Un milione di italiani senza cittadinanza

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La mancanza di certezze crea spazio per le discriminazioni

L’ultimo dossier statistico di “Caritas Migrantes” stima intorno ai cinque milioni il numero di immigrati che risiedono regolarmente in Italia. Di questi, circa 900 mila sono minori. 560 mila sono i nati nel nostro paese da genitori stranieri. Se si aggiungono anche coloro che sono arrivati in Italia da piccoli, si supera il milione di presenze. Parliamo delle seconde generazioni: sono giovani, italiani in tutto e per tutto, tranne che per il diritto alla cittadinanza.

La legge che ne disciplina l’acquisizione è la n. 91 del 1992. Il testo prevede che i nati in Italia possano ottenere la cittadinanza al compimento dei 18 anni se ne fanno richiesta entro un anno, dimostrando altresì di aver risieduto legalmente e ininterrottamente nel nostro territorio. Se dunque la famiglia ha sospeso temporaneamente il proprio soggiorno, se il minore non è stato immediatamente registrato all’anagrafe del Comune di residenza al momento della nascita, o nel caso in cui i genitori non siano in regola con i documenti, l’ottenimento di tale diritto rischia di diventare una chimera.

Il minore può acquistare la cittadinanza contestualmente a entrambi i genitori o a uno di essi, per filiazione, se è presente il requisito della convivenza. Non sono rari i casi in cui ciò che la legge dichiara si presta, nella prassi, a interpretazioni contrastanti. È quanto accaduto di recente a Cavallasca, in provincia di Como, dove un cittadino italiano di origine africana è stato costretto ad agire per vie giudiziali, affinché la cittadinanza fosse riconosciuta anche ai figli minori. La vicenda è stata seguita in tutte le sue fasi dal Responsabile del Clas (Coordinamento dei lavoratori stranieri) della Cgil di Como, Ardjan Paçrami, che ne ha evidenziato i passaggi più significativi. Durante il percorso di naturalizzazione l’uomo si stava separando dalla moglie, e i figli erano in affidamento condiviso tra i due. Per questo l’Ufficio Anagrafe aveva ritenuto che non fosse possibile riconoscere la cittadinanza ai minori, mancando il requisito della convivenza con il padre.

Rivoltisi al Tribunale di Como, i ricorrenti hanno vinto la causa. Non solo perché i minori trascorrevano equamente il tempo con entrambi i genitori, ma soprattutto in base a un concetto di convivenza che non è da intendersi come mera coabitazione, ma come condivisione della vita. Sebbene il Tribunale si sia pronunciato a favore della cittadinanza per i minori, resta un’amarezza di fondo. Quella per una vicenda che avrebbe potuto risolversi molto più semplicemente, se ci fosse stata la volontà di rimuovere gli ostacoli che si frapponevano al pieno godimento di un diritto spettante per legge. “La mancanza di un’applicazione omogenea della normativa – commenta Lucia Cassina, segretaria della Cgil di Como – lascia spazio alla discriminazione. In mancanza di certezze, questioni importanti dipendono dalla sensibilità di funzionari che non sempre cercano la migliore interpretazione della legge”.

Rassegna.it

Un milione di italiani senza cittadinanzaultima modifica: 2010-12-22T13:49:18+01:00da vitegabry
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