Archivio mensile:novembre 2011

n. 492 del 17 novembre 2011

NEWSLETTER LAVORO

1118776668.jpgn. 492 del 17 novembre 2011

 

 newsletter settimanale per gli operatori del mercato del lavoro

 

   Le Novità in materia di Lavoro                                           

>    Governo: modalità di comunicazione, con strumenti informatici, tra imprese e amministrazioni pubbliche

E’ stato pubblicato il D.P.C.M. 22 luglio 2011 relativo alle modalità di comunicazione, con strumenti informatici, tra imprese e amministrazioni pubbliche, ai sensi dell’articolo 5-bis del Codice dell’amministrazione digitale.

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>    Governo: regolamento per l’integrazione tra lo straniero e lo Stato

E’ stato pubblicato il D.P.R. n. 179 del 14 settembre 2011 con il regolamento concernente la disciplina dell’accordo di integrazione tra lo straniero e lo Stato. .

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>    Funzione Pubblica: destinazione alla contrattazione integrativa delle economie conseguite dalle amministrazioni

Il Dipartimento della Funzione Pubblica fornisce alcune indicazione per la destinazione alla contrattazione integrativa delle economie conseguite dalle amministrazioni per effetto dell’articolo 61, comma 17 del D.L. 112/2008 e dell’articolo 16 del D.L. 98/2011.

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>    Min.Lavoro: riduzione contributiva nel settore edile

Il Ministero del Lavoro ha pubblicato il decreto 13 novembre 2011 con la riduzione contributiva nel settore edile.

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>    DPL Modena: aggiornata la pagina delle Agevolazioni alle assunzioni

DPL Modena aggiorna la pagina dedicata alle “Agevolazioni alle assunzioni” in base alle modifiche apportate dalla Legge di Stabilità (Legge n. 183/2011).

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>    DPL Modena: il D.L.vo 368/2001 (tempo determinato) come modificato dalla Legge di Stabilità

DPL Modena aggiorna il Decreto Legislativo 368/2011 (lavoro a tempo determinato) in base alle modifiche apportate dalla Legge di Stabilità (Legge n. 183/2011).

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>    DPL Modena: il D.L.vo 276/2003 come modificato dalla Legge di Stabilità e dal TU sull’Apprendistato

DPL Modena, in considerazione delle modifiche apportate al Decreto Legislativo n. 276/2003 dalla Legge di Stabilità e dal Testo Unico sull’Apprendistato, ne pubblica la versione aggiornata.

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>    DPL Modena: le novità, in materia di lavoro, della Legge di Stabilità

DPL Modena, in considerazione della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della c.d. legge di stabilità, ha estrapolato le novità più interessanti che concernono la materia del lavoro.

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    Comunicato Stampa                               

>    DTL di Modena: comunicato stampa relativo ai dati per le ispezioni del mese di ottobre 2011

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   Gli Approfondimenti della DPL Modena                                

>    Misure contro il sommerso e la competenza dell’Agenzia delle Entrate (Pagano)

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COSE DI SARDEGNA

LA STORIA

E LA LEZIONE

DI MARTINI

 

 

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del 16/11/2011  

di FRANCESCO CASULA

 

A Pietro Martini, uno dei

padri della storiografia

sarda, intenzionato a660002607.jpg

introdurre fra gli

studenti dell’Isola

l’insegnamento della Storia sarda, le

autorità governative piemontesi

risposero che “nelle scuole dello

Stato debbasi insegnare la storia

antica e moderna, non di una

provincia ma di tutta la nazione e

specialmente d’Italia”.882240043.jpg

Tale concezione, da ricondurre a un

progetto di omogeneizzazione

culturale, la ritroviamo pari pari

anche nelle Leggi sull’istruzione

elementare obbligatoria nell’Italia

pre e post unitaria: con i programmi

scolastici, impostati secondo una

logica rigidamente statalista e

italocentrica, finalizzati a creare una

coscienza “unitaria“, uno spirito

“nazionale“, capace di superare i

limiti – così si pensava – di una

realtà politico-sociale estremamente

composita sul piano storico,

linguistico e culturale. Questo

paradigma fu enfatizzato nel periodo

fascista, con l’operazione della

“nazionalizzazione” dell’intera storia

italiana ed è sopravvissuta

sostanzialmente ancora oggi, con i

programmi scolastici che escludono

la storia locale. Nonostante le

significative posizioni degli storici

francesi fin dagli inizi del Novecento

– come Marc Bloch, Lucien le Febvre

o Braudel – secondo i quali non vi è

una gerarchia di rilevanza fra storia

locale e storia generale e solo una

storia aperta e senza barriere

disciplinari, è capace di valorizzare la

vita degli uomini nel tempo e nello

spazio, indagando a tutto campo:

dalla cantina al solaio.

Ho ripensato a queste problematiche

leggendo il libro di Francesco

Ventaglio “Arbus, terra di carri e

buoi” (che verrà presentato il 18

novembre alle ore 17 almart.jpg

Montegranatico di Arbus). Una bella

e rigorosa ricerca che rappresenta

una vera e propria sonda infilata nel

passato della cittadina del Medio

Campidano, che registra segni

etnologici e antropologici; un

bastimento carico di preistoria, storia

e di archeologia, ma soprattutto di

riti e tradizioni, di cultura materiale

e immateriale; un incunabolo

dell’identità etno-nazionale e

linguistica dei Sardi. Un libro

prezioso soprattutto per conoscere il

paesaggio agrario di Arbus e del suo

territorio ma anche del Medio

Campidano e della Sardegna intera.

L’autore ambirebbe ad essere letto in

modo particolare dai giovani perché

– scrive – “il futuro delle tradizioni

potrà rimanere vivo solo se loro lo

vorranno”.

truncare. myblog. it

Pietro Martini

Nato a Cagliari il 29 settembre 1800 e ivi morto il 17 febbraio 1866. Figlio di Nicolò (notaio sanremese) e di Giuseppa Rita Cadeddu. Laureatosi in giurisprudenza, si impiegò presso la Segreteria di Stato. Ebbe dapprima interessi letterari, poi si rivolse ai gravi problemi dell’Isola pubblicando, nel 1837-38, una ampia biografia degli uomini illustri di Sardegna, dove utilizzava le notizie raccolte dal Manno e dal Baille. L’affaticamento, seguito a questo lavoro, lo costrinse a lasciare la Segreteria di Stato per impiegarsi nella Biblioteca universitaria, di cui ottenne, nel 1844, la presidenza. Continuò in quegli anni la Storia del Manno fino al 1847, ossia fino alla fusione della Sardegna col Piemonte. Considerando autentiche le Carte d’Arborea, non unico fra i sardi, spese circa un ventennio della sua vita a studiarle e a elaborarle. Cattolico e liberale, difese sempre il principio di “libera chiesa in libero stato”, informando di questo principio la sua Storia ecclesiastica di Sardegna. Insieme ai fratelli Antonio e Michele, fu redattore dell’“Indicatore sardo”, settimanale giobertiano, in cui fu spesso portavoce e difensore dei provvedimenti governativi, attirandosi così le antipatie e l’odio di molti, tra cui il Tuveri e il Musio.

INPS: circolari e messaggi

Gentile Cliente,
Le inviamo gli ultimi Messaggi Hermes pubblicati sul sito www.INPS.it > Informazioni > INPS comunica > normativa INPS: circolari e messaggi

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>>> Titolo:  Circolare numero numero 146 del 11-11-2011
  Contenuto:  Nuovo Regolamento di attuazione del decentramento territoriale dell?Istituto (Determinazione presidenziale n. 333 del 1 agosto 2011)
Tipologia:  CIRCOLARE

>>> Titolo:  Circolare numero numero 145 del 09-11-2011
  Contenuto:  Avvio del processo di programmazione e budget per l?anno 2012
Tipologia:  CIRCOLARE

>>> Titolo:  Circolare numero numero 144 del 08-11-2011
  Contenuto:  Fondo di solidarietà per il sostegno del reddito, dell?occupazione e della riconversione e riqualificazione professionale del personale dipendente dalle imprese del credito. Assegno ordinario di cui all?art. 5, co.1, lett. a) punto 2) del D.M. 158/2000, come modificato dal D.M. n. 51635/2010. Modalità di accesso e di finanziamento. Istruzioni contabili. Variazioni al piano dei conti.
Tipologia:  CIRCOLARE

>>> Titolo:  Circolare numero numero 143 del 08-11-2011
  Contenuto:  Fondo di previdenza del clero secolare e dei ministri di culto delle confessioni religiose diverse dalla cattolica. Aggiornamento del contributo a carico degli iscritti.
Tipologia:  CIRCOLARE

>>> Titolo:  Messaggio numero numero 21009 del 07-11-2011
  Contenuto:  Nuovo servizio on line per la consultazione dell?estratto contributivo relativo a rapporti di lavoro domestico.
Tipologia:  MESSAGGIO

Lo staff di NewsLetter Hermes

n. 491 del 15 novembre 2011

DPL Modena

                                                                                                                                                                                            

NEWSLETTER LAVORO

n. 491 del 15 novembre 2011

 

 newsletter settimanale per gli operatori del mercato del lavoro

 

   Comunicazione                                                                   

In considerazione dell’importanza delle novità, in materia di lavoro, emanate in questi giorni da parte delle Istituzioni (Legge di Stabilità, TU sull’apprendistato, interpelli, ecc.) siamo ad anticipare la Newsletter settimanale.

 

   Le Novità in materia di Lavoro                                           

 >    Parlamento: pubblicata la Legge di Stabilità

Il Parlamento ha pubblicato la Legge n. 183 del 12 novembre 2011 che contiene le disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2012).

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 >    DPL Modena: i nuovi standard per le COT ai Centri per l’Impiego

La DPL di Modena informa che dal 15 novembre 2011, alle ore 19.00, entrano in vigore i nuovi standard tecnici per le comunicazioni obbligatorie telematiche (COT) per i Centri per l’Impiego.

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>    Parlamento: pubblicata la legge che crea lo “Statuto delle imprese”

Il Parlamento ha pubblicato la Legge n. 180 dell’11 novembre 2011, che contiene i princìpi che concorrono a definire lo Statuto giuridico delle imprese, con particolare riferimento alle micro, piccole e medie imprese (MPMI).

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>    INPS: variazione tasso di riferimento per la cessione del quinto della pensione

L’INPS comunica che, in base alla riduzione del tasso ufficiale di riferimento (TUR), da parte della Banca Centrale Europea (BCE), avvenuto il 3 novembre 2011, i tassi di riferimento da applicare ai prestiti con cessione del quinto della pensione, subiscono le seguenti variazioni…

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>    INPS: modifica del tasso di dilazione, di differimento e per le sanzioni civili

L’INPS informa che è stato ridotto il Tasso Ufficiale di Riferimento (TUR) che, a decorrere dal 13 luglio 2011, è fissato nella misura dell’1,25%. In considerazione di ciò….

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 >    Min.Lavoro: T.U. apprendistato – regime transitorio e nuovo regime sanzionatorio

Il Ministero del Lavoro ha fornito i primi chiarimenti operativi circa l’avvio del nuovo testo unico sull’apprendistato, in particolare vengono trattati il regime transitorio ed il nuovo regime sanzionatorio per le nuove tipologie di apprendistato.

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>    Consulta: giusto l’indennizzo nei contratti a termine

La Corte Costituzionale ha dichiarato la legittimità costituzionale dell’articolo 32 della Legge 183/2010 (c.d. Collegato Lavoro), relativamente ai limiti di indennizzo che il datore di lavoro deve pagare al lavoratore che ottenga dal giudice la conversione a tempo indeterminato di un precedente contratto a termine.

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>    ENPLAS: contributo di perequazione sui trattamenti pensionistici

L’ENPALS informa che l’art.18, comma 22-bis, della L. n. 111/2011 ha istituito, a decorrere dal 1° agosto 2011 e fino al 31 dicembre 2014, un contributo di perequazione sui trattamenti pensionistici corrisposti da Enti gestori di forme di previdenza obbligatorie, i cui importi risultino complessivamente superiori a 90.000 euro lordi annui.

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>    INAIL: modifica del tasso di interesse di rateazione e di dilazione

L’INAIL informa che, in base alla modifica del tasso minimo di partecipazione per le operazioni di rifinanziamento principale dell’eurosistema (ex TUR), da parte della Banca Centrale Europea, a decorre dal 9 novembre 2011 sono fissati…

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>    Min.Lavoro: riduzione dei tassi medi di tariffa per l’autotrasporto in conto terzi

Il Ministero del Lavoro ha pubblicato il decreto 29 luglio 2011 con la riduzione dei tassi medi di tariffa per l’autotrasporto in conto terzi, voci di tariffa 9121 e 9123, gestioni industria, artigianato e terziario.

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    Gli Interpelli della Dir. Gen. per l’Attività Ispettiva             

>    Lavoro intermittente e addetti alle vendite

>    Indennità di navigazione e di comando – regime previdenziale

>    Lavoro accessorio e Pubbliche Amministrazioni

>    Part-time in edilizia – superamento limiti CCNL

>    Indennità di malattia – amministratori di s.r.l.

>    Soggetti iscrivibili presso l’ENPALS – esperto opinionista

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   Gli Approfondimenti della DPL Modena                                

>    Il periodo transitorio nel nuovo contratto di apprendistato (Massi)

>    Nuove procedure: opposizione a ordinanza di ingiunzione (Del Torto)

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In America, disagi per la certificazione di esistenza in vita dei connazionali pensionati

NEWS

L’Inca contesta l’esclusione del Notary public tra i soggetti autorizzati a cerficare le firme 

Da pochi giorni i pensionati italiani residenti negli Stati Uniti hanno iniziato a ricevere il cosiddetto “bustone” da parte della Citibank-INPS. Dal punto di vista organizzativo, il contenuto del mailing è irreprensibile: il materiale è spiegato in maniera semplice, in entrambe le lingue, inglese e italiano (per i destinatari negli USA), e il numero di telefono di supporto all’utenza è pienamente operativo senza “torturare” l’utente con un infinito menù di chiamata, consentendo invece un rapido collegamento con l’operatore.

Quello che, purtroppo, pone serie difficoltà ai pensionati è l’aspetto delle figure autorizzate a certificare il modulo di esistenza in vita, dalle quali è escluso il Notary Public.

Secondo il contratto fra l’INPS e la Citibank, oltre alla rete consolare, sono autorizzate solo le seguenti figure alla certificazione del CEV: giudici, magistrati, giudici di pace e pubblici ufficiali riconosciuti dalla legislazione locale (esclusi i Notary Public), che comprendono funzionari comunali e regionali, ossia l’equivalente del City Clerk e County Clerk.

Se si esclude la rete consolare, che com’è ben noto non è tanto capillare data l’estensione del territorio statunitense e grazie anche all’esiguità dei fondi del Ministero degli Affari Esteri, restano solo le figure menzionate poc’anzi. Di queste, anche la categoria giudiziaria può tranquillamente essere omessa come un riferimento utile, in quanto il 95% della popolazione dei pensionati non ha la più assoluta idea di come rivolgersi a queste figure e dove trovarle fisicamente.

Se poi si considera l’agenda giornaliera di un Judge o di un District Attorney si riesce facilmente immaginare che non è tanto facile raggiungerne uno in ufficio e i 6 mesi di tempo messi a disposizione ai pensionati per trasmettere il certificato di esistenza in vita alla Citibank potrebbero rivelarsi insufficienti.

Quello che resta è il personale dei Municipi locali e delle Contee. Se quest’ultimo fosse completamente disponibile, l’assenza della figura del Notary Public sarebbe un po’ più tollerabile, ma date le recenti esperienze in cui il City Clerk si è rifiutato di testimoniare alla firma del pensionato, l’assenza del Notary Public non solo è intollerabile, ma rende anche più urgente qualsiasi discussione sia in corso riguardo alla sua possibile reintroduzione.

Secondo l’Inca, i problemi insorti con la certificazione da parte delle autorità locali sono diffusi sul territorio. I pensionati dello Stato del New York riscontrano gli stessi problemi dei pensionati della California, ad eccezione, per esempio, della municipalità di Belmont (California) che si mostra collaborativa. Nelle municipalità confinate di Redwood City, invece, c’è il rifiuto di apporre qualsiasi firma al certificato di esistenza in vita, malgrado entrambe ricadano sotto la stessa Contea (San Mateo County).

Le ragioni addotte dagli ufficiali pubblici per non certificare il documento sono la mancanza di una base legale scritta nei loro codici che giustifichi questo atto, e finché non viene loro citata la legge e pgf. del codice che li autorizza ad effettuare un simile atto, la loro risposta è “I’m sorry, but no”.

In diversi altri casi la risposta data dalle autorità locali è stata molto meno formale, consistendo invece in un “Why are they (Italy) dumping this on us?” che tradotto significa “Perché ce lo stanno scaricando addosso a noi? (riferendosi all’Italia)”.

Oltre alle autorità locali, il pensionato è il primo a porsi questa domanda, perché deve essere lui/lei a pagare il conto finale della decisione di escludere una figura così comoda e diffusa come il Notary Public, l’unico fra l’altro, che fa anche visite a domicilio per chi è incapacitato a muoversi?

Ragioni dell’esclusione del Notary Public

Durante una recente Conference Call (04/11/2011) tenutasi fra il Patronato INCA-CGIL, USA e gli esponenti della Citibank, il dott. Nicola Gorgoglio e la dott. ssa  Sheila Clifford, è stato affrontato il tema delle ragioni per l’esclusione della figura del Notary Public.

A tal proposito, gli esponenti della Citi hanno puntualizzato che non è la Citibank a rifiutare tale figura di propria iniziativa, ma piuttosto di una disposizione dell’INPS, contenuta nel contratto sottoscritto con Citibank.

Malgrado ciò, l’Inca aveva fatto presente che fino a pochissimo tempo fa (e se la situazione lo richieda tutt’ora), le notarizzazioni da parte del Notary Public sono state sempre accettate dall’INPS e che pertanto non si capisce questo improvviso rifiuto. 

In risposta a ciò, la Citi ha puntualizzato che la responsabilità non è neppure dell’Inps, ma di ICBPI, la banca che attualmente gestisce i i pagamenti delle pensioni all’estero. 

A parere dell’Inca Usa, questa spiegazione è discutibile, in quanto anche la ICBPI è vincolata da un contratto con l’INPS. Resta da chiedersi quali sono le disposizioni dettate a proposito del Notary Public? Le possibilità sono tre: o lo permette, o non lo permette, oppure tace al riguardo, e in tal caso, se non ha dato disposizioni specifiche e non ha presentato obiezioni lo status quo va bene (viene in mente la popolare affermazione del “chi tace acconsente”).

La situazione sembra quindi alquanto contraddittoria, a meno che non ci siano altre ragioni per questo rifiuto di cui l’Inca non è stato messo al corrente.

Quando la Citibank è stata interpellata riguardo alle ragioni per le quali l’INPS non voglia riconoscere le certificazioni del Notary Public americano, la spiegazione fornita riguardava il fatto che  la figura del Notary Public non ha lo stesso valore/attributo in tutti i 50 Stati degli USA: in alcuni ha il valore di un Pubblico Ufficiale, in altri non è così. Questa disomogeneità avrebbe quindi portato l’INPS ad escludere il Notary Public in toto.

Riguardo a quest ultimo punto, ci troviamo a non condividere i pareri di Citi e INPS, in quanto il Notary Public è un pubblico ufficiale in tutti e 50 i Stati federali e nei vari territori di appartenenza, come da seguente citazione della National Notary Association: “Notaries are public officials who are screened and appointed by the 50 states, the District of Columbia and the U.S. territories to serve the public as trusted impartial witnesses in a variety of fraud-deterrent tasks.”

I Notary Public sono nominati direttamente dal Governatore o dal Segretario di Stato dello Stato in cui opera, a volte su consiglio e con il consenso del Senato, o come nel caso del New Jersey dal State Treasurer.

La distinzione che esiste fra i Notary Public dei 50 Stati non deriva dal fatto se siano Pubblici Ufficiali o meno, perché lo sono tutti, semmai esiste la differenza fra il tipo di Law da cui la figura del Notary Public americano deriva, e con l’eccezione dello Stato del Louisiana e del territorio non incorporato di Puerto Rico, i Notary Public americani sono dei Common Law Notary, la cui funzione non consente di preparare documenti legali o di dare consigli legali, ma solo di: Amministrare giuramenti e affermazioni solenni; ricevere ammissioni/Fare riconoscimenti; autenticare firme; prestare testimonianza e autenticare l’esecuzione di determinati documenti ufficiali, come le procure, dichiarazioni, affidavit ed altrot.

Il Notary Public dello Stato del Louisiana e di Puerto Rico si basano invece sul Civil Law. E’quindi un Civil Law Notary, con poteri molto più ampi, ma sempre comunque limitati al consiglio legale di natura non giudiziaria, alla redazione di documenti legali e alla cessione di proprietà (oltre che a quanto specificato prima per il Common Law Notary).

Escludere quindi la figura del Notary Public americano in generale, solo perché in due territori la sua carica ricopre maggiori funzioni di quelle attribuite alla maggior parte dei Notary Public di Common Law è piuttosto incomprensibile.

Presentazione del volume: “Infortuni sul lavoro e malattie professionali” di Aldo de Matteis

NEWS

Il tema del danno alla persona ha assunto negli ultimi decenni una posizione centrale, nell’ambito della tutela dei diritti fondamentali consacrata nella Carta costituzionale.

Esso era destinato ad incrociarsi con il particolare
regime che disciplina, fi n dalle origini, il sistema della assicurazione obbligatoria per gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, che prevede la regola dell’esonero, tesa a limitare la responsabilità civile del datore di lavoro, nell’ambito della c.d. transazione
sociale.

Numerose modifi che alla regola originaria dell’esonero sono derivate, anche indirettamente, da interventi ordinamentali, da sentenze della Corte costituzionale, dalla interpretazione costituzionalmente orientata della Corte di legittimità.

Si pone perciò il problema di quale sia la effettiva
portata della regola dell’esonero oggi, e quale la sua compatibilità con i principi costituzionali che sono alla base della tutela integrale del danno alla persona.

Alla presentazione del volume “Infortuni sul lavoro e malattie professionali” di Aldo de Matteis, il tema sarà discusso  da docenti e magistrati che sono stati protagonisti dell’elaborazione del tema in questione.

Parteciperanno: Roberto Pedron, presidente titolare della III sezione civile;Maurizio Cinelli, professore ordinario di diritto del lavoro all’Università di Macerata; Stefano Giubboni, professore associato di diritto dellavoro all’Università di Perugia; Giovanni Mammone, consigliere della sezione lavoro della Cassazione; Luigi La Peccerella, avvocato generale dell’Inail e Silvano Piccininno, avvocato in Roma.

L’iniziativa si terrà il 17 novembre 2011, c/o l’Aula magna della Corte di Cassazione.

La condizione di sordo determina un handicap in stato di gravità

NEWS

La legge 104/92 nel riordinare in senso generale l’assistenza, ha posto al centro del riordino il recupero non solo funzionale ma anche sociale della persona handicappata.

Nel corso degli anni anche se con differenze significative fra le diverse realtà territoriali abbiamo assistito sempre più ad una evoluzione dalla lesione anatomica verso un giudizio che pone al centro il disagio sociale, la disabilità dell’individuo in interazione con l’ambiente in cui vive.

La tutela introdotta dalla legge 104 si esplica in presenza di una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva che causi difficoltà di apprendimento, di vita di relazione o di integrazione lavorativa tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione.

Mentre il requisito di gravità si raggiunge allorché la menomazione renda necessario un intervento assistenziale permanente nella sfera individuale o in quella di relazione.

Nel corso di questi anni come Patronato ci siamo impegnati affinchè il tema della “gravità” di cui alla legge 104 non venisse più visto in relazione stretta con il tema dell’indennità di accompagnamento anche se proprio il tema dei soggetti sordi non è mai pervenuto ad una adegauta soluzione.

L’INPS nelle scorse settimane è pervenuta a recepire le istanze provenienti da questa categoria riconoscendo che la condizione di sordo determina la condizione di handicap in stato di gravità.

24° 2011 numero newsletter.doc

Disfunzioni procedura informatica Inps – Protesta dei patronati Inas, Inca, Ital e Acli di Milano

NEWS

Ci vuole abilità per andare in pensione. Non bastano più  gli anni di lavoro ma bisogna saper usare bene un computer e conoscere le intricate norme previdenziali. E le difficoltà non finiscono qui, perchè il software dell’Inps, infatti, va  spesso in tilt ed è tutto da rifare.

Molti, troppi i disagi per gli utenti, che devono sommare oltre alle difficoltà che incontra chi non ha dimestichezza con il computer anche le malfunzioni della procedura telematica. E così i patronati, cui si rivolgono i cittadini,  hanno visto l’utenza  triplicata con un notevole aggravio di lavoro per gli operatori.I patronati Inas, Inca, Ital e Acli di Milano hanno organizzato, qualche giorno fa, un presidio sotto la sede dell’Inps proprio per protestare contro questo stato di cose.

All’Inca di Milano raccontano che l’ultima ondata di problemi sta coinvolgendo perfino le donne in stato interessante che si recano al patronato perchè non riescono a ultimare la domanda di maternità in via telematica. “Ci sono giorni – dice Sandro Zaccarelli della sede di Milano – che la sala di attesa sembra diventata la clinica Mangiagalli. Nelle 50 sedi dislocate sul territorio si rischia il collasso – dice ancora il direttore – abbiamo dovuto far fronte all’ondata dei precari della scuola a luglio, a quella dei disoccupati ad agosto e l’escalation non si arresta, perchè anche le richieste di pensionamento sarà possibile farle solo on line”.

L’Inps che intende dare l’addio definitivo al cartaceo entro la fine dell’anno precisa che tutte le pratiche trasferite solo sull’on line hanno avuto una fase di doppio regime (cartaceo e virtuale) prima dello switch off definitivo. Ma purtroppo i disservizi del sito continuano  causando anche perdite economiche. “E’ il caso – dice ancora Zanardelli – dei disoccupati che devono essere in possesso di un codice per poter chiedere l’assegno, ma la pratica in questo modo si allunga a dismisura e per ricevere i soldi devono attendere anche settimane. Stiamo facendo – conclude il direttore dell’Inca – il lavoro dell’Inps e in più gratis… Siamo convinti che il piano avviato dall’Ente vada condiviso, ma prima di chiudere gli sportelli l’Inps avrebbe dovuto accertarsi che l’alternativa on line funzionasse davvero”.

La Sardegna è alla fame e la protesta va in piazza

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del 13/11/2011 editoriale in prima pagina

IL COMMENTO

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di Francesco Casula

Scioperi generali e scioperi
della fame. Quotidiani
sit-in davanti ai palazzi
del potere. Migliaia
di sardi irrompono nelle
strade e occupano le piazze. La rivolta
dilaga. Diffusa. Ubiquitaria.
Contro le caste e le cricche. Contro
le politiche del governo sardo
e di quello italiano. Contro i radar
e il Galsi. Contro la politica da
usura e da strozzinaggio delle
banche. Contro Equitalia che sequestra
le aziende, mettendo sul
lastrico intere famiglie.
A protestare, con un obiettivo
precipuo: il lavoro, è un intero popolo.
E non solo i tradizionali soggetti
sociali: operai, pensionati,
giovani. Anche chi nel passato
non era aduso: la cosiddetta middle
class; le partite Iva, i lavoratori
autonomi. Assistiamo infatti a
una radicale scomposizione delle
classi sociali. Verso il basso. Verso
una vera e propria proletarizzazione
e impoverimento. Di contro
aumenta la ricchezza: di pochi.
Sempre più ricchi e sempre più
pochi. Il dato viene registrato impietosamente
dalle fredde statistiche:
in Italia il 50% della ricchezza
è in mano al 10% della popolazione.
E poi protestano i precari: sempre
più numerosi. Senza presente e
soprattutto senza futuro. Prodotto
di leggi insane. E i disoccupati:
ormai al 13%: il doppio della media
italiana. Per non parlare dei
giovani di cui uno su due non lavora.
Con i laureati e le “eccellenze
” che emigrano.
E intanto l’intero tessuto produttivo
sardo è sostanzialmente in liquidazione:
da quello industriale
a quello agro-pastorale. E i poveri
hanno raggiunto la cifra record:
sono arrivati a quota 350 mila.
Mentre i paesi continuano a spopolarsi
e a estinguersi gradualmente.
E la Sardegna, l’Isola dalle vene
d’argento (Argyròflebs) di Platone,
un tempo incontaminata, risulta
oggi, a parere Greenpeace, la
regione più inquinata d’Italia.
A fronte di questi drammi, la politica
continua a danzare sull’orlo
del baratro: la Giunta regionale
sembra interessata più al golf e alla
ulteriore cementificazione delle
coste che al lavoro dei giovani; il
Governo italiano a continuare a
taglieggiare le piccole imprese e i
già miseri redditi – e diritti – di lavoratori
e pensionati.
L’urlo unanime e inconfondibile
dei sessantamila presenti allo
sciopero di Cagliari era: “Basta! ”
Che si cambi radicalmente rotta.
La pazienza è finita. Il conflitto
sociale, fin’ora contenuto e misurato
può debordare pericolosamente.
I politici nostrani e italiani
ne sono consapevoli?
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PER RICORDARE I NOSTRI MARTIRI DI PALABANDA

COSE SARDE

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del 10/11/2011


di FRANCESCO CASULA

Il 30 ottobre scorso, nell’Orto

botanico di Cagliari un folto

gruppo di intellettuali, giovani

e militanti dell’area

nazionalitaria ha voluto

ricordare e onorare, in occasione del

199° anniversario, gli eroi della

congiura di Palabanda: Salvatore

Cadeddu, Raimondo Sotgia,

Giovanni Putzolu,Gaetano Cadeddu,

Giuseppe Zedda, Francesco Garau,

Ignazio Fanni, Giovanni Cadeddu,

Antonio Massa, Giacomo Floris,

Pasquale Fanni e tanti altri.

Cancellati dalla storia e dalla

memoria dei Sardi, dimenticati

completamente, in questi quasi 200

anni, dalle istituzioni –dalla Regione

sarda in primis – come dalla scuola e

dalla loro stessa città. L’unico segno

alla memoria che troviamo a Cagliari

è una lapide collocata all’interno

dell’orto botanico a cura del Rotary

nel 1992 con scritto in calce: “Onore

e memoria eterna a questi cittadini

che hanno sacrificato la loro vita per

difendere la dignità dei sardi”.

Eravamo nel 1812, che sarà poi

tramandato nella storia –e ancor più

nella tradizione popolare che ne ha

narrato poeticamente le

drammatiche conseguenze – come

l’anno della fame, “s’annu de su

famini ”, quando i seminati furono

distrutti dalla siccità. Ebbene, il 30

ottobre di quell’anno nella località

detta di Palabanda – nome che

allora veniva data a una vasta area

cagliaritana compresa fra l’attuale

via fra Ignazio da Laconi, via

Ospedale e l’Anfiteatro romano- un

folto gruppo di intellettuali e di

popolani, capeggiati dall’avvocato

Salvatore Cadeddu, che avevano

preparato una congiura contro il

potere piemontese, famelico e

brutale, vengono scoperti. Verranno

tutti condannati a pene severissime:

Salvatore Cadeddu, Sotgia e Putzolu,

saranno impiccati, ad altri sarà

comminato l’ergastolo, altri ancora

verranno banditi dall’Isola. Con

questa rivolta – dopo il fallimento

del triennio rivoluzionario

angioyano- si spegne

definitivamente la speranza e il

sogno dei Sardi di liberarsi dal

dominio dei Savoia e

dall’oppressione feudale e baronale.

Per celebrare degnamente il

bicentenario della congiura, nel

2012, è stato formalizzato il

“Comitato Pro Palabanda” – aperto

alle adesioni di quanti, storici,

artisti, cittadini, con proposte e

suggerimenti vogliano collaborareche

intende concretizzare l’impegno

di realizzare un Convegno storico e

il progetto di un lavoro teatrale,

forte già dell’adesione di molti

storici e di autori teatrali.

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