie da parte dell’azienda: ad esempio questioni organizzative o puramente produttive.
Questo per facilitare l’assistenza della persona disabile nel caso di un parente, e nel caso di un dipendente portato di handicap per evitare tragitti non necessari. Allo stesso modo vige il “rifiuto al trasferimento”: sempre se non vi siano ragioni valide e motivate da parte dell’azienda, quest’ultima non può arbitrariamente trasferire un dipendente portatore di handicap o un lavoratore che assiste un soggetto in condizioni di disabilità.
Legge 104 del 92, agevolazioni fiscali
Più consistenti invece sono le detrazioni di carattere fiscale, che possono essere godute durante il rapporto di lavoro come nel caso delle detrazioni IRPEF per i figli portatori di handicap, oppure in sede di dichiarazione dei redditi. Partendo dalle detrazioni fiscali il contribuente che ha figli fiscalmente a carico ha diritto ad una detrazione dall’IRPEF il cui importo varia in funzione del suo reddito complessivo, fino ad annullarsi quando il reddito arriva a euro 95.000.
È bene ricordare che un soggetto è fiscalmente a carico di un suo familiare quando dispone di un reddito complessivo inferiore a euro 2.840,51.
Detrazioni figli a carico
Attualmente la detrazione per figli a carico è pari a:
- 1.220 euro se il figlio ha un’età inferiore a tre anni;
- 950 euro se il figlio ha un’età pari o superiore a tre anni.
Questi importi vengono maggiorati di euro 400 nel caso di figlio disabile che sia stato riconosciuto tale dalla Legge 104 del 92.
Riepilogando, nel caso di figlio portatore di handicap la detrazione sarà pari a:
- 1.620 euro se il figlio ha un’età inferiore a tre anni;
- 1.350 euro se il figlio ha un’età pari o superiore a tre anni.
La formula da utilizzare per il calcolo è la seguente: detrazione teorica x (95.000 – reddito complessivo) / 95.000).
Ad esempio di un contribuente con reddito complessivo di 30.000 euro, con a carico un figlio disabile di 10 anni, la detrazione sarà pari a:
- euro 1.350 x (95.000 – 30.000) / 95.000
- 1.350 x (65.000 / 95.000)
- 1.350 x 0.6842
- 923,67 importo della detrazione effettiva
È bene fare due precisazioni.
- Innanzitutto il reddito complessivo che deve essere preso ai fini del calcolo delle detrazioni non deve contenere l’importo relativo all’abitazione principale e alle relative pertinenze, mentre deve essere considerato il reddito dei fabbricati locati assoggettato al regime della cedolare secca.
- Secondariamente nel caso di più di un figlio l’importo di euro 95.000 utilizzato nella formula va aumentato per tutti i figli successivi al primo, di euro 15.000, diventando ad esempio pari ad euro 110.000 nel caso di due figli a carico.
Legge 104 del 92 e dichiarazione dei redditi
Entrando nel vivo della dichiarazione dei redditi, invece, è bene ricordare che vi sono alcune spese che sono interamente deducibili dal reddito complessivo del disabili.
Se ne corso dell’anno precedente il contribuente disabile ha sostenuto spese per assistenza specifica allora queste potranno essere portate completamente in deduzioni.
Per assistenza specifica si intende ad esempio l’assistenza infermieristica e riabilitativa oppure le prestazioni rese da personale qualificato come addetto all’assistenza base o come operatore tecnico assistenziale.
È importante precisare che nel caso di ricovero del disabile in un istituto specializzato nell’assistenza e nel ricovero non è possibile portare in deduzione la retta intera riferita al ricovero, ma bensì solo quanto riguarda le spese mediche o paramediche legate all’assistenza specifica. Pertanto al fine di portarsi in deduzione quanto sopra è necessario farsi specificare dall’istituto quanto speso per la retta e quanto invece per le spese mediche.
Legge 104 del 92 spese detraibili
Vediamo ora quali spese si possono portare in detrazione.
Mentre in molti casi la detrazione fiscale è ammessa per la parte eccedente la franchigia di euro 129,11 vi sono alcune spese che sono ammesse interamente in detrazioni del 19%:
- il trasporto in ambulanza del disabile;
- l’acquisto di poltrone per inabili e minorati non deambulanti e di apparecchi per il contenimento di fratture o per la correzione di difetti della colonna vertebrale;
- l’acquisto di arti artificiali per la deambulazione;
- adattamento dell’ascensore per renderlo idoneo a contenere la carrozzina.
Legge 104 del 92, cane guida
Nel caso specifico di disabili non vedenti è opportuno fare una precisazione riguardante il “cane guida”.
Il contribuente disabile non vedente infatti gode di una detrazioni Irpef del 19% per le spese sostenute per l’acquisto del cane guida, questa detrazione spetta una sola volta in un periodo di quattro anni, salvo i casi di perdita dell’animale, e può essere calcolata sull’intero ammontare del costo sostenuto.
La detrazione è fruibile dal disabile o dal familiare di cui il non vedente risulta fiscalmente a carico e può essere utilizzata a scelta del contribuente in unica soluzione o in quattro quote annuali di pari importo. Ulteriore detrazione prevista è quella forfetaria pari ad euro 516,46 per le spese sostenute per il mantenimento del cane guida, senza dover documentare le spese effettivamente sostenute.
Nel periodo di presentazione della dichiarazione dei redditi l’Agenzia delle Entrate attiva un servizio di assistenza per i contribuenti con disabilità, permettendo loro di ricevere assistenza fiscale direttamente al proprio domicilio.
È possibile ottenere informazioni circa il servizio di cui sopra rivolgendosi a:
- centri di assistenza telefonica al numero 848.800.444, dal lunedi al venerdi dalle ore 9 alle ore 17 e il sabato dalle ore 9 alle ore 13;
- recandosi direttamente presso gli uffici territoriali dell’Agenzia.
Lavoro e Diritti
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Sant’ Arsenio il Grande
Bianco con candida e lunga barba, alto di statura, nobilissimo d’aspetto, questo era Sant’Arsenio a novantacinque anni, dopo più di mezzo secolo di vita nel deserto più arido e desolato, quello dello Scete, in Egitto.
Il nobile incedere gli veniva dall’essere romano, di famiglia senatoriale. Nel Palazzo imperiale aveva ricoperto cariche assai alte, e sembra addirittura che Teodosio l’avesse scelto come precettore dei propri figli, Arcadio e Onorio, che si divisero poi l’Impero paterno. Quando Roma fu conquistata dal Re barbaro Alarico; quando l’Impero costruito dai Cesari cominciò a crollare, Arsenio comprese come la sua opera nel mondo fosse inutile. Si sentì chiamato verso un nuovo Impero, che non avrebbe temuto le orde dei barbari. Una voce gli disse: «Fuggi gli uomini, e ti salverai!». Fuggiti gli uomini, Arsenio condusse, nel deserto egiziano, una vita di continua preghiera, quasi sopprimendo il sonno. Al tramonto, volgeva le spalle al sole calante e per tutta la notte, con gli occhi fissi al levante, aspettava l’aurora del nuovo giorno. Soltanto allora, per brevissimo tempo, si assopiva.
Pregava e piangeva, con gli occhi senza più ciglia, per le lacrime e per lo sforzo di non dormire. Pregava per l’Impero caduto, ma anche di più piangeva sull’infelicità del mondo, sulla sorte di tanti infelici, sul sacrificio divino, dimenticato e negletto dagli uomini.
«Beato te, abate Arsenio disse di lui un altro eremita. Tu ti sei pianto in questa vita! Chi non si piange in questa vita, piange eternamente nell’altra».
Il pianto di Sant’Arsenio fu assai lungo: durò per 53 anni, prima del giorno in cui passò, con la morte, alla gioia dell’altra vita. La sua esistenza era stata l’adempimento di una preghiera che si legge ancora nel Messale, e che chiede proprio il dono delle lacrime quelle lacrime che la maggioranza degli uomini vorrebbero evitare, perché espressione di sofferenza. Dice: «Dio onnipotente e pieno di dolcezza, che in favore del popolo assetato facesti zampillare dalla roccia una fonte d’acqua viva, estrai dal nostro cuore di pietra le lacrime della compunzione, affinché possiamo piangere i nostri peccati, meritando così di esserne perdonati nella Tua misericordia».
Lavoro Fiscale
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Lavoro e Diritti
Lavoro e Diritti: Bonus Nido da 1000 euro, al via le domande sul sito INPS |
Bonus Nido da 1000 euro, al via le domande sul sito INPS Posted: 17 Jul 2017 03:06 AM PDT A partire da oggi, 17 giugno 2017, direttamente dal sito INPS con accesso diretto tramite PIN del cittadino è possibile richiedere il cosiddetto bonus asilo nido o bonus nido da 1000 euro così come previsto dalla legge di bilancio 2017. Il bonus nido da 1000 euro è un intervento a favore delle famiglie introdotto, come detto […] Link all’articolo originale: Bonus Nido da 1000 euro, al via le domande sul sito INPS |
Pensione all’estero: Ecco come funziona Posted: 17 Jul 2017 01:51 AM PDT Ormai con l’aumento costante delle tesse, molti pensionati decidono di trasferirsi con la propria pensione all’estero, lasciando definitivamente l’Italia. Prima di prendere questa decisione, bisogna considerare alcuni aspetti fondamentali. Qui di seguito vedremo tutte le informazioni necessarie per trasferirsi ricevendo la pensione Inps all’estero. Pensione All’estero: Residenza Fiscale in Italia e all’estero Da come abbiamo […] Link all’articolo originale: Pensione all’estero: Ecco come funziona |
Ortonesi veraci
Ortonesi veraci
– Giovanni Conte –
Giovanni Conte è nato ad Ortona dei Marsi il 12 gennaio 1913 |
In un pomeriggio piovoso di mezza estate, siamo andati a trovare Giovanni Conte, classe 1913, per farci raccontare la storia della sua lunga vita.
E’ ansioso di parlare, emozionato ma tranquillo.
Ci fa sedere intorno al tavolo e inizia il suo racconto.
E’ come un fiume in piena: lucidissimo, ricorda tutto… ma proprio tutto!
Giovanni è nato ad Ortona il 12 gennaio 1913 e per tutti gli ortonesi è Bellino, soprannome datogli da Nonna Camilla, vicina di casa, che gli è rimasto appiccicato addosso come una seconda pelle.
Torna indietro nel tempo Giovanni, si vede scolaro, il più bravo della classe, elogiato dalla maestra Vecchietti e dal maestro Dell’Orso per la sua memoria di ferro.
Frequenta tutte le classi, fino alla quarta elementare, tanto da saper parlare molto bene l’italiano.
A nove anni e mezzo il padre lo porta a Frascati a lavorare le vigne e conosce la dura condizione della “stenzia”.
Nel 1927, a quattordici anni, viene ingaggiato a lavorare per il catasto con la qualifica di “canneggiatore”, affianca il geometra Emilio Cantèra di Ofena nella misurazione dei terreni e nel censimento dei fabbricati. Impara tante cose e nuovi linguaggi: punto focale, punto trigonometrico, topografia, classamento.
Il lavoro di riordino di Ortona sotto il profilo catastale dura sei anni, i tecnici sono attrezzati di tutto e forniti di una cucina da campo sistemata vicino alla fonte di Santa Maria: spaghetti col sugo a volontà!
Al geometra Emilio Cantèra di Ofena, ricordato con tanto affetto, segue il geometra Notarfranchi di L’Aquila, un po’ invidioso di Giovanni per via una certa signorina.
Nel 1933 Bellino parte soldato e va in Sardegna, a Cagliari e dopo qualche tempo raggiunge Roma.
Il ricordo del padre che vende le pere d’inverno e gli fa un vaglia di cinquanta lire, è carico di tenerezza e amore figliare.
Nel 1937, il 18 settembre, Giovanni si sposa con Marietta, una bella festa di matrimonio con tutti quelli di famiglia compreso Zi’ Maria Giuseppa e Zi’ Marinese.
Alla domanda nostra se erano tempi difficili per mettere su famiglia, ci risponde con decisione ”No, facili… non aveva niente nessuno!”
Ricorda i compagni della famosa “Squadra del Filo a Piombo”: giovanotti della stessa età che si divertivano insieme senza fare dispetti o danni ad altri. Li ricorda tutti i ragazzi del Filo a Piombo: Odorisio Eramo chiamato Adrizij, Secondo Di Benedetto detto Peparoije, Guido Eramo detto Cappellone, Concetto Eramo detto Giubbitt’, Secondo Marsili detto Tisa e sorride al ricordo della cena con due capretti trovati a Carrito e non sa dirci perché si chiamavano la squadra del Filo a Piombo.
Tanti pensieri affollano la mente di Giovanni: la vendita di una bella cantina alla Torre e due canapine alle Rosce per l’acquisto della casa dove ha trascorso la vita, il dolore per la scomparsa in guerra del fratello Felice, il pensiero sereno per la sorella Almerinda diventata Suor Santina, il bene voluto a Marietta, il senso della paternità.
Prima della guerra si trova in Albania con il 53° Reggimento Divisione Arezzo.
Giovanni è artigliere. Nel ’40 scoppia la guerra ed a settembre riceve due cartoline per la chiamata alle armi, una per L’Aquila e una per Teramo.
Sceglie L’Aquila e parte per il fronte albanese del “Monastero”.
Fa lo “zappatore”, cioè prepara il terreno per il posizionamento degli obici e ci sottolinea, con fermezza, che non ha mai sparato a nessuno.
Rivive un bombardamento massiccio contro i greci, otto ore di battaglia e poi il silenzio.
Sorride, ironico, al ricordo di Mussolini e dei suoi discorsi recitati quasi a memoria.
Raggiunge la Macedonia e quindi la Grecia.
L’11 settembre ’43, tre giorni dopo la firma dell’armistizio di Badoglio, viene catturato dai tedeschi nella città greca di Larissa e deportato in Germania.
Racconta il calvario del viaggio in treno, caricato sui carri bestiame, trenta uomini per carro in condizioni disumane. Nessun ortonese con lui, solo un celanese e uno di Collarmele. Il viaggio dura parecchi giorni, attraverso la Iugoslavia, l’Ungheria e l’Austria e le lunghissime, estenuanti soste sui binari morti.
E’ talmente vivo il ricordo dell’attraversamento dell’Ungheria, vista dal finestrino blindato del vagone merci, che riusciamo a vederla anche noi che lo ascoltiamo: il maestoso Danubio, le mandrie di mucche e cavalli che punteggiano l’immensa pianura verde.
Il treno arriva in Germania nella regione della Westfalia e Giovanni viene smistato a Dortmund e internato ad Aachen, una campo di lavoro dove si costruiscono i forni crematori.
Con i compagni di prigionia Giovanni è trattato malissimo: lavoro solo lavoro ed una misera zuppa di cavoli e rape per il sostentamento.
Ma nel campo, Giovanni si arrangia e scambia, con un ebreo che parla italiano, sigarette di marca 88 con un orologio 15 rubini a doppia cassa.
In seguito l’orologio si rivelerà prezioso poiché verrà scambiato, tramite un russo di lingua tedesca, in cambio di un filone di pane la settimana.
Per il prigioniero di guerra, Giovanni Conte, ancora lavoro in una fabbrica di automobili e di bombe.
La prigionia dura due anni precisi e per altri sei mesi, lavora alla costruzione di un acquedotto.
Nel 1946, finalmente rientra in Italia e torna alla vita di sempre: d’inverno a Frascati a lavorare le vigne e nel resto dell’anno a fare il contadino ad Ortona.
La buon’anima del padre gli regala un asino che si ammala e viene venduto.
La mula, la famosa mula di Bellino, la eredita da un vignaiolo di Frascati.
Torna ad Ortona con la mula Peppina a piedi; fa tappa a Colli di Monte Bove dove un pastore generoso, rifocilla sia Giovanni che la “Peppina”. Dopo qualche tempo vende la mula frascatana e ne compra un’altra da suo fratello Angilla che chiama come la precedente la quale dimostra un carattere non troppo docile. Ad essa ne segue una terza, l’ultima, con la quale ha condiviso 21 anni di vita e di lavoro.
Giovanni la ricorda con nostalgia: una mula “lavoratora”, brava e ubbidiente.
Con le lacrime agli occhi, Bellino racconta la morte di Peppina terza ed ha ancora nelle orecchie l’eco del lungo nitrito ad esprimere una richiesta di aiuto.
La ricordo anch’io Peppina Terza, una mula che ai miei occhi di bambina appariva come un dinosauro e l’omone che la cavalcava; il quale mi allungava una mela o un grappolo d’uva e mi tirava su in groppa per la strada di sotto il casale.
Non riuscivo a chiamarlo Bellino quando ero piccola, mi sembrava irrispettoso!
Lunga vita a te caro Giovanni, figlio di un’Ortona del tuo tempo; ti ho sempre visto e sentito come un amico; grazie e ancora grazie per la testimonianza che ci hai reso, uno spaccato di vita vissuta e ancora oggi sognata.
Ortona dei Marsi, 26 agosto 2003
nonno Bellino è stato intervistato da Marina Eramo
nonno Bellino ha lasciato i suoi cari e noi tutti alle 23.45 del 03 agosto 2006