Voce morale
Il segretario di Stato a Lubiana parla del ruolo della Santa Sede nelle relazioni internazionali ·
03 febbraio 2016
«Offrire una voce morale nel mondo delle relazioni internazionali, ricordare l’esistenza di valori trascendenti, difendere i pilastri sui quali si fonda ogni società civile, come la famiglia, sottoposta a forti pressioni da un complicato intreccio di forze nel mondo di oggi»: è la «multiforme missione della Santa Sede» delineata dal cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, in visita in Slovenia dal 2 al 4 febbraio per inaugurare la nuova sede della rappresentanza pontificia a Ljubljana. «Su questi temi — ha detto in proposito il porporato —la Santa Sede parla non solo per alcuni, ma per tutta l’umanità».
Giunto nel primo pomeriggio di martedì 2, accompagnato dal nunzio, l’arcivescovo Jiuliusz Janusz, e dal presidente della locale conferenza episcopale, il vescovo Andrej Glavan, il cardinale ha subito fatto visita al primo ministro Miro Cerar. Poi, in serata, ha celebrato la messa nella cattedrale della capitale, insieme all’episcopato sloveno. La mattina successiva, mercoledì 3, si è quindi svolta — alla presenza del presidente della Repubblica, Borut Pahor — la cerimonia di inaugurazione della nunziatura.
Nel suo discorso il porporato ha richiamato la coincidenza con il venticinquesimo anniversario dell’indipendenza del Paese, ricordando come la Santa Sede sia stata tra le prime istituzioni a riconoscerla, il 13 gennaio 1992, e a stabilire poco dopo, l’8 febbraio, le relazioni diplomatiche. Negli anni successivi, per due volte il Paese è stato visitato da Giovanni Paolo II, nel marzo 1996 e nel settembre 1999: due momenti che, ha sottolineato il cardinale Parolin, sono «rimasti vividi nella memoria» della popolazione.
Attualizzando la sua riflessione, il segretario di Stato ha poi spiegato come per svolgere adeguatamente la sua missione la Santa Sede abbia «bisogno di essere presente in diverse parti del mondo» e oggi finalmente — ha fatto notare — il Papa e la Santa Sede «hanno una propria casa in Slovenia! Un luogo che parla di solidarietà e di affetto; un luogo di incontro e di scambio, dove si coltivano le relazioni; un luogo che è reso umano dall’autenticità di questi rapporti».
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