Archivi giornalieri: 7 luglio 2015

Europa giovani

La strategia Europa 2020 per i giovani

Il primo e il 2 luglio si è svolta a Berlino la Conferenza promossa da CES e DGB giovani con FES che ha visto la partecipazione di oltre 100 giovani sindacalisti provenienti da 28 paesi europei, fra cui una delegazione della Cgil.

Al centro dei lavori, quale strategia adottare, con obiettivo 2020, per ridare un futuro e una prospettiva ai giovani europei. Obiettivo prioritario è stato individuato nella promozione di occupazione di qualità e di un mercato del lavoro capace di valorizzare le competenze e le abilità acquisite dai giovani senza costringerli all’emigrazione, e nel rilancio di politiche per l’istruzione che riconoscano la formazione come un diritto umano fondamentale e favoriscano la mobilità sociale riducendo le disuguaglianze.

Si è discusso della Garanzia giovani e della sua efficacia nei vari paesi, rivelando unanimemente come, pur essendo un utile e importante strumento per favorire l’inserimento lavorativo, non è in alcun modo sufficiente in assenza di investimenti mirati che rilancino l’occupazione. Durante i lavori della conferenza è stato anche affrontato il tema del ruolo dei sindacati nella crisi, della necessità di rivitalizzare il dialogo sociale a livello comunitario e di riformare la governance europea al fine di rilanciare l’azione delle istituzioni comunitarie e la loro legittimità democratica.

Nella seconda giornata dei lavori una delegazione dei partecipanti ha incontrato i componenti della Commissione Affari Esteri del Parlamento tedesco e rappresentanti della Segreteria di Stato della Cancelliera ai quali hanno illustrato criticità e possibili soluzioni a livello nazionale ed europeo nel campo dell’inclusione sociale e lavorativa dei giovani.

Pensione integrativa

Pensione integrativa per lavoratori in somministrazione

Si chiama Fon.te ed è un Fondo pensione negoziale (detto anche “chiuso”, o “contrattuale”, o “di categoria”, o “di riferimento”), un’associazione, senza fini di lucro, il cui unico scopo è quello di fare in modo che gli iscritti maturino un trattamento previdenziale integrativo a quello fornito dal sistema pensionistico di base a carattere obbligatorio. Da ora al Fondo negoziale di previdenza complementare per il settore terziario, il commercio, il turismo e i servizi possono aderire anche i lavoratori assunti con contratto di somministrazione.

Una novità che apre le porte della previdenza complementare di natura contrattuale anche ai lavoratori, sempre più numerosi, che hanno carriere lavorative non continuative e che è frutto dell’accordo sottoscritto dalle agenzie per il lavoro e dalle organizzazioni sindacali del settore (NIdiL CGIL, FeLSA CISL, UILTem.p UIL). L’intesa, in vigore dal 1° luglio, si è resa necessaria per garantire ai  lavoratori in somministrazione la previdenza complementare, a fronte della decisione della Covip di sciogliere Fontemp – fondo per i lavoratori in somministrazione che ha iniziato ad operare nel 2011 – per non aver raggiunto un numero minimo di adesioni.

L’adesione al Fondo, il cui Statuto è stato modificato a fronte del nuovo accordo, come alle altre forme pensionistiche complementari, è libera e volontaria (art. 1, comma 2, d.lgs. 252/05) ed avviene con il versamento del primo TFR (Trattamento di Fine Rapporto).

L’iscrizione a Fon.Te sarà consentita a tutti i lavoratori in somministrazione con contratto a tempo determinato e indeterminato, ai quali la bilateralità del settore della somministrazione garantirà per tutta la vigenza del CCNL della somministrazione il finanziamento delle posizioni individuali secondo quando previsto dall’accordo sottoscritto da NIdiL, FeLSA, UILTem.p e Assolavoro nel febbraio scorso.

 Ai lavoratori in somministrazione aderenti viene riconosciuto:
•un contributo base pari all’1% della retribuzione per il calcolo del TFR nel periodo di riferimento (a cui si aggiunge l’1% del datore di lavoro anche questo finanziato dalla bilateralità);
•un contributo integrativo pari a quanto già versato in termini di contribuzione base, per tutto il periodo lavorato.

Per i lavoratori somministrati a tempo determinato viene inoltre riconosciuto un contributo forfettario aggiuntivo pari a:
•320 euro per missioni di lavoro nell’anno fino a 104 giorni;
•160 euro per missioni di lavoro nell’anno comprese tra 105 e 164 giorni;
•100 euro per missioni di lavoro nell’anno comprese tra 165 e 334 giorni.

La quota una tantum di iscrizione al fondo è a carico degli enti bilaterali.

Pmi

rassegna.it

Newsletter del 07/07/2015

Tfr in busta paga: adesioni molto inferiori rispetto alle previsioni (06/07/2015 18:37)

  L’aggravio fiscale del trattamento anticipato, equiparato a una qualsiasi altra fonte di reddito, rende sconveniente l’operazione anche ai redditi bassi, per gli effetti negativi sul calcolo dell’Isee DI S.GINEBRI e F.MAGLIONE, ETICAECONOMIA.IT

Appalti, Cgil Bologna: siglato nuovo protocollo col Comune(06/07/2015 17:23)

Cgil: lavoro fattore di pace tra crisi e venti di guerra (06/07/2015 15:53)

  Domani, martedì 7 luglio, a Serravalle Pistoiese, alle ore 18, dibattito con Susanna Camusso

Filcams Pesaro, 7/7 presentazione campagna pro stagionali(06/07/2015 15:07)

Sindacati uniti per salvaguardare lavoratori dei servizi (06/07/2015 15:06)

  Il 3 luglio è nato il coordinamento regionale unitario delle Rsu Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl delle province lombarde e della città metropolitana. La sua funzione è quella di condividere tutte le informazioni e uniformare le azioni su tutto il territorio

Fiom Toscana, Piaggio: iniziativa su condizioni di lavoro(06/07/2015 14:51)

Jobs Act: Cgil Firenze, ci sono discriminazioni per disabili(06/07/2015 13:10)

Cgil Veneto: cordoglio per scomparsa Bortolussi (06/07/2015 12:48)

Ddl scuola: Friuli, 7/7 presidi Pordenone e Udine (06/07/2015 12:46)

  “Assunto non più di un precario su quattro”

Bat, potenziato servizio assistenza incendi boschivi (06/07/2015 11:32)

Cgil Incontri, il programma di oggi (06/07/2015 09:45)

Porti: Filt Cgil, bene il piano ma si tuteli il lavoro (06/07/2015 09:29)

Poste: Slc, il 9/7 convegno a Roma (06/07/2015 08:56)

Beato Benedetto XI (Niccolò Boccasini)

 

Beato Benedetto XI (Niccolò Boccasini)


Beato Benedetto XI (Niccolò Boccasini)

Nome: Beato Benedetto XI (Niccolò Boccasini)
Titolo: Papa
Ricorrenza: 07 luglio

Niccolò di Bocassio nacque probabilmente nel 1240 a Treviso da una famiglia assai modesta; ma lo zio, prete presso la chiesa di S. Andrea della città natale, può aver influenzato le sue scelte successive. Pare sia entrato nel 1257 nell’Ordine domenicano, dove acquisì la normale cultura dei membri dell’Ordine, completando poi gli studi teologici e divenendo lector, cioè insegnante di teologia, nelle scuole conventuali di Venezia e Genova, senza per questo interrompere i suoi legami con la sua città (come è provato dalla sua menzione in testamenti trevigiani di quegli anni). Della sua attività di insegnante è sopravvissuto solo un Commento al Vangelo di Matteo, pubblicato nel 1603. 

Nel 1286 veniva eletto provinciale di Lombardia, la più potente e prestigiosa delle province domenicane e, dieci anni più tardi, nel 1296, ministro generale dei Predicatori. Erano gli anni difficili seguiti all’abdicazione di Celestino V e all’elezione di Bonifacio VIII. Quando, nel 1297, scoppiò il conflitto aperto tra papa Caetani e i cardinali Colonna, che contestavano la sua elezione, il generale domenicano si schierò nettamente a favore di Bonifacio, assicurandogli la fedeltà del suo Ordine. Venne scelto dal papa, insieme al generale dei francescani, per negoziare la pace tra i re di Francia e di Inghilterra, in guerra ormai da anni. La missione ebbe buon esito e nel 1298 fu conclusa una tregua.

La sua personale fedeltà e l’abilità diplomatica gli valsero la nomina a cardinaldiacono di S. Sabina (1298) e, nel 1300, la promozione a cardinalvescovo di Ostia e Velletri, con la conseguente funzione di decano del Sacro Collegio. Nel 1301 Bonifacio lo scelse quale legato in Ungheria, dove il Caetani favoriva l’elezione a re di Cariberto d’Angiò; ma questa volta non ebbe successo e gli ungheresi ratificarono la scelta, già compiuta al momento del suo arrivo, in favore di Venceslao di Boemia. 

Rientrato in Italia, Niccolò era ad Anagni nel settembre del 1303, al momento dell’attentato contro Bonifacio, ma non pare essersi esposto in alcun modo. Morto poco dopo Bonifacio, il generale domenicano venne eletto papa il 22 ottobre 1303 con il nome di Benedetto XI, in omaggio a Benedetto Caetani/Bonifacio VIII.

La sua elezione, più che premiare meriti speciali, si poneva come scelta di compromesso, essendo egli cardinale bonifaciano ma molto legato agli Angioini di Napoli, cugini del re di Francia. 

Privo di appoggi in Curia, Benedetto XI cercò un qualche sostegno nelle grandi famiglie aristocratiche della sua terra di origine, il Veneto, nominando alcuni grandi esponenti della nobiltà alle più alte cariche dello Stato pontificio: il suo «nepotismo», cioè il favorire politicamente e finanziariamente un determinato gruppo di persone, inizialmente i nipoti del papa regnante, rappresenta una variante regionale, ed originale, di un fenomeno inizialmente legato alla più stretta parentela. 

La sua debolezza si rivelò nella sua politica nei confronti della Francia; fedele a Bonifacio, non accettò di reintegrare i cardinali Colonna nelle loro cariche, ma li assolse dalla scomunica, così come assolse, per venire incontro ai desideri di Filippo il Bello, tutti i colpevoli francesi dell’attentato di Anagni, ad esclusione di Nogaret. Sul piano diplomatico continuò ad appoggiare gli Angioini in Ungheria; con un clamoroso insuccesso si concluse il tentativo del suo legato, il domenicano cardinale Niccolò Albertini da Prato, di far richiamare a Firenze Bianchi e Ghibellini banditi dai Neri. 

In un solo caso si distinse dalla politica del suo predecessore, quando, nel luglio 1304, abolì le restrizioni all’attività pastorale degli ordini mendicanti, voluta da Bonifacio. Morì a Perugia, dove si era rifugiato perché Roma era agitata da tumulti fomentati dai Colonna, il 7 luglio 1304 e fu sepolto nella chiesa di S. Domenico. L’austerità personale di Benedetto e il suo desiderio di pace, nonché, forse, l’iniziativa del suo Ordine, fecero diffondere la fama di miracoli avvenuti sulla sua tomba, cosa che portò alla sua tardiva beatificazione nel 1738. 

Benedetto XI è generalmente raffigurato nell’abito bianco e nero dei domenicani, spesso recante gli attributi pontificali (il triregno e le chiavi).