Archivio mensile:novembre 2011

Immigrati – Minori stranieri, estesa a 120 giorni durata massima soggiorno

NEWS

Modificato regolamento del 1999 che prevedeva un massimo di 90 giorni

Estesa di un mese, da 90 a 120 giorni, la durata massima del soggiorno dei minori stranieri in Italia. Il precedente limite di tre mesi era previsto dall’articolo 9 del regolamento n.535/1999, modificato dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 27 settembre 2011, n. 191, in vigore da ieri.

Il totale di 120 giorni di permanenza, spiegano al Viminale, deve derivare dalla somma di più periodi, riferiti alle permanenze effettive nell’anno solare, fruiti nel rispetto della normativa sui visti di ingresso. Il Comitato per i minori stranieri può proporre alle autorità competenti di estendere la durata del soggiorno solo in relazione a casi di forza maggiore e non più anche per progetti che comprendano periodi di attività scolastica, come invece prevedeva il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n.535/99, che individua i compiti del Comitato.

L’organismo ha il compito di tutelare i diritti dei minori presenti non accompagnati e dei minori accolti, in conformità con i principi della Convenzione internazionale sui diritti del fanciullo del 1989. Il sito del ministero dell’Interno precisa che ”si definisce “minore accolto”, in base al regolamento del ’99, il “minore straniero non accompagnato accolto temporaneamente nel territorio dello Stato”che non ha cittadinanza italiana o di altri Stati dell’Unione europea “di età superiore a sei anni, entrato in Italia nell’ambito di programmi solidaristici di accoglienza temporanea promossi da enti, associazioni o famiglie, ancorchè il minore stesso o il gruppo di cui fa parte sia seguito da uno o più adulti con funzioni generiche di sostegno, di guida e di accompagnamento”’.

AdnKronos

INPS: circolari e messaggi

Gentile Cliente,
Le inviamo gli ultimi Messaggi Hermes pubblicati sul sito www.INPS.it > Informazioni > INPS comunica > normativa INPS: circolari e messaggi

 

>>> Titolo:  Messaggio numero numero 21951 del 22-11-2011
  Contenuto:  Fondi interprofessionali. Aggiornamento procedura FondiReports.
Tipologia:  MESSAGGIO

>>> Titolo:  Messaggio numero numero 21947 del 22-11-2011
  Contenuto:  nuova funzionalità Uniemens.
Tipologia:  MESSAGGIO

>>> Titolo:  Circolare numero numero 149 del 22-11-2011
  Contenuto:  D.L. n. 78 del 31 maggio 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122. Determinazione presidenziale n. 75 del 30 luglio 2010 ?Estensione e potenziamento dei servizi telematici offerti dall?Inps ai cittadini? e n. 277 del 24 giugno 2011 ?Istanze e servizi ? Presentazione telematica in via esclusiva ? decorrenze?. Nuove modalità di presentazione della richiesta di Assegni Familiari ai Piccoli Coltivatori Diretti.
Tipologia:  CIRCOLARE

>>> Titolo:  Circolare numero numero 148 del 22-11-2011
  Contenuto:  D.L. n.78 del 2010 convertito in Legge n. 122 del 2010. Determinazioni Presidenziali n. 75 del 30 luglio 2010 ?Estensione e potenziamento dei servizi telematici offerti dall?INPS ai cittadini? e n. 277 del 24 giugno 2011 ?Istanze e servizi ? Presentazione telematica in via esclusiva ? decorrenze?. Nuove modalità di presentazione delle domande di autorizzazione alla CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI STRAORDINARIA ed ai CONTRATTI DI SOLIDARIETA?. Indicazione periodo transitorio e data di utilizzo in via esclusiva. Utilizzo del canale telematico.
Tipologia:  CIRCOLARE

>>> Titolo:  Messaggio numero numero 21964 del 22-11-2011
  Contenuto:  Sisma Abruzzo 2009. OPCM n. 3976 dell? 8 novembre 2011 (pubblicata in G.U. dell?11 novembre 2011, n. 263). Differimento del termine per il versamento delle rate di versamento dei contributi oggetto di sospensione in scadenza tra il mese di gennaio 2011 ed il mese di dicembre 2011. Legge di stabilità 2012.
Tipologia:  MESSAGGIO

Lo staff di NewsLetter Hermes

La Cassa Integrazione Guadagni nel Lazio

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NEWSLETTER

Anno, 2011– Novembre                                           

 

La Cassa Integrazione Guadagni nel Lazio
Gennaio – Ottobre 2011

A cura del Centro Studi su dati INPS

 

In Italia, nei primi dieci mesi del 2011 si rileva un decremento della cassa integrazione totale del 20,9% (da oltre un miliardo a 812,4 milioni) rispetto al 2010. Nello stesso periodo  per la CIG ordinaria si osserva un calo delle ore totali (-38,3%), di quelle autorizzate nell’Industria (-45,1%) e di quelle autorizzate nell’Edilizia (-9,6%). In aggiunta, la cassa integrazione straordinaria diminuisce del 13,7% in totale (da 406,7 a 351,1 milioni), del 17,4% nell’Industria, mentre aumenta del 139,9% nell’Edilizia e del 32,7% nel Commercio. Da segnalare, infine, il calo del 13,7% (da 320,2 a 276,3 milioni) della cassa integrazione guadagni in deroga.

 


Nel Lazio, in controtendenza con il dato nazionale, si osserva un lieve incremento della CIG totale (+0,6%, da 55,2 a 55,6 milioni). Le ore di cassa integrazione ordinaria
(-3,3%) passano da 10,7 a 10,3 milioni, pur non seguendo il trend in forte diminuzione della media italiana; inoltre, le ore autorizzate nell’Industria scendono dell’11,1% (da 7,1 a 6,3 milioni), mentre si assiste ad una crescita del 12% (da 3,6 a 4 milioni) nell’Edilizia.
Per la cassa integrazione straordinaria si rileva una contrazione di poco inferiore a quella nazionale: la variazione osservata è infatti pari a -5,6% (da 30,6 a 28,9 milioni). Le ore autorizzate di CIGS nell’Industria calano del 12,6% (da 28,6 a 25 milioni) ma aumentano del 75,9% (da 1,3 a 2,2 milioni) nel Commercio e del 137,4% (da 682 mila a 1,6 milioni) nell’Edilizia. Infine la CIG in deroga, contrariamente all’Italia, fa registrare un incremento del 17,3% (da 14 a 16,4 milioni).

In provincia di Frosinone, al contrario della regione, la cassa integrazione diminuisce:
-58% la CIG totale (da 22,3 a 9,4 milioni), -27,6% la CIGO (da 4,1 a 3 milioni) e -71% la CIGS (da 13,4 a 3,9 milioni). Nel dettaglio, la CIGO provinciale diminuisce del 29,5% nell’Industria (da 3,3 a 2,3 milioni) e del 19,3% nell’Edilizia (da 763 a 616 mila). Per la CIGS, invece, si rileva una contrazione solo delle ore autorizzate nell’Industria (-72,4%, da 13,3 a 3,7 milioni), mentre aumentano le ore autorizzate nel Commercio e nell’Edilizia che crescono rispettivamente del 422,3% (da 19 a 102 mila) e del 279,2% (da 25 a 96 mila). Le ore di CIG in deroga in provincia di Frosinone, diversamente da quanto registrato a livello regionale, scendono da 4,9 a 2,5 milioni, facendo rilevare una variazione negativa pari a -47,9%.

A Latina si registra invece un aumento delle ore totali di cassa integrazione pari a +19,8% (da 4,2 a 5 milioni). È tuttavia in calo la CIGO totale (-7,4%, da 949 a 879 mila) e, in particolare, diminuiscono le ore autorizzate nell’Industria (-25,6%, da 764 a 568 mila), mentre si osserva un incremento nell’Edilizia (+68% da 185 a 311 mila). Inoltre, la CIGS totale si contrae del 19,7% (da 2,6 a 2,1 milioni); tale risultato è imputabile sia all’Industria, che fa registrare una variazione pari a -18,9% (da 2,5 a 2 milioni), sia al Commercio, per cui si rileva un calo delle ore autorizzate del 42,8% (da 85 a 48 mila). Infine, per le ore di CIG in deroga, si osserva un incremento del 210,6% (da 671 mila a 2,1 milioni).

In provincia di Rieti si registra un incremento della cassa integrazione pari al 61,1% (da 624 mila a un milione), da  attribuire all’aumento sia della CIGO (+7,5%, da 276 a 297 mila) sia della CIGS (+239,3%, da 159 a 541 mila). Nel dettaglio, mentre le ore di CIGO nell’Industria crescono (+20,6%, da 147 a 177 mila), quelle autorizzate nell’Edilizia calano del 7,3% (da 129 a 120 mila). Per quanto riguarda la CIGS, si assiste ad una variazione positiva sia nell’Industria (+194,9%, da 152 a 448 mila) sia nel Commercio (1.136%, da 7 a 93 mila). Infine, nel periodo osservato, la CIG in deroga risulta in calo (-11,3%) e le ore autorizzate passano da 188 a 167 mila.

In provincia di Roma si osserva unincremento delle ore autorizzate in totale molto più ampio di quello regionale (+54,5%, da 23,7 a 36,6 milioni). In particolare, la CIGO fa registrare un +9,1% per il totale (da 4,3 a 4,7 milioni); tuttavia è solo l’Edilizia ad aumentare (+20%, da 2,2 a 2,6 milioni) mentre calano le ore autorizzate nell’Industria
(-1,9%, da 2,2 a 2,1 milioni). Per la CIGS totale si rileva una crescita pari al 69,1%
(da 12,7 a 21,4 milioni); un incremento particolarmente significativo che va attribuito al +65,2% dell’Industria (da 10,9 a 18 milioni), al 129,3% dell’Edilizia (da 642 mila a 1,5 milioni) e al +71,6% del Commercio (da 1,1 a 2 milioni). Si segnala l’incremento della CIG in deroga (da 6,7 a 10,4 milioni), la cui variazione risulta pari a +56%.

In provincia di Viterbo si osserva un calo del totale delle ore di cassa integrazione pari a
-17,9% (da 4,3 a 3,6 milioni). Inoltre, si rilevano incrementi delle ore di CIG ordinaria in totale (+42,8%, da 1 a 1,5 milioni), nell’Industria (+61,5%, da 662 mila a 1,1 milioni) e nell’Edilizia (+8,8%, da 365 a 397 mila). Per la CIGS la variazione (-46,3%) risulta negativa ed è principalmente spiegata dalla riduzione delle ore autorizzate nell’Industria
(-49,2%) che passano da 1,8 milioni a 907 mila. Infine, al contrario del trend regionale, in provincia di Viterbo si osserva una diminuzione della CIG in deroga del 25,2% (da 1,5 a 1,1 milioni).

Fasce Orarie

QUI DI SEGUITO SI RIPORTA IL CONTENUTO INTEGRALE DEL DECRETO
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
DECRETO 18 dicembre 2009 , n. 206
Pubblicato sulla G.U. n. 15 del 20-1-2010
(testo in vigore dal: 4-2-2010)
Determinazione delle fasce orarie di reperibilità per i pubblici dipendenti in caso di assenza per malattia.
IL MINISTRO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E L’INNOVAZIONE
Visto il decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, recante: «Attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttivita’ del lavoro pubblico e di efficienza e
trasparenza delle pubbliche amministrazioni»;
Visto l’articolo 69 del menzionato decreto, che ha introdotto l’articolo 55-septies (Controlli
sulle assenze) nel decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165;
Visto in particolare il comma 5 del predetto articolo 55-septies, il quale prevede che le fasce orarie di reperibilita’ del lavoratore, entro le quali devono essere effettuate le visite mediche di controllo, sono stabilite con decreto del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 13 giugno 2008, recante delega di funzioni del Presidente del Consiglio dei Ministri in materia di funzione pubblica al Ministro senza portafoglio On. Prof. Renato Brunetta;
Ritenuto necessario, nel determinare le fasce orarie di reperibilita’ dei lavoratori, tener conto di situazioni particolari che rendono opportuno giustificare l’esclusione dalla reperibilita’ stessa;
Acquisito il parere del Consiglio di Stato reso nell’Adunanza della Sezione consultiva per gli atti normativi del 26 novembre 2009, n. 7186/09 del 10 dicembre 2009;
Vista la comunicazione effettuata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi da parte del Dipartimento della funzione pubblica con nota del 14 dicembre 2009, prot. n. 53210, ai sensi dell’articolo 17, comma 3, della legge n. 400 del 1988;
Visto il parere espresso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi con nota del 18 dicembre 2009, prot. n. DAGL/2.32.4/22-2009;

A d o t t a
il seguente decreto: Determinazione delle fasce orarie di reperibilita’ per i pubblici dipendenti in caso di assenza per malattia.

Art. 1
Fasce orarie di reperibilita’
1. In caso di assenza per malattia, le fasce di reperibilita’ dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni sono fissate secondo i seguenti orari: dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18.
L’obbligo di reperibilita’ sussiste anche nei giorni non lavorativi e festivi.

Art. 2
Esclusioni dall’obbligo di reperibilita’
1. Sono esclusi dall’obbligo di rispettare le fasce di reperibilita’ i dipendenti per i quali l’assenza
e’ etimologicamente riconducibile ad una delle seguenti circostanze:
a) patologie gravi che richiedono terapie salvavita;
b) infortuni sul lavoro;
c) malattie per le quali e’ stata riconosciuta la causa di servizio;
d) stati patologici sottesi o connessi alla situazione di invalidita’ riconosciuta.
2. Sono altresi’ esclusi i dipendenti nei confronti dei quali e’ stata gia’ effettuata la visita fiscale
per il periodo di prognosi indicato nel certificato.
Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara’ inserito nella Raccolta ufficiale degli atti
normativi della Repubblica italiana. E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.

Roma, 18 dicembre 2009
Il Ministro: Brunetta
Visto, il Guardasigilli: Alfano
Registrato alla Corte dei conti il 14 gennaio 2010

n. 493 del 24 novembre 2011

                                                                                                                                                                                     

NEWSLETTER LAVORO


 

 newsletter settimanale per gli operatori del mercato del lavoro

 

   Le Novità in materia di Lavoro                                           

>    INPS: nuove modalità di presentazione della richiesta di assegni familiari ai Piccoli Coltivatori Diretti

L’INPS comunica le nuove modalità di presentazione della richiesta di assegni familiari ai Piccoli Coltivatori Diretti.

per accedere alle notizie  _             

 >    INPS: nuova funzionalità Uniemens

L’INPS comunica che, nell’ambito delle procedure Uniemens, è stata rilasciata una nuova applicazione internet che consente la variazione di denunce precedentemente trasmesse.

per accedere alle notizie  _             

>    INPS: nuove modalità per le domande di autorizzazione per la CIGS ed i Contratti di Solidarietà

L’INPS comunica le nuove modalità di presentazione delle domande di autorizzazione alla Cassa Integrazioni Guadagni Straordinaria (CIGS) ed ai Contratti di Solidarietà.

per accedere alle notizie  _            

>    DPL Modena: dal 1° gennaio 2012 la Fiat disdice gli accordi sindacali

DPL Modena informa che la Fiat Group Automobiles ha annunciato la disdetta, dal 1° gennaio 2012, di tutti gli accordi sindacali e di tutte “le prassi collettive in atto” in tutte le sue fabbriche italiane.

per accedere alle notizie  _             

>    DPL Modena: il 29 novembre scade il termine per comunicare, al Registro delle Imprese, la PEC

DPL Modena informa che martedì 29 novembre prossimo scade il termine per comunicare, al Registro delle Imprese, l’indirizzo di Posta Elettronica Certificata (PEC) delle società.

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>    Min.Lavoro: costo orario del lavoro per aziende del sistema industriale integrato di servizi tessili e medici affini

Pubblicato il Decreto Ministeriale del 28 ottobre 2011 concernente la determinazione del costo medio orario del lavoro per i lavoratori dipendenti dalle imprese del sistema industriale integrato di servizi tessili e medici affini esercenti l’attività di lavanderia industriale, a valere dal mese di gennaio 2011.

per accedere alle notizie  _            

>    Corte Europea di Giustizia: l’Italia condannata per non aver recuperato gli sgravi fiscali per i CFL

La Corte Europea di Giustizia ha condannato l’Italia a pagare alla Commissione Ue un multa di 30 milioni di euro per non aver recuperato, presso i datori di lavoro, gli aiuti, in forma di sgravi fiscali, per contratti di formazione lavoro.

per accedere alle notizie  _             

>    DPL Modena: pubblicate le motivazioni della sentenza del cd. processo “THYSSENKRUPP”

DPL Modena, per opportuna conoscenza, pubblica le motivazioni della sentenza emessa dal Tribunale di Torino, il 14 aprile 2011, per il cd. processo “THYSSENKRUPP”.

per accedere alle notizie  _            

>    TFR: aggiornato il coefficiente di rivalutazione per il mese di ottobre 2011

Il coefficiente di rivalutazione del trattamento di fine rapporto accantonato al 31 dicembre 2010, relativo ai rapporti cessati nel periodo compreso tra il 15 ottobre ed il 14 novembre 2011, è pari al 3,332442 %.

per accedere alle notizie  _            

    Le Sentenze della Corte di Cassazione                               

>    Trasformazione da tempo pieno a part-time solo se c’è l’accordo tra le parti

 >    La prova della subordinazione va fornita al giudice di merito

per accedere alle notizie _             

   Gli Approfondimenti della DPL Modena                                

>    Legittimità dell’indennizzo previsto per i contratti a termine (Camera)

>    Il regime transitorio e quello sanzionatorio nel nuovo Testo Unico per l’apprendistato (Camera)

per accedere alle notizie _             

   Gli Eventi                                                                           

>    Marina di Massa: seminario – Il nuovo apprendistato e le ultime novità sui contratti di lavoro

L’incontro ha l’obiettivo di analizzare ed approfondire tutte le novità per il lavoro nei provvedimenti adottati negli ultimi mesi per fronteggiare la situazione di grave crisi.

per accedere all’evento _             

>    Prov.Piacenza: seminario – Il nuovo apprendistato, le novità del D.L.vo 14 settembre 2011, n. 167

Seminario nell’ambito del Ciclo di incontri informativi sul lavoro 2011.

per accedere alle notizie _             

   Gli approfondimenti editoriali                                             

>    eBook – Legge di stabilità 2012: tutte le novità in tema di professioni, società, fisco, lavoro e previdenza.

per accedere alla notizia _  

UNA GIUSTIZIA PER TUTTI I BELLOMONTE

COSE DI SARDEGNA

 866054899.jpgdel 23/11/2011

di FRANCESCO CASULA

Bruno Bellomonte,ImageServer.ashx.jpg

ferroviere e sindacalista di

Sassari, è libero. Dopo ben

29 mesi di carcerazione

preventiva. È stato assolto

dall’accusa di terrorismo dalla prima

Corte d’Assise di Roma perché il

fatto non sussiste. Il Pubblico

Ministero aveva addirittura chiesto

10 anni e 7 mesi di reclusione.

Per tutti quelli che hanno sempre

scommesso sulla sua innocenza, per

tutti i sardi, per tutti i democratici è

una splendida notizia: finalmente

un po’ di giustizia giusta. Era stato

accusato di avere progettato un

attentato al G8 di La Maddalena. Il

piano sarebbe consistito nel dirigere

un aerino telecomandato e carico di

esplosivo verso la sede in cui si

sarebbero riuniti i potenti della

Terra. Accusa ridicola e fantasiosa,

frutto di un teorema accusatorio

strampalato, non comprovato da

alcuna prova. Accusa contestata e

respinta da Bellomonte e non solo,

insieme alle altre ipotesi

accusatorie, surrogate

sostanzialmente da vacue

interpretazioni di alcune

intercettazioni telefoniche. Di qui

l’assoluzione. Bene. Ma, a questo

punto, ci sarà qualcuno che

finalmente pagherà per la mala

giustizia? Chi restituirà a

Bellomonte i due anni e mezzo di

internamento nelle carceri di mezza

Italia? In violazione della stessa

Legge, la 345/75 e del Protocollo

d’intesa tra la Regione Sarda e il

Ministero della Giustizia del

7/2/2006 sulla territorialità della

pena? Chi lo risarcirà per le accuse

infamanti e infanganti di

terrorismo? Chi risarcirà la moglie e

i parenti costretti a sacrifici e spese

immani per poterlo visitare nei

lunghissimi 29 mesi nelle galere

italiane a Roma, Catanzaro, Viterbo

ecc.? Che cosa farà adesso Trenitalia

che, con disarmante e sospetto

tempismo, gli ha recapitato in

carcere la lettera di licenziamento

per assenteismo? La smetteranno

finalmente con le perquisizioni,

continue e improvvise nei confronti

di organizzazioni politiche – come A

Manca pro s’Indipendentzia, di cui è

dirigente Bellomonte – ree solo, fino

a prova contraria, di condurre una

battaglia di opposizione e di

dissenso politico, sia pure estremo e

radicale? Veramente si potrà

ulteriormente tollerare che le libertà

individuali e collettive vengano

compromesse o azzerate con

pedinamenti asfissianti, continue

perquisizioni, cimici allocate

ovunque, controlli telefonici? Senza

che tale accanimento abbia uno

straccio di motivazioni plausibili?

truncare. myblog. it

Cgil: “Sul caporalato, punire le aziende e tutelare i lavoratori che denunciano”

NEWS

No al caporalato

Sanzioni per i datori di lavoro che utilizzano il caporalato e tutele per i lavoratori che denunciano situazioni di irregolarità e sfruttamento. Tra le sanzioni anche l’esclusione dagli appalti pubblici nel caso delle imprese edili e tra le aziende da punire sia chi produce prodotti agricoli sia chi li trasforma, ad esempio le aziende che producono conserve di pomodoro e simili.
Sono le proposte della Cgil al nuovo governo, dopo l’introduzione del reato penale di caporalato nella manovra di agosto. Nei campi italiani 400mila lavoratori vivono sotto i caporali e 60mila hanno alloggi di fortuna e sprovvisti dei requisiti minimi di vivibilità ed agibilità. Il lavoro nero in agricoltura è una realtà in tutto il Paese, infatti incide per il 90% del lavoro agricolo nelle regioni del Mezzogiorno, per il 50% nelle regioni del Centro e il 30% del lavoro agricolo del Nord Italia si fa in nero. Sono le stime “prudenti” della Flai Cgil che ha fornito “i numeri della vergogna” nell’ambito della campagna “stop caporalato”. 

Secondo le stime della Fillea Cgil il lavoro nero e caporalato è anche nei cantieri, con 150 mila a lavoratori in nero e sotto ricatto, sia italiani sia stranieri, cui viene imposto di aprire la partita Iva, di accettare contratti part time che nascondono un impiego a tempo pieno con una paga ‘fuori busta’ in nero, di accettare un sottoinquadramento, di dichiarare meno ore lavorate, di ricorrere ai permessi in caso di infortunio non grave. Almeno 150mila sono i lavoratori gestiti dai caporali. Nell’edilizia cresce la forza lavoro immigrata e grigia. Sulla base dei dati delle casse edili, risulta che su un milione e 900mila occupati totali nei cantieri, 650mila sono autonomi e un milione e 250mila sono dipendenti.
 
Più che triplicati i muratori con la partita Iva, a testimonianza che si tratta di lavoro dipendente mascherato da autonomo. Rispetto al 2006, nel 2008 l’aumento delle partite Iva nelle costruzioni è stato del 208%. Di questi imprenditori o liberi professionisti, la gran parte è straniera. Sono 828mila le imprese edili in totale con una media di 1,5 lavoratori.

“Dunque – conclude la Fillea – le costruzioni in Italia si reggono su un numero esiguo di grandi imprese strutturate ed un sistema frammentato e destrutturato di micro imprese”.  Secondo la Cgil “la manodopera è l’ultimo grande business delle organizzazioni criminali in edilizia” perché “a causa della crisi, dell’assenza di investimenti, della frammentazione e del sistema di gare al massimo ribasso, esse hanno potuto investire indisturbate denaro da ripulire e creare proprie imprese”.

INPS: circolari e messaggi

Gentile Cliente,
Le inviamo gli ultimi Messaggi Hermes pubblicati sul sito www.INPS.it > Informazioni > INPS comunica > normativa INPS: circolari e messaggi

>>> Titolo:  Messaggio numero numero 21500 del 14-11-2011
  Contenuto:  Contributi dovuti dagli artigiani e dagli esercenti attività commerciali iscritti in corso d?anno terza emissione 2011.
Tipologia:  MESSAGGIO

>>> Titolo:  Messaggio numero numero 21453 del 14-11-2011
  Contenuto:  Cessione del quinto della pensione. Variazione tasso di riferimento della Convenzione INPS.
Tipologia:  MESSAGGIO

>>> Titolo:  Circolare numero numero 147 del 14-11-2011
  Contenuto:  Variazione del Tasso Ufficiale di Riferimento (TUR). Variazione dell?interesse di dilazione, di differimento e delle somme aggiuntive per omesso o ritardato versamento dei contributi previdenziali e assistenziali.
Tipologia:  CIRCOLARE

Lo staff di NewsLetter Herme

Melinda e Melinda

 

di Marco Travaglio

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Nel film “Melinda e Melinda” di Woody Allen,

due autori teatrali discutono del senso della

vita. Uno sostiene che è comica, l’altro che è

tragica. E, per dimostrare ciascuno la propria

tesi, s’inventano due storie parallele con la stessa

protagonista: Melinda. Nella versione tragica, Melinda

scopre che l’uomo che ama la tradisce con la sua

migliore amica, e tenta il suicidio. In quella comica,

Melinda s’innamora e si fidanza con un pianista. Ecco,

anche il governo Monti può avere un pessimo finale o

un lieto fine. Dipenderà da quello che riuscirà a fare,

da quello che gli lasceranno fare, ma soprattutto da

quello che sembrerà aver fatto. Checchè se ne dica, in

questo Parlamento Monti ha più nemici che amici.

Anche nei partiti che ora gli sorridono e lo incensano.

Perchè il Parlamento è lo stesso che fino a due

settimane fa votava la fiducia al governo B. E

addirittura approvava a gran maggioranza (614

deputati e 151 senatori) il via libera al conflitto di

attribuzioni contro il Tribunale di Milano che pretende

di processare B. per il caso Ruby, con la credibilissima

motivazione che B. telefonò in questura perché

credeva Ruby la nipote di Mubarak. È a questa

maggioranza che Monti e i suoi ministri dovranno

chiedere il voto per le loro misure “lacrime e sangue”.

E, a ogni giorno che passa di qui alle elezioni, siano

esse anticipate nel 2012 o regolari nel 2013, quel voto

si farà più difficile e improbabile. Del resto non si vede

perchè B. (senza il quale il governo Monti non sarebbe

mai nato) dovrebbe mettere la faccia e il voto su

riforme che, giuste o sbagliate che siano, non ha mai

varato in 17 anni di carriera politica, per giunta in

piena campagna elettorale. Basta leggere i suoi house

organ e le sue tv, che non vanno neppure a far pipì

senza il suo avallo, per capire che lui finge di sostenere

il governo Monti (per salvare le sue aziende precipitate

in Borsa e per non apparire lo sfasciacarrozze che è

sempre stato), ma in realtà è già stabilmente e

ferocemente all’opposizione. Attende solo l’occasione

del primo provvedimento impopolare per scatenare la

piazza, anche per non regalare milioni di scontenti alla

Lega. Dall’altra c’è un Pd sempre più diviso, che oggi

magnifica il governo di larga Intesa, ma domani dovrà

fare i conti con la Cgil, la Fiom e i milioni di lavoratori

da esse rappresentati, davvero poco inclini a pagare il

conto di una crisi che non hanno provocato, ma solo

subìto. Di Pietro, con la sua fiducia condizionata, e

Vendola, che ha la fortuna di star fuori dal Parlamento,

sono pronti ad approfittarne. E poi c’è l’aspetto

mediatico, fondamentale in un Paese in cui i media

sono quelli che sono. Se la grande stampa, per ora,

scioglie inni e ditirambi al governissimo che fa

benissimo, le tv sono sotto il controllo pieno e

incondizionato di B. Che, grazie alle sue tv, ai suoi

Vespa, Minzolingua e Ferrara, farà di tutto per

ascriversi gli eventuali meriti del governo tecnico e per

scaricare le misure impopolari sulle solite sinistre

affamatrici e vampiresche. Per questo B. è maestro nel

fare lo gnorri, nell’atteggiarsi a vittima e nel rigirare

frittate: riesce a fingersi all’opposizione anche quando

governa (la guerra in Libia l’ha approvata la sua

maggioranza, ma agli occhi della gente è parsa una

robaccia della sinistra cattiva e dell’E u ro p a

cattivissima). Almeno in questo, Monti e i suoi grigi

ministri dovranno imparare da B.: tagliare subito,

drasticamente, i costi, i privilegi e le illegalità delle

caste e delle cricche, mettendo all’ordine del giorno

subito una draconiana legge sul conflitto d’i n t e re s s i

(Passera permettendo); e solo dopo imporre sacrifici ai

cittadini comuni e spiegarli col disastro ereditato dal

governo B. (altro che non andare in tv, come qualche

sciocchino ha auspicato). In caso contrario, nel giro di

pochi mesi, il governo tecnico ci restituirà B. e Bossi

come nuovi. Un finale che non sappiamo dire se sia

più tragico o più comico.